Settore di attività economica (Codice Ateco)
BELLUNO PADOVA ROVIGO TREVISO VENEZIA VERONA VICENZA VENETO ITALIA
A Agrindustria 20,43 12,53 2,29 5,19 5,10 3,25 8,66 6,90 2,78
B Pesca 18,43 0,44 0,91 0,07 0,18 4,98
C Estrazione di minerali 7,68 0,45 0,92 3,28 1,51 12,63 3,18 5,09 5,07
DA Industria alimentare 4,57 1,88 3,76 2,02 1,53 2,44 1,78 2,16 2,28
DB Industria tessile e
abbigliamento 3,32 0,75 0,50 0,50 0,71 0,57 0,73 0,67 0,97
DC Industria del cuoio,
pelli e similari 0,75 0,59 1,66 0,49 0,43 0,65 1,85 0,98 1,05
DD Industria del legno 5,80 5,00 3,70 3,32 3,30 3,68 4,50 3,97 4,90
DE Industria della carta 0,58 1,92 2,42 1,13 1,08 1,89 2,00 1,70 1,50
DF Industria del petrolio 0,35 5,85 0,41 1,19 0,44 1,11 1,12
DG Industria chimica 0,96 0,89 0,32 1,09 0,53 1,89 0,98 0,98 0,91
DH Industria della gomma
e plastica 2,16 2,93 1,73 2,94 1,68 1,24 2,70 2,53 2,37
DI Industria lav. minerali
non metalliferi 3,22 4,58 3,99 3,47 1,78 3,26 3,08 3,27 4,20
DJ Industria dei metalli 3,02 2,93 5,27 3,88 3,59 2,48 3,06 3,28 3,54
DK Industria meccanica 1,38 2,08 2,31 2,17 1,50 1,42 1,48 1,75 1,87
DL Industria macchine
elettriche 0,49 1,02 0,79 0,90 3,28 1,43 0,88 1,07 1,01
DM Industria
fabbricazione mezzi di
trasporto 0,26 1,57 2,65 1,73 1,39 1,00 0,97 1,50 1,82
DN Altre industrie 4,87 2,70 2,61 2,11 2,03 2,42 1,64 2,20 2,56
D Totale industrie
manifatturiere 1,69 2,20 2,72 2,24 1,95 2,00 1,91 2,08 2,25
E Elettricità, gas, acqua 0,33 1,49 0,16 1,66 1,75 0,43 1,64 0,87 1,41
F Costruzioni 6,22 4,91 4,29 6,06 3,80 5,10 5,14 5,01 5,25
G Totale commercio 1,09 1,68 1,27 1,56 1,26 1,40 1,73 1,49 1,62
H Alberghi e ristoranti 1,49 1,97 1,00 1,85 1,16 1,46 1,19 1,45 1,79 I Trasporti e
comunicazioni 6,25 6,10 3,52 5,31 3,46 3,45 4,16 4,36 4,40
J Intermediazione
finanziaria 0,01 0,12 5,53 0,14 0,08 0,26 0,26 0,28 0,23
K Attività immobiliari e
servizi alle imprese 1,56 1,16 3,79 1,12 1,41 1,24 1,16 1,33 1,18
L Pubblica
amministrazione 1,75 0,89 0,77 0,62 0,80 0,82 0,75 0,86 1,28
M Istruzione 0,39 0,52 0,23 0,67 0,28 0,32 0,33 0,41 0,56
N Sanità e servizi sociali 2,02 1,11 1,08 1,26 1,55 1,06 0,92 1,16 1,47 O Altri servizi pubblici 0,94 1,32 1,99 1,82 2,02 1,60 1,75 1,71 1,86
TOTALE 2,30 2,28 2,52 2,47 2,04 2,06 3,02 2,37 2,30
Da un’analisi degli indici di gravità nell’Industria e Servizi (media triennio 2008-2010) con i numeri indice, prendendo come base Italia uguale a 100, il Veneto risulta pari a 103. Tra i settori più a rischio vi sono: agroindustria, estrazione di minerali, costruzioni e trasporti e telecomunicazioni.
Nella tabella che segue sono stati evidenziati in giallo gli indici di gravità superiori alla media nazionale del settore
Settore di attività economica (Codice Ateco)
BELLUNO PADOVA ROVIGO TREVISO VENEZIA VERONA VICENZA VENETO ITALIA
A Agrindustria 888 545 100 226 222 141 377 300 121
B Pesca 801 19 40 3 8 217
C Estrazione di minerali 334 20 40 143 66 549 138 221 220
DA Industria alimentare 199 82 163 88 67 106 77 94 99
DB Industria tessile e
abbigliamento 144 33 22 22 31 25 32 29 42
DC Industria del cuoio,
pelli e similari 33 26 72 21 19 28 80 43 46
DD Industria del legno 252 217 161 144 143 160 196 173 213
DE Industria della carta 25 83 105 49 47 82 87 74 65
DF Industria del petrolio 15 254 18 52 19 48 49
DG Industria chimica 42 39 14 47 23 82 43 43 40
DH Industria della gomma
e plastica 94 127 75 128 73 54 117 110 103
DI Industria lav. minerali
non metalliferi 140 199 173 151 77 142 134 142 183
DJ Industria dei metalli 131 127 229 169 156 108 133 143 154
DK Industria meccanica 60 90 100 94 65 62 64 76 81
DL Industria macchine
elettriche 21 44 34 39 143 62 38 47 44
DM Industria
fabbricazione mezzi di
trasporto 11 68 115 75 60 43 42 65 79
DN Altre industrie 212 117 113 92 88 105 71 96 111
D Totale industrie
manifatturiere 73 96 118 97 85 87 83 90 98
E Elettricità, gas, acqua 14 65 7 72 76 19 71 38 61
F Costruzioni 270 213 187 263 165 222 223 218 228
G Totale commercio 47 73 55 68 55 61 75 65 70
H Alberghi e ristoranti 65 86 43 80 50 63 52 63 78
I Trasporti e
comunicazioni 272 265 153 231 150 150 181 190 191
J Intermediazione
finanziaria 0 5 240 6 3 11 11 12 10
K Attività immobiliari e
servizi alle imprese 68 50 165 49 61 54 50 58 51
L Pubblica
amministrazione 76 39 33 27 35 36 33 37 56
M Istruzione 17 23 10 29 12 14 14 18 24
N Sanità e servizi sociali 88 48 47 55 67 46 40 50 64
O Altri servizi pubblici 41 57 87 79 88 70 76 74 81
TOTALE 100 99 110 107 89 90 131 103 100
45
1.8 Il fenomeno tecnopatico nella tutela assicurativa INAIL
Nell’ultimo quinquennio si è assistito ad un costante incremento del numero di denunce di malattia professionale, seguito ad un periodo in cui le segnalazioni di tecnopatie pervenute all’INAIL erano andate progressivamente diminuendo.
Tale incremento di denunce non va interpretato esclusivamente come un peggioramento delle condizioni di sicurezza e salubrità negli ambienti di lavoro e delle attività produttive, ma va inteso come una aspettativa di maggior tutela assicurativa e di attenzione finalizzate al miglioramento del benessere lavorativo e della salute.
A fronte del progressivo e costante decremento delle patologie lavorative “classiche”, con rapporto di causalità, rispetto a rischi lavorativi specifici, pressoché esclusivo (quali il saturnismo, l’asbestosi, la silicosi e le dermopatie allergiche e da contatto dei lavoratori edili) l’INAIL ha, dal canto suo, recepito e favorito le aspettative di miglioramento della salute attraverso input al legislatore per l’emanazione delle “Nuove tabelle di Malattie Professionali”, in cui, per la prima volta, nel 2008, vengono configurate come tabellate le affezioni muscolo-scheletriche da movimenti ripetuti, posture incongrue e rischi fisici (vibrazioni), che riconoscono nel lavoro fattori di concausalità efficiente.
L’inserimento di queste patologie nel sistema tabellare è alla base dell’ incremento delle denunce di malattie professionali constatato nell’ultimo quinquennio, rivestendo, tale fenomeno da solo, più del 50% del totale delle segnalazioni a fini di tutela assicurativa.
Entrando in una analisi di dettaglio del fenomeno tecnopatico, mentre nel 2011 il dato nazionale aveva evidenziato un incremento di circa il 10% delle denunce (46.730) rispetto al 2010 (42.527) e la Regione Veneto risultava essere invece in controtendenza rispetto alla media nazionale, con un decremento complessivo di circa il 10% delle denunce (2.228 nel 2011 contro le 2.519 del 2010), nel 2012 si è assistito ad un decremento del numero di denunce a livello nazionale (45.980), con un lieve incremento per la nostra regione (2.245).
Il fenomeno appare connesso indubbiamente ad un miglior inquadramento diagnostico da parte dei medici coinvolti nelle segnalazioni di patologie di sospetta natura tecnopatica che, nella nostra regione, pervengono in larga misura da Enti di Patrocinio, Medici competenti aziendali e da istituzioni ed enti pubblici (SPISAL, Università, ecc.).
Tutto ciò anche grazie al costante confronto con l’INAIL, concretizzatosi con la fattiva integrazione dell’ex ISPESL, anche attraverso l’organizzazione di convegni e corsi di aggiornamento sul tema delle tecnopatie, nonché attraverso tavoli di confronto per l’emanazione di linee guida, finalizzate all’emersione e riconoscimento delle malattie professionali e con l’istituzione di buone prassi in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Di non minore rilievo nel campo della prevenzione risulta l’impegno dell’INAIL nel finanziamento alle imprese e nelle agevolazioni tariffarie per prevenzione.
Va però evidenziato come, a causa della grave crisi economica in atto in questi ultimi anni, che determina una netta contrazione dell’offerta di lavoro, il fenomeno tecnopatico, che giunge all’attenzione dell’INAIL, possa risentire in termini riduttivi del fenomeno, del timore che la richiesta di prestazioni all’Istituto assicuratore determini ripercussioni negative per la conservazione del posto di lavoro.
Infatti, in conseguenza di possibili incompatibilità tra rischi lavorativi e patologie denunciate e accertate, può verificarsi che il lavoratore che richieda le prestazioni assicurative per tecnopatia all’INAIL, sia oggetto a giudizio di inidoneità alla mansione lavorativa specifica o addirittura ad inidoneità a qualsiasi mansione lavorativa, con conseguente provvedimento di licenziamento per giusta causa.
Tale possibilità può di conseguenza essere di ostacolo alla richiesta di prestazioni all’
INAIL da parte soprattutto dei lavoratori dipendenti ed essere causa di sottostima del reale fenomeno tecnopatico, contribuendo ad alimentare il cosiddetto fenomeno delle “patologie perdute”.
Per quanto riguarda le tipologie di malattie professionali riconosciute nella nostra regione nel 2012, il 58% circa afferiscono ad affezioni dell’apparato muscolo scheletrico, il 22% a ipoacusie da esposizione a rumore, il 9% a patologie neoplastiche, il 7% a disturbi dell’apparato respiratorio e il 4% malattie cutanee.
Le tabelle che seguono analizzano il fenomeno delle malattie professionali denunciate manifestatesi nel 2008-2012, con particolare attenzione all’ultimo biennio, a livello provinciale e per malattia o sostanza che causa.
2008 2009 2010 2011 2012
Veneto 1.976 2.140 2.327 2.228 2.247
Italia 30.120 34.939 42.527 46.756 46.005
Provincie Industria e
servizi Agricoltura Dipendenti
conto Stato Totale
Belluno 177 3 4 184
Padova 362 31 2 395
Rovigo 72 16 1 89
Treviso 385 70 4 459
Venezia 344 26 5 375
Vicenza 292 87 2 381
Verona 248 109 5 362
Veneto 1.880 342 23 2.245
Italia 37.776 7.748 456 45.980
47