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Capitolo 4: Il metodo e la tecnologia

4.4 Individuazione ed engagement degli influencer

Questo paragrafo ha l’obiettivo di descrivere la modalità con cui Traackr è stato applicato per la ricerca degli influencer in grado di promuovere il nuovo prodotto di ReRace.

Innanzitutto è stato creato un “New Project”, al quale è stato assegnato un nome correlato al contesto in cui il prodotto in questione verrà utilizzato dai clienti.

Date le sue caratteristiche e le sue modalità di utilizzo si è preferito creare due progetti: uno più orientato al settore motociclistico e uno mirato al mondo del Kart e del settore Auto.

In questo modo è stato possibile ottenere due liste di influencer più specifiche in relazione al contesto di utilizzo del prodotto.

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Si è proceduto poi con la scelta degli argomenti (topic) di maggior interesse per il settore di riferimento.

La selezione dei topic è stata supportata dallo strumento, in quanto esso dispone di una serie di argomenti che possono essere filtrati in base al settore in cui l’azienda intende operare.

Nel nostro caso gli argomenti principali sono quelli relativi al Motorsport, per il progetto orientato al motociclismo, e al settore Automotive, Karting, Car Tech ecc, per l’altro progetto.

Per ogni topic viene automaticamente generata una lista di keyword inerenti, per le quali vengono identificati gli influencer che in un certo qual modo sono collegati ad esse per articoli pubblicati sui loro blog o social network o riviste e per la loro partecipazione a forum inerenti tali parole chiave.

Queste sono state salvate nei corrispondenti progetti creati con i relativi

influencer identificati.

In un secondo momento si è raffinata la lista delle keyword, aggiungendone altre correlate in qualche modo all’ambiente in cui verrà utilizzato il nuovo prodotto (moto gp, superbike, manx grand prix, motorcycle racer, moto journalist, kart racing ecc) ma anche alla categoria merceologica a cui esso appartiene ( lap timer, lap time racing, digital data logger, racing product, ecc) e lo stesso Team di Traackr ci ha supportato in questa fase, introducendo altre keyword con l’obiettivo di migliorare la lista degli influencer, ovvero di individuarne e dunque aggiungerne altri più specifici nel settore di riferimento e dunque più efficaci per la propagazione del brand.

Questo affinamento successivo delle parole chiave è stato possibile attuarlo grazie anche al supporto di una approfondita analisi del settore e del mercato target, le cui fasi sono riportate in modo dettagliato nell’allegato A. Tale analisi si basa soprattutto sull’applicazione della tecnica Delphi per individuare quelle che sono le caratteristiche e i driver di successo in grado di soddisfare le esigenze dei potenziali clienti.

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Come detto in precedenza, Traackr ricerca gli influencer relativi ad una parola chiave nei social network, ma dispone anche di un servizio, il “Web deep search”, attraverso il quale è possibile effettuare in parallelo una ricerca degli influencer anche nel Web.

A tal proposito è necessario precisare che il mondo dei social network e quello del Web, su cui lavora ad esempio Google, sono separati nella ricerca inerente i contenuti e i temi, ma con la funzione sopradetta Traackr fornisce un punto di interazione tra queste due realtà.

Essendo un servizio aggiuntivo, però, non può essere utilizzato in modo frequente dall’utente, in quanto tale ricerca richiede molto tempo (dalle 24 ore alle 48 ore) ed è gestita interamente dal Team dello strumento, per cui assorbe molte risorse.

Dato che questa è una prima applicazione, si è usufruito anche di tale servizio per non tralasciare nessuna opportunità in grado di supportarci nella diffusione del brand.

Sfruttando tutte queste funzioni siamo giunti all’individuazione di cento Top

influencer, cinquanta per ogni progetto, visibili nella sezione A-List.

Cliccando sulla funzione Profiles, è stato possibile visionare le informazioni relative a ciascun influencer, con focus sulle modalità fornite per contattarli.

Analizzandole, si è potuto constatare che i contatti messi a disposizione dagli

influencer riflettono questo ordine di preferenza (giustificato con la relativa

percentuale calcolata sui 100 influencer identificati)

− Twitter (100%)

− LinkedIn (80%)

85 − Email (10%)

La priorità nella scelta di come contattarli è stata data all’email, in quanto è una forma di comunicazione molto più diretta e veloce rispetto alle altre modalità. Inoltre il messaggio inviato ha una massima visibilità per il destinatario che lo riceve.

Nei casi in cui l’email non è stata indicata, si è preferito ricorrere all’utilizzo di Facebook, in quanto è il social network in cui si ha un maggior impatto comunicativo, vista anche l’assidua permanenza che gli utenti gli dedicano.

Il limite di questo contatto deriva dal fatto che se non si è “amici”, il messaggio che si vuole inviare cade in una sezione di Facebook detta “Altro”. Di conseguenza l’influencer non lo visiona nella sua pagina iniziale e quindi finisce per diventare spam.

Recentemente Facebook ha attivato un’opzione che consente di pagare una quota che va da pochi centesimi all’ordine dei 15 euro per far recapitare i messaggi nella cartella dove vengono ricevuti quelli degli amici.

La quota da pagare viene stabilita dallo stesso Facebook in base al numero di amici, di seguaci e di messaggi ricevuti dall’utente.

Di seguito si riporta, nella Figura 20, ciò che si visiona nel momento in cui si vuole inviare un messaggio ad un utente con il quale non si ha un legame di amicizia.

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In questo modo il messaggio ottiene la massima visibilità per l’influencer. In relazione al range di prezzo sopradetto, si è deciso di stabilire una soglia massima di spesa pari a 2 euro, data l’incertezza di un esito positivo del contatto in questione.

Per quanto riguarda Twitter, essendo il social network di cui tutti gli influencer forniscono il proprio indirizzo, si è provveduto a diventare loro “following” in attesa che anche essi lo diventino per noi, cioè nostri follower, avendo così la possibilità di scambiare messaggi e di sfruttare la forza del retweet per amplificare la loro diffusione.

In ultimo è stato considerato LinkedIn, in quanto l’impatto visivo del messaggio è molto basso e inoltre presenta un grosso limite riguardante la necessità di effettuare un abbonamento a tale social network per poter inviare messaggi a coloro con cui non abbiamo instaurato nessun tipo di rapporto nell’ambito professionale o socio- culturale.

Nel contatto tenuto con ognuno degli influencer si è cercato di suscitare in loro un certo interesse, descrivendo il prodotto e la sua novità nel campo della tecnologia e chiedendo loro se fosse stato possibile coinvolgerli in una attività di promozione del

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brand, attraverso la redazione di articoli sulle riviste specifiche del settore, comunicati stampa e post sui loro blog.

Inoltre si è data loro la massima disponibilità nel fornire le informazioni ed il necessario materiale inerente il prodotto per conoscerne meglio le potenzialità e quindi promuoverlo positivamente nel settore nel quale essi hanno maggiore credibilità e autorevolezza.

Gli influencer che hanno risposto al contatto si sono mostrati interessati e coinvolti nell’attività dell’azienda, iniziando nell’immediato a diffondere la notizia relativa al brand sui loro blog e sulle riviste per le quali redigono articoli.

In particolare, alcuni di essi hanno richiesto addirittura la possibilità di testare il prodotto sui circuiti, ma al momento non si è potuta soddisfare questa richiesta, in quanto l’azienda ha a disposizione solo pochi prototipi.

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