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Una delle particolarit| del caso romeno, che lo rende simile al caso italiano, è costituita dall’interferenza tra accademico e politico, che ci permette di considerare l’Universit| di Bucarest come un vivaio di politici, secondo la teoria di Mattei Dogan. Prima del 1989, gli universitari si concentravano sull’appartenenza a una sola

189 Ibidem, fila 5/5.

190 Archivio del Senato dell’Universit| di Bucureşti, dossier 494/1992, fila 11, stenograma seduta del

Senato del 21 maggio 1992.

191 Ibidem, fila 3/2.

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istituzione, alla quale dedicava tutto il loro tempo. «La libert| guadagnata dopo il 1989 di lavorare presso più istituzioni, frammenta, infatti, il tempo dell’universitario e molti si stanno limitando strettamente agli obblighi didattici»193. Le direzioni in cui

vanno gli universitari sono la consulenza, le funzioni pubbliche, le attivit| commerciali, la carriera politica, e il tempo dedicato alla professione di base è diminuito: «in presente l’universitario non è più l’uomo che puoi trovare, sapendo che se vai in tale giorno lo trovi in cattedra, o se ha la felicit| di avere un suo ufficio, lo trovi lì e sai che ci puoi parlare»194. Oggi questa scelta di una carriera parallela a

quell’accademica deriva anche dal fatto che il prestigio sociale associato allo statuto del professore è diminuito: «per la nostra generazione e per la societ| in cui abbiamo vissuto, l’educazione era l’unico mezzo solido per assicurare una carriera professionale onorevole o di promozione sociale»195.

Quest’appartenenza molteplice o questa collezione di ruoli sono rimesse in discussione all’occasione dei dibattiti che riguardano i dossier per il concorso di alcuni universitari con un’attivit| politica conosciuta. Da una parte, deve essere fatta «una distinzione tra l’attivit| politica di un candidato e l’attivit| professionale e scientifica» (preside Facolt| di Giornalismo),196 un universitario con «un’esperienza politica e una

vita pubblica» (preside Facolt| di Sociologia)197, ma dall’altra parte «è molto difficile di

dissociare la personalit| pubblica e quella didattica» (preside Facolt| di Storia)198. «La

notoriet| pubblica non è stata benefica in molti casi. Soprattutto per i concorsi di promozione. Veniva il signor X da una facolt| tecnica, scientifica, per niente coinvolto in politica, non aveva un nome sonoro, non aveva nessun problema. Veniva per il concorso Adrian Năstase- erano grosse discussioni, veniva Virgil Măgureanu, lo stesso. Ogni membro del Senato universitario esprimeva suo parere, mescolando i criteri di natura scientifica prese in considerazione dalla commissione di concorso con i criteri di ordine politico. Abbiamo avuto anche casi d’insuccesso a motivi di notoriet|»199. Nonostante tutto quanto si considera che l’immagine dell’universit|

193 Ibidem, pp. 315-316. 194 Ibidem, p. 317. 195 Ibidem, p. 365.

196 Archivio del Senato dell’Universit| di Bucureşti, dossier 656/1994, fila III/11, stenograma seduta del

Senato del 24 marzo 1994.

197 Archivio del Senato dell’Universit| di Bucureşti, dossier 601/1995, fila 9, stenograma seduta del

Senato del 13 giugno 1995.

198 Ibidem, fila 9.

199 I. Mihăilescu, Z. Rost{s, Dialog, cit., p. 288. Altri due casi di cui ricorda Ioan Mihăilescu sono Virgil

Măgureanu alla Facolt| di Sociologia e il caso di Victor Ciorbea che non ha superato il concorso per diventare lector, e di seguito è uscito dall’universit|.

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avesse da guadagnare dalla presenza indiretta sulla scena politica: «di seguito al fatto che l’universit| ha generato dei politici di punta e il fatto che alcuni di loro, non tutti, non si sono disdetti, ma sono stati fieri dalla loro affiliazione istituzionale e arrivati nel top della politica facevano sempre caso della loro appartenenza accademica, e di seguito l’universit| ha acquistato più visibilit|»200.

In conformit| alle regole stabilite dal Senato universitario, ai membri della comunit| accademica è vietato di svolgere attivit| politiche nello spazio universitario. Il regolamento di attivit| e comportamento dei membri della comunit| accademica è messo in discussione per la prima volta il 3 settembre 1996. Il primo capitolo di questo regolamento prevede che «l’universit| di Bucarest è un’istituzione apolitica. L’affiliazione di un membro della comunit| accademica a un partito politico o a un movimento politico è un problema strettamente personale è non include l’universit| o alcuna sottodivisione di questa» (art. 4); l’articolo 53 vieta l’uso «del nome dell’Universit|, delle risorse umane, finanziarie o materiali che appartengono all’Universit| a dei fini politici partigiani politici», e «l’organizzazione di attivit| politiche partigiane nell’Universit| è vietate e viene sanzionata» (art. 54) 201

«Nel momento in cui noi abbiamo fissato le regole di base e una di queste faceva riferimento al fatto che l’attivit| politica non è permessa, la maggior parte ha capito questa regola. Abbiamo avuto anche piccoli problemi. Alcuni, con il pretesto di essere universitari, essendo anche politici, fissavano appuntamenti nelle aule dell’universit|, ma non hanno dato fastidio e in genere, i nostri colleghi hanno capito che non devono usare l’universit| per fini politici (...) Sapevo che la politica cambia, oggi è un governo, domani un altro, non dovevo fare e non ho fato l’universit| dipendere da un certo gruppo politico o da certi leader politici»202. La legge stessa

che riguarda l’insegnamento «include un articolo che vieta le organizzazioni politiche e le attivit| politiche nella scuola romena. Certo, non è vietato il diritto di associarsi nell’ambito delle formazioni politiche. Non esiste dunque alcuna incompatibilit| tra la qualit| di universitario e quella di politico»203.

Gli universitari sono percepiti dunque come leader di opinione. Alcune delle ragioni per le quali gli universitari entrano sulla scena politica sono la tradizione, il desiderio di partecipare alla costruzione della societ| democratica o anche l’azzardo.

200 Ibidem, p. 295.

201 Archivio del Senato dell’Universit| di Bucureşti, dossier 804/1996, fila 7, stenograma seduta del

Senato del 12 dicembre 1996.

202 I. Mihăilescu, Z. Rost{s, Dialog, cit., p. 287.

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L’universit| rappresenta da un lato «un terreno propizio per lo sviluppo di una simpatia politica e anche di un’implicazione politica, anche se non a livello istituzionale, ma a livello personale e soprattutto per i giovani»204 e rappresenta

anche una via di accesso per incarichi politici «Nicolae Iorga, Nicolae Titulescu sono stati universitari e mi sembra normale. Questo non significa, senz’altro che l’universit| dovrebbe avere un ruolo politico, ma che la possibilit| e la capacit| individuale di alcune personalit| possa essere sfruttata dal governo o dalla societ| romena per svolgere degli incarichi politici»205.

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