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Controllo sull’umidità

1.5 Possibili sviluppi futuri: linea di compostaggio dell’organico pulito di provenienza agroalimentare

1.6.1 IPOTESI 1: UNICA GESTIONE

I tre impianti del Waste Compound potrebbero essere consegnati ad un'unica società gestore, che si assumerebbe la responsabilità di garantire un servizio completo di smaltimento dei RSU. In tal caso tutte le attività operative che la società dovrebbe gestire possono essere riassunte in 4 funzioni:

- selezione e classificazione dei RSU, con particolare attenzione rivolta alla separazione dei materiali riciclabili e rivendibili;

- separazione del materiale organico e gestione del processo di compostaggio con cui il materiale viene biostabilizzato per poter essere inviato in discarica;

- produzione di energia elettrica mediante il biogas prodotto dall’impianto pilota di digestione anaerobica (l’energia prodotta è destinata ad un autoconsumo interno al Waste Compound);

Carmen Bovi Pagina 46 - gestione e manutenzione della discarica tale da garantire che il funzionamento dell’intero sistema si prolunghi il più a lungo possibile.

È importante sottolineare che si escludono da tutte le considerazioni e valutazioni di natura economica svolte, l’insieme delle attività di raccolta e di trasferimento dei RSU fino al Waste Compound. Queste attività sono attualmente eseguite da altre società che cooperano con il Comune e, dunque, non rientrano tra quelle di cui si considera la gestione.

Nell’adempiere alle funzioni descritte, la società gestore del WC cercherebbe di perseguire alcuni suoi interessi che si tradurrebbero in vantaggi per il progetto:

 Interesse a migliorare l’efficienza della fase di classificazione e selezione dei rifiuti riciclabili col fine di aumentare le quantità che verranno vendute nei relativi mercati e di far crescere i relativi corrispettivi economici. Un vantaggio meno evidente corrisponde anche alla riduzione della quantità disomogenea non selezionata, che viene definita “resto di cernita”, e che normalmente andrebbe smaltita in discarica. Ridurre questa quantità consente di prolungare la vita della discarica.

 Interesse nel ridurre le quantità e i volumi di materiale da inviare in discarica, per poterne allungare il periodo di utilizzo. Questo genera uno sforzo di compattazione dei rifiuti da smaltire in discarica, oltre che uno sforzo di riduzione delle quantità.

Il contratto di gestione potrebbe prevedere che la società che acquisisce la responsabilità sul funzionamento della discarica si impegni nel provvedere ad un’eventuale estensione della sua capacità, nel momento in cui essa risulti satura. L’eventuale costruzione di una terza cella della discarica sarebbe, dunque, a carico della società.

 Interesse nel migliorare la selezione del materiale organico col fine, da una parte, di migliorare la qualità del compost che si ottiene (compost con minore contenuto d’impurità) e, dall’altra, di incrementare l’efficienza del processo di digestione anaerobica e quindi la produzione di biogas.

Più biogas si ottiene dal processo, maggiore è la quantità di energia elettrica prodotta e maggiore è anche la frazione del fabbisogno energetico dell’intero sistema a cui si risponde con l’autoproduzione. Di conseguenza minori sono i consumi elettrici.

L’ipotesi 1, unica gestione, prevedrebbe la presenza dei flussi di materia ed energia, e dei flussi economici associati, schematizzati in Figura 1.3 e descritti di seguito.

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Figura 1. 3: Schema dei flussi materiali, energetici ed economici per l'ipotesi 1

Al flusso in ingresso di RSU, che arrivano al Waste Compound tramite le società che si interessano della raccolta e del trasferimento, corrisponde un certo corrispettivo economico che il gestore riceve da parte del Comune e che viene calcolato sulla base del costo di gestione per tonnellata di rifiuti trattati. Tale contributo dovrà essere costituito da una porzione derivante dalle tasse comunali e da una porzione derivante invece da un’aliquota extra su alcuni servizi. Dall’impianto di Classificazione è possibile considerare in uscita diversi flussi di materiale riciclabile separato (vetro, carta, plastica, metalli) che sono distribuiti e venduti nei relativi mercati. Alla vendita di tali materiali corrisponde un flusso economico in ingresso, che dipende dalle quantità selezionate e dal costo unitario dei diversi materiali riciclabili nel corrispondente mercato libanese. I ricavi derivanti dalla vendita dei materiali riciclabili contribuiscono a generare utile per l’impianto. Si può aggiungere ai flussi commerciabili in uscita anche un flusso di materiale compostato di alta qualità. Attualmente non è prevista la produzione di questa classe di compost ad alto valore aggiunto, ma esso rappresenta un potenziale flusso in uscita nel futuro, destinato ad uno specifico mercato. L’ipotesi di produzione di compost commerciabile diventerà un’ipotesi realistica quando sarà introdotto nella regione un sistema di raccolta e separazione alla fonte dei rifiuti organici. I ricavi derivanti dalla vendita del compost contribuiranno ad accrescere l’utile dell’impianto.

Il processo di compostaggio richiede anche una certa quantità di materiale organico “secco” e “pulito” che, miscelato con i rifiuti organici, consente di rendere più efficiente la bio- ossidazione. A questo flusso in ingresso si suppone non sia legato alcun flusso monetario in

Carmen Bovi Pagina 48 uscita. Dall’Impianto per il Trattamento Meccanico Biologico un flusso di materiale organico non “pulito” (poiché selezionato solo attraverso un vaglio di 80 mm) è inviato all’Impianto per la Produzione di Biogas (BF), mentre, viceversa, il prodotto solido della digestione anaerobica (denominato “digestato”) torna al MBTF per subire il processo finale di compostaggio. Esso rappresenta circa il 70% in massa del materiale in ingresso al BF. Dall’impianto BF si ottiene energia elettrica che è solo parzialmente riutilizzata nello stesso impianto; la restante energia prodotta viene invece distribuita agli altri due impianti del Waste Compound. Infine alla discarica viene inviata una certa quantità annua di materiale di rifiuto, non selezionato né come organico né come riciclabile, il così detto “resto di cernita”. Questa quantità viene smaltita in discarica, dove è inviata insieme al prodotto risultante dal processo di compostaggio (usato per la copertura giornaliera della discarica), ad eventuali altri rifiuti ingombranti o rifiuti selezionati a monte del processo di separazione. Il compostaggio è realizzato sia sulla frazione di digestato proveniente dall’AD, sia sulla restante frazione di materiale organico direttamente inviata all’ossidazione.

La quantizzazione dei flussi di materia ed energia è basata sui dati e sui valori dei parametri e dei rendimenti descritti nei precedenti sottocapitoli. La quantizzazione dei flussi economici sarà invece realizzata in base all’analisi svolta nel Capitolo 2 di questo documento. L’obiettivo è individuare una condizione di equilibrio economico che renda conveniente, per la società che gestisce la struttura, svolgere questa stessa attività, garantendo il raggiungimento di un utile.