• Non ci sono risultati.

3.Le interviste ai nativi digitali della città di Livorno

Con questo lavoro di ricerca, l’obiettivo è quello di capire in che modo i social network influenzano la vita degli adolescenti, ma soprattutto quale impatto possono determinare sulla loro identità e sui processi relazionali e comunicativi.

In questo caso è stata posta l ‘attenzione sullo strumento Facebook che, come ben sappiamo dalle considerazioni fatte nelle pagine precedenti, è entrato nelle vite degli adolescenti in modo ampio e incisivo.

La ricerca condotta in questa sede riguarda infatti il rapporto tra l’utilizzo di Facebook e gli adolescenti livornesi e verrà analizzato e descritto attraverso l’uso di un’intervista. Tale intervista prevede una serie di domande con le quali si cercherà di capire che tipo di influenza esercita Facebook nelle vite degli adolescenti livornesi.

Le interviste sono state effettuate in due luoghi differenti:

Intervista 1:

Il primo gruppo di interviste sono state svolte presso l’Associazione Progetto Strada. Si tratta di un’associazione di volontariato che da circa dodici anni opera sul territorio livornese. Tale associazione ha sede presso il Cantiere Giovani, in Scali Manzoni n° 47 e si tratta di un centro di aggregazione per ragazzi che vanno dalla quinta elementare ai primi anni delle superiori.

Intervista 2:

Il secondo gruppo di interviste, invece, sono state svolte presso il Liceo Scientifico Francesco Cecioni situato in Via Galileo Galilei. In particolare sono stati intervistati ragazzi appartenenti alla classe 4^ quindi con un’età compresa tra i 17 e i 18/19 anni.

66

Le interviste sono state fatte ad un totale di 12 ragazzi, con un’età compresa tra i 14 e i 18/19 anni.

Si tratta adesso di capire quali sono gli elementi principali che sono emersi da tali interviste.

Una delle prime domande rivolte hai ragazzi riguarda, appunto, verso che età hanno deciso di iscriversi a Facebook e il motivo principale che li ha spinti ad iscriversi proprio a Facebook.

La risposta varia lievemente per quanto riguarda l’età, ma è risultata assolutamente univoca per quanto riguarda la motivazione principale in quanto, tutti hanno risposto che “ho deciso di mettere Facebook perché ce l’avevano tutti e quindi volevo averlo anche io”, alcuni ragazzi hanno, inoltre sinceramente ammesso che principalmente hanno messo Facebook perché temevano che se non si fossero iscritti sarebbero rimasti esclusi dalla loro cerchia di amici e dal gruppo classe. Quindi possiamo affermare che in media i ragazzi in questione si sono iscritti a Facebook tra la quinta elementare e la seconda media e che il motivo principale che li ha spinti ad iscriversi proprio a Facebook, piuttosto che un altro social network, è legato a una questione di omologazione al resto dei coetanei, quindi per una semplice questione di moda: “ce l’hanno tutti, quindi lo metto anche io”… “mi hanno detto che è ganzo” e per non essere esclusi dal gruppo di amici “lo metto altrimenti rimango escluso”.

Successivamente è stato chiesto loro di descrivere la loro giornata tipo: quanto tempo passano su Facebook, con chi parlano e di che cosa parlano quando stanno su Facebook. Diciamo che le risposte variano per quanto riguarda il tempo dedicato all’uso del social network, in quanto alcuni ragazzi, mi hanno detto che in media passano circa 15 minuti al giorno: “di solito la mattina ci sto 5 minuti prima di entrare a scuola, poi altri 5 minuti dopo pranzo, poi studio, esco o vado in palestra e poi altri 5 minuti dopo cena … e basta!”. Altri, ed in particolare le ragazze, mi hanno confessato di passare molto tempo su Facebook, anche più di due o tre ore al giorno, senza calcolare che nel tempo libero, o durante le ore dedicate allo studio e ai compiti a casa, la pagina Facebook resta sempre aperta.

67

In particolare, una ragazza mi ha detto che: “ nell’ultimo anno passo molto tempo su Facebook perché ho scaricato l’applicazione sul telefono e in qualsiasi momento clicco e mi faccio gli affari degli altri per passare il tempo”.

Un aspetto molto interessante è emerso in seguito alla domanda : generalmente, quando sei su Facebook con chi parli, cosa vi raccontate ? La maggior parte dei ragazzi, mi ha semplicemente risposto che su Facebook non parlano con nessuno. A tal proposito è stato chiesto loro il perché e di cercare di chiarire quale uso fanno del social network. Tutti mi hanno risposto affermando: “io quando sono su Facebook non parlo, semplicemente perché lo uso per ciacciare e curiosare sui profili degli altri ed essere sempre aggiornata sulle loro vite, se voglio parlare con loro preferisco chiamarli oppure usare WhatsApp!”, una delle ragazze intervistate mi hanno detto che “a volte scrivo in chat, ma solo per rispondere agli altri e tal volta, li chiedo di richiamarmi o di scrivermi su WhatsApp perché lo preferisco alla chat … su Facebook non mi piace parlare, di solito lo uso per farmi i fatti degli altri, a volte magari sento voci di corridoio che dicono che una persona che conosco si è lasciata con il suo fidanzato e allora vado subito su Facebook per vedere se hanno scritto qualcosa, poi nel caso la contatto su WhatsApp e si parla tranquillamente, poi WhatsApp è bellino perché puoi fare i vari gruppi, inviarti video e foto e puoi anche inviarti i messaggi vocali, è comodo !”.

Si capisce come Facebook sia un luogo che i ragazzi utilizzano come spazio virtuale per farsi conoscere attraverso le loro foto, attraverso i loro commenti che racchiudono le loro emozioni e stati d’animo, ma non si tratta di un social network che i ragazzi usano per parlare con gli altri, ma piuttosto un luogo di espressione, un luogo per farsi notare dai ragazzi e farsi conoscere per quello che sono, una ragazza mi ha detto che secondo lei: “Facebook è diventato una sorta di vetrina per farsi vedere e ciacciare nelle vite degli altri”.

Una piccola minoranza di loro, però mi ha segnalato che ci sono dei casi in cui necessariamente parlano su Facebook. Principalmente ciò avviene per una questione legata a motivi di natura geografica, nel senso che, la maggior parte dei ragazzi che frequentano il Cantiere Giovani provengono da diverse parti del

68

mondo e in particolare dal Marocco, dalla Tunisia, dal Senegal o dalla Romania quindi la maggior parte dei loro amici e parenti non si trovano in Italia, ma nei loro paesi di origine quindi Facebook diviene lo strumento più comodo e pratico per rimanere in contatto con loro e naturalmente restare sempre aggiornati sulle loro vite grazie ai commenti e alle foto che quotidianamente pubblicano sulla loro pagina Facebook, alcuni di loro infatti mi hanno detto che: “Facebook non ti fa sentire la mancanza delle persone che stanno lontane!”,

Tra i 12 ragazzi che ho avuto la possibilità di intervistare, solo una di loro mi ha detto di aver costruito delle solide amicizie con persone conosciute su Facebook. Il resto dei ragazzi mi ha detto che generalmente su Facebook la loro cerchia di amici è costituita da amici veri (migliori amici o amici di infanzia ), conoscenti (ossia persone che hanno visto solo un paio di volte o conosciute per caso ), parenti e genitori e alcune persone che non conoscono, ma che avendo richiesto loro l’amicizia le hanno accettate.

La ragazza in questione mi ha gentilmente raccontato la sua esperienza: “fino a qualche anno fa ero una fan agguerrita degli One Direction, era il mio gruppo preferito, e su Facebook c’era una pagina su di loro e decisi di entrare a far parte di questo gruppo di fan, inizialmente però non parlavo molto perché ero l’ultima arrivata, poi con il passare del tempo ho preso confidenza e siamo diventate tutte amiche, siamo circa 20 ragazze, poi alcune di loro si sono cancellate perché non li seguivano più e siamo rimaste in poche. Ora con tre di loro siamo diventate davvero molto unite e ci confidiamo, ci siamo scambiate il numero di telefono e anche se non ci siamo mai viste dal vivo ci consideriamo amiche e parliamo molto tramite WhatsApp, abbiamo creato un gruppo anche su WhataApp così restiamo sempre in contatto tutte e quattro insieme!”.

Una delle domande successive riguardava la questione della Privacy, in quanto è stato chiesto loro che tipo di profilo hanno ossia se pubblico o privato e che tipo di politica adottano nel momento in cui qualcuno che non conoscono chiede loro l’amicizia. Diciamo che le risposte variano da ragazzo a ragazzo in quanto, su un totale di 12 ragazzi, 7 hanno il profilo pubblico e i restanti 5, invece, lo hanno privato.

69

Per quanto riguarda il secondo aspetto, invece, si è verificata una tendenza comune tra i ragazzi, in quanto la maggior parte di loro, nel momento in cui riceve la richiesta di amicizia da parte di qualcuno che non conoscono tendono a fare una valutazione in base al numero di amicizie che hanno in comune, se sono tanti lo accettano, invece, nel caso in cui vedono che hanno solo due o tre amici in comune non lo accettano, altre volte invece se dopo averli aggiunti si rendono conto che è un profilo falso o che si tratta di una strana persona che inizia a comportarsi in maniera un po’ molesta, lo bloccano immediatamente. Gli altri ragazzi, e più nello specifico le ragazze più piccole di età (14/15 anni) mi hanno confidato che “se vedo che sono persone molto più grandi di me, dei vecchi, non li aggiungo mai perché ho paura che siano persone cattive o pedofili, quindi preferisco non aggiungerli!”. Le ragazza, quelle un pochino più grandi (tra i 17 e i 19 anni), invece, mi hanno detto tutto il contrario, ossia che quando erano molto più piccole tendevano ad aggiungere chiunque chiedesse loro l’amicizia senza fare alcun tipo di selezione, solo adesso, che sono cresciute hanno iniziato a fare una grande cernita per bloccare alcuni “amici” con cui non hanno nessun tipo di legame o conoscenza.

Un ulteriore elemento che è emerso dalle interviste riguarda la questione genitori, ossia è stato chiesto loro se i genitori sono stati aggiunti o meno alla lista di amici. Anche in questo caso sono state evidenziate diverse tendenze, in quanto: alcuni ragazzi hanno aggiunto i loro genitori tra gli amici senza nessun tipo di problema (5), altri hanno risposto assolutamente no (3), altri ancora mi hanno detto che inizialmente non li avevano aggiunti, ma che di recente hanno accettato loro la richiesta di amicizia (1), altri mi hanno detto che i loro genitori non hanno Facebook (3).

Molto importante è cercare di capire il motivo delle loro scelte: principalmente, coloro che hanno aggiunto i loro genitori senza nessun problema affermano che per loro è indifferente perché hanno un buon rapporto con i genitori e poi perché generalmente non fanno nulla di male su Facebook se non pubblicare alcune foto o inserire stati. Per quanto riguarda i ragazzi che non hanno aggiunto o che hanno bloccato i loro genitori dicono che, lo hanno fatto per motivi di semplice pudore

70

nel senso che non vogliono che i loro parenti vedano le foto che le raffigurano in situazioni imbarazzanti: “io ho bloccato alcuni dei miei parenti e ho deciso di non accettare l’amicizia alla mia mamma perché magari, a volte, il fine settimana bevo una birra o cose così e metto la foto su Facebook che mi raffigura insieme alle mie amiche o che mi bacio con il mio fidanzato e mi da molta noia che loro mi vedono, quindi non li voglio accettare l’amicizia, mi darebbe troppa noia !”. L’unica ragazza che ha accettato, solo di recente, la richiesta di amicizia della madre mi ha detto che: “inizialmente i miei genitori li avevo bloccati, ma perché ero piccola, adesso ho aggiunto la mia mamma perché tanto sono grande e poi non ho nulla da nascondere!”.I ragazzi che invece hanno i genitori che non sono iscritti a Facebook non si sono ancora posti questo problema, in più solo uno di loro tre mi ha affermato che non accetterebbe l’amicizia da parte dei genitori “perché non voglio che vedono quello che faccio!”.

Successivamente è stato chiesto ai ragazzi di spiegare che influenza abbiano, su di loro, i commenti negativi che gli altri fanno pubblicamente su Facebook. L’espressione fatta da quasi tutti i 12 ragazzi è stata quella di iniziale smarrimento sul contenuto della domanda, in quanto la maggior parte ha affermato che non è mai successo, a loro personalmente, di ricevere dei commenti negativi su Facebook,: “io, personalmente, non ho mai ricevuto dei commenti negativi, anche perché sto molto attenta a non inserire foto o link che potrebbero suscitare critiche negative”, a tal proposito si può ben capire come anche su Facebook, i ragazzi più timidi, adoperino delle strategie di comportamento per non risultare antipatici o strani dal resto degli “amici”, questo perché gli adolescenti hanno il timore dell’esclusione dal proprio gruppo di pari, quindi tendono a reprimere la loro voglia di inserire le loro opinioni o il loro modo di vedere le cose per paura di essere criticati e non accettati dagli altri. Quindi, anche senza accorgersene hanno paura del giudizio del loro gruppo di pari e tendono a non sbilanciarsi troppo per paura di una reazione di rifiuto.

Un’altra delle ragazze, invece mi ha assolutamente confermato che secondo lei, “a Livorno non c’è molto questa tendenza ad offendere gli altri, come a volte dicono i telegiornali”.

71

La risposta che principalmente mi hanno dato tutti è che a loro personalmente non è mai successo, ma che, nel momento in qui qualcuno dovesse criticare o fare delle cattive affermazioni sul loro conto personale, non affronterebbero la situazione inserendo a loro volta una risposta volgare all’interno del commento, ma contatterebbero lo specifico soggetto tramite la chat privata, nel caso in cui si tratta di una persona che non conoscono bene, oppure lo chiamerebbero al telefono per chiarire la situazione e successivamente stabilire come comportarsi (ossia non considerarlo o bloccarlo) nel momento in cui gli attacchi dovessero continuare.

La domanda immediatamente successiva riguarda il modo in cui adoperano il social network, ossia se su Facebook tendono ad essere sempre se stessi oppure no: naturalmente tutti mi hanno detto che anche su Facebook sono sempre se stessi. Alcuni hanno ammesso che, molto spesso, in alcune occasioni tendono a mettere in mostra solo alcuni dei loro tratti della personalità per attirare l’attenzione su amici o ragazzi del sesso opposto.

In particolare, una delle ragazze, la più critica nei confronti di Facebook, ma allo stesso tempo afferma di non riuscire a cancellarsi dal social network, mi ha esposto un suo particolare punto di vista su tale aspetto affermando che: “ultimamente mi sono accorta che, anche guardando i profili degli altri, inquadri una persona dal profilo che ha, dalle foto che mette, dai link dei profili, ma anche dal modo in cui scrive determinate frasi, e ti fai un’idea ben precisa di quella persona che poi magari si rivela tutt’altra … Anche io, tendo ad essere me stessa, però se parlo con qualcuno che magari conosco poco, è chiaro che non faccio vedere il lato negativo di me … Io, guardando il mio profilo mi rispecchio molto perché anche le cose che posto su Facebook sono molto fedeli a me stessa e alle cose che penso, però a volte penso anche che in determinate situazioni potrei dare una brutta impressione agli altri, ma non mi importa più di tanto, invece quando ero un po’ più piccola ero un pochino più ossessionata e avevo paura dei giudizi degli altri, ma adesso molto meno perché sono più grande e nel complesso mi faccio condizionare molto meno, anche se non nascondo che molto spesso mi

72

rovino le giornate per delle cavolate che leggo su Facebook, e questo mi scoccia davvero molto perché non dovrebbe succedere!”.

La penultima domanda riguardava invece la possibilità si esprimere il loro onesto giudizio su quello che pensano di Facebook, per aiutarli, visto la loro richiesta di aiuto, ho chiesto loro di esprimere apertamente tutto quello che pensano su Facebook, senza nessun tipo di timore in merito alle loro considerazioni. Più nello specifico è stato chiesto loro di indicare quelli che, secondo loro, sono gli aspetti positivi nell’utilizzare Facebook e quali invece i negativi, ossia quelli che loro non apprezzano del social network in questione.

Per avere una visione più chiara sarà necessario fare una sorta di elenco degli elementi, che nel complesso, sono emersi durante la chiacchierata avuta con i ragazzi, proprio attraverso le loro semplici parole in quanto, a mio parere, sono molto più significative, chiare, dirette e vere di ogni altro possibile manuale.

Di Facebook “Mi Piace”:

1) “la possibilità di entrare in continuo contatto con le persone a cui voglio bene e che purtroppo sono lontane”

2) “la possibilità di inserire foto personale e commentare quelle degli altri” 3) “la possibilità di restare sempre aggiornati sulle vite degli altri, ossia

ciacciare nei loro profili”

4) “la possibilità di essere liberi di esprimere le proprie opinioni” 5) “la possibilità di fare gruppi, creare eventi”

6) “la possibilità di avere sempre un confronto diretto con l’attualità”

7) “la possibilità di scrivere stati perché ti permettono di esprimere i tuoi stati d’animo che a volte non riesci ad esprimere di persona”

Di Facebook “Non Mi Piace”:

1) “che molte persone usano Facebook per esprimere cattiverie sui propri amici o conoscenti”

2) “che molto spesso viene usato con falsi profili per intenti violenti e attirare i bambini per incontri pericolosi con adulti deviati”

73

3) “che porta i ragazzi ad ammalarsi davanti al pc, rendendoli incapaci di stare al mondo insieme agli altri”

4) “la dipendenza che l’uso di Facebook comporta nella mia vita, lo controllo sempre e a volte lascio la pagina sempre aperta sul telefono” 5) “perché rappresenta il motivo di tanti litigi tra amici, fidanzati e anche

con i genitori”

6) “che tanta gente usa Facebook solo come una sorta di vetrina, per farsi vedere, poi però non hai più la tua privacy”

7) “che molto spesso ti lasci influenzare dalle cose che gli altri pubblicano e pensi che gli altri abbiano una vita più bella e divertente della tua e ti butti giù di morale, anche se poi magari è solo un’impressione, ma resta il fatto che ti influenza”

8) “perché penso che influenzi molto l’umore delle persone ogni giorno” In particolare, una delle ragazze, nel momento in cui si è trattato di esprimere il suo giudizio sugli aspetti che non le piacciono di Facebook, mi ha detto che lei ha tutta una sua teoria sul social network che quotidianamente adopera, ma che vorrebbe in un certo modo modificare. A tal proposito mi ha tranquillamente esposto in modo molto chiaro e determinato la sua visione :

9) “io penso che Facebook dovrebbe essere molto più controllato e vietato ai ragazzini sotto i 14-15 anni perché quell’età è un’età di passaggio … e Facebook diventa una dipendenza, non puoi farne a meno perché altrimenti ti senti escluso dal gruppo, ti senti solo e questo è molto negativo! … secondo me aspetti positivi non ce ne sono, forse l’unico aspetto positivo è quello di restare in contatto con le persone che non vedi sempre, però dovrebbe essere molto più controllato, magari essere più limitato, nel senso che non puoi superare un certo numero di amicizie, ad esempio che puoi accettare solo fino a cento persone, in modo che sei costretto ad aggiungere solo le persone che conosci davvero e non il primo che ti chiede l’amicizia … che ti costringa a fare una selezione!” Attraverso le parole dei 12 ragazzi intervistati, a mio avviso siamo riusciti ad avere una bella visione d’insieme del social network più diffuso al mondo.

74

Diciamo che i ragazzi sono riusciti a fare emergere tutti gli aspetti chiave di Facebook, sia gli aspetti positivi che il suo lato più oscuro.

Come ultima domanda, gli è stato chiesto, in modo abbastanza esplicito: Come immagini la tua vita senza Facebook ?

Documenti correlati