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4. SPERIMENTAZIONE DEL CALCOLO DEGLI INDICATORI AGGREGATI A

4.2 L’INDIVIDUAZIONE DI UN INSIEME T

Avendo esaminato le fonti ed i relativi indicatori abbiamo individuato, mediante una lunga e attenta riflessione, le variabili ritenute da noi maggiormente idonee ai fini della nostra analisi della sostenibilità.

L’insieme è suddiviso nei tre ambiti, economia, ambiente e società, considerati gli assi portanti dello sviluppo sostenibile ma non caratteristica comune a tutte le liste presentate nel paragrafo 2.2 Alcune infatti analizzano la sostenibilità dello sviluppo attraverso una molteplicità di classi, che possono essere comunque tradotte nella classica tripartizione. Inoltre l’appartenenza di uno specifico indicatore ad un ambito invece di un altro è solamente indicativa e non assoluta, dipendente dall’arbitrarietà degli autori degli insiemi.

Ad ogni ambito sono stati associati più temi che identificano obiettivi di politiche internazionali o europee.

Il dominio economia è generalmente diviso in due temi: il primo, il modello di produzione e consumo, racchiude, seguendo la priorità stabilita al Summit di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile, Materia, Energia, Trasporti, Settori produttivi e Rifiuti. Sono tutte le determinanti tradizionali, le driving forces, che generano pressioni sull’ambiente; il secondo, la performance del sistema economico, è definito da variabili come la produzione di reddito pro-capite, la produttività del lavoro, la competitività e l’innovazione.

Rientrano usualmente nell’aspetto sociale i temi dell’equità, della qualità della vita, dell’occupazione, della conoscenza, dell’accesso all’informazione e alle decisioni.

L’equità intragenerazionale e intergenerazionale è il nocciolo della definizione storica dello sviluppo sostenibile, quella presente nel documento “Our Common Future” elaborato dalla Commissione Brundtland. Le questioni dell’equità e della povertà sono state poste inoltre come prime priorità dall’Assemblea del Millennio identificate negli obiettivi di eliminazione della povertà e della fame e promozione dell’uguaglianza dei generi e dell’autonomia della donna, susseguentemente, promosse dal Summit di Johannesburg.

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Il tema della qualità della vita, considerato principalmente in relazione a salute, aspettativa di vita e mortalità infantile, deriva dagli obiettivi posti dall’Assemblea del millennio (vedere paragrafo 1.2).

Gli altri temi derivano dalla visione europea dello sviluppo che si è evoluta a partire dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000.

La questione ambientale è spesso inquadrata in relazione alle diverse matrici ambientali: Atmosfera, Geosfera, Idrosfera, Biosfera.

Gli indici chiave utilizzati sono di due tipologie, una orientata al monitoraggio dello stato dell’ambiente (indicatori di stato, vedere paragrafo 2.2) e l’altra alla risposta, cioè alla gestione del patrimonio naturale (indicatori di risposta, vedere paragrafo 2.2).

Ai fini della selezione degli indicatori associati agli aspetti e ai temi sopra descritti, abbiamo operato secondo i seguenti criteri. Il primo criterio è stato quello di scegliere indicatori già presenti nei data set degli istituti internazionali e nazionali precedentemente analizzati. Nella maggioranza dei casi, laddove possibile, abbiamo preferito prendere in esame quelle variabili comuni ad un numero maggiore di istituzioni. È il caso degli indicatori ambientali per i quali la logica seguita è stata quella di riportare quelli presenti non solo nelle liste delle agenzie che operano prettamente in questo campo (EEA, in primis) ma anche nelle liste degli altri istituti, permettendo di restringere il campo della nostra scelta. Successivamente abbiamo considerato il grado di applicazione degli indicatori al contesto regionale italiano. Alcune variabili per loro natura non possono essere applicate al livello regionale, come il debito pubblico o il tasso di inflazione. Altre non sono risultate idonee in quanto mostrano valori simili fra le regioni, è il caso della mortalità infantile o dell’aspettativa di vita alla nascita i cui dati tra le regioni italiane sono sostanzialmente omogenei.

La difficoltà nel comprendere la direzione della relazione con la sostenibilità è stato un ulteriore criterio per la nostra scelta. È risultato difficile, in alcuni casi, definire se l’indicatore esprime un giudizio positivo o negativo in un’ottica di sviluppo sostenibile. Un criterio che ha forzato la nostra selezione è stato quello inerente alla incompletezza dei dati sia per il livello regionale che per la compilazione di serie storiche. È il caso del rapporto fra salario femminile e quello maschile il quale fornisce una misura sull’equità fra generi, indicatore molto utilizzato dagli istituti internazionali ma di difficile costruzione per il livello regionale italiano.

Di seguito sono presentate le tabelle che riportano gli indicatori che abbiamo scelto in prima istanza e una loro caratterizzazione servita per una successiva

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selezione. Sono presenti, in particolare, indicatori per i quali i dati sono insufficienti, contraddistinti, come riportato da legenda, da uno “0”, indicatori raramente utilizzati, contraddistinti da una “R”, indicatori irrilevanti rispetto alla situazione regionale italiana, contraddistinti con una “I” e indicatori per i quali abbiamo trovato difficoltà nel definire la direzione della relazione con la sostenibilità, contraddistinti con un “?”. Gli indicatori contrassegnati da una casella grigia sono quelli che abbiamo infine selezionato e che andranno a comporre il nostro set finale.

91 ECONOMIA

Core set indicatori

Legenda UN CSD EUROSTAT EU SDI EEA OECD Factbook PSR_CEI_ OECD ISTAT APAT

Mat eria 1 Intensità d'uso dei materiali 0 p p p

2 Consumi energetici annuali pro-capite ? p p p p p p p p

3 Percentuale di consumi energetici da fonti rinnovabili p p p p p p p p

Energia

4 Intensità d'uso dell'energia p p p p p p

5 Rifiuti solidi urbani e industriali p

6 Rifiuti solidi urbani p p p p p p p

7 Rifiuti industriali p p p p

8 Rifiuti pericolosi p p p p p

9 Rifiuti radioattivi 0 p p p p

10 Conferimento finale dei rifiuti p p p p

11 Raccolta differenziata RSU p p

Rifiuti

12 Quota di rifiuti riciclati e riutilizzati 0 p p p p

13 Distanza percorsa pro-capite per modalità di trasporto 0 p p p p

14 Quota di trasporto merci su strada p p

15 Quota di trasporto passeggeri su strada 0 p

16 Trasporto pubblico p

17 Incidentalità stradale p p

Modello di produzione e consumo

Trasporti

18 Quota di biofuel sul totale consumato 0 p p

19 PIL pro capite p p p p p

20 PNL pro capite p

21 Tasso di inflazione I p p p p

22 Valore aggiunto per macro-settori ? p p p p

23 Produttività del lavoro p p p

24 Quota degli investimenti su PNL p

25 Quota degli investimenti su PIL p p p

26 Spesa pubblica e privata in Ricerca e Sviluppo p p p p p

Struttura economica

27 Spesa per la protezione dell'Ambiente (riduzione e

controllo dell'inquinamento) I p p p

28 Debito pubblico nazionale I p p p p p

29 Percentuale di aiuti allo sviluppo sul PIL (ODA) I p p p p

Str

uttura

finanaziaria 30 Percentuale di ODA su PNL I p

31 Export di alta tecnologia 0 p p

32 Bilancia commerciale per beni e servizi (Net current

account) 0 p p p

Performance economica

Commercio 33 Investimenti esteri ? p p

92 AMBIENTE

Core set indicatori

Legenda UN_CS

D

EUROS TAT EU_SDI EEA OECD

_

Factboo

k

PSR_CE I_OECD ISTAT APAT

1 Produzione di sostanze lesive per l’ozono 0 p p p p p p

2 Emissioni di gas serra totali p p p p p p p

Aria

3 Inquinamento delle aree urbane p p p p p p

4 Uso di fertilizzanti in agricoltura p p p p p p

5 Uso di pesticidi in agricoltura 0 p p p

6 Aziende agricole biologiche p p p p

7 Area forestale totale p p p p p p

8 Tasso di crescita delle foreste p p p

9 Deforestazione p p p

10 Superficie affetta da desertificazione 0 p p p

Suolo

11 Aumento dell'area urbanizzata 0 p p p p p

12 Consumo di acqua p p p p p p p

13 Qualità delle acque balneabili 0 p p p p

14 Acque reflue urbane p p p p

Acqua

15 Livello di concentrazione di BOD nei principali corsi d'acqua 0 p p p p p p

16 Superficie nazionale protetta p p p p p p

17 Livello di minaccia delle specie animali e vegetali 0 p p p

Biodiversità 18 Prelievo delle principali specie ittiche 0 p p p p p

19 Eco-management p p p p

Eco

-ma

nagement

20 Eco-labels 0 p p p

93 SOCIALE

Core set indicatori

Legenda UN_CSD

EUROSTAT EU_SDI

EEA

OECD_ Factbook

PSR_CEI_O

ECD ISTAT APAT

1 Ineguaglianza nella distribuzione del reddito (Indice di Gini) p p p p p

2 Popolazione che vive sotto la soglia della povertà p p p p

3 Rapporto fra salario delle donne e salario degli uomini 0 p p p

Equità

4 Rapporto del reddito medio relativo degli anziani 0 p

5 Tasso di disoccupazione p p p p p

6 Tasso d'occupazione p p p p p

7 Tasso di disoccupazione di lungo periodo p p p

8 Tasso di disoccupazione giovanile p p p

9 Tasso di occupazione femminile R p p

Occupazione

10 Tasso di occupazione degli immigrati R p

11 Area abitativa per persona (mq per persona) R p

12 Numero di stanze per persona R p

13 Aspettativa di vita alla nascita I p p p p p

14 Stato nutrizionale dei bambini R p

15 Popolazione obesa p p p p

16 Mortalità infantile I p p p

17 Tasso di mortalità infantile nei primi 5 anni di vita R p

18 Decessi per malattie "chiave" R p

19 Tasso di mortalità per suicidio R p

20 Tasso di incidenti rilevanti a lavoro R p p

21 Popolazione collegata alla fognatura pubblica I p p p p

22 Popolazione con accesso facilitato a risorse di acqua potabile I p

23 Popolazione con accesso facilitato alle cure essenziali I p

24 Spesa nazionale, pubblica e privata, per la sanità ? p p p

25 Numero di crimini registrati per 100.000 abitanti p p p

26 Spesa per le pensioni R p

Qualità della vita

27 Popolazione che vive in abitazioni formali e informali R p

28 Tasso di migrazione netta 0 p p p

29 Tasso di crescita della popolazione ? p p p p

30 Incidenza della popolazione anziana p p p p

Popolazione

31 Densità della popolazione R p p p

32 Tasso di scolarizzazione di scuola primaria e/o secondaria p

33 Persone con basso livello di istruzione, per classe d'età 0 p p

34 Tasso di alfabetizzazione R p

35 Istruzione superiore R p

36 Abbandoni scolastici prematuri R p p

37 Lifelong learning 0 p

Istruzione

38 Spesa pubblica e privata per l'educazione R p p

39 Accesso agli strumenti informatici p p p

p

Accesso

all'informazione

40 Infrastruttura di comunicazione I p p

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Effettuata questa prima fase di screening abbiamo successivamente ridotto il numero degli indicatori, optando per una loro equadistribuzione all’interno delle tre sfere in modo da considerare identico il loro peso nella definizione della sostenibilità dello sviluppo. Esclusi gli indicatori per i quali i dati sono insufficienti, gli indicatori raramente utilizzati, gli indicatori irrilevanti rispetto alla situazione regionale italiana e gli indicatori per i quali abbiamo trovato difficoltà nel definire la direzione della relazione con la sostenibilità, sono rimasti 39 indicatori, un numero per noi troppo elevato in quanto avrebbe eccessivamente complicato le successive elaborazioni matematico-statistiche che ci siamo prefissati di effettuare in riferimento alla costruzione, confronto e verifica della validità di una serie di indici sintetici, affrontate nei paragrafi successivi.

Per una ulteriore selezione e conseguente riduzione nel numero di indicatori avremmo dovuto svolgere tutte quelle analisi di correlazione fra gli indicatori, descritte nel capitolo 3, che uno studio rigoroso avrebbe richiesto. In realtà, a causa della difficoltà nel reperire i dati per un numero così elevato di variabili e tenendo presente che il nostro obiettivo principale è quello di realizzare un esercizio sulla robustezza degli indici compositi e non costruire l’indice “perfetto”, abbiamo optato per una selezione basata sul nostro livello di gradimento degli indicatori.

95 SET FINALE

Dominio Tema Indicatore

Percentuale di consumi energetici da fonti rinnovabili

Energia

Intensità d'uso dell'energia

Rifiuti solidi urbani e industriali pro-capite Rifiuti

Raccolta differenziata Rifiuti Urbani Trasporto pubblico Modelli di produzione e consumo Trasporti Incidentalità stradale Pil pro-capite

Produttività del lavoro Economia

Performance economica

Spesa pubblica e privata in Ricerca e Sviluppo Emissioni di gas serra totali

Aria

Inquinamento delle aree urbane Uso dei fertilizzanti in agricoltura Superficie agricola biologica Suolo

Deforestazione

Consumo di acqua pro-capite Acqua

Depurazione acque reflue

Biodiversità Superficie protetta

Ambiente

Eco-management Eco-management

Ineguaglianza nella distribuzione del reddito (Indice di Gini)

Famiglie che vivono sotto la soglia della povertà Equità

Differenza tra tasso di occupazione maschile e femminile

Occupazione Tasso di disoccupazione

Popolazione maggiorenne obesa Qualità di vita

Indice di delittuosità

Popolazione Incidenza della popolazione anziana

Istruzione Tasso di scolarizzazione di scuola secondaria Sociale

Accesso all'informazione Accesso agli strumenti informatici Tabella 34 Set finale

Differente è stata la nostra scelta in riferimento agli indicatori “Aziende agricole biologiche” e “Eco-management”, in alcune pubblicazioni considerati appartenenti al la sfera Economia sotto il tema Modelli di produzione e consumo e invece da noi inseriti all’interno della sfera Ambiente.

L’indicatore “Aziende agricole biologiche” è stato collegato al tema suolo in parte come risposta all’indicatore “Uso fertilizzanti” che individua uno dei principali fattori di pressione per questa matrice ambientale.

La decisione di includere l’indicatore “Eco-management” nella sfera Ambiente è legata alla natura multidisciplinare della variabile che attraversa in maniera trasversale tutti i temi dell’aspetto ambientale, aria, acqua, suolo oltre ai temi rifiuti ed energia dell’aspetto economico.

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