Le modifiche nella regolazione della nAspI
A partire da marzo 2020 vari provvedimenti hanno interessato, direttamente o in-direttamente, anche la regolazione del principale strumento a sostegno del reddito dei disoccupati, vale a dire la nAspI.
a. Il decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020(decreto “Cura Italia”), oltre a precludere la possibilità di effettuare licenziamenti per motivi economici (dal 17 marzo al 16 maggio 2020), ha disposto l’ampliamento dei termini ordinari in materia di domande di disoccupazione nAspI da 68 giorni a 128 giorni a decorrere dalla data di cessazione involontaria del rapporto di lavoro.
b. Il decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020(decreto “Rilancio”), oltre a prorogare fino al 17 agosto 2020 il divieto di procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ex art. 3, L. n. 604/1966 e di avviare procedure di licenziamento collettivo ex artt. 4, 5 e 24 L. n. 223/1991, ha prorogato le indennità nAspI che terminano nel periodo compreso tra il primo marzo 2020 e il 30 aprile 2020 di ulteriori due mesi a condizione che il percettore non sia beneficiario delle in-dennità dei 600 euro e delle altre inin-dennità previste dal decreto rilancio stesso. L’importo per ogni mensilità aggiuntiva è fissato pari all’importo dell’ultima men-silità della prestazione originaria.
c. Il decreto legge n. 104 del 14 agosto 2020(decreto “Agosto”), in vigore dal 15 agosto, ha prorogato il divieto di licenziamento per ragioni economiche con tempistiche diverse. esso si applica in caso di ricorso agli ammortizzatori sociali, fino all’esau-rimento delle 18 settimane di Cassa (richiedibili dal 31 luglio al 31 dicembre 2020); per le aziende che non chiedono gli ammortizzatori, fino al 31 dicembre 2020. Per le aziende che, in alternativa all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, usufruiscono dell’esonero contributivo introdotto dallo stesso decreto, il blocco dei licenziamenti è protratto per tutta la durata dell’esonero. Il medesimo de-creto ha stabilito per le indennità nAspI che terminano nel periodo compreso tra il primo maggio 2020 e il 30 giugno 2020 (incluse dunque quelle già prorogate dal decreto rilancio) la proroga di ulteriori due mesi, sempre a condizione che il percettore non sia beneficiario delle indennità dei 600 euro e delle altre indennità previste dal decreto “rilancio” stesso. Analogamente a quanto disposto dal de-creto “rilancio”, l’importo per ogni mensilità aggiuntiva è pari all’importo dell’ultima mensilità della prestazione originaria.
nella Tavola 1.10 che segue viene sintetizzato lo schema delle proroghe disposte complessivamente per le prestazioni nAspI che terminano nel periodo marzo-giu-gno 2020.
24 I dati si riferiscono al totale delle domande presentate in ciascun mese senza tener conto dell’eventuale esito positivo o negativo che avrà la domanda dopo la sua lavorazione: i dati dei due anni presi in consi-derazione risultano quindi omogenei tra loro.
Il risultato complessivo di questi provvedimenti è che nessuna nAspI può essere esaurita prima di luglio, salvo i casi di perdita dei requisiti per continuare a fruirne (percezione di altre indennità anti-Covid, pensionamento, decesso, ricollocazione in nuovo impiego).
Le domande di nAspI
nel prospetto che segue (Tavola 1.11), è riportato il numero di domande di nAspI pervenute nel periodo gennaio-giugno 2020 confrontate con quelle pervenute nei corrispondenti mesi del 2019: la misura degli scostamenti tra i valori mensili del 2020 rispetto alla baseline costituita dall’anno 2019 in ciascun mese del periodo è evidenziata in Figura 1.2124.
nel primo semestre 2020 sono state presentate poco più di 864.000 domande nAspI, segnando una crescita del 12% rispetto all’analogo valore del 2019 (quasi 94.000 domande in più); tale variazione si registra lievemente maggiore per i maschi (+13%) rispetto alle femmine (+11%). La crescita si è tutta concentrata nel periodo del lock-down, tra marzo e maggio: il valore massimo è stato registrato ad aprile con una crescita del 52% per il complesso, di cui +61% per i maschi e +44% per le femmine.
Tavola 1.10 Proroghe complessive disposte dal decreto Rilancio (D. L. 34/2020)
e dal decreto Agosto (D. L. 104/2020)
mese di termine della
prestazione mese di proroga
Aprile maggio Giugno Luglio Agosto
marzo dL 34/2020 dL 34/2020 dL 104/2020 dL 104/2020
Aprile dL 34/2020 dL 34/2020 dL 104/2020 dL 104/2020
maggio dL 104/2020 dL 104/2020
Tavola 1.11 Domande di NASpI per mese di presentazione
nei primi 6 mesi degli anni 2019 e 2020
mese di presentazione
Femmine maschi Totale
2019 2020 var. % 2019 2020 var. % 2019 2020 var. %
gennaio 90.730 81.946 -10% 107.618 96.398 -10% 198.348 178.344 -10% febbraio 53.956 52.572 -3% 57.405 56.812 -1% 111.361 109.384 -2% marzo 51.447 67.957 32% 52.528 74.410 42% 103.975 142.367 37% aprile 58.908 84.817 44% 59.639 95.916 61% 118.547 180.733 52% maggio 50.615 63.389 25% 52.214 59.204 13% 102.829 122.593 19% giugno 82.210 79.458 -3% 53.076 51.132 -4% 135.286 130.590 -3% Totale semestre 387.866 430.139 11% 382.480 433.872 13% 770.346 864.011 12% Figura 1.21 Domande di NASpI per mese di presentazione
25 Non tutti i tipi di lavoratori dipendenti sono assicurati contro la disoccupazione e possono accedere alla NASpI. Sono previste indennità diversificate ad esempio per i lavoratori agricoli, mentre per i lavoratori autonomi non è prevista alcuna indennità, ad eccezione di alcune tipologie di lavoratori parasubordinati, quali i collaboratori coordinati e continuativi, i dottorandi e gli assegnisti.
Tavola 1.12 Domande di NASpI nei primi 6 mesi degli anni 2019 e 2020
per regione e per trimestre di presentazione
regione 1° 2019 2020 variazioni % 2020/2019 trimestre trimestre2° totale
semestre trimestre1° trimestre2° totale
semestre trimestre1° trimestre2° totale semestre PIemOnTe 28.855 23.526 52.381 28.717 28.430 57.147 0% 21% 9% vALLe d’AOsTA 993 2.434 3.427 1.907 2.138 4.045 92% -12% 18% LOmBArdIA 61.046 51.630 112.676 61.576 68.639 130.215 1% 33% 16% TrenTInO A.A. 11.790 15.742 27.532 18.695 14.010 32.705 59% -11% 19% veneTO 31.292 26.570 57.862 33.317 34.620 67.937 6% 30% 17% FrIULI v.G. 7.942 6.743 14.685 7.963 8.684 16.647 0% 29% 13% LIGUrIA 9.675 7.479 17.154 9.544 10.011 19.555 -1% 34% 14% emILIA rOmAGnA 32.774 25.442 58.216 31.300 33.079 64.379 -4% 30% 11% TOsCAnA 25.710 19.811 45.521 26.337 26.218 52.555 2% 32% 15% UmBrIA 6.037 4.598 10.635 6.117 5.760 11.877 1% 25% 12% mArCHe 11.326 8.957 20.283 10.903 12.207 23.110 -4% 36% 14% LAzIO 37.830 32.193 70.023 40.018 44.429 84.447 6% 38% 21% ABrUzzO 11.101 9.221 20.322 11.133 10.746 21.879 0% 17% 8% mOLIse 2.494 1.919 4.413 2.362 2.223 4.585 -5% 16% 4% CAmPAnIA 40.994 36.666 77.660 41.728 39.123 80.851 2% 7% 4% PUGLIA 29.958 24.257 54.215 31.365 29.184 60.549 5% 20% 12% BAsILICATA 4.366 3.836 8.202 4.905 3.987 8.892 12% 4% 8% CALABrIA 13.118 12.068 25.186 13.062 12.190 25.252 0% 1% 0% sICILIA 32.787 32.775 65.562 34.394 34.495 68.889 5% 5% 5% sArdeGnA 13.596 10.795 24.391 14.752 13.743 28.495 9% 27% 17% ITALIA 413.684 356.662 770.346 430.095 433.916 864.011 4% 22% 12%
sotto il profilo territoriale (Tavola 1.12) è noto che l’andamento delle domande di disoccupazione riflette specifiche caratteristiche del tessuto produttivo25, in parti-colare la stagionalità di alcune tipologie di attività. Le dinamiche del 2020 hanno as-sunto connotazioni diverse, in relazione alla stessa possibilità di svolgimento o meno di determinate attività produttive, come stabilito dai provvedimenti di lock-down anti-Covid. Il confronto tra 2019 e 2020 (primo semestre) evidenzia che, rispetto all’incremento medio nazionale del 12%, gli indici di crescita più consistenti sono stati registrati: nel Lazio (+21%), nel Trentino Alto Adige (+19%) e nella valle d’Aosta (+18%) mentre variazioni molto contenute (inferiori al 5%) sono quelle della Cala-bria (per la quale si registra una variazione nulla), della Campania e del molise.
La Figura 1.22 concentra l’attenzione sulla scansione temporale per trimestre della variazione delle domande di nAspI. nel primo trimestre le regioni a maggior cre-scita di domande sono state la valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige, e si nota che per esse (evidenziate in figura con il colore rosso), l’impatto dell’emergenza è andato decisamente attenuandosi, almeno in termini di domande di nAspI, nel trimestre successivo, diventando addirittura negativo: in queste due regioni, nelle quali il lavoro stagionale nelle stazioni sciistiche e nell’indotto costituisce una quota rilevante del-l’occupazione complessiva, l’emergenza epidemiologica provocando la fine anticipata della stagione invernale ha determinato l’anticipo di qualche mese delle richieste di nAspI rispetto all’anno precedente. diverso è invece l’andamento nelle altre regioni, dove le richieste di nAspI sono risultate decisamente più concentrate a partire dal mese di aprile.
Figura 1.22 Domande di NASpI nei primi 6 mesi degli anni 2019 e 2020 per trimestre
I beneficiari di nAspI: consistenza, tassi di entrata e di uscita
Il contesto economico con il sopraggiungere del Covid-19, e con i relativi provve-dimenti, ha influito sulla consistenza dei beneficiari di nAspI in vari modi:
a. gli ingressi a seguito di licenziamento devono essersi necessariamente ridotti (li-mitati teoricamente ai soli licenziamenti disciplinari) a causa del divieto di licen-ziamento per ragioni economiche introdotto a marzo;
b. gli ingressi per conclusione di rapporti a termine possono essere aumentati, al-meno in un primo tempo, in ragione della diminuzione delle proroghe e trasfor-mazioni; in un secondo tempo possono essere diminuiti per effetto della riduzione dell’occupazione a termine;
c. le uscite dalla condizione di percettore di nAspI per ricollocazione sono state fortemente rallentate dalla contrazione delle assunzioni e quindi dalle accresciute difficoltà di ricollocazione;
d. le uscite per conclusione del periodo nAspI sono state cancellate dai provvedi-menti normativi di estensione del periodo indennizzato almeno fino a luglio 2020. I dati riportati in Tavola 1.13 consentono di esplorare - alla luce anche del confronto con il 2019 - la dimensione distinta di questi effetti e il loro impatto congiunto sul numero mensile di beneficiari.
Tavola 1.13 Beneficiari di NASpI, entrati e usciti per mese
(migliaia di unità)
Nota. Il dato relativo ai beneficiari è stato estratto dagli archivi amministrativi della NASPI al 31 agosto 2020 ed integrato sulla base delle assunzioni rilevate dall’Osservatorio sul Precariato, al fine di poter formulare una stima circa il numero effettivo di uscite dalla Naspi a partire dal mese di marzo 2020: tale stima si è resa necessaria per compensare il ritardo rilevato nelle lavorazioni riguardanti la proroga della Naspi. I processi amministrativi riguardanti le disposizioni del decreto Rilancio in tema di proroga per gli uscenti di marzo e aprile infatti, non risultano ancora completati, ed inoltre alla data della valutazione, il dato relativo alle proroghe disposte dal decreto successivo anche per gli uscenti di maggio e giugno non è ancora disponibile
* Non presenti nel mese precedente
** Assenti nel mese successivo *** Anche in sospensione Naspi
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno
2019
A. BENEFICIARI NEL MESE 1.321 1.222 1.169 1.102 1.058 1.039
per contratto di provenienza:
TemPO IndeTermInATO 460 449 446 429 425 417
dOmesTICO 122 120 120 119 119 117
ALTrI COnTrATTI 739 653 602 554 514 506
B. NUOVI* BENEFICIARI 195 111 117 133 108 141
Tasso di entrata 14,7% 9,1% 10,0% 12,1% 10,2% 13,6%
per contratto di provenienza:
TemPO IndeTermInATO 49 33 35 32 31 33 dOmesTICO 13 11 11 10 10 9 ALTrI COnTrATTI 133 68 72 91 67 98 C. BENEFICIARI IN USCITA** 210 171 199 152 159 158 Tasso di uscita 16% 14% 17% 14% 15% 15% per lavoro*** 78 72 113 84 96 97 2020
A. BENEFICIARI NEL MESE 1.275 1.174 1.144 1.312 1.424 1.508
per contratto di provenienza:
TemPO IndeTermInATO 418 412 413 418 422 385
dOmesTICO 113 111 109 111 118 113
ALTrI COnTrATTI 744 651 622 711 771 697
B. NUOVI* BENEFICIARI 175 113 144 182 121 112
Tasso di entrata 13,7% 9,6% 12,6% 13,8% 8,5% 7,4%
per contratto di provenienza:
TemPO IndeTermInATO 45 33 35 23 14 13
dOmesTICO 11 10 8 10 11 10
ALTrI COnTrATTI 119 69 101 149 96 89
C. BENEFICIARI IN USCITA** 214 175 13 10 27 42
I nuovi beneficiari per mese sono aumentati tra marzo e maggio per effetto della crescita dei provenienti da rapporti a termine. Questo movimento è stato quanti-tativamente più rilevante del movimento in direzione opposta, vale a dire la con-trazione dei provenienti da tempo indeterminato, di rilievo a partire da aprile. La dinamica complessiva del tasso di entrata, molto stabile al confronto tra 2018 e 2019 con evidenti picchi stagionali a luglio (ingresso dei supplenti della scuola) e a ottobre (ingresso dei lavoratori della stagione balneare), nel 2020 è stata modera-tamente espansiva a marzo-aprile (Figura 1.23), frenando nel bimestre successivo.26
Infatti il tasso di entrata diminuisce a maggio e poi ancora a giugno perché i nuovi entrati aumentano poco (a maggio) o per niente (a giugno) a causa del blocco dei licenziamenti e dell’esaurimento degli ingressi da tempo determinato (il calo delle assunzioni da marzo implica successivamente calo delle cessazioni e quindi degli in-gressi in nAspI); inoltre a causa delle proroghe dello strumento e della carenza di occasioni di rientro al lavoro, lo stock si accumula.
Figura 1.23 Tasso mensile di nuovi entrati in NASpI. Anni 2018 - 2020
26 Trattandosi di un tasso, il valore dipende sia dal numeratore (i “nuovi ingressi”) sia dal denominatore (lo stock di beneficiari).
Per quanto riguarda gli usciti dalla condizione di percettori del sussidio di disoccu-pazione i diversi provvedimenti di proroga della durata dell’indennizzo hanno ridotto le ragioni di uscita solo all’effettività di una nuova occupazione o ad altre minoritarie ragioni di perdita dei requisiti. Le stime che si possono avanzare – in attesa ancora di dati amministrativi consolidati – registrano quindi la radicale contrazione del tasso di uscita, normalmente stabile nel primo semestre attorno al 15% e invece quasi an-nullato a marzo 2020 (Figura 1.24), anche per la forte diminuzione delle occasioni di chiusura anticipata della nAspI a motivo di ricollocazione, praticamente azzeratesi nel periodo del lock down e riprese con una certa consistenza solo a giugno.
Figura 1.24 Tasso mensile di usciti dalla NASpI. Anni 2018 - 2020
L’effetto congiunto di questi movimenti non poteva che comportare la forte crescita dei beneficiari mensili (Figura 1.25). In condizioni normali, date le diverse stagionalità che incidono sul numero di beneficiari di nAspI (la scuola che genera disoccupati a luglio-agosto; il lavoro nel turismo che genera disoccupati alla fine della stagione estiva e alla fine della stagione invernale) i mesi del primo semestre vedono una progressiva contrazione dei percettori di nAspI che scendono da 1,2/1,3 milioni a poco più di un milione: è quanto accaduto sia nel 2018 che nel 2019.
La dinamica 2020 risulta, per le ragioni illustrate, del tutto diversa, segnalando a par-tire da marzo il forte incremento dei beneficiari di nAspI: a giugno hanno superato il livello di 1,5 milioni. si tratta di una crescita del tutto coerente con quanto segna-lato dai dati sulle dinamiche occupazionali, in particolare la forte contrazione delle posizioni di lavoro dipendente a termine.
Figura 1.25 Stock dei beneficiari di NASpI per mese. Anni 2018 - 2020
1.6 Indennità “una tantum” (500, 600, 1.000 euro) ai lavoratori