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I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro (SGSL). Applicazione del modello nel comparto della sanità

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2012 Veneto (pagine 71-81)

MALATTIE PROFESSIONALI - TUTTE LE GESTIONI denunciate manifestatesi nel periodo 2011 - 2012

2) L’istruttoria medico-legale

2.2 I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro (SGSL). Applicazione del modello nel comparto della sanità

Premessa

La Direzione Regionale Veneto ha avviato nell'ultimo decennio un'intensa attività di promozione della cultura della sicurezza, costruendo una rete di contatti e collaborazioni in regione con soggetti sia pubblici che privati, con l'obiettivo di diffondere trasversalmente a tutto il mondo lavorativo la conoscenza e l'utilità dell'adozione dei SGSL.

Sono state attivate sinergie con primari attori del mondo istituzionale e produttivo del Veneto attraverso la stipula di accordi estesi all'intero territorio regionale, siglati con la Regione e con Confindustria Veneto, e di accordi mirati a specifici territori e comparti produttivi. Questi progetti sono sempre stati condivisi con le parti sociali mediante il Coordinamento Regionale dei Comitati Consultivi Provinciali, in rappresentanza delle principali OO.SS. e datoriali del Veneto.

L’Istituto ha preso parte alla gestione operativa dei progetti attraverso le strutture tecnico-amministrative della Direzione Regionale. Le aziende partecipanti hanno ricevuto la possibilità di presentare la domanda di riduzione del tasso di premio ex art. 24 delle Modalità di Applicazione delle Tariffe dei premi INAIL, secondo modalità appositamente predisposte e nel rispetto comunque della normativa vigente.

E’ stata data visibilità a queste iniziative attraverso l’organizzazione di seminari e manifestazioni, la pubblicazione di articoli su riviste e quotidiani e l’attribuzione alle aziende aderenti di appositi loghi (cfr logo “LavoroSicuro”, “SGS Sanità”, ecc.), quale riconoscimento dell’impegno profuso in tema di sicurezza.

I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL): principi base.

Il SGSL è uno strumento operativo per gestire le attività/funzioni aziendali preposte alla salute e sicurezza sul lavoro, secondo modalità pianificate e documentate. L’adozione di questo strumento è volontaria e non è sottoposta al controllo ispettivo da parte degli organismi pubblici competenti (SPISAL, Vigili del Fuoco, Direzioni Territoriali del Lavoro, ecc.).

I principi base del SGSL sono comuni ad altri sistemi organizzativi, come gli SGQ1 e SGA2, e si ispirano al Paradigma di Deming3. Alla realizzazione di un SGSL si giunge attraverso un articolato processo di analisi delle risorse esistenti, studio dei problemi individuati, adozione di soluzioni tecniche e organizzative, in cui determinanti appaiono la volontà della direzione e la partecipazione attiva di tutto il personale aziendale.

Con riferimento alla realtà italiana ed allo specifico contesto normativo, la progettazione e realizzazione di un SGSL può consentire, all’organizzazione pubblica o privata che intenda implementarlo, di adempiere con efficacia gli obblighi normativi attraverso la strutturazione ordinata e razionale del Servizio di Prevenzione e Protezione e la sistematizzazione del processo di Valutazione dei Rischi, definendo procedure operative cui attenersi, prevedendo la compilazione di modulistica di riscontro per quanto fatto, riuscendo così ad assegnare agli obiettivi di salute e sicurezza pari dignità di quelli economici e produttivi.

1 SGQ: Sistema di Gestione per la Qualità (ad esempio secondo lo standard ISO 9001).

2 SGA: Sistema di Gestione Ambientale (ad esempio secondo lo standard ISO 14001).

3 Formula ciclica “P-D-C-A” ovvero “Plan: pianifica”, “Do: attua”, “Check: verifica”, “Act: agisci/correggi”.

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Il processo di costruzione di un SGSL si basa quindi sui seguenti elementi minimi:

- analisi della situazione di partenza (ciclo produttivo, organizzazione del personale, procedure esistenti),

- individuazione di obiettivi di miglioramento e previsione di modalità di verifica del loro raggiungimento,

- assegnazione di ruoli e responsabilità nell’ambito del Sistema, - definizione di procedure scritte,

- organizzazione di un team incaricato di controllare il corretto funzionamento del Sistema,

- realizzazione di flussi comunicativi efficaci per assicurare un costante scambio di informazioni ed osservazioni sul Sistema fra tutti i componenti dell’azienda,

- verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati, attraverso il confronto con i risultati ottenuti,

- riesame periodico, attuazione di eventuali interventi correttivi e scelta di nuovi obiettivi.

Fondamentale è l’opera di sensibilizzazione del personale aziendale. A tale scopo diventa importante curare l’efficacia delle attività comunicative (gruppi di lavoro, raccolta strutturata di commenti su procedure/designazioni, riunioni, etc.) per meglio coinvolgere i lavoratori nel progetto aziendale.

Si può quindi dire che il SGSL è uno strumento che punta al miglioramento delle prestazioni aziendali in materia di sicurezza attraverso l’analisi critica dei processi interni, l’individuazione di soluzioni non estemporanee, il monitoraggio periodico delle attività e, soprattutto, la responsabilizzazione di tutti i lavoratori.

Ruolo dell’INAIL nell’implementazione dei SGSL

I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro rappresentano uno strumento organizzativo sempre più conosciuto ed apprezzato, anche se non adeguatamente diffuso nel mondo produttivo nazionale. I dati dimostrano che anche in realtà avanzate come il Veneto, la cui imprenditoria fin da subito ha mostrato interesse verso questo strumento di gestione, tanto da presentarsi come una delle regioni leader italiane per numero di SGSL realizzati, solo una percentuale minoritaria di aziende si è dotata di tale strumento. Numeri che appaiono ancora più esigui se messi a confronto con quelli relativi alla diffusione di altri sistemi di gestione, come i SGQ e SGA, in grado però di offrire all'azienda "titoli"

immediatamente spendibili sul mercato.

E' importante quindi, in un quadro contrassegnato dal sempre più preoccupato allarme sociale per il fenomeno infortunistico e tecnopatico, che i SGSL non finiscano per contrassegnare un'élite di aziende virtuose. Appare perciò essenziale individuare ed attuare misure di promozione ed incentivazione pubblica all'implementazione di questi sistemi da parte di una sempre più ampia platea di destinatari.

Un ruolo di primo piano è svolto dall’INAIL, da quasi un quindicennio, nella diffusione dei SGSL in tutto il territorio nazionale attraverso un’ampia gamma di iniziative di natura scientifica ed economica.

Oltre ad essere stato nel 2001 coautore, insieme ad UNI, ISPESL ed alle principali organizzazioni sindacali e datoriali, della “Linea Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro”, ancora oggi unico riferimento scientifico italiano per questi sistemi di gestione, l’INAIL, in Veneto, ha patrocinato fin dal 2004 la realizzazione della

Guida Operativa “LavoroSicuro” che negli anni è diventato uno degli strumenti più diffusi fra gli addetti ai lavori nella progettazione, implementazione e mantenimento nel tempo di SGSL.

Contestualmente l’INAIL ha avviato iniziative di finanziamento di interventi di adeguamento strutturale ed organizzativo delle PMI, che hanno riguardato i SGSL.

Con risorse economiche rese disponibili dall’art. 23 del D.Lgs. 38/2000, a partire dal 2002 sono stati pubblicati con cadenza biennale (2002, 2004 e 2006) Avvisi Pubblici che hanno consentito di finanziare più di 900 SGSL sul territorio nazionale (al 100% con finanziamento in conto interessi, con possibilità di accesso ad ulteriore finanziamento in conto capitale al 60%) dei quali circa 140 nel solo Veneto (pari al 15% del dato nazionale), per un totale di circa 5.600 lavoratori coinvolti (pari al 20% del dato nazionale).

Il D.Lgs. 81/2008 ha rivisitato la normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro e ha previsto all’art. 11, comma 1 lett. a), il “finanziamento, da parte dell’INAIL e previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro da parte delle piccole, medie e micro imprese” e comma 5 “L’INAIL finanzia, con risorse proprie, anche nell’ambito della bilateralità e di protocolli con le parti sociali e le associazioni nazionali di tutela degli invalidi del lavoro, progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese”.

Tali disposizioni normative hanno dato l’avvio a nuove iniziative di finanziamento pubblico concretizzatesi con gli Avvisi Pubblici 2010, 2011 e 2012, consentendo l’implementazione di ulteriori 128 SGSL nelle aziende del Veneto.

Di seguito si riassumono in tabella i dati relativi al decennio 2002-12.

Tabella 1. Sintesi dati finanziamenti Inail per implementazione SGSL e modelli organizzativi in Veneto (Bandi ISI 2002-2012)

Province

N° Aziende finanziate TOTALE

Bandi

2002-2004-2006 Bando 2010 Bando 2011 Bando 2012*

Belluno 1 0 0 1 2

Padova 30 5 11 14 60

Rovigo 5 0 5 3 13

Treviso 53 6 2 6 67

Venezia 13 4 11 11 39

Verona 27 3 8 9 47

Vicenza 9 5 8 16 38

Veneto 138 23 45 60 266

* I dati relativi al 2012 sono provvisori

L’accesso a questi strumenti gestionali da parte di realtà produttive di piccole e medie dimensioni, pari a quasi 270 aziende in Veneto, può essere considerato il principale

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successo di questa iniziativa di finanziamento pubblico. Se opportunamente incentivato, il mondo imprenditoriale ha dimostrato di saper rispondere positivamente alle proposte di innovazione giunte dalle istituzioni. In tal modo è stato possibile raggiungere il duplice obiettivo di riuscire ad integrare la Sicurezza nella gestione economico-produttiva dell’azienda e di fornire all’impresa maggiore flessibilità e duttilità organizzativa.

Protocolli d’intesa avviati dall'INAIL D.R. Veneto: diffusione del SGSL

L'INAIL Direzione Regionale per il Veneto ha iniziato da anni un’attività di promozione della cultura della sicurezza, attivando sinergie con soggetti pubblici e privati attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa con Regione Veneto, Università IUAV e Ca’ Foscari, Associazioni di categoria, Enti Bilaterali e altri interlocutori istituzionali.

Per quanto riguarda i SGSL, la stipula di specifici protocolli d’intesa ha consentito all’Istituto di arrivare all’interno di importanti settori e/o realtà produttive della regione, accogliendo proposte e condividendo obiettivi, offrendo una presenza ed una collaborazione attiva sul campo attraverso i propri tecnici. Inoltre ha rafforzato ancora di più il sostegno alle imprese con possibilità semplificate di accesso allo sconto sul premio INAIL, pur nel rispetto della normativa vigente.

La decisione di stipulare protocolli di intesa si è rivelata finora una scelta vincente per orientare l’azione dell’Istituto verso i settori lavorativi a maggior rischio di infortunio e più bisognosi di intervento, riuscendo ad arrivare capillarmente sul territorio.

Tra gli accordi più significativi ricordiamo:

Protocollo d’intesa INAIL/Confindustria Veneto. Progetto “LavoroSicuro”.

A partire dal 2004 INAIL e Confindustria Veneto hanno dato avvio ad un’intensa collaborazione, finalizzata principalmente alla diffusione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza, utilizzando come strumento di lavoro l’innovativa Guida Operativa di II livello

“LavoroSicuro”, realizzata ad hoc da un team misto Confindustria, Regione Veneto, SPISAL, INAIL, Vigili del Fuoco, ARPAV e Parti sociali.

Dopo una fase di sperimentazione, l’anno 2006 ha visto la realizzazione della prima edizione del progetto di implementazione di SGSL in alcune aziende consociate a Confindustria: Lowara, Nardi, CMA, Zuegg, KSS Italia, SCM Group, Arlex Srl, Elecrolux, Taffarello Spa, Roll Ven Spa, Aton Srl, Nest Italia, Sun Service, EdilSanMarco, Osram Spa, Skema, Aia Agricola Tre Valli con nove stabilimenti, Gardaland, Camoter, Socotherm, Fresenius Kabi Spa e F.P.D. Srl.

Progetto “LavoroSicuro”. Descrizione attività

Il processo di implementazione previsto dalla Guida “LavoroSicuro” ha previsto che ciascuna azienda partisse dall’analisi critica dei propri processi gestionali al fine di valutare lo stato iniziale di attuazione degli obblighi normativi e definire la propria politica di salute e sicurezza.

E’ stato pertanto seguito un percorso di formazione e consulenza specifica in azienda, articolato tra giornate in aula (anche con esperienze di apprendimento “cooperativo” con lavori di gruppo e simulazioni di “autovalutazione”) ed affiancamento in azienda ad opera di consulenti esperti in SGSL. Ciò ha consentito a ciascuna azienda di procedere criticamente all’esame della preesistente documentazione obbligatoria (DVR, Piano di

Emergenza, Registro Infortuni, etc.), rivedendola ed aggiornandola all’occorrenza, di individuare i punti di caduta e di preparare la documentazione del Sistema (Manuale, Procedure ecc.) in via di implementazione.

Lo strumento operativo utilizzato, la citata Guida “LavoroSicuro”, si è dimostrato sufficientemente efficace e duttile perché adattabile alle varie realtà produttive coinvolte nel progetto. Secondo un percorso guidato e strutturato, ha consentito di affrontare e gestire lo sviluppo delle singole fasi di implementazione del SGSL:

- analisi iniziale,

- definizione della politica aziendale,

- individuazione degli obiettivi di miglioramento, - definizione dei ruoli organizzativi del Sistema,

- razionalizzazione delle attività di informazione/formazione e comunicazione interne, - razionalizzazione della documentazione cogente e di Sistema,

- organizzazione delle attività di monitoraggio di I e II livello (Audit), - gestione delle non conformità, delle azioni correttive e preventive, - organizzazione dell’attività di riesame del sistema.

Per ciascuna azienda è stato previsto un audit completo di Sistema affidato a professionisti terzi, salvaguardando così la trasparenza ed imparzialità di giudizio.

Tabella 2. Sintesi dati finanziamenti Inail per implementazione SGSL Veneto (Progetto LavoroSicuro)

ANNI 2006 2007 2008/09 2010/2011 2012 TOTALE

NUMERO

AZIENDE 26 34 62 65 68 255

* I dati relativi al 2012 sono provvisori

Progetto “LavoroSicuro”. Osservatorio e concessione del logo

Il protocollo d’intesa ha previsto la creazione di un “Osservatorio”, formato da rappresentanti INAIL e da rappresentanti di Confindustria Veneto SIAV, per monitorare l’andamento complessivo del processo di implementazione del modello, organizzare attività seminariali e altre manifestazioni pubbliche, nonché aggiornare periodicamente la Guida Operativa “LavoroSicuro”.

La Guida “LavoroSicuro” infatti è stata sottoposta a revisione ed adeguata agli aggiornamenti normativi, giungendo all’ultima edizione nel 2011.

La diffusione della Guida ha oltrepassato i confini della regione Veneto, a testimonianza della sua validità.

A ciascuna azienda, a conclusione della prima implementazione del Sistema, è stato attribuito un attestato di pubblico riconoscimento rappresentato dal logo “LavoroSicuro”.

Le aziende che hanno concluso il percorso entro l’anno, hanno potuto usufruire degli sconti sul premio INAIL ex art. 24 MAT, già dall’anno solare successivo.

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Il protocollo, aggiornato a cadenza biennale, è stato rinnovato a luglio 2012, giungendo ad una significativa rimodulazione nei contenuti e negli obiettivi, prevedendo la partecipazione di 75 nuove aziende. Per il futuro si sta valutando la proposta di migliorare la flessibilità di utilizzo della Guida Operativa articolandola in edizioni specifiche per settore economico.

Protocollo d’intesa INAIL/Regione Veneto. Il rinnovato impegno con il progetto

“SGS Sanità”.

Dal successo di questo modello nasce il progetto di collaborare con la Regione Veneto per l’ideazione di modelli di SGSL nel comparto della sanità, caratterizzato da alti indici occupazionali, diffusa articolazione territoriale, organizzazione complessa, contatto continuo con l’utenza e consuetudine alla gestione di situazioni critiche.

Per mettere un po’ a fuoco il settore, possiamo dire che in Veneto, dal punto di vista dell’occupazione, l’esame dei dati del settore economico “Sanità e Servizi Sociali”, relativamente all’ultimo quinquennio disponibile (2007-11), mostra un andamento positivo a livello nazionale, con una crescita del 9% del totale dei lavoratori (da 448.734 nel 2007 a 489.488 nel 2011), che si riproduce a livello regionale, evidenziando una crescita di poco superiore al dato medio italiano, sfiorando quota 11% (da 28.238 nel 2007 a 31.264 nel 2011).

Nel medesimo periodo il numero complessivo degli infortuni denunciati a livello nazionale è risultato in aumento (da 20.903 a 21.387) mentre è rimasto sostanzialmente invariato a livello regionale (da 1.184 a 1.189), pur in presenza di un incremento complessivo della forza lavoro. L’analisi di genere evidenzia una forte prevalenza di infortuni denunciati dalle lavoratrici (circa 80% del totale), solo parzialmente attribuibile alla maggioranza di lavoratrici in questo comparto.

Dal confronto con gli altri settori economico-produttivi, la “Sanità” mostra una frequenza di infortunio lievemente superiore alla media (Numero Indice di Frequenza[1] per il triennio 2008-10 pari a 113) pur con esiti lesivi modesti ed inferiori alla media (Numero Indice di Gravità[2] per il triennio 2008-10 pari a 68).

Riguardo agli infortuni riconosciuti ed indennizzati dall’INAIL, sono disponibili i dati relativi al 2012. Da questi risulta che, scorporando gli eventi avvenuti in itinere, e quindi esterni all’ambiente di lavoro, sono stati riconosciuti a livello nazionale 11.581 infortuni (di cui 9 mortali), caratterizzati da un’assenza media dal lavoro di circa 22 giorni ed un valore medio di indennizzo di 990 Euro.

La sostanziale modesta gravità del fenomeno infortunistico del comparto “Sanità” si conferma anche a livello regionale, dove risultano indennizzati dall’Istituto 645 infortuni (esclusi gli infortuni in itinere), nessuno dei quali con esiti mortali e solo 6 con esiti

[1] Numeri Indici delle Frequenze Relative:

ottenuto rapportando il valore della Frequenza Relativa al corrispondente valore totale riferito all'Italia, assumendo quest'ultimo come base = 100.

Frequenza Relativa: rapporto tra eventi lesivi indennizzati e numero degli esposti.

[2] Numeri Indici dei Rapporti di Gravità':

ottenuti rapportando il valore del Rapporto di Gravità al corrispondente valore totale riferito all'Italia, assumendo quest'ultimo come base

= 100.

Rapporto di Gravità: rapporto tra le conseguenze degli eventi lesivi indennizzati (integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati) e numero degli esposti. Tutte le tipologie di conseguenze sono espresse in giornate perdute, quantificate sulla base di convenzioni internazionali recepite dall'U.N.I. (Ente Nazionale Italiano di Unificazione):

- Inabilità Temporanea: giornate effettivamente perdute, compresi i giorni di carenza;

- Inabilità Permanente: ogni grado di inabilità equivale a 75 giornate perdute;

- Morte: ogni caso equivale a 7500 giornate perdute.

Progetto “LavoroSicuro”. Punti di forza e prospettive future.

permanenti. La durata media di assenza per infortunio è stata inferiore a 21 giorni: le province in cui si sono registrati valori superiori alla media regionale sono Belluno e Rovigo (assenza media per infortunio: rispettivamente 27,6 e 27,1 giorni), mentre la provincia più “virtuosa” è risultata Vicenza (assenza media: 17,2 giorni). Il riflesso economico di tali dati si traduce in un valore medio di indennizzo per infortunio in Veneto sensibilmente inferiore alla media nazionale (pari a 772 Euro).

Questi dati statistici mostrano quindi un comparto lavorativo caratterizzato sì da frequenze di infortunio di poco superiori alla media, ma con conseguenze lesive di limitata entità e con esiti quasi mai permanenti. Particolarmente positivi appaiono infine i dati relativi alla realtà veneta, caratterizzati dalla progressiva diminuzione del rapporto “infortuni denunciati/lavoratori” e dalla minore gravità media degli infortuni rispetto al contesto nazionale, con conseguente riduzione delle ricadute economiche sulla collettività.

Progetto “SGS Sanità”. Descrizione attività

Il “Progetto di Promozione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza, e del benessere organizzativo nelle strutture sanitarie pubbliche del Veneto” è nato nel 2007 dalla collaborazione fra INAIL – Direzione Regionale Veneto, Regione Veneto - Direzione Prevenzione e Agenzia Regionale Socio Sanitaria con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza, attraverso l’implementazione di un modello di Sistema di Gestione della Sicurezza per le strutture sanitarie pubbliche, ispirato a principi e metodi delle “Linee guida UNI INAIL” e adattato alle specifiche caratteristiche del comparto.

Nell’ambito di sinergie avviate all’interno del Comitato Regionale di Coordinamento costituito ex art. 7 D. Lgs. n. 81/08, si è inserita la sottoscrizione a maggio 2010 di un Protocollo d’Intesa biennale fra la Direzione Regionale INAIL e Direzione Prevenzione della Regione Veneto per la promozione del “Modello SGS” in tutte le strutture sanitarie pubbliche della Regione.

Il Progetto ha previsto l’istituzione di un “Gruppo di Lavoro SGS”, per assistere le strutture sanitarie partecipanti durante tutte le fasi di implementazione, sia in fase di primo avvio, che in fase di mantenimento. Tale Gruppo di lavoro, costituito da rappresentanti dei Coordinamenti Regionali dei Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione, dei Medici Competenti e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza delle Aziende Sanitarie/Ospedaliere del Veneto, ha elaborato il “Modello SGS”, conforme alle Linee Guida UNI-INAIL, adattato alla complessità organizzativa delle aziende sanitarie.

Scopo del “Modello SGS” è quello di soddisfare i requisiti normativi attraverso la gestione sistemica della Salute e Sicurezza sul lavoro, il miglioramento continuo e la conseguente riduzione dei rischi presenti negli ambienti di lavoro, con positive ricadute anche sui costi derivanti da incidenti, infortuni e malattie professionali.

Il Modello prevede come documentazione di sistema un Manuale, sette Procedure Gestionali, sei Procedure Tecniche ed altra documentazione di supporto (moduli, liste di riscontro iniziali e finali), adattati alla complessità organizzativa di una realtà sanitaria e in grado di monitorare costantemente le sette Macroaree considerate più critiche:

• Organizzazione e riesame del Sistema

• Formazione ed informazione

• Valutazione dei Rischi

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• Gestione DPI

• Gestione infortuni e non conformità

• Gestione appalti

• Manutenzione.

Il Modello così realizzato è stato sperimentato in 10 aziende campione.

Progetto “SGS Sanità”. Osservatorio e concessione del logo

Il protocollo d’intesa ha previsto la creazione di un “Osservatorio”, formato da rappresentanti INAIL e rappresentanti del “Gruppo di Lavoro SGS”, per monitorare l’andamento complessivo del processo di implementazione. Scopo dell’ “Osservatorio” è anche l’individuazione di azioni comuni per diffondere la cultura del miglioramento della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.

Quale riconoscimento finale di una implementazione completa e corretta, alle Aziende viene attribuito il logo “SGS Sanità” da parte dell’ “Osservatorio”, che ne cura le modalità di assegnazione e la durata temporale.

Attualmente nove Aziende (ULSS 2 Feltre (BL), ULSS 5 Ovest Vicentino, ULSS 8 Asolo (TV), ULSS 12 Veneziana, ULSS 15 Alta Padovana, ULSS 17 Este (PD), ULSS 20 Verona, ULSS 21 Legnago(VR), ULSS 22 Bussolengo (VR)) stanno utilizzando il logo

“SGS Sanità”.

Le aziende coinvolte, nel rispetto della normativa vigente, hanno potuto beneficiare anche della riduzione del tasso di premio ex art. 24 M.A.T., dopo verifica della sussistenza dei requisiti, effettuata dalle strutture tecniche dell’INAIL.

Nel corso del 2012 il progetto è stato presentato al congresso internazionale EUMASS "Le sfide dell'Europa nell'ambito della sicurezza sociale" che si è tenuto a Padova nel mese di giugno. Obiettivo dell'evento era quello di individuare le sfide che l'Europa deve affrontare

Nel corso del 2012 il progetto è stato presentato al congresso internazionale EUMASS "Le sfide dell'Europa nell'ambito della sicurezza sociale" che si è tenuto a Padova nel mese di giugno. Obiettivo dell'evento era quello di individuare le sfide che l'Europa deve affrontare

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2012 Veneto (pagine 71-81)