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PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI A) Informazioni di natura qualitativa

PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE

L’attività sinergica di indirizzo e coordinamento della Capogruppo, volta a garantire unitarietà e coerenza al disegno imprenditoriale attraverso le politiche commerciali, i criteri di determinazione dei prezzi, lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e le politiche di gestione dei rischi, ha comportato l’evoluzione del modello di busi-ness con conseguente livello di integrazione delle attività e delle politiche gestionali nonché la ridefinizione e la riorganizzazione della gestione delle attività svolte dal Gruppo e della struttura di reporting.

La riorganizzazione del reporting di Gruppo, effettuata con l’assistenza di società esterna qualificata Ernst &

Young di Milano, si è realizzata la prima volta nell’esercizio 2009, anche alla luce dell’introduzione del nuovo IFRS 8, che ha sostituito lo IAS 14, ed il cui principio cardine si basa sulla presentazione di informazioni pre-disposte secondo gli stessi criteri e la stessa struttura utilizzata a livello di reporting gestionale e di controllo interno. I risultati avevano portato alla creazione di due CGU:

CGU Rete Banche – costituita dall’attività bancaria posta in essere dalla Capogruppo e dalle partecipate Banca di Imola S.p.A., Banco di Lucca e del Tirreno S.p.A. e CSE s.c.a r.l.;

CGU Servizi Finanziari – costituita dalle attività poste in essere dalle partecipate Italcredi S.p.A., Consultin-vest SGR S.p.A., Sorit S.p.A. e da alcune attività delle banche (la più importante delle quali è la distribuzione di fondi comuni di investimento).

Nel corso del 2017 il Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna ha richiesto una nuova consulenza alla società esterna, qualificata e indipendente Ernst & Young di Milano, al fine di analizzare, tenuto conto del tempo trascorso dalla decisione iniziale e dei cambiamenti intervenuti, l’attuale sistema di Segment Reporting – CGU. I consulenti hanno preso atto di una realtà ben diversa rispetto al 2009 in quanto il Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna ha avviato un processo di semplificazione societaria e di ridefinizione del modello operativo che ha visto:

1. la fusione per incorporazione il 29 settembre 2017 della sub-holding Argentario S.p.A. nella Capogruppo che controlla direttamente la maggioranza di tutta la rete delle banche e le fabbriche prodotto del Gruppo, con conseguente semplificazione della catena di controllo;

2. la ridefinizione del business di Italcredi S.p.A. integrato con quello delle Banche ponendo in essere po-litiche commerciali e di gestione del rischio comuni ed effettuando in maniera ricorrente la vendita di portafogli di cessione del quinto alle Banche del Gruppo anche al fine di sostenere i volumi di impiego e il margine di interesse bancario tradizionale;

3. l’integrazione ulteriore del business di gestione e riscossione tributi effettuato da Sorit S.p.A. e dell’attività di Asset management di Consultinvest A.M. SGR S.p.A. con la rete bancaria al fine di migliorare la pene-trazione sulla clientela bancaria;

4. l’acquisizione di una Società di Factoring il 02.11.2017, in seguito alle necessarie autorizzazioni dell’Or-gano di Vigilanza, per offrire al cliente una gamma di prodotti sempre più completa e qualificata.

Alla luce dei fattori sopracitati risulta evidente come la gestione del cliente bancario, il cui rapporto risiede nelle banche rete, risulti il driver fondamentale anche per il business delle società prodotto che si stanno spostando da una logica indipendente a una maggiormente captive al servizio della clientela.

Pertanto con l’assistenza della società esterna qualificata e indipendente Ernst & Young si è giunti alla de-terminazione di superare il precedente modello articolato in due CGU e di individuare una unica CGU più

coerente con il modello unico ed integrato con cui il Gruppo oggi gestisce il proprio business.

Di conseguenza anche la reportistica gestionale e il processo di pianificazione si sono allineati in tale dire-zione, considerando il Gruppo nella sua interezza come previsto dal principio IFRS 82.

In un contesto caratterizzato dall'esistenza di diffusi segnali esogeni di perdita di valore, lo svolgimento di una rigorosa verifica del valore recuperabile delle attività iscritte in bilancio rappresenta un processo fonda-mentale per la redazione di rendicontazioni finanziarie di elevata qualità.

Lo IAS 36 prevede che, ai fini della verifica di eventuali riduzioni di valore (“Impairment Test”), l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale sia allocato ad ogni CGU (o a gruppi di CGU), che beneficia delle sinergie derivanti dall’acquisizione.

In particolare, la CGU a cui l’avviamento è allocato e testato deve:

- rappresentare il livello minimo con riferimento al quale l’avviamento stesso è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;

- non essere maggiore di un Segmento Operativo definito ai sensi del principio IFRS 8.

1. Valore recuperabile

Il principio contabile IAS 36 richiede che il test di impairment sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il valore recuperabile dalla stessa. Laddove tale valore risultasse inferiore al valore contabile deve essere rilevata una rettifica di valore.

Il valore recuperabile della CGU è il maggiore tra:

- il suo fair value al netto dei costi di vendita - il suo valore d’uso.

Lo IAS 36 par. 27 precisa che il fair value dedotti i costi di vendita può esser determinato in base alle migliori informazioni disponibili considerando “il risultato di recenti transazioni per attività similari effettuate all’inter-no dello stesso settore industriale”. Tuttavia l’attuale contesto dei mercati e la conseguente rarefazione di transazioni comparabili, non rende più possibile ottenere fair value attendibili.

Pertanto ai fini della redazione del Bilancio al 31 dicembre 2021, il test di impairment è stato affidato alla società esterna, qualificata e indipendente Deloitte Financial Advisory S.r.l. di Milano, utilizzando il valore d’uso che rappresenta il valore attuale dei flussi di cassa attesi, riconducibile alla CGU, e desunti dall’aggior-namento del piano strategico 2021-2025 con estensione al 2026.

Il piano strategico è stato predisposto ed analizzato dal management anche considerando:

- i dati di previsione forniti da società qualificata esterna di informazioni finanziarie (Prometeia);

- la ragionevolezza delle ipotesi adottate;

- la sostenibilità dei dati previsionali anche alla luce delle evidenze esterne in merito alle prospettive del settore.

2. Metodologia utilizzata

In termini metodologici, poiché gli scambi sul mercato si sono rarefatti non è stato possibile ottenere fair value attendibili. Pertanto ai fini del test di impairment è stato utilizzato il valore d’uso delle CGU determinato utilizzando il criterio DDM (dividend discount model – nella versione excess capital), che definisce il valore di un’azienda in funzione dei flussi di dividendi futuri che l’impresa si stima sarà in grado di distribuire ai propri azionisti, attualizzati ad un tasso espressivo della rischiosità specifica del capitale proprio.

Si tratta di un criterio di natura finanziaria comunemente utilizzato nella prassi valutativa nazionale ed in-ternazionale ai fini della determinazione del valore economico di aziende finanziarie soggette al rispetto di requisiti minimi di patrimonializzazione.

2 - In data 30 novembre 2006, lo IASB ha emesso, in sostituzione dello IAS 14 – Informativa di Settore, il principio contabile IFRS 8 – Segmenti Operativi. Tale principio, obbligatoriamente applicato a partire dal 1° gennaio 2009, ha lo scopo di consentire agli utilizzatori delle informazioni contenute nel bilancio di valutare la natura e gli effetti economico-patrimoniali delle diverse attività imprenditoriali intraprese ed i contesti economici in cui l’attività operativa viene svolta. In particolare, viene richiesto alle società di basare le informa-zioni riportate nell’informativa di settore sugli elementi che il management utilizza per prendere le proprie decisioni operative. Risulta, quindi, essenziale che l’identificazione dei Segmenti Operativi avvenga sulla base della reportistica interna esaminata regolarmente dal management e dal Consiglio di Amministrazione al fine dell’allocazione delle risorse ai diversi segmenti e ai fini delle analisi di performance.

Tale metodologia è, inoltre coerente con il disposto IAS 36, come ribadito dall’IFRIC in risposta ad uno spe-cifico quesito del novembre 2010.

Sulla base del metodo DDM, il valore delle CGU è pari alla somma del valore attuale dei due seguenti ele-menti:

a. Dividendi “idealmente” distribuibili nel periodo esplicito del piano nel rispetto dei requisiti di patrimonializ-zazione minimi previsti dall’Autorità di Vigilanza;

b. Terminal Value (TV) o “valore terminale” calcolato come rendita perpetua del dividendo nel lungo periodo.

I dividendi attesi nel periodo esplicito sono stati determinati in modo analitico alla luce dei dati di consoli-dato 2021 e del piano strategico 2022-2025 con prolungamento al 2026 approvato dal CDA con delibera del 24 gennaio 2022, redatto seguendo anche le stime fornite da società qualificata indipendente Prometeia Spa - Bologna (utilizzate dal Gruppo quale fonte esterna di informazioni finanziarie).

Il Terminal Value stato calcolato attraverso la capitalizzazione del “flusso di cassa libero per l’azionista in perpetuità”. Tale flusso è stato definito sulla base dell’utile netto dell’ultimo periodo di stima analitica oppor-tunamente normalizzato, incrementato del saggio di crescita di lungo termine (c.d. “g”) e ridotto per l’assor-bimento della quota di reddito funzionale a mantenere invariato nel lungo termine, su un livello adeguato, il coefficiente di capitale regolamentare.

Il Terminal Value è stato determinato sulla base della seguente formula:

TV = Flusso finanziario distribuibile normalizzato / (Ke – g)

L'utile netto oltre il periodo di previsione esplicita è stato determinato dal Management a partire dal risulta-to atteso a fine 2026, rettificarisulta-to per tenere in considerazione il termine dei versamenti relativi ai contributi BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) e DGS (Deposit Guarantee Schemes Directive).

Tutti i flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando un tasso rappresentativo del costo del capitale proprio (Ke) pari al 7,4%, che incorpora i vari fattori di rischio connessi al settore di attività.

Il tasso di attualizzazione (ke), pari al 7,4%, è stato stimato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM) considerando come tasso risk free il rendimento medio su 1 anno dei BTP a 10 anni (0,78%), un premio per il rischio di mercato in linea con quello mediamente impiegato da analisti e pari al 5,6% e il beta (1%) in base ai dati storici relativi ad un campione di società quotate il cui business è ritenuto comparabile a quello di La Cassa di Ravenna Spa rilevato su un periodo di osservazioni di 5 anni.

Infine il tasso di crescita di lungo termine (g): è stato ipotizzato pari all’ 1,7% in linea con l’obiettivo di infla-zione nell’ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo termine.

Coerentemente al disposto IAS 36 sono infine state effettuate delle analisi di sensitività del valore d’uso assumendo variazioni pari a +/- 0,25% del costo del capitale e del tasso di crescita di lungo periodo.

3. Sintesi dei risultati ottenuti3

Il range di valori emersi dall’analisi di sensitività si attesta per il nostro Gruppo tra i 557 milioni di euro ed i 611 milioni di euro.

Nello specifico, considerando che il Patrimonio Netto di Gruppo al 31 dicembre 2021 è pari a 505 milioni di euro, si ritiene ragionevole attestarsi ai fini del test di impairment sul valore centrale pari a 582 milioni di euro.

3 - Si precisa che per esigenze temporali legate all’anticipazione al 11 febbraio delle segnalazioni statistiche di vigilanza (Financial Reporting – FinRep), il test di impairment è stato effettuato sulla base dei dati di preconsuntivo 2021. La bontà dell’esercizio è stata poi corroborata da dati di consuntivo migliori di quelli previsti in sede di test di impairment.

I risultati ottenuti sono così sintetizzabili:

(dati espressi in milioni di euro)

Gruppo La Cassa (€ mln) Minimo Centrale Massimo

Valore recuperabile 557 582 611

Patrimonio di Gruppo 505 505 505

Impairment 52 77 106

Sulla base dei valori centrali assunti a riferimento non si rileva alcuna necessità di rettifiche dell’avviamento ai valori iscritti.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING