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2. Gli insegnanti della Cina rurale nel Ventunesimo secolo

2.2. Gli insegnanti del Gansu

All’inizio del Ventunesimo secolo vennero stanziati nel Gansu 5 milioni di yuan da destinare allo sviluppo dell’istruzione moderna promossa dagli insegnanti gongban. Il Gansu230, però, è una delle province più povere della Cina e le amministrazioni locali ai livelli inferiori, a corto di risorse, hanno continuato ad assumere insegnanti che non avessero particolari esigenze e che si accontentassero di ricevere un salario mensile piuttosto misero pur di lavorare. Così, gli insegnanti daike (soprattutto a livello primario e secondario) aumentarono dal 2,65% nel 1990 al 25% nel 2004. Solo a livello primario, la percentuale di insegnanti daike crebbe dell’11,92% dal 1990 al 2004 e solamente il 3,37% degli insegnanti era registrato come gongban231. Questo trend va in direzione opposta agli obiettivi delle politiche nazionali e, anche se non è da interpretare come un dato standard da assumere per tutte le entità territoriali del paese232, molte realtà rurali confermano questa tendenza generale: i dati relativi a tre contee povere del Gansu, infatti, hanno dimostrato che, ancora nel Ventunesimo secolo, oltre il 50% degli insegnanti lavora senza un contratto regolare233.

Lo studio di Robinson e Yi offre un quadro dettagliato della situazione degli insegnanti daike nella provincia del Gansu. L’indagine, relativa a 40 contee rurali di una delle province più arretrate della Cina, svela le peculiarità di questa categoria di insegnanti nell’ultimo decennio. Prima di tutto, è stato rilevato che la maggior parte degli insegnanti daike è donna (59,6%), mentre gli uomini sono per lo più impiegati come gongban (66,7%)234. Le ragioni di questo squilibrio, oltre che a quelle ovvie dei bassi stipendi, della mancanza di sicurezza sul posto di lavoro e delle scarse speranze di ottenere una

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Il Gansu ha una popolazione che si aggira attorno ai 26,4 milioni di abitanti e circa il 75% risiede nelle aree rurali della provincia. Bernadette ROBINSON, “Using Distance Education and ICT to Improve Access,

Equity and the Quality in Rural Teachers’ Professional Development in Western China”, International

Review of Research in Open and Distance Learning, Vol. 9, No. 1, febbraio 2008, p. 3.

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Bernadette ROBINSON, Wenyu YI, “The Role and Status of Non-Governmental (‘daike’) Teachers in China’s Rural Education”, op. cit., pp. 42-43.

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Il numero di insegnanti daike varia a seconda del contesto socio-economico e dalle capacità delle autorità locali di implementare la politica per l’assunzione degli insegnanti gonggban. Alcune contee rurali, infatti, hanno avuto più successo di altre: a Huining, per esempio, è stato possibile ridurre il personale non ufficiale nelle scuole di una proporzione pari al 45% dal 1980 al 1990 e gli insegnanti gongban hanno addirittura ecceduto quelli daike (2.622 erano gongban e 2.145 erano daike). Si tratta, comunque, di un caso isolato perché la maggior parte delle contee povere non è in grado di raggiungere simili risultati. Ibidem.

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Ivi, p. 44.

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promozione, derivano dal fatto che tendenzialmente gli uomini sono più propensi ad abbandonare il villaggio d’origine in cerca di migliori opportunità nelle zone urbane o in quelle costiere più sviluppate.

In secondo luogo, gli insegnanti daike sono molto più giovani dei loro colleghi gongban (molti iniziano la loro carriera prima di aver raggiunto la maggiore età). Nel 2006 solo il 6,8% degli insegnanti daike aveva oltre 40 anni, contro il 23,36% dei gongban235. Il problema dell’inesperienza e della scarsa preparazione, dunque, continua a caratterizzare il profilo professionale di questi insegnanti. La maggior parte di loro lavora nelle scuole della contea, pochi sono presenti nelle scuole ai livelli amministrativi superiori. Quindi, sono le scuole e i centri educativi dei villaggi ad avere la più grossa proporzione di docenti daike perché le difficoltà economiche spesso non permettono di assumere personale qualificato. Gli insegnanti più preparati e ambiziosi aspirano a insegnare nelle scuole del comune: essendo gli unici a poter sperare in un avanzamento di carriera, tendono ad abbandonare il villaggio d’origine.

A proposito dell’avanzamento di carriera, bisogna dire che le possibilità che un insegnante daike in sevizio in una scuola di campagna ottenga una promozione sono veramente molto scarse. I daike sono esclusi dai corsi provinciali per il training del personale in servizio poiché possono avere accesso solo ai corsi tenuti a livello di comune e contea, ammesso che ci siano e che i posti rispecchino la vera percentuale di insegnanti. Inoltre, non risultando idonei come insegnanti gugan, non possono partecipare ai corsi speciali indetti per questo gruppo di dirigenti scolastici.

La vita di un insegnante daike nelle campagne cinesi è costernata da stenti e false speranze. Moltissimi vivono nell’attesa di trovare, un giorno, un impiego come gongban jiaoshi e di poter disporre di tutti i diritti e i privilegi che ne conseguono. Nel Gansu, anche se il 51,5% di loro è risultato avere un livello di preparazione tale da renderlo un insegnante idoneo a tutti gli effetti, il loro salario è risultato 5 volte più basso rispetto a quello di un gongban jiaoshi: nel 2006 un insegnante gongban percepiva 962,64 yuan e uno daike 205,01 yuan. Nel Gansu un insegnante daike può ottenere da un minimo di 40 yuan mensili fino a un massimo di 1.000 yuan (i gongban possono guadagnare fino a 2.050 yuan mensili)236. Le differenze dipendono dal fatto che gli stipendi dei gongban e quelli dei daike provengono da canali differenti. I salari dei gongban vengono corrisposti in prima istanza dai governi provinciali; in secondo luogo, ricevono un reddito aggiuntivo

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Ibidem.

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proveniente dalle scuole sotto forma di quote supplementari sulla base della quantità del lavoro svolto. I daike, invece, vengono pagati dagli uffici educativi locali ai livelli inferiori.

I daike jiaoshi lavorano sodo, talvolta anche più dei gongban, perché sperano di passare al livello superiore nell’attesa che si liberi un posto, ma il loro status di daike, come afferma un anziano insegnante della contea di Wushan, non li rende competitivi e fa in modo che “non vengano accettati dalle autorità educative come insegnanti regolari”237

. Ogni tentativo di miglioramento della loro condizione è destinato, nella maggior parte dei casi, a fallire e, ancora oggi, la legislazione in materia di educazione non prevede nessuna garanzia per i daike che lavorano stabilmente nelle scuole della Cina rurale.

2.3. Il TIC e le nuove frontiere della formazione: l’impatto sugli insegnanti della