2. COME MISURARE LA SOSTENIBILITA’ : GLI INDICATORI DI SVILUPPO
2.3 LE PRINCIPALI FONTI STATISTICHE
2.3.1 GLI INSIEMI DI INDICATORI
Dai primi anni ’90, successivamente alla conferenza di Rio de Janeiro del 1992 su Ambiente e Sviluppo, molti enti a livello internazionale, nazionale e regionale hanno cominciato ad occuparsi dell’individuazione e della revisione di insiemi di indicatori, ai quali è indispensabile ricorrere per garantire l’adozione del programma di Agenda 21. In questa sede vengono presi in considerazione solo alcuni di questi enti, suddivisi in base alla scala geografica a cui operano. Con riferimento alla scala globale vengono descritti i progetti attuati dall’ONU e dall’OECD, dall’Eurostat e dall’EEA su scala europea e infine per il livello italiano saranno considerati i due maggiori istituti per la raccolta dati e la costruzione di indicatori necessari alla creazione dei core set, cioè l’ISTAT e l’APAT.
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UNCSD _ SDI (Sustainable Development Indicators) CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE La UNCSD (Commission on Sustainable Development of Union
Nations), istituita dopo la conferenza di Rio del 1992, ha sviluppato nel 1996 la prima guida sulle metodologie e un modello di indicatori dello sviluppo sostenibile (UN_CSD 1996). Questo modello, rivisto nel 2001 (UN_CSD, 2001) è diviso in temi e sotto-temi raggruppati in 4 pilastri: sociale, ambientale, economico e istituzionale, per un totale di 15 temi, 38 sotto-temi e 58 indicatori. Ogni sotto-tema è riferito ad uno o più capitoli di Agenda 21. Nel pilastro sociale i temi politici sono: l’equità, la salute, l’istruzione, l’edilizia, la sicurezza, la popolazione. Il pilastro ambientale copre i temi: atmosfera, terra, oceani, mari e coste, acqua potabile, biodiversità. Il pilastro economico comprende: struttura economica, consumo, produzione. Il pilastro istituzionale è costituito dai temi legati alla struttura e alla capacità istituzionale. Il set è costruito sulla base del modello DSR (determinanti, stato, risposta). I 58 indicatori sono così divisi: 19 sociali, 19 del dominio ambiente, 14 economici e 6 istituzionali.
UNCSD (2000) (Commissione Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Considera le tre componenti fondamentali dello sviluppo sostenibile e la componente istituzionale. E' adatto al controllo a livello globale.
Gli indicatori sono generali e non hanno applicazione a livello locale.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.un.org/Depts/unsd
“Indicators of sustainable development: Framework and Methodologies”. Commission on Sustainable Development, Ninth Session.
26 OECD _ Social Indicators
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE Lista di indicatori di natura sociale che riflette la capacità delle politiche
degli Stati membri dell'OCSE di rispondere agli obiettivi di promozione dell' autosufficienza, equiità, salute e coesione sociale. Il core set segue il modello PSR sebbene la non netta distinzione fra indicatori di contesto (pressione) e quelli di stato. Gli altri indicatori definiscono le risposte della società. La lista è strutturata sulla base delle quattro macro- categorie che riflettono i quattro obiettivi sociali. Una prima lista era già presente dal 1982 ma non è mai stato redatto un regolare report.
OECD (Organisation for Economic Co- operation and Development)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Si occupa in maniera molto dettagliata e approfondita della sfera sociale.
Non considera la componente Ambiente e solo limitatamente quella economica.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.oecd.org
OECD “Towards Sustainable Development. Indicators to measure progress”. Rome Conference.
OECD, 2000.
Tabella 2 OECD _ Social Indicators
OECD _ SEI (Sectoral Environmental Indicators) CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO IDEATORE Il set è composto da tre liste identificative le relazioni fra tre settori,
energia, trasporti, consumo delle famiglie, con l'ambiente. Ogni lista è strutturata in tre parti, seguendo il moldello PSR. La prima è composta da indicatori che definiscono il trend del settore. La seconda, da indicatori che descrivono le interazioni del settore con l'ambiente. La terza parte è caratterizzata da indicatori descrittivi gli aspetti economici e politici. Il numero di indicatori per ogni lista è differente.
OECD (Organisation for Economic Co- operation and Development)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Le liste analizzano dettagliatamente le interazioni fra i settori e l'ambiente. Seguendo il modello PSR vengono identificate le pressioni esercitate dai settori sull'ambiente e le risposte della società a tali pressioni.
La componente sociale non è considerata e quella economica analizzata solo nei tre settori energia, trasporti e consumo ma non nel suo complesso. Il numero totale di indicatori è comunque elevato.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.oecd.org/env/
OECD Environmental Indicators "Development, Meaurement and Use" OECD, 2003. Tabella 3 OECD _ SEI (Sectoral Environmental Indicators)
27 OECD _ Factbook
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE Il progetto è nato nel 2005. E' una lista di circa 100 indicatori classificati in 10
temi sia di natura ambientale che economico-sociale: popolazione e migrazione, trend dell'economia, globalizzazione, prezzi, mercato del lavoro, scienza e tecnologia, ambiente, educazione, politiche pubbliche, qualità della vita. Il set descrive la situazione annuale in base agli indicatori utilizzati che possono variare nel numero per descrivere situazioni particolari (come nel factbook 2006 la voce relativa agli aiuti per lo Tsunami nel Pacifico). OECD (Organisation for Economic Co- operation and Development)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
La possibilità di inserire nuovi indicatori per situazioni particolari. Ogni tema è rappresentato tramite tabelle e grafici che descrivono il trend degli ultimi 10 anni. E' quindi possibile fare confronti fra anni e Paesi diversi.
Le variabili sono così numerose da rendere il core set eccessivamente generale
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.oecd.org/publications/factbook
Tabella 4 OECD _ Factbook
OECD _ CEI (Core Environmental Indicators) CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO IDEATORE Il core set è composto da circa 50 indicatori che sono classificati
seguendo il modello PSR: indicatori di pressione ambientale, sia diretti che indiretti, indicatori delle condizioni ambientali e indicatori di risposta della società. La lista è strutturata attraverso 13 temi, 12 di natura ambientale, tra cui rifiuti, cambiamenti climatici, qualità dell'ambiente urbano e una categoria generale di indicatori socio- economici che interagiscono con l'ambiente. La lista è stata creata per essere d'aiuto nelle politiche ambientali tramite l'analisi dello stato dell'ambiente e della validità di queste come azioni di risposta.
OECD (Organisation for Economic Co- operation and Development)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Tratta in maniera approfondita il dominio Ambiente.
I domini Economia e Società sono trattati in maniera generale e solo nelle loro componenti di interazione con l'ambiente.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.oecd.org/env/
OECD Environmental Indicators "Development, Meaurement and Use" OECD, 2003.
28 EU _ SDI (Sustainable Development Indicators) CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE Sono lo strumento di valutazione della strategia di sviluppo sostenibile
adottata dal Consiglio Europeo dopo Gotheborg 2001 con l’obiettivo di conciliare sviluppo economico, coesione sociale e protezione dell’ambiente. Il core set è organizzato in 10 temi che rappresentano le priorità politiche della strategia. I temi sono divisi in sotto-temi, che generalmente definiscono gli obiettivi guida, seguendo la struttura del set delle Nazioni Unite, a loro volta suddivisi in variabili o indicatori chiave per entrare maggiormente nel dettaglio. I 10 temi considerati sono: sviluppo economico, povertà ed esclusione sociale, società che invecchia, salute pubblica, cambiamenti climatici e energia, modelli di produzione e consumo, gestione delle risorse naturali, trasporti, buongoverno, partnership globale. Ad ogni tema è associato uno o più indicatori headline (di I livello) mentre ai sotto-temi sono associati indicatori di II e III livello.
Eurostat
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Gli indicatori di livello diverso corrispondono anche a un potere comunicativo e un pubblico diverso. Quelli di terzo livello che entrano maggiormente nel dettaglio sono adatti alla comunità accademica al contrario degli headline di primo livello che sono molto più comunicativi per la gente comune e sono adatti ad analizzare i progressi delle politiche.
Gli indicatori sono molto numerosi e comunque generali e non trovano applicazione a livello locale.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://europa.eu.int/comm/eurostat/
“Measuring progress towards a more sustainable Europe 2007 monitoring report of the EU sustainable development strategy”
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Eurostat13 _ CSI (Core set of Sustainable Indicators)
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE Nato sulla base del core set della UNCSD in cui l’Eurostat ha avuto una
partecipazione attiva. La lista è strutturata gerarchicamente prendendo in considerazione i quattro domini (economico, sociale, ambientale e istituzionale), suddivisi in sotto-temi (tra cui povertà, equità fra sessi…) collegati a uno o più indicatori. In tutto sono 63 indicatori, di cui 22 sociali, 16 del dominio ambiente, 21 economici e 4 istituzionali. In particolare rispetto alla core list della UNCSD 29 indicatori sono simili se non uguali e 13 comparabili.
Eurostat (2001)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
E' l'applicazione della lista della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite adattata al contesto Europeo.
Risulta essere comunque generale e solamente applicabile a livello nazionale.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://europa.eu.int/comm/eurostat/
“Measuring progress towards a more sustainable Europe Proposed indicators for sustainable development” European Commission, 2001
Tabella 7 Eurostat _ CSI (Core set of Sustainable Indicators)
13L'Ufficio Statistico delle Comunità Europee (Eurostat) raccoglie ed elabora dati dell'Unione
Europea a fini statistici, promuovendo il processo di armonizzazione dell'approccio statistico tra gli Stati membri. La sua missione è quella di fornire all'Unione Europea un servizio informativo statistico di elevata qualità.
30 EEA14 _ CSI (Core set of Sustainable Indicators)
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE Nata con l'obiettivo di essere da base per i report dell'Agenzia e come
aiuto per le altre liste di indicatori (come quella per la strategia di sviluppo sostenibile dell' Eurostat o della OECD). La lista è formata da 37 indicatori integrati in 10 tematiche di sostenibilità ambientale (inquinamento atmosferico e distruzione dell'ozono, biodiversità, cambiamenti climatici, uso del suolo, rifiuti, acqua, agricoltura, energia, pesca, trasporti).
EEA (2004) (Eviromnental Energy Agency)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Si occupa in maniera molto dettagliata e
approfondita della sfera ambientale. Considera esclusivamente il dominio Ambiente LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.eea.eu.int/
"Technical report No 1/2005" EEA core set of indicators Guide Tabella 8 EEA _ CSI (Core set of Sustainable Indicators) ISTAT _ Sistemi di Indicatori Territoriali
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO
IDEATORE L' ISTAT ha realizzato un sistema di indicatori di tipo demografico,
sociale, ambientale ed economico riferito a ripartizioni, regioni, province e capoluoghi. Gli indicatori sono raggruppati in 15 aree informative: Prezzi, Contabilità nazionale, Agricoltura, Ambiente, Imprese, Abitazioni, Attività edilizia ed opere pubbliche, Commercio, Trasporti e turismo, Mercato del lavoro, Condizioni economiche delle famiglie, Famiglie ed aspetti sociali, Popolazione, Sanità, Assistenza e previdenza, Istruzione, Cultura e tempo libero, Giustizia.
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Il sistema permette una lettura integrata del territorio italiano. La disponibilità dei dati in serie storica consente inoltre di analizzare l'evoluzione dei diversi fenomeni con riferimento agli ambiti territoriali considerati
La parte sull'Ambiente è poco dettagliata LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p p p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.istat.it/
Tabella 9 ISTAT _ Sistemi di Indicatori Territoriali
14 L'Agenzia europea dell'ambiente è l'organismo europeo responsabile di fornire informazioni
puntuali, mirate, pertinenti ed affidabili ai responsabili decisionali ed al pubblico. Ciò al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile e contribuire al miglioramento sostanziale e misurabile dell'ambiente in Europa.
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ISTAT _ Indicatori di contesto chiave e variabili di rottura CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO IDEATORE La banca dati contiene circa 160 indicatori socio-economici regionali
(disponibili per tutte le regioni e per macro-area), articolati secondo gli assi di intervento ed ambiti prioritari del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 (risorse naturali, risorse culturali, risorse umane, sistemi locali di sviluppo, città, reti e nodi di servizio. Accanto agli indicatori di contesto è oggetto di monitoraggio un altro set di indicatori, denominate “variabili di rottura”. Si tratta di 15 variabili selezionate nell’analisi svolta nel corso della valutazione ex-ante dell’impatto macroeconomico del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-06.
ISTAT
(Istituto Nazionale di Statistica)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Gli indicatori sono disponibili in serie storica nella maggior parte dei casi a partire dal 1995 e forniscono una descrizione delle disparità e del potenziale dei territori di intervento delle politiche di sviluppo. Gli aggiornamenti del data set sono effettuati con cadenza mensile.
Il numero di indicatori è elevato.
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://www.istat.it/
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APAT15 _ Annuario dei dati ambientali
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
BREVE DEFINIZIONE DEL SET DI INDICATORI ENTE/ISTITUTO IDEATORE Contiene circa 250 indicatori, strutturati seguendo il modello
DPSIR. Fra le determinanti sono considerati: agricoltura, turismo, energia, trasporti, industria. Fra le condizioni ambientali sono considerate l'atmosfera, la geosfera, l'idrosfera, la biosfera, etc... Fra le risposte, la qualità ambientale di imprese, prodotti e organizzazioni e la cultura ambientale.
APAT (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Il dominio ambientale è studiato in maniera molto dettagliata. La banca dati è redatta annualmente.
Il dominio Economia è solo marginalmente trattato, quello Sociale è assente del tutto. Le variabili sono così numerose da rendere il core set eccessivamente generale (la lista è passata da 160 indicatori nel 2002 agli attuali 250)
LIVELLO DI APPLICAZIONE
NAZIONALE REGIONALE PROVINCIALE COMUNALE
p p p
CARATTERISTICHE GENERALI
FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
http://annuario.apat.it. http://www.sinanet.apat.it
Tabella 11 APAT _ Annuario dei dati ambientali
15 L'APAT, istituita nel 1999, svolge i compiti e le attività tecnico-scientifiche di interesse
nazionale per la protezione dell'ambiente, per la tutela delle risorse idriche e della difesa del suolo, e nasce dalla fusione tra l'Agenzia nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA) ed il Dipartimento per i Servizi tecnici nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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