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GESTIONE UNICA

3.6 Linee guida per l’applicazione dell’LCA ai sistemi di gestione dei rifiut

Obiettivi principali dell’applicazione dell’LCA alla gestione dei rifiuti

Gli obiettivi principali dell’applicazione dell’LCA alla gestione dei rifiuti sono (Neri, L’analisi ambientale della gestione dei rifiuti con il metodo LCA, 2009):

• la valutazione ambientale di un impianto di smaltimento e il suo confronto con altri tipi di impianto;

• la scelta della tipologia di impianto di trattamento che produce il minor danno a parità di condizioni al contorno (quantità e tipologia di rifiuto da trattare, condizioni ambientali preesistenti);

• la valutazione ambientale del tipo di raccolta (stradale o porta a porta);

• la scelta della tipologia di raccolta a minor impatto ambientale a parità di condizioni al contorno;

Carmen Bovi Pagina 120 • la valutazione ambientale e dei costi esterni di un Piano Provinciale di Gestione Rifiuti (PPGR);

• la scelta del PPGR a minor impatto ambientale tra quelli definiti sulla base del numero di abitanti, della densità abitativa, delle discariche, degli inceneritori, degli impianti di trattamento dei rifiuti speciali e pericolosi, degli impianti di compostaggio e di riciclo utilizzabili.

La funzione del sistema

La funzione del sistema da studiare è il trattamento e la trasformazione del rifiuto in emissioni nell’ambiente e in prodotti che vengono generati dal trattamento stesso: energia termica dalla discarica, energia termica ed elettrica dall’inceneritore, energia termica ed elettrica dagli impianti di cogenerazione a completamento della digestione anaerobica e materiale secondario dal riciclo. Tali prodotti spesso non vengono considerati come prodotti evitati ma come coprodotti del cui danno si tiene conto negli LCA che ne considerano il loro uso.

Il sistema che deve essere studiato

Il sistema che deve essere studiato può essere un singolo sistema di smaltimento, una filiera di impianti, come una separazione, una biostabilizzazione e una discarica (è il caso del Waste Compound di Baalbek), oppure un PPGR.

I confini del sistema

I confini del sistema sono la raccolta e il fine vita dei rifiuti, indipendentemente dalla località in cui avviene il trattamento. Si deve infatti attribuire al rifiuto il suo incenerimento, il suo conferimento in discarica, il suo riciclo, il suo compostaggio anche se l’inceneritore, la discarica, l’impianto per il riciclo e l’impianto per il compostaggio sono situati in aree diverse tra loro o da quella in cui il rifiuto è stato raccolto. Si ritiene infatti che il danno dovuto al trattamento di fine vita (escluso quello dovuto alla produzione di un prodotto secondario o di un’energia) e al suo smaltimento debba essere attribuito al rifiuto stesso.

L’Unità Funzionale

L’Unità Funzionale è generalmente la quantità totale di rifiuto trattato in un anno dal sistema considerato. Se il rifiuto è misto l’allocazione dei processi, delle emissioni e delle sostanze è calcolata rispetto alla quantità totale di rifiuto. Se il rifiuto è una componente merceologica l’allocazione dei processi, delle emissioni e delle sostanze è calcolata rispetto alla quantità della componente merceologica di rifiuto trattata.

I principali processi da considerare

Ogni processo può avere un’Unità Funzionale diversa da quella del processo principale: per esempio, sono diverse generalmente le quantità di rifiuto trasportate per ogni tipologia di rifiuto (differenziato, indifferenziato, rifiuto pericoloso, ingombranti, medicinali, vestiti, olio, batterie).

Carmen Bovi Pagina 121 I processi, nell’ambito della gestione dei rifiuti, che è possibile considerare in un LCA sono molteplici, di seguito vengono descritti esclusivamente i processi che saranno presenti nella gestione dei rifiuti di Baalbek con l’avvio dell’attività del Waste Compound.

La raccolta

1. La raccolta consiste nel caricamento del rifiuto presso gli utenti (famiglie e aziende) e nel suo trasporto alle isole ecologiche o ai luoghi di separazione ed, infine, nel suo trasporto ai luoghi di smaltimento (biostabilizzazione, discarica, inceneritore, riciclo, compostaggio). 2. Il Rifiuto Solido Urbano raccolto presso gli utenti può essere di due tipi: indifferenziato o differenziato. Quello raccolto presso le aziende può essere pericoloso o non pericoloso.

3. Le modalità di raccolta possono essere di due tipi: la raccolta stradale o la raccolta “porta a porta”.

4. Per definire la raccolta occorre tenere conto del tipo di camion o di automezzo che viene usato, del percorso che esso deve compiere e della distanza tra i cassonetti, le abitazioni e le aziende.

5. Oltre al trasporto si considera anche l’operazione di caricamento del rifiuto.

6. Occorre fare l’LCA di ogni tipo di cassonetto o di recipiente e di esso deve essere considerata la quota parte relativa all’Unità Funzionale del processo considerato.

7. Si deve determinare il numero nc di cassonetti, il loro volume, il tasso di riempimento, la distanza d dei cassonetti. Tali parametri sono necessari per calcolare il peso p raccolto dai cassonetti e la frequenza di raccolta fr.

8. Per ogni automezzo il trasporto espresso in tkm è ricavato dall’equazione: tkm = fr*d*p* nc*(nc-1)/2

valida nella condizione in cui nc ∙ p<P, dove P è la portata massima del camion.

9. I processi di trasporto per la raccolta dei rifiuti e per il loro conferimento nelle isole ecologiche, nelle discariche, negli inceneritori, nelle aziende di riciclo, negli impianti di compostaggio, di separazione e di biostabilizzazione, contengono il consumo di combustibile, le emissioni dovuta alla combustione, l’uso dell’automezzo e la sua manutenzione, l’uso della strada percorsa e la sua manutenzione.

Processo di separazione e di pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati

I rifiuti indifferenziati possono essere sottoposti ad un processo di separazione tramite vagliatura, in cui si selezionano le parti che non superano i fori del setaccio (sovvallo), a maggiore contenuto energetico, da quelle più umide che superano i fori del setaccio (sottovaglio), a minore contenuto energetico. Il sovvallo da cui vengono ulteriormente separati i metalli, materiali pericolosi o contaminanti e ulteriori materiali riciclabili che possono essere recuperati, viene poi inviato in discarica o all’inceneritore come CDR. Il sottovaglio viene inviato all’impianto di pre-trattamento che riduce in breve tempo il suo contenuto di umidità e di carbonio favorendo la produzione di percolato e di biogas. Il biogas può essere bruciato in torcia e il percolato viene trattato dal depuratore per acque industriali. I fanghi ottenuti dalla depurazione vanno in discarica per rifiuti pericolosi se il codice del percolato è quello dei rifiuti pericolosi, in discarica per rifiuti non pericolosi se il codice del

Carmen Bovi Pagina 122 percolato è quello dei rifiuti non pericolosi. Dopo il pre-trattamento di biostabilizzazione il rifiuto viene inviato in un una discarica e spesso utilizzato per la sua copertura giornaliera. Processo di compostaggio

Il processo di compostaggio ha come Unità Funzionale la quantità di compost prodotto in 1 anno dai rifiuti conferiti al trattamento e comprende i seguenti processi:

1. La costruzione dell’impianto (e il suo land use) di cui viene richiamata la quota parte relativa all’Unità Funzionale.

2. L’energia elettrica per la movimentazione dei rifiuti e la separazione della frazione diretta al riciclo.

3. L’energia termica per il trattamento del rifiuto. 4. Le emissioni in aria, in acqua e suolo.