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Il Progetto Polite

2.4 Il linguaggio e le immagini nei libri di testo e nella letteratura per l’infanzia

2.4.1 Il Progetto Polite

Polite è un progetto europeo nato con lo scopo di autoregolamentare l’editoria scolastica e culturale228. La finalità è quella di permettere la riflessione che porti a un

ripensamento dei libri di testo in modo che le persone vengano rappresentate senza

226Ivi, p. 59. 227Ibidem. 228Ivi, p. 68.

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discriminazioni di sesso229. La scuola è considerata il luogo ideale per favorire il

cambiamento pertanto è fondamentale fornirle gli strumenti necessari. Per questo motivo, è stato elaborato un «Codice di autoregolamentazione degli editori»230adottato

dall’AIE (Associazione Italiana Editori) come primo supporto orientativo per la stesura dei libri di testo. Il progetto era previsto dal Quarto Programma d’Azione europeo (1996- 2000) finalizzato a promuovere iniziative e politiche che valorizzassero e sostenessero con la stessa forza la cultura e le diversità di genere. È un progetto di rete che ha coinvolto istituzioni italiane e straniere spagnole e portoghesi. Inizialmente è stata fatta una ricognizione delle buone prassi già esistenti nei vari Paesi europei che ha esplorato le seguenti aree: il sistema scolastico, i curricula di studi, l’andamento delle iniziative sulle pari opportunità in ambito scolastico e gli orientamenti istituzionali riguardanti i libri di testo. Per quanto riguarda la prima area si sono rilevati molti elementi comuni tra i Paesi come, ad esempio, il diritto all’istruzione per tutti e l’obbligo scolastico esteso mediamente per dieci anni. Per quanto riguarda i curricula, nella maggioranza dei Paesi esistono forme di approccio al tema delle pari opportunità di genere. La Norvegia e i Paesi Bassi hanno inserito il punto di vista di genere nelle varie materie scolastiche e quindi anche un rimodellamento degli aspetti epistemologici. L’entrata in vigore nelle varie nazioni del concetto delle pari opportunità è stata preceduta e favorita dall’adesione alla normativa internazionale e comunitaria riferita alle pari possibilità di accesso all’istruzione, all’eliminazione degli stereotipi di genere, alla formazione e qualificazione professionale delle ragazze e delle donne. Nel corso degli anni si è cercato di diffondere la cultura delle pari opportunità in tutto il sistema scolastico. L’ultima area ha riguardato le strategie per correggere i libri di testo tenendo conto delle questioni relative al genere che, col tempo, oltre all’analisi critica, ha fornito anche linee guida per modificarli. Le modalità di analisi dei testi condivise a livello europeo hanno preso in considerazione i testi, il linguaggio e le illustrazioni. Le immagini e i testi sono stati valutati sia con criteri quantitativi che qualitativi. In riferimento al primo criterio, si è considerato quante volte comparivano personaggi maschili, quante quelli femminili, in

229Ibidem.

230AIE (Associazione Italiana Editori), Presidenza del Consiglio dei ministri. Dipartimento delle pari opportunità, CISEM, Poliedra, Federaciòn de Gremios de Editores de Espana, Commissao par a Igualdade e para os direitos das mulheres del Portogallo, Codice di Autoregolamentazione Polite.

Pari opportunità nei libri di testo, 1999, in: https://www.aie.it/Portals/38/Allegati/CodicePolite.pdf>; (ultima consultazione del 26/11/2019).

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quale ambiente e con quale ruolo. I dati ricavati sono stati riportati in griglie predisposte. L’analisi qualitativa considerava i tratti di genere presenti nelle immagini e nei testi in riferimento all’attività lavorativa, alla vita quotidiana e alla società. I vari ambiti sono stati indagati attraverso alcune domande-guida per far emergere la posizione occupata e il valore attribuito al genere femminile e maschile. Il quadro emerso è risultato abbastanza sconfortante perché ha riproposto esiti simili a quelli visti nella ricerca di Rosanna Pace. Il sessismo linguistico è presente nei libri di testo esaminati in varie forme: l’uso pervasivo del maschile, l’uomo assunto come soggetto referente, differente trattamento dei due sessi con squalifica delle donne e dei loro comportamenti e uso di aggettivi che rafforzano gli stereotipi.

Dopo l’analisi critica dei libri di testo, ogni Paese dell’Unione europea ha stilato linee guida per case editrici, autrici e autori di libri per l’infanzia con lo scopo di abbattere le visioni stereotipate emerse e di rappresentare in modo paritario i generi.

Il progetto Polite si è sviluppato in Italia nel 1998 ed è stato riproposto in altre due edizioni con il supporto della Commissione europea. Oltre alla ricerca che ho esposto, ha prodotto il codice di autoregolamentazione e due Vademecum con indicazioni curriculari per rivedere le varie discipline scolastiche in ottica di genere. Il progetto ha avuto anche il merito di non assumere una linea polemica e colpevolizzante tra i soggetti coinvolti ma di puntualizzare che il tema riguarda tutti anche per le sue implicazioni culturali, sociologiche ed antropologiche. Pertanto, ognuno deve fare la sua parte per ciò che gli compete. Il codice non ha una funzione normativa ma lascia la libertà a editori, scrittori e scrittrici di pensare e redigere nuovi testi più adeguati.

La prima parte del Codice presenta il contesto socioculturale in cui verrà introdotto. Nel documento viene fatto cenno alla Direttiva ministeriale denominata «Azioni volte a promuovere l’attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini»231. Essa pone, tra gli

obiettivi del Governo italiano, incoraggiare una cultura che abbia «rispetto delle differenze di genere»232 anche tramite l’aggiornamento della didattica.

231Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, 27 marzo 1997. G.U. del 21 maggio 1997, n. 116. 232Ivi, art. 4 comma 3.

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Nella seconda parte, intitolata «Il libro di testo in Italia»233, si pone l’accento

sull’autonomia dei docenti nella scelta dei materiali didattici e si evidenzia la complessità degli interventi indicati dal Codice che tratta temi sensibili invitando a considerare le diverse sensibilità sociali e culturali. Gli aderenti al Codice Polite si impegnano a conformarsi alle norme in esso contenute e, in caso di inadempienza, oltre a quanto stabilito dal Codice Civile sulla concorrenza sleale, l’AIE valuterà le eventuali azioni da intraprendere oltre a darne comunicazione pubblica.

Le Regole di comportamento234 elencano tre compiti ai quali le case editrici devono

conformarsi:

- impegnarsi a sorvegliare affinchè i testi che propongono siano attenti al rispetto delle identità di genere e delle pari opportunità;

- nell’ambito dell’impostazione culturale e scientifica dei testi accerteranno l’idoneità degli stessi in relazione agli obiettivi del progetto considerando anche l’età e la sensibilità di coloro a cui sono rivolti;

- verificheranno che i contenuti dei testi siano impostati in modo da facilitare la consapevolezza dell’evoluzione delle conoscenze anche grazie all’impegno e alle ricerche scientifiche di uomini e donne;

Un documento accompagnatorio del Codice indica alcune strategie per la stesura di testi rispettosi alle identità di genere: «evitare il sessismo e gli stereotipi sessisti, fornire rappresentazioni equilibrate delle differenze, promuovere la formazione a una cultura della differenza di genere, ripensare il linguaggio»235 che non deve essere sessista e

includere le diversità di genere, «aggiornare e adeguare la scelta delle illustrazioni»236

che devono rappresentare in modo equilibrato uomini e donne sia individualmente nella vita privata che nell’ambito professionale.