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G LI INTELLETTUALI GRECI A P ADOVA NEL XVII SECOLO : DALLA MATRICE ACCADEMICA ALLA PROSPETTIVA PANELLENICA

1.2.3 LA MIGRAZIONE GRECA “ DOTTA ” NELLO S TUDIO DI P ADOVA

1.2.3.2 G LI INTELLETTUALI GRECI A P ADOVA NEL XVII SECOLO : DALLA MATRICE ACCADEMICA ALLA PROSPETTIVA PANELLENICA

Sugli esponenti della diaspora intellettuale greca che giunsero ed operarono nello Studio di Padova nella prima metà del XVII secolo, manca uno studio specifico: i contributi più significativi sono contenuti negli articoli di Fabris, Tsourkas, Plumidis e Fedalto121. L’individuazione e la definizione della componente

120 G.FABRIS, Professori e scolari greci, p. 127.

121 G. FABRIS, Professori e scolari greci, cit.; C. TSOURKAS, Gli scolari greci di Padova nel rinnovamento culturale dell’Oriente Ortodosso, Padova, Tipografia del Seminario, 1959; G. PLUMIDIS, Gli scolari greci nello studio di Padova, pp. 127-141 (in questo testo l’autore indica anche alcuni studi precedenti sullo stesso tema); Gli scolari “oltramarini” a Padova nei secoli XVI e XVII, «Revue des études Sud-Est Europèennes», 1972, pp. 257-270; Αἱ πράξεις ἐγγραφῆς τῶν Ἑλλήνων σπουδαστῶν τοῦ Πανεπιστημίου τῆς Παδούης (Μέρος A’. Artisti 1634-1782), «Epeteris Eterias Byzantinòn Spoudòn», 1969-70, pp. 260-336; Αἱ πράξεις ἐγγραφῆς τῶν Ἑλλήνων σπουδαστῶν τοῦ Πανεπιστημίου τῆς Παδούης (Μέρος Β’. Legisti 1591-1809), «Epeteris Eterias Byzantinòn Spoudòn», 1971, pp. 84-195; G.FEDALTO, La nazione ultramarina, cit.; G. FEDALTO, Stranieri a Venezia e a

Padova (1550-1700), 4/2, Storia della cultura veneta, Vicenza, Neri Pozza, 1984, pp. 251-279. Qualche cenno è contenuto anche in G.CANTONI, Eredità degli antichi e traduzione dei moderni, intellettuali greci nell’età dei lumi tra Ellade e Occidente, in G.CATALANO,F.SCOTTO (a cura di), La

greca all’interno dello Studio risulta particolarmente difficile soprattutto dal punto di vista numerico. Risulta opportuno partire dai dati contenuti nel testo di Gerola122, che conta più di duecento stemmi dedicati a studenti cretesi nel periodo tra il 1542 e il 1688123, ma è doveroso specificare che tale onorificenza era riservata soltanto ai professori o agli studenti che ricoprivano cariche all’interno dell’università. Altri dati affermano che gli studenti ultramontani nel 1661 costituivano il 26% della popolazione studentesca124, ma non è dato sapere quale fosse la componente greca di tale percentuale. Tuttavia in base ai dati riportati da Plumidis, possiamo affermare in linea generale che nella prima metà del Seicento la nazione ultramarina oscillava intorno al 5% del totale degli studenti dello Studio125.

Si vorrebbe dire di più, ma il volume ab anno 1606 relativo a un progetto che prevede la pubblicazione completa degli Acta Graduum dell’Università di Padova non risulta ancora ultimato, così come la pubblicazione integrale dei Rotuli dei corsi accademici.

Le indagini sull’attività dei dotti greci “patavini” del XVII secolo risultano esigue non solo dai punti di vista numerico e specificatamente storico, ma soprattutto

nascita del concetto moderno di traduzione. Le nazioni europee fra enciclopedismo ed epoca romantica, Roma, Armando, 2001, pp. 200-213.

122 G. GEROLA, Gli stemmi cretesi dell’Università di Padova, Venezia, Premiate officine grafiche Carlo Ferrari, 1929. Lo studio più completo e con riferimenti iconografici sugli stemmi dell’Università di Padova è oggi quello di L.ROSSETTI (a cura di), Gli stemmi dello Studio di Padova, Trieste, Lint, 1987 (1983). Inoltre va considerato anche lo studio di F.BENUCCI, Stemmi di scolari dello Studio patavino, cit.

123 G.FEDALTO, La nazione ultramarina, p. 436.

124 F. PIOVAN, Studenti, potere politico e società civile, p. 44.

125 Riassumendo brevemente i dati riportati da Plumidis per il XVII secolo si contano circa 1746 immatricolazioni tra studenti greci artisti e legisti (922 artisti - 824 legisti), di cui 873 totali iscritti (393 artisti - 480 legisti). Plumidis parla, in riferimento al XVII sec., di 411 scolari artisti (su 928 immatricolazioni totali) e di 498 scolari legisti (su 830 immatricolazioni totali), dei quali 105 artisti e 98 legisti avrebbero conseguito la laurea. Una presenza quindi abbastanza discreta e sicuramente minore rispetto ad esempio agli scolari tedeschi. Cfr. G.PLUMIDIS, Gli scolari “oltramarini”, p. 258.

Si veda anche più dettagliatamente: Αἱ πράξεις ἐγγραφῆς τῶν Ἑλλήνων σπουδαστῶν, Μέρος Α’ e Β’, cit. Personalmente ho potuto consultare alcuni cataloghi delle immatricolazioni relative alla nazione Ultramarina, già compresi tra le fonti di Plumidis. Il primo, contenuto nella busta n. 30 di ASUP (Matricolazione Univesità Legista, ff. 128, 129) relativo all’Università Giurista, fu redatto dal Antonio Villani che lo suddivise per Nazioni. Egli conta 43 alunni greci immatricolati tra il 1591 e il 1545. Tali alunni sono tutti di lingua greca, poiché i legisti consideravano come appartenenti alla nazione ultramarina, come già detto, soltanto gli studenti ortodossi di lingua greca. Caso diverso per gli studenti ultramarini della Facoltà artista, che ammontano a 203 nel ventennio dal 1634 al 1654. Tra questi più di un centinaio sono di lingua greca, provenienti in particolar modo da Creta, Corfù, Cefalonia e anche Cipro. (Matricula DD. Scolarium Artistarum Patavini Gimnasij…, b. 697, ff. 16-18 e Matricula DD. Theologorum, Philosophorum & Medicorum Almae Universit. Patavinae…, b. 698, ff. 51-54).

in relazione ad un approfondimento qualitativo sul loro apporto culturale: il Seicento è un’epoca normalmente poco studiata perché successiva alla rinascita della cultura umanistica, nella quale diversi eruditi greci si distinsero per il loro contributo filologico alla riscoperta dei testi classici126. Tuttavia anche nel XVII secolo non mancano personalità greche di rilievo e soprattutto momenti di importanza educativa non trascurabili per la formazione della gioventù greca, come la fondazione dei collegi greci a Padova e del collegio Flangini a Venezia. Tali istituti furono luoghi di formazione e di studio per molti studenti greci, alcuni dei quali avranno successivamente un ruolo importante nel processo di avviamento all’istruzione nei territori della penisola greca, come nel caso di Theofilos Korydalleus e di Kirillos Lukaris127. L’istruzione della gioventù greca inizia in questo secolo ad essere maggiormente inclusiva e non più unicamente legata alle facoltà economiche di pochi eruditi. Di conseguenza, i greci formatisi nei centri culturali italiani come Padova, Venezia e Roma, inizieranno a porre le basi per una riflessione sulla propria cultura di appartenenza e sui primi ideali di matrice “panellenica”128.

Sarebbe interessante dedicare una ricerca specifica a tale scopo, così come è già avvenuto per il XVI secolo, ma le indagini sugli intellettuali greci patavini sono ancora ad uno stadio iniziale e costringono per il momento a concentrarsi su ambiti limitati (come appunto la ricostruzione delle vicende dei collegi padovani), con la speranza di poter comporre in futuro un quadro più completo. Ciò non esclude che si possa comunque avviare una riflessione rintracciando alcuni elementi comuni tra le attività e i profili formativi dei dotti di lingua greca operanti nel territorio padovano in questo periodo. Per far questo è necessario confrontare e collegare informazioni provenienti da studi eterogenei, mantenendo il principio dell’integrazione tra le fonti italiane e gli studi greci. Vanno confrontati testi di storia greco-moderna insieme a testi di cultura e storia locale padovana e più in generale veneziana; si devono consultare cataloghi bibliografici greci come l’Ελληνική βιβλιογραφία/Ellinikì

vivliografìa di Papadopulos o la Bibliographie hellénique di Legrand e repertori

126 Si veda il par. 1.1.3. 127 Si veda infra.

128 Per una panoramica sulla presenza greca in veneto per questo periodo, si veda C. CARPINATO, Studiare la lingua greca (antica e moderna) in Italia: strada interrotta-lavori in corso, in corso di stampa.

come quello di Lorenzo Crasso129; altre fonti di ricerca sono il dizionario di erudizione ecclesiastica di Moroni130 e i cataloghi dei docenti dello Studio patavino contenuti nelle Historie131. Tali dati devono infine essere integrati con uno studio sui testi pubblicati da professori e studenti greci, contenuti nelle miscellanee marciane e in quelle delle biblioteche padovane, senza trascurare le banche dati disponibili oggi in rete.

Un simile approccio integrato pare imprescindibile per l’approfondimento di un importante capitolo di storia della cultura greca che si sviluppa in tale contesto specifico. Personalmente ho cercato di avviare tale indagine, a partire dall’individuazione di alcune caratteristiche e peculiarità comuni agli intellettuali greci di Padova, senza tuttavia volerli considerare una comunità al pari della confraternita veneziana132. Le caratteristiche comuni dei dotti greci di Padova non

vanno a mio avviso cercate nella loro appartenenza e identificazione culturale o religiosa con un gruppo “etnico” della città, bensì nella loro formazione, negli interessi scientifici, nelle tendenze culturali comuni, nei progetti educativi e nel modo di guardare alla propria terra d’origine o “patria”133, unitamente alle azioni eventualmente intraprese per sostenerla, valorizzarla e, in senso politico, liberarla dal dominio ottomano.

In base ai dati raccolti nel corso della presente ricerca, l’atmosfera intellettuale di Padova pare abbia influito in maniera specifica sulla formazione della presenza greca del XVII secolo, al punto da poter individuare al suo interno alcune caratteristiche comuni, che la distinguono da altre comunità greche presenti in altre città italiane. Tali caratteristiche sono le seguenti:

129 L. CRASSO, Istoria de’ poeti greci e di que’ che ‘n lingua greca han poetato, Napoli, appresso Antonio Bulifon, 1678.

130 R. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni, Venezia, Tipografia Emiliana, 1842.

131 Si veda il cap. 2, nota n. 22.

132 Come sostiene Plumidis inoltre, nel territorio veneziano si formò una classe dotta greca a cui non possono essere attribuite le caratteristiche di una cultura autonoma o di un livello d’istruzione popolare. G.PLUMIDIS, Gli scolari greci, p. 135.

133 Così vengono chiamati i territori della penisola greca, presumibilmente riconducibili all’antico stato bizantino, negli Statuti della Nazione Oltramarina. Cfr. V.BOBU-STAMATI, Τα καταστατικά του Σωματείου (Nazione) των ελλήνων φοιτητών του Πανεπιστημίου της Πάδοβας (17ος-18ος αι.), Athina, Kentro Neoellinikon Erevnon, 1995, p. 127.

1) Integrazione con l’ambiente intellettuale locale: come si è già detto, la presenza

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