Uno dei motivi che ci spinge a scegliere Facebook come social network di riferimento per comprendere l’impatto che essi determinano sui nativi digitali è proprio la sua ampia diffusione nel mondo: Facebook è il social network più popolare che oggi vanta più di 400 milioni di iscritti, e soprattutto tra gli adolescenti.
Come sappiamo Facebook è stato creato da Mark Zuckerberg, all’epoca era uno studente presso l’Università di Harvard. Il suo scopo iniziale era quello di creare uno strumento che aiutasse gli studenti universitari a mantenersi in contatto. Un anno dopo, nel 2005, Facebook si era ampliamente diffuso tra i principali atenei degli Stati Uniti e successivamente anche all’interno delle scuole superiori e delle grandi aziende. Già a partire dal 2007, Facebook è tra i siti più visitati al mondo.
Facebook deve la sua ampia diffusione per alcune delle sue caratteristiche principali:
1) Facebook è « un social network per socializzare e comunicare con persone conosciute, cercare o mantenere i contatti con parenti, vecchi compagni di scuola o colleghi di cui si erano perse le tracce »88. Su tale aspetto sono state elaborate diverse critiche in quanto, alcuni studiosi
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D. Femia, M. M. Pasquino, Le pratiche di comunicazione su Facebook, in Gola G. P., Storari E. (a cura di), Forme e formalizzazioni, 2010, CUEC, Cagliari, pag 13
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sostengono che, in generale la Rete, e più nello specifico i social network non stimolino le abilità linguistiche dei suoi utenti, ma che al contrario lo impoveriscono, inoltre sostengono che non possono essere considerati dei veri e propri strumenti di comunicazione in quanto aumentano la solitudine e l’isolamento. Dai dati della ricerca, presa qui in considerazione, invece emerge una realtà totalmente differente in quanto risulta che, « Internet, con tutte le sue micro-applicazioni, stimola la creatività linguistica e la socializzazione » 89, su Facebook infatti gli utenti possono scrivere i loro pensieri, inserire foto, condividere immagini, link, video, inviare messaggi agli amici e molto altro ancora.
Altri studiosi, anche nel panorama Italiano, sottolineano tale aspetto di Facebook: Laura Iannelli, dottore di ricerca presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari, sostiene che tale piattaforma si presenta come un social network per socializzare, sottolinea come Facebook sia « usato dai ragazzi per restare in contatto con persone che conoscono, accrescendo però non il capitale sociale di tipo bonding (quindi i legami forti, emozionalmente significativi, come quelli che esistono tra i migliori amici e i familiari), ma quello di tipo brindging (che si sviluppa tra coloro che hanno legami deboli, offrendo nuove informazioni e prospettive) e di mantenimento (cioè le connessioni mantenute con i membri della comunità d’origine, la città natale, gli ex compagni di scuola ecc.) »90
.
La Iannelli infatti sottolinea con fervore quest’ultimo aspetto, ritiene che i giovani su Facebook hanno pochissimi amici solo online visto che « in particolare viene usato soprattutto per il social searching (mantenere i contatti con persone conosciute, vecchi amici che si conoscono dalle scuole superiori e che vivono lontani), meno per il social browsing (avviare nuove conoscenze)… »91.
Infatti, le principali funzioni svolte da Facebook sono quelle di:
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D. Femia, M. M. Pasquino, Le pratiche di comunicazione su Facebook, in Gola G. P., Storari E. (a cura di), Forme e formalizzazioni, 2010, CUEC, Cagliari, pag 3
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L. Iannelli, Facebook &Co.Sociologia dei Social Network Site, 2010, Guerini Scientifica, pag 89
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“connessione sociale;
mantenimento delle relazioni con gente che altrimenti non vedremmo molto spesso;
riconnessione con le persone con cui ho perso i contatti”92.
Secondo i dati riportati da Censis, “la principale motivazione che spinge gli utenti a iscriversi a Facebook è, infatti, il desiderio di mantenere i contatti con gli amici (70,5%) e di ritrovare vecchi compagni di scuola ed ex colleghi (57,8%). La maggioranza degli utenti, ossia il 68,4% preferisce accedere a Facebook nelle ore serali, il 36,5% si connette solitamente nelle ore diurne, il 15,3% durante l'orario di lavoro o di studio, e solo uno su dieci accede al sito esclusivamente nel weekend. Le attività preferite dagli utenti di Facebook sono: guardare cosa c'è nelle bacheche degli amici (41,2%), inviare messaggi personali (40,5%), inserire commenti nelle bacheche degli amici (37,2%), chattare con chi è in linea (35,7%), utilizzare le applicazioni disponibili come test e giochi (24,6%), inserire foto, video o file musicali (21,3%). Il 54,6% degli utenti fa parte di gruppi di interesse o ha sottoscritto citazioni apparse su Facebook, e il 10% ha effettivamente partecipato a eventi sociali, manifestazioni politiche, spettacoli di cui è venuto a conoscenza tramite il social network”93.
Quindi possiamo vedere come « i social network riproducono dinamiche relazionali non più nettamente separate da quelle reali »94.
Secondo alcuni autori, infatti, è possibile riassumere l’identità che sta alla base del progetto del sito attraverso uno slogan “Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita!”
2) Facebook è « un social network in grado di raccogliere molte esperienze fatte dal popolo Internet altrove e di riportarle al suo interno, assicurandosi così che buona parte delle operazioni che prima si facevano sui siti più disparati possano svolgersi ed essere condivise all’interno di un’unica
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L. Iannelli, Facebook &Co.Sociologia dei Social Network Site, 2010, Guerini Scientifica, pag 91
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http://www.censis.it
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L. Iannelli, Facebook &Co.Sociologia dei Social Network Site, 2010, Guerini Scientifica, pag 103
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piattaforma »95. Su Facebook, infatti, ad oggi è possibile organizzare e promuovere eventi, diventare fan di qualcuno, commentare fatti di attualità, sport e politica. Facebook in certo senso « estremizza due tra le caratteristiche più interessanti di Internet: (1) il principio di condivisione … (2) la presenza di quella inclinazione dialogica che, … , mette in relazione le persone »96.
3) Facebook è « un social network che mostra una configurazione espressiva che avvicina universi semiotici tenuti spesso separati, come il visivo e il verbale che qui interagiscono potenzialmente per esprimere in modo più efficace ed economico gli stati d’animo o le necessità comunicative degli utenti »97. Questo vuol dire che Facebook rende possibile ai giovani di esprimere uno stato d’animo usando un link di una canzone oppure di pubblicare quello che ci succede nella quotidianità ad esempio attraverso una foto.
Si tratta di un social network capace di stimolare le potenzialità espressive di tutti i suoi utenti ed i particolare gli adolescenti ad esprimere se stessi utilizzando un linguaggio nuovo « può portare ad una ri-mediazione della nostra alfabetizzazione visiva, favorendo una più stretta integrazione tra testo verbale e immagini »98.
Secondo alcuni autori importanti, di cui abbiamo già parlato nelle pagine precedenti, come Lee Rainie e Barry Wellman, « Facebook è diventato per tutti il luogo “in cui andare” : la loro casa base. Questo è il motivo per cui gli utenti restano connessi per così tanto tempo. Se l’automobile è diventata la base personale per il trasporto, lo smartphone per la comunicazione personale e Google
95 D. Femia, M. M. Pasquino, Le pratiche di comunicazione su Facebook, in Gola G. P., Storari E.
(a cura di), Forme e formalizzazioni, 2010, CUEC, Cagliari, pag 13
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Ivi, pag 7
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Ivi, pag 13
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per l’informazione, Facebook sta diventando un network fondamentale nel sistema operativo sociale »99.
A tal proposito sarebbe molto utile capire i numeri ufficiali della presenza di Fecebook, ossia i dati della sua diffusione nel mondo, ma soprattutto nel nostro paese, in Italia. Sappiamo che Facebook è il social network più diffuso al mondo infatti, se consideriamo la mappa dei social network, aggiornata da Vincenzo Cosenza a dicembre del 2014, segnala il primo posto per Facebook, il secondo per Twitter e il terzo posto a Linkedin .
In Italia, secondo i dati riportati sul blog di Vincenzo Cosenza, vincos: “ gli utenti attivi sono circa 25 milioni al mese, 20 milioni al giorno e 21 milioni da mobile, in crescita di un milione rispetto ad un anno fa … Si tratta di una massa di persone mai raggiunta in Italia da un servizio web.”100 Secondo Vincenzo Cosenza, quindi, in un giorno mediamente sono 20 milioni gli italiani che visitano il social network più popolare del pianeta, solo nell’agosto del 2013 era 17 milioni e nell’aprile dello stesso anno erano 15 milioni, in termini di percentuale, si riscontra una penetrazione che sale al 92%. Cosenza nel suo blog sottolinea come i dati più impressionanti dell’enorme diffusione di Facebook nel nostro paese siano quelli che riguardano l’utilizzo in mobilità. “Sono, infatti, 21 milioni gli utenti che, almeno una volta al mese, usano sa un tablet o uno smartphone, mentre 16 milioni accedono quotidianamente. Una crescita notevole se si considera che i mobile user erano rispettivamente 15 milioni un anno fa”101
.
I dati vengono confermati anche da Censis, il quale sottolinea come “il 67,8% degli italiani conosce almeno un social network, quota che sale al 91,8% tra i giovani (14-29 anni), ma si attesta comunque al 31,8% tra gli over 65 anni. Si tratta complessivamente di 33,5 milioni di persone, in crescita rispetto ai 32,9 milioni del 2009. Il più popolare è Facebook , noto al 65,3% della popolazione
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L. Rainie, B Wellman, Networked. Il nuovo sistema operativo sociale,2012, Guerini Scientifica, pag 212
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http://www.vincos.it
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insieme a YouTube (53%), seguono Messenger (41%), Skype (37,4%) e Twitter (21,3%)”102.
Per quanto riguarda la composizione demografica, secondo le elaborazioni di Cosenza, Facebook è una piattaforma che attualmente ospita, anche in Italia, una popolazione in prevalenza giovanile, ma che negli ultimi anni tende ad avere una presenza sempre più significativa di ultra 46enni, quindi i dati testimoniano un progressivo invecchiamento della popolazione dei social network. Un dato molto sconvolgente, infatti, riguarda la composizione demografica dei giovani in quanto si sta verificando un forte calo degli utenti con un’età inferiore ai 18 anni, un calo di 40 mila unità, circa il 13 % dei giovani.
I dati confermano l’ampia diffusione di Facebook, l’accesso ai social network rappresenta, ormai, un’attività quotidiana, secondo Laura Iannelli, infatti i dati dimostrano « la tendenza dei social network a divenire più o meno “invisibili” all’interno della routine della vita quotidiana » 103
.
Nel nostro paese, seguendo le considerazioni della Iannelli, la crescita di Facebook ha seguito il modello di diffusione delle innovazioni proposto da Everett Rogers, l’autrice del testo cui preso in considerazione sostiene che: « a settembre 2008 ha infatti superato la soglia critica degli “innovatori” ed è stato usato da una early majority (maggioranza primaria), coinvolgendo con un ritmo costante la late majority (maggioranza tardiva) »104.
Secondo le considerazioni fatte sino ad ora e tenendo conto dei dati che dimostrano quanto i social network e in particolare Facebook si siano diffusi nelle nostre società e soprattutto nella nostra quotidianità, ci fanno capire come, al di là delle critiche che li accompagnano, i social network non possono più essere considerati come una semplice moda e quindi come una fase di passaggio, ma come dei veri e propri strumenti della comunicazione umana, i social network rappresentano « dei facilitatori di dinamiche relazionali non più pensabili come
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http://www.censis.it
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L. Iannelli, Facebook &Co.Sociologia dei Social Network Site, 2010, Guerini Scientifica, pag 84
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separate dalla vita reale »105, i social network possono essere considerati come un modello di organizzazione della socialità che hanno accompagnato la nascita delle società moderne.