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Gli Interventi della Regione Friuli Venezia Giulia per la crescita di una cultura

La Regione a statuto speciale Friuli Venezia Giulia ha una struttura fissa, impegnata nella «programmazione e nel coordinamento di interventi in materia di parità di genere,

416Ibidem.

417In: https://www.differenzadonna.org/autovalutazione-del-rischio/ >; (ultima consultazione del 26/01/2020).

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contrasto alle discriminazioni e promozione delle pari opportunità»418 che ha sede a

Trieste.

La «Legge regionale 21 maggio 1990, n. 23 ha istituito la Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna»419 che è «organo consultivo della Giunta e del

Consiglio»420. Si occupa di verificare la reale applicazione dei principi di uguaglianza e di

parità sociale sul territorio regionale. Essa si conforma a quanto stabilito dalle norme costituzionali e statutali e segue le indicazioni del Parlamento europeo del 17 gennaio 1984 contenute nella «Risoluzione sulla situazione della donna in Europa»421.

Sulla base della normativa nazionale e internazionale citata nel precedente paragrafo, nel 2007 la Regione ha emanato un decreto422 in cui sono definite una serie

di Azioni Positive e il regolamento sui criteri e le modalità per la concessione di contributi in materia di pari opportunità. Con bandi specifici «emanati in raccordo con la Commissione regionale per le pari opportunità vengono finanziati “[…] progetti di azioni positive” degli Enti Locali con lo scopo di allargare l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera, le possibilità di formazione, qualificazione e riqualificazione delle donne»423.

Tra le iniziative in corso sostenute dalla Regione c’è Free to choose424 (trad. Liberi di

scegliere) uno degli otto progetti cofinanaziati dal Programma «Rights, Equality and Citizenship Programme 2014-2020»425 dalla Direzione Generale Justice della

Commissione europea all’interno del bando «Finanaziamenti per azioni a sostegno di progetti transnazionali per promuovere buone pratiche sui ruoli di genere e per il

418In<https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/formazione-lavoro/lavoro/pari-opportunita- qualita-lavoro/ > ;(ultima consultazione del 26/01/2020).

419Legge Regionale 21 maggio 1990, n. 23 “Istituzione della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna”. Pubblicata in B.U.R. FVG n. 067 del 25 maggio 1990.

420Ibidem

421L. R. 23/1990, art. 1.

422DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 17 ottobre 2007, n. 0330/Pres, “Regolamento concernente criteri e modalità per la concessione di contributi previsti in materia di pari opportunità ai sensi dell’articolo 2, comma 3, lettere g) ed h) ed art. 3, comma 9 della legge regionale del 21 maggio 1990, n. 23 (Istituzione di una Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna) e successive modifiche e integrazioni”. Pubblicato in B.U.R. n.44 del 31 ottobre 2007. 423In: <https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/formazione-lavoro/lavoro/pari-opportunita-

qualita-lavoro/FOGLIA15/>, 29 maggio 2019; (ultima In: consultazione del 26/01/2020).

424Progetto europeo Free to Choose, in: <http://freetochoose.eu/>, 2019. (ultima consultazione del 22/12/2019).

425In: <https://ec.europa.eu/justice/grants1/programmes-2014-2020/rec/index_en.htm>;(ultima consultazione del 31 gennaio 2020).

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superamento gli stereotipi nell’istruzione, nella formazione e nei luoghi di lavoro»426.

L’obiettivo principale è quello di rendere consapevoli giovani e adulti del carattere pervasivo e limitante degli stereotipi di genere. Le azioni riguardano la ricerca sociologica per evidenziare, in ogni Paese partner del Progetto, quanto gli stereotipi influiscano sulle scelte di ragazzi e ragazze e la ricerca etnografica sulle abitudini di gioco dei giovani con lo scopo di creare uno strumento di orientamento innovativo basato su un approccio ludico. Ogni Paese partner ha partecipato alla realizzazione e sperimentazione del gioco realizzato e alla diffusione del modello finale. La fase sperimentale si è conclusa nei primi mesi del 2019 e il prototipo è stato presentato alla fine dell’estate in un convegno tenuto nella città di Bonicàssim in Spagna.

Nel 2015, la giunta regionale ha promosso il Progetto “essere educatori” in collaborazione con la Commissione Regionale per le Pari opportunità e l’Ufficio regionale del Garante per Diritti della Persona. Tale progetto è scaturito dalla constatazione della quasi inesistenza di educatori maschi nei servizi della prima infanzia e dalla riflessione sull’importanza delle figure maschili nelle istituzioni educative. Si sono svolte alcune giornate di formazione in cui sono state presentate ricerche che evidenziano l’influenza positiva di figure educatrici di entrambi i sessi per lo sviluppo in età evolutiva. Resiste ancora lo stereotipo secondo cui la cura e l’educazione dei bambini sia prevalentemente di competenza femminile. In realtà, sostengono gli esperti, i maschi sono adatti all’accudimento. I bambini che durante l’infanzia trovano solo educatrici interiorizzano a loro volta l’idea che quando saranno adulti questa attività sarà loro preclusa. Come più volte constatato, è necessario diffondere la cultura del rispetto fra i sessi fin dall’infanzia e incentivare un cambio di mentalità dato che il congedo parentale viene utilizzato pochissimo dai padri e, come ho già accennato, permane la tradizionale divisione di scelta degli studi: ancora poche ragazze optano per gli indirizzi tecnico- scientifici e pochissimi ragazzi intraprendono gli studi pedagogici.

Da alcuni anni anche in Friuli Venezia Giulia c’è il Garante Regionale dei Diritti della persona che, tra le altre cose, propone e realizza una serie di attività finalizzate a far conoscere i diritti dei soggetti minori anche in attuazione della «Convenzione sui diritti

426Regione Friuli Venezia Giulia, Progetti in corso: Free to Choose, 2019, In:

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/istruzione-ricerca/regione-per orientatori/FOGLIA21/>; (ultima consultazione del 26/01/2020).

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dell’infanzia e dell’adolescenza»427 approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni

Unite nel 1989 e a instaurare un dialogo con bambini e ragazzi per renderli consapevoli di essere soggetti di diritti. Gli ambiti di azione del garante appartengono a questi settori: promozione e conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, formazione degli operatori e diffusione editoriale su questi argomenti. Infatti, il/la garante, nel proprio sito web, mette a disposizione varie pubblicazioni sul tema dei diritti della persona.

La consigliera di parità è un pubblico ufficiale previsto dalla normativa vigente. Il suo compito è quello di

«promuovere e controllare l'attuazione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di non discriminazione fra donne e uomini nell'accesso al lavoro, nella promozione e nella formazione, nella progressione professionale e di carriera, nelle condizioni di lavoro e nella retribuzione»428.

Inoltre, lavora per: individuare situazioni di squilibrio tra i generi nelle organizzazioni, trovare le risorse per avviare progetti di azioni positive, sostenere le politiche formative e occupazionali per la promozione delle pari opportunità, collaborare con le istituzioni locali, informare e sensibilizzare i datori di lavoro. Può agire in giudizio su richiesta del lavoratore o della lavoratrice per l’accertamento della discriminazione. Molti soggetti possono rivolgersi alla consigliera di parità: lavoratrici e lavoratori, organizzazioni, aziende pubbliche e private, parti sociali, ordini professionali e consulenti, comitati di garanzia e organismi di parità. Per quanto riguarda l’aspetto educativo, collabora con scuole ed enti per organizzare percorsi di informazione, orientamento, formazione alle pari opportunità, educazione alle differenze di genere e contrasto degli stereotipi.

427Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositatapresso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991(76/207/CEE). Pubblicata in G.U. dell’ 11 giugno 1991.

428Regione Friuli Venezia Giulia, Consigliera di parità, in

<http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/formazione-lavoro/lavoro/pari-opportunita-qualita- lavoro/FOGLIA6/#id1>, (ultima consultazione del 23/12/2019).

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