• Non ci sono risultati.

1.2.3 LA MIGRAZIONE GRECA “ DOTTA ” NELLO S TUDIO DI P ADOVA

1.2.3.1 R ICHIAMI AD UNA STORIA INIZIATA NEL XIV SECOLO

All’interno dell’Università di Padova erano presenti ventidue Nazioni, undici citramontane e undici ultramontane, tra le quali vi era “ultramarinorum una”108. Tale nazione ultramarina, come già accennato, era andata costituendosi grazie ad una presenza greca diversa, per numero e provenienza, ma comunque costante nel tempo. A partire dal XIV secolo infatti, diverse persone di lingua greca di fronte alla minaccia di un dominio ottomano sulle proprie terre d’origine, scelsero, spontaneamente o meno, di migrare in altri paesi. Una parte di tale diaspora, inizialmente esigua e in seguito sempre più numerosa, finì per stabilirsi nella città del Santo, come ci informa Fabris:

105 È. LEGRAND, Bibliographie hellénique, vol. II, p. 327.

106 Gl’allori Freggiati nel Gloriosissimo Dottorato in Filosofia, e Medicina dell’Eccellentissimo Signor Marco Franco da Candia…, Padova, Per il Pasquati, 1672; È. LEGRAND, Bibliographie hellénique, vol. V, pp. 99-100; A.P.STERGHELLIS, Tα δημοσιεύματα των Ελλήνων σπουδαστών, pp.

160-161. Su Arcoleo si veda la nota n. 188.

107 F.L.MASCHIETTO, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, p. 201.

108 G. FEDALTO, La nazione ultramarina, in F. PIOVAN, L. SITRAN REA (a cura di), Studenti, Università, città nella storia padovana, Trieste, Lint, 2001, p. 427.

Non appena il pericolo turco si fece più grave, prima ancora che Padova legasse fatalmente i suoi destini a quelli di Venezia, i contatti fra lo Studio padovano e i paesi di lingua greca ebbero inizio109.

I motivi per cui molti greci si recavano a Padova erano, nella maggior parte dei casi, di natura formativa: se è vero che a Venezia essi potevano trovare una confraternita organizzata e potevano coltivare il proprio credo religioso, così come cercare un impiego nel settore artigianale, nell’industria o nell’editoria, d’altra parte soltanto a Padova potevano ricevere una formazione accademica e conseguire la laurea, rimanendo, beninteso, all’interno dei confini dello stato veneziano.

Già nel corso del XIV secolo quindi, diversi studenti di lingua greca arrivarono a Padova per addottorarsi e inizialmente la maggior parte di loro proveniva soprattutto da Cipro. Il più famoso cipriota del XV secolo è Λοδοβίκος Ποδοκάταρος/Lodovico Podocataro110 (1429-1504), allievo di Guarino Veronese, e di Gaetano da Thiene. A Padova compì gli studi di medicina come allievo di Matteolo da Perugia (†ca 1473). Fu eletto rettore dell’Università Artista e segretario del cardinale Rodrigo Borgia (1431-1503), poi papa Alessandro VI, che lo nominò vescovo e poi cardinale.

Rettore dell’Università Giurista fu nel 1521 un altro Podocataro della famiglia di Lodovico, Angelo, e insegnante di diritto civile fu il loro parente Prospero dal 1546. Tra i ciprioti va menzionato anche il non accademico e mercante Πέτρος Γάρφανος/Pietro Garfano (XIV sec.), residente a Venezia, che nel lascito testamentario del 13 marzo 1393 chiese che ogni anno venissero ospitati a Padova quattro studenti ciprioti, indicando una cifra di cinquanta ducati annuali di cui servirsi111.

Dopo la caduta di Cipro del 1571, iniziò invece ad aumentare il numero di studenti provenienti da Creta e dalle isole ionie, in particolare da Corfù, Zante e Cefalonia. Detti studenti erano spesso membri di famiglie greco-veneziane, o figli di

109 G.FABRIS, Professori e scolari greci all’Università di Padova, Padova, Tipografia del seminario, 1942 [estratto da «Archivio Veneto», 30, 1942, pp. 121-165], p. 123.

110 G. FABRIS, Professori e scolari greci, p. 125; Si veda anche l’elenco storico dei cardinali:

http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1500-ii.htm#Podocator (2014/08/30).

greci nati a Venezia, come nel caso di Σκιπίων Γονέμης/Scipione Gonemio112 (1605- 1700), nato a Venezia da genitori ciprioti e insegnante presso l’Università giurista.

Oltre agli studenti, una parte della nazione ultramarina era costituita anche dai professori greci dell’università di Padova, già ivi residenti per precedenti studi accademici o direttamente emigrati dai territori della penisola greca come eruditi o ospiti del governo veneziano. La prima cattedra di greco a Padova fu istituita nel 1463 e vi fu insediato il professore greco Δημήτριος Χαλκοκονδύλης/Demetrio

Calcondila (1423-1511), che ebbe come allievo il già citato Giano Lascaris, e come

suo successore Marco Musuro nel 1503, mentre Aristotele fu letto per la prima volta in greco nel 1497 durante il corso dell’epirota Νικόλαος Τομαίος/Nicolò Leonico Tomeo (1456-1531).

Demetrio Calcondila113, nato ad Atene da nobile famiglia costantinopolitana,

era stato allievo a Roma di Θεόδωρος Γαζής/Teodoro Gaza114 (c. 1400-1475) e seguace di Bessarione. A Padova insegnò per nove anni lingua greca (1463-1472), prima di accettare la cattedra di greco a Firenze (1475-1490) dove avevano insegnato Crisolora e Arghiropulos, e poi successivamente si trasferì a Milano. Calcondila fu uno strenuo difensore della lettura dei testi greci in lingua originale, inserendosi in quella corrente di intellettuali del XV secolo che iniziava ad abbandonare la mediazione del latino e a porre le basi per una cultura pre-umanistica. Calcondila è noto per l’editio princeps dei poemi omerici (Ὁμήρος τὰ σωζόμενα)115, il primo testo greco stampato nel 1488 a Firenze.

Nicolò Leonico Tomeo, allievo del Calcondila, si laureò nel 1485 in artibus.

la sua prima lezione su Aristotele da testi originali, che pare fosse stata richiesta da

112 G.FABRIS, Professori e scolari greci, p. 147; G.FEDALTO, La nazione ultramarina, p. 439. 113 M.I. MANOUSAKAS, C. STAIKOS, L’attività editoriale dei Greci, pp. 68-85; G.FABRIS, Professori e scolari greci, p. 128; G.FEDALTO, La nazione ultramarina, p. 434.

114 Teodoro Gaza fu un altro letterato fuggito dopo l’invasione turca della sua città natale, Salonicco, e trasferitosi in Italia. Dopo un periodo di formazione a Mantova, insegnò e continuò la sua attività di traduttore a Ferrara, Roma e Napoli. La sua ottima conoscenza del latino infatti, gli permise di tradurre dal greco alcuni testi di Aristotele, Teofrasto, Alessandro di Afrodisia e altri autori su commissione di papa Nicola V (1397-1455), già allievo di Crisolora. A Roma collaborò con Bessarione e insegnò privatamente a diversi allievi, tra cui Demetrio Calcondila. Anche Teodoro Gaza, come Musuro è inserito nel DBI. Rimandiamo alla seguente voce generale e alla bibliografia ivi indicata: http://www.treccani.it/enciclopedia/teodoro-gaza_(Dizionario-Biografico)/, voce a cura di Concetta Bianca (2014/09/24).

un gruppo di studenti, ebbe molto successo116. Visse in maniera stabile a Padova, nonostante alcuni soggiorni veneziani sempre legati all’insegnamento del greco, dove nel 1508 conobbe Erasmo Da Rotterdam.

Esperti filologi operanti nell’ambiente padovano erano poi il già citato Marco

Musuro e Giovanni Arghiropulos. Sul primo, aggiungo solo qualche informazione

sul soggiorno padovano: Musuro iniziò ad insegnare a Padova nel 1503 come professore di greco straordinario, per poi passare in cattedra ordinaria dal 1505. I suoi insegnamenti furono seguiti da studenti che sarebbero diventati in seguito importanti ellenisti del tempo come Lazaro Bonamico, Raffaello Regio, Girolamo Aleandro e Andrea Navagero. Tra gli stranieri basterà ricordare Erasmo Da Rotterdam, che seguiva le sue lezioni, pur non come studente ufficiale, e che considerava Musuro come uno tra i migliori conoscitori delle lingue classiche. Il professore impartiva lezioni di grammatica al mattino, mentre al pomeriggio leggeva i poeti greci e viveva nella zona corrispondente all’attuale via Gabelli (borgo Zucco) presso un libraio. Si trasferì a Venezia dopo sei anni di insegnamento, a causa della guerra di Cambrai117.

Ιώαννης Αργυρόπουλος/Giovanni Arghiropulos (1394-1487) non fu docente dello Studio ma vi si laureò nel 1444, dopo esser stato nominato rettore dell’Università artista. Nativo di Costantinopoli, dove aveva diretto una scuola pubblica, in Italia fu membro della delegazione greca del Concilio di Firenze. La sua incidenza culturale a Padova è segnata dalla sua attività come copista e dalla sua presenza come ospite di Palla Strozzi nella casa situata tra la basilica di S. Antonio e quella di S. Giustina, dove traduceva Aristotele e S. Giovanni Crisostomo118. L’ambiente padovano contribuirà alla formazione del noto insegnante di greco, che ebbe come allievi a Costantinopoli Costantino Lascaris e Michele Apostolis, prima di diventare docente all’Università di Firenze119.

116 G. FEDALTO, La nazione ultramarina, p. 434. Su Nicolò Leonico Tomeo si veda

http://www.treccani.it/enciclopedia/niccolo-leonico-tomeo_(Dizionario-Biografico)/ con indicazioni bibliografiche. Voce a cura di Emilio Russo (2014/08/30).

117 D.J. GEANAKOPLOS,Greek scholars in Venice, pp. 157segg. 118 L.ROSSETTI, Introduzione storica, p. 25.

119 M.I. MANOUSAKAS, C. STAIKOS, L’attività editoriale dei Greci, pp. 44-53 (con una riproduzione della traduzione latina dell’Etica Nicomachea di Aristotele).

Padova fu dunque un centro culturale importante, anche se non al pari di Firenze e Roma, in cui i dotti greci potevano formarsi e formare. Facendo nuovamente prestito delle parole di Fabris:

Il contributo che questi dotti recano è largamente compensata dall’accoglienza ch’essi ricevono e dal fatto che la cultura greca a contatto con quella latina si fa cosa viva, riacquistando quella forza di espansione che per tanti secoli le era mancata.120

La presenza di dotti greci nel territorio padovano nei secoli XV e XVI fu quindi legata in particolar modo alla rinascita della cultura umanistica del periodo. Tale tradizione continuerà nel secolo successivo e crescerà nel XVIII secolo, seppur con diversi orientamenti culturali.

1.2.3.2GLI INTELLETTUALI GRECI A PADOVA NEL XVII SECOLO: DALLA MATRICE

Documenti correlati