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Leggere senza stereotipi

2.4 Il linguaggio e le immagini nei libri di testo e nella letteratura per l’infanzia

2.4.3 Leggere senza stereotipi

L’associazione culturale S.CO.S.S.E. (Soluzioni Comunicative Studi Servizi Educativi), è nata nel 2011 a Roma per iniziativa di un gruppo di donne con formazioni diverse ma con l’obiettivo comune di impegnarsi attivamente per il riconoscimento delle differenze, l’inclusione e la promozione di una cultura libera per tutte e tutti269. Nel 2012,

l’associazione ha avviato il progetto “Leggere senza stereotipi” con l’intento di creare e gestire un osservatorio sui libri di qualità per l’infanzia disponibili sul mercato, selezionare di volta in volta la bibliografia e costruire un catalogo con prodotti editoriali accuratamente selezionati. Attualmente è presente un catalogo online e un motore di ricerca che tutti possono usare per cercare il testo adeguato in base ai propri interessi utilizzando alcuni indicatori non vincolanti: nome e cognome dell’autore, testo/illustrazioni, titolo, casa editrice, parola chiave scelta tra una lista predefinita o a ricerca libera270. Questa biblioteca viene aggiornata continuamente con testi di

letteratura per l’infanzia nazionali e internazionali di cui sono riportate brevi schede con notizie bibliografiche e una sintesi dei contenuti. I componenti dell’associazione, in seguito agli spunti tratti da ricerche accademiche, professionali e dall’attività di formazione svolta con educatori, insegnanti e genitori, hanno realizzato una guida che offre numerose indicazioni operative sulla scelta e l’uso dei testi per l’infanzia in un’ottica rispettosa di tutte le differenze. Nell’ambito del progetto si è data particolare importanza all’analisi degli albi illustrati in quanto sono strumenti utili per la mediazione culturale nel periodo dell’infanzia. Sono stati selezionati quelli che proponevano modelli positivi e strategie di decostruzione degli stereotipi. Dalla ricerca è emersa la presenza di una varietà di testi già presenti nelle biblioteche comunali o civiche che possono essere utilizzati sia come fonti immediate di lettura sia come base per la strutturazione

267D.P.C. M. 7 luglio 2015, n. 1861. 268Ivi, p. 30.

269In: <http://www.scosse.org/leggere-senza-stereotipi/> ;(ultima consultazione del 30/11/2019). 270Ibidem.

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di percorsi più complessi con i bambini e le bambine da zero ai dodici anni. Anche libri a tema ma non solo, da usare con l’obiettivo di «[…] raccontare l’essere maschi e l’essere femmine, i ruoli, i modelli familiari, la rappresentazione di particolari tipologie di persone e situazioni attraverso modelli positivi, proponendo originali sradicamenti dei canoni e dei conformismi, prendendo in considerazione nuovi e sempre differenti punti di vista»271.

Una prima parte di proposte operative riguarda la rappresentazione della differenza sessuale272 per sostenere la libera conoscenza ed espressione di sé, del rapporto con gli

altri, dei propri gusti e preferenze non vincolati dai condizionamenti e pregiudizi degli adulti compresi gli educatori e le educatrici. Questo è il frutto di un complesso lavoro di autoriflessione a cui ha partecipato l’intero team educante anche sottoponendosi a registrazioni filmate e a osservazioni incrociate.

Alla lettura animata dei testi sono seguite altre attività a partire dalla realizzazione di sagome umane, l’uso di specchi e materiale per le attività grafico pittoriche e costruttive. Altre sezioni del Progetto propongono percorsi a partire dalla rappresentazione e declinazione delle emozioni sia positive che negative. Un’altra parte è dedicata ai ruoli professionali e a quelli ricoperti in famiglia che rappresenta il primo ambiente di strutturazione dell’immaginario e del mondo simbolico. I bambini e le bambine osservano e apprendono comportamenti, pratiche e assegnazione di ruoli e questo condiziona la definizione di automatismi, convinzioni e aspettative per sé e per gli altri. Le storie e le illustrazioni dei libri, presentando modelli paritari e cooperativi, possono contribuire a proporre una visione meno rigida e conformista. I bambini e le bambine possono immaginarsi in un ampio ventaglio di ruoli e negoziarli con gli altri allargando il proprio immaginario a molte possibilità anche riproducendoli attraverso i giochi fantastici e simbolici. Un altro strumento utile ai fini del progetto è la fiaba. Le fiabe sono sempre state contenitori di rappresentazioni simboliche, stereotipi e concezioni arcaiche appartenenti ad ogni cultura e gruppo umano. La varietà di storie e fiabe, anche trasmesse oralmente è vasta e questo dà la possibilità di leggerne molte, di diverse epoche e culture, di rielaborarle, modificarle, trasformarle e quindi veicolare modelli di

271Fierli E. et al., Leggere senza stereotipi. Percorsi educativi 0-6 anni per figurarsi il futuro, Cagli (PU), Settenove edizioni, 2017, p. 27.

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bambine e bambini, ragazze e ragazzi e adulti diversificati e non rigidi. I bambini e le bambine della scuola primaria possono fare riscritture ironiche e libere come ha suggerito Gianni Rodari nelle sue opere. Un’altra fase del progetto propone testi che affrontano il tema della pluralità dei modelli familiari perché «parlare di famiglia vuol dire parlare di “famiglie”, vuol dire parlare di unioni, di sentimenti, di rappresentazioni e autorappresentazioni»273. È ampiamente documentato che i bambini e le bambine

sentono spesso il bisogno di raccontare le proprie esperienze, la propria realtà familiare e di vederle rappresentate in un racconto o in un’illustrazione.

Alla fine, sono state prese in considerazione le situazioni sottorappresentate nella letteratura dell’infanzia che riguardano altre tematiche oltre a quelle di genere a cui sarebbe equo dare più spazio anche a livello editoriale. Sono i libri che affrontano temi come la disabilità, gli anziani, i migranti, l’autismo, in cui la diversità viene presentata e descritta non come qualcosa di estraneo e pauroso ma come parte della nostra vita e della nostra comunità. I testi, in sostanza, dovrebbero rispecchiare la società, tutti i tipi di diversità e stimolare l’immaginario. Qualsiasi sia il tema affrontato dovrebbero rappresentare una varietà di condizioni umane e una società inclusiva. Nell’ambito della letteratura per l’infanzia è molto importante inserire racconti, biografie e testi informativi di figure femminili note e meno note della mitologia, della storia, delle scienze e della cultura, generalmente poco rappresentate, per facilitare il superamento degli stereotipi culturali e sviluppare il tema delle pari opportunità.

La strada sembra ancora lunga per arrivare a far sì che l’editoria scolastica giunga a rappresentare le differenze che sono sempre esistite ma sono rimaste quasi invisibili nei libri di testo. A questo punto, è importante fare riferimento anche alla possibilità che hanno le/gli insegnanti di poter integrare i contenuti non soddisfacenti dei libri scolastici adottati, con racconti e storie scelte che tengano conto di tutte le differenze presenti nella realtà. Si possono realizzare bibliotechine di classe o di plesso in cui inserire anche la letteratura riferita a figure femminili capaci di mettere in luce le potenzialità di bambine, ragazze e donne274. Le biografie sono utili per scardinare gli stereotipi di

genere e non solo. Le vite di donne che hanno lasciato un segno nella cultura, nelle

273Ivi, p. 115.

274Tacconi C., Donne da leggere. Bambine (e bambini) da crescere senza stereotipi, «La vita scolastica», Firenze, Giunti, marzo 2017.

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scienze e in molti altri campi possono rappresentare un percorso di lettura, discussione e rielaborazione in classe. Si può utilizzare letture serie e profonde ma anche divertenti con figure femminili che fanno scelte anticonvenzionali e avventurose.

Da qui si può partire per progettare e realizzare percorsi di vario tipo di carattere disciplinare e interdisciplinare, di breve o di lunga durata, attraverso varie metodologie e l’uso di diverse forme espressive: la lettura animata, la scrittura, le attività grafico- pittoriche e costruttive, la musica, la ricerca geografica e storica, la drammatizzazione e l’attività teatrale