• Non ci sono risultati.

Le universit| sono istituzioni che rivestono funzioni e ruoli scientifici, sociali, economici, culturali oppure ideologici. Di seguito, le universit| possono contribuire alla produzione e alla trasmissione della conoscenza, educazione e formazione della manodopera, sviluppo sociale e educativo, selezione o la formazione delle élites, l’ideazione o la trasmissione delle ideologie105.

All’universit| è riconosciuta la missione di contribuire allo sviluppo sociale nei momenti di cambiamenti del regime politico o nei momenti di crisi: «attraverso quello che l’universit| rappresenta e desidera fare, essa e uno dei pochi garanti della modernizzazione»106.

In generale le universit| sono considerate delle istituzioni conservatrici e i cambiamenti richiesti da quelli che usufruiscono dei loro servizi derivano dalla missione dell’universit|, dal modo di governare, la professione accademica, studenti e il modo d’insegnare, le modalit| di finanziamento107. Di conseguenza, la sorte

dell’universit| è influenzata non solo da eventi politici ma anche da pressioni economiche e cambiamenti sociali accaduti in un certo momento.

Un passo necessario nel nostro approccio consiste nel rapportarci ai tre modelli di universit|: tradizionale/precomunista, comunista/socialista e contemporaneo, come sono identificate da Jan Sadlak108. Tout court, nel periodo

interbellico, i principali modelli istituzionali di organizzazione dell’universit|, erano il modello di Von Humboldt, descritto nel capitolo anteriore, in paesi come Cechoslovachia, Ungheria e Polonia e il modello di Napoleone, per il caso romeno, secondo il quale, le istituzioni d’istruzione superiore hanno il ruolo di formare le

105 J. Enders, Higher education in times of discontent? in I. Bleiklie, M. Henkel (a cura di), Governing knowledge. A study of continuity and change in higher education, Springer, Dordrecht, 2005, p. 31.

106 Segretario scientifico del senato, Archivio del Senato dell’Universit| di Bucarest, dossier 319/1990,

fila 9, stenogramma seduta del Senato del 21 giugno 1990.

107 W. Z. Hirsch, L. E. Weber (a cura di), Challenges facing Higher Education at the Millenium, Pergamon

IAU Press, 1999.

108 J. Sadlak, In search of the post-communist university-the background and scenario of the transformation of higher education in Central and Eastern Europe, in K. Hüfner (a cura di), Higher education reflorm processes in Central and Eastern Europe, Peter Lang, Frankfurt am Main, 1995, p. 43.

38

élites per occupare delle funzioni pubbliche109. L’autonomia delle istituzioni

d’istruzione superiore è riconosciuta attraverso la legge del 1932 «le universit| sono delle istituzioni statali autonome per quello che riguarda l’organizzazione degli studi e la gestione. Esse sono delle istituzioni d’istruzione superiore teorica o pratica, cosi come istituzioni di ricerca per il progresso della scienza e la diffusione della cultura»110, perchè ogni istituzione ha una personalit| giuridica.

Nel periodo comunista è predominata l’idea di ricerca teorica pura e le materie insegnate sono prevalentemente la filosofia, le scienze sociali, la matematica e le scienze naturali, molto influenzate dalla dottrina marxista e leninista, e dopo il 1978 alla base del processo educativo si ritrova il principio della politecnicizzazione. In questo intervallo nascono le universit| specializzate in medicina, agricoltura o educazione fisica mentre le facolt| di teologia sono escluse dalle universit|, il ruolo attribuito all’universit| essendo di agente del cambiamento sociale111.

Dopo 1945 sono create le scuole di partito, come la Scuola superiore ‚A. A. Jdanov‛ e l’Universit| degli Operai del Partito Comunista della Romania, che poi sara chiamata Scuola superiore di partito ‚Ştefan Gheorghiu‛. Nel 1954 le due scuole sono unificate sotto la denominazione ‚Ştefan Gheorghiu‛, che nel 1965 si trasforma in Accademia di Studi Sociali e Politici ‚Ştefan Gheorghiu‛112. Gli studi finiscono con

l’ottenimento del diploma in scienze politiche e economiche, filosofia-sociologia, economia o la storia del movimento operaio, questi diplomi essendo rilasciati dalla Commissione dei diplomi del Ministero dell’Insegnamento, il che significa che quest’accademia godeva gi| dei stessi diritti come tutt’altra istituzione d’istruzione superiore113. Nel 1967 è creato il Centro di Perfezionamento di quadri (CEPECA), che

di seguito far| parte dell’Accademia ‚Ştefan Gheorghiu‛. Le facolt| di sociologia sono chiuse, e la facolt| di filosofia si unisce con la facolt| di storia, avendo il preside della facolt| di storia e il vicepreside della facolt| di filosofia. Da questo risulta chiaramente il fatto che l’Accademia ‚Ştefan Gheorghiu‛ era l’unica istituzione che poteva organizzare delle specializzazioni in sociologia o giornalismo.

109 Ibidem, p. 46

110 Legge per l’organizzazione dell’insegnamento universitario, 22 aprile 1932. Le universit|

riconosciute in quel tempo erano l’universit| di Bucarest (di cui apparteneva anche la Facolt| di Giurisprudenza ‚Regele Carol al II-lea‛ di Oradea) , universit| di Iaşi, universit| di Cluj e l’universit| di Cernăuţi.

111 J. Sadlak, In search of the post-communist university, cit., p. 46.

112 M. D. Gheorghiu, Intelectualii în câmpul puterii. Morfologii şi traiectorii sociale, Polirom, Iaşi, 2007, pp.

91-93.

39

È evidente che nel dicembre 1989 l’istruzione superiore eredita un’universit| estremamente ideologizzata, un sistema centralizzato, con accesso limitato all’istruzione superiore attraverso il sistema di ammissione di tipo numerus clausus, con la predominanza degli studi tecniche114. Le prime misure prese dal governo

provvisorio nel gennaio 1990 si riferiscono alla chiusura dell’Accademia di Scienze Sociali e Politiche (HG 55/15 gennaio 1990), gran parte degli studenti ha continuato gli studi presso la Facolt| di Giornalismo dell’Universit| di Bucarest, e poi il centro di perfezionamento CEPECA passa sotto la tutela del Ministero dell’Economia. In modo simbolico, quindi, la prima proclamazione del potere postcomunista ha fatto riferimento all-autonomia dell’universit| e alla separazione dell’educazione dalla politica. Vederemo in che modo è stata compresa questa separazione.

Dopo 1990 si creano nuove discipline di studio, come per esempio comunicazione, amministrazione pubblica, relazioni internazionali, studi europei, economia, teologia, relazioni pubbliche, e il numero degli studenti che studiano giurisprudenza, management o scienze umaniste aumenta nei primi anni dopo la rivoluzione115. Mentre nell’anno accademico 1990/1991 in Romania sono

immatricolati 192.810 studenti di cui 136.032 alla forma di studio con frequenza e 56.778 alla forma serale, nell’anno accademico 1992/1993 il numero degli studenti arriva a 235.669, registrandosi un aumento sostanziale degli studenti alla forma d’insegnamento con frequenza116. Le istituzioni d’istruzione superiore aumentano da

quarantaquattro (dal 1970 fino al 1989) a quarantotto nel 1990/1991, e durante l’intervallo 1991/1993 il numero di universit| statali aumenta da otto a trentasei, e di conseguenza anche il numero delle facolt|. Nel 1995 esiste un numero di quarantotto istituzioni d’istruzione superore, di cui trentasei universit|, un istituto di tecnologia e costruzioni, un’accademia di medicina, una scuola di architettura, una scuola nazionale per l’educazione fisica e sport, una scuola di scienze politiche e amministrative (che a quell’epoca funzionava unicamente come scuola di studi

114 J. Sadlak, L’évolution de l’enseignement supérieur en Europe Centrale et Orientale à la suite des bouleversements récents, in «Perspectives», vol. XXI, n. 3, 1991, p. 121.

115 Se guardiamo il numero degli studenti nelle nuove facolt| dell’Universit| di Bucarest, nell’anno

accademico 1990/1992 il loro numero è di 116 alla Facolt| di Filosofia; 377 alla Facolt| di Sociologia- Psicologia-Pedagogia; 1983 studenti in Giurisprudenza; 234 alla Facolt| di Giornalismo; 22 alla Facolt| Internazionale di Scienze Umane; 626 a Lettere e 75 al Collegio di Amministrazione. Nell’anno accademico 1993/1994, gli studenti sono 312 alla Facolt| di Filosofia; 1314 alla Facolt| di Sociologia- Psicologia-Pedagogia; 3141 a Giurisprudenza; 338 a Giornalismo; 124 alla Facolt| Internazionale di Scienze Umane; 1586 a Lettere e 273 al Collegio di Amministrazione, in conformit| ai dati del Anuarul

1994/1995 al Universităţii Bucureşti.

40

postuniversitari da due anni), un istituto di navigazione civile, due istituti di teatro e film, due accademie di musica, un’accademia di belle arte. Esistevano in più cinque istituzioni d’istruzione superiore che appartenevano al Ministero della Difesa Nazionale, Ministero degli esteri, e alcune scuole che funzionavano sotto l’amministrazione del Segretariato di Stato per problemi religiosi117.

In questa situazione sono create le universit| private che si propongono come scelte all’insegnamento statale, centralizzato, indottrinato, e molte delle loro facolt| mettono nella loro denominazione l’aggettivo ‚europeo‛ o ‚internazionale‛, per creare un’immagine che alimenta il mito del ritorno all’Europa. L’apparizione delle universit| private genera degli effetti perversi che alterano la motivazione principale dell’offerta educativa privata come una scelta all’insegnamento pubblico, perche i professori che insegnano a queste universit| sono i stessi delle universit| statali, o dei politici la cui notoriet| attrae dei potenziali candidati.

Documenti correlati