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IRS a copertura di un debito a tasso variabile

4.2. La contabilizzazione delle operazioni di copertura di flussi finanziari:

4.2.4. Esempi applicativi

4.2.4.2. IRS a copertura di un debito a tasso variabile

Il caso di sottoscrizione di un IRS è più semplice rispetto all’esercizio visto in precedenza.

In data 1/7/2016 la società Alfa ottiene un mutuo di 500.000 € con durata decennale al tasso di interesse variabile semestrale pari all’Euribor a sei mesi + lo spread all’1%. Il rimborso è previsto in un’unica soluzione, alla scadenza.

I pagamenti semestrali sono fissati per il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno.

Per proteggersi dal rischio di rialzo dei tassi di interesse l’impresa, nel 2016, sottoscrive un Interest Rate Swap il cui valore nozionale, la durata e le date di liquidazione del differenziale coincidono con quelle del mutuo a tasso variabile. Al momento della stipula l’IRS ha un fair value nullo, pertanto non è necessaria alcuna rilevazione contabile. Ipotizzato che il fair value iniziale dell’IRS sia nullo e che le sue caratteristiche coincidano con quelle del finanziamento, la relazione di copertura ha tutti i requisiti per poter essere considerata totalmente efficace. Inoltre, dato che la società ha soddisfatto tutti i criteri di ammissibilità, l’IRS può essere considerato uno strumento di copertura di cash flow hedge.

Poiché il finanziamento viene sottoscritto a luglio 2016, nel medesimo anno rimane da regolarizzare un solo semestre. Si ipotizza che il tasso Euribor a sei mesi, per il 2016, sia pari allo 0,5%. Di conseguenza, l’ammontare di interessi sul mutuo sarà pari allo 0,5% + lo spread all’1% ed ammonteranno a: 500.000 x (0,5%+1%) x 6/12 = 3.750 €.

Al 31/12/2016 il fair value dell’IRS è negativo e pari a 2.000. I flussi sull’IRS sono così disposti:

- Alfa paga alla banca un tasso fisso del 4%: 500.000 x 4% x 6/12 = 10.000 - Alfa incassa dalla banca l’Euribor a sei mesi: 500.000 x 0,5% x 6/12 = 1.250

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- Differenziale per l’impresa: - 10.000 + 1.250 = - 8.750; quindi l’impresa si trova a dover pagare un differenziale di 8.750 €.

Quindi nell’anno 2016 gli oneri finanziari che Alfa dovrà versare sono pari a: 3.750 + 8.750 = 12.500.

Le scritture nell’esercizio 2016 sono le seguenti:

Strumenti finanziari derivati passivi

Riserva per operazioni di copertura di flussi

finanziari attesi Altri oneri finanziari

2.000 (3) (3) 2.000 (2) 3.750

(4) 8.750

Le operazioni soprariportate possono essere così descritte: (1) in data 1/7/2016 si rileva l’accensione del finanziamento;

(2) si rileva, in Conto economico, il pagamento degli interessi passivi sul finanziamento, per un ammontare complessivo di 3.750 € e conseguente uscita di banca.

(3) dato che la società ha redatto tutta la documentazione per contabilizzare il derivato secondo le regole di hedge accounting, si iscrive l’IRS tra gli strumenti derivati passivi nello Stato patrimoniale al suo fair value e in contropartita, non si iscriverà la variazione di fair value interamente efficace a Conto economico, bensì nella “Riserva per operazioni di copertura di flussi finanziari attesi”.

(4) si rileva il pagamento del differenziale di interessi sull’IRS per un ammontare pari a 8.750 €.

L’anno successivo, nel 2017, sia per il primo che per il secondo semestre, l’Euribor a sei mesi sale all’1%. Il meccanismo è analogo a quanto visto in precedenza: la società paga

Banca c/c Debiti finanziari

(1) 500.000 3.750 (2) 500.000 (1) 8.750 (4)

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sul finanziamento l’1% di tasso di interesse variabile + 1% di spread, per un ammontare pari a 5.000 (= 500.000 x (1% + 1%) x 6/12).

Al 31/12/2017 il fair value del derivato è ancora negativo, ma per 1.800 €. I flussi sull’IRS sono i seguenti:

- Alfa paga alla banca un tasso fisso del 4%: 500.000 x 4% x 6/12 = 10.000; - Alfa incassa l’1% di tasso variabile: 500.000 x 1% x 6/12 = 2.500

- L’impresa si trova a pagare un differenziale negativo pari a - 10.000 + 2.500 = - 7.500.

Nel 2017 gli oneri totali versati, per ciascun semestre, sono stati pari a 5.000 + 7.500 = 12.500.

Al 31/12/2017 le scritture sono le seguenti:

(*) valori del bilancio di apertura;

Strumenti finanziari derivati passivi

Riserva per operazioni di copertura di flussi

finanziari attesi Altri oneri finanziari

( 1 ) 2 0 0 2.000 (*) (*) 2.000 2 0 0 ( 1 ) (2) 25.000

Debiti finanziari Banca c/c

500.000 (*) (*) 487.500 25.000 (2)

(1) Viene aggiornato il valore delle passività per derivati, perché il derivato non è più negativo per 2.000, bensì per 1.800. Quindi si movimenta in dare la voce “Strumenti finanziari derivati passivi” per 200 e, per lo stesso importo, in avere, la “Riserva per operazioni di copertura di flussi finanziari attesi”.

(2) Si rilevano sia gli interessi passivi sul mutuo che i differenziali di interessi sull’IRS, pagati per l’intero 2017, pari a 25.000 € (= 12.500 x 2 semestri). Essi andranno ad alimentare la voce di Conto economico “C.17. Altri oneri finanziari”.

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Stato patrimoniale - Attivo 31/12/2016 31/12/2017 C) Attivo circolante

IV. Disponibilità liquide

1. Depositi bancari e postali 487.500 462.500

Stato patrimoniale – Passivo

A) Patrimonio netto

VII. Riserva per operazioni di copertura dei flussi

finanziari attesi -2.000 -1.800

B) Fondi rischi e oneri

3. Strumenti finanziari derivati passivi 2.000 1.800

D) Debiti

4. Debiti verso banche 500.000 500.000

Conto economico

C) Proventi e oneri finanziari

17. Interessi e altri oneri finanziari - 12.500 - 25.000

Si è sempre sottolineato che la riserva di Patrimonio netto ha un ruolo di sospensione del risultato e il suo ammontare deve essere girato a Conto economico solamente quando l’operazione coperta si manifesta effettivamente. In questo esempio, dato che il

fair value del derivato viene determinato dopo aver considerato il pagamento del

differenziale, la contabilizzazione dell’IRS, non presenta la scrittura che trasferisce la “Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi” alla voce degli oneri finanziari perché, dalla sottoscrizione alla scadenza, tutti gli anni, il valore del derivato oscilla e il redattore di bilancio adeguerà il mastrino dei derivati e la riserva. Alla scadenza si dovrà chiudere la riserva ed eliminare il derivato passivo e non si vedrà comunque il trasferimento. L’effetto sul Conto economico emerge, esclusivamente, con la contabilizzazione del differenziale passivo che viene iscritto negli oneri finanziari. Diversamente, se inizialmente si iscrivesse in Stato patrimoniale il fair value dell’IRS, prima del pagamento del differenziale e, in contropartita, si sospendesse la variazione a riserva e solo successivamente si rilevasse il pagamento del differenziale di interessi sull’IRS e si adeguasse, di conseguenza, il valore del derivato al fair value, dopo il pagamento del differenziale, il meccanismo contabile evidenzierebbe il trasferimento della riserva a Conto economico.

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4.3. La contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value: