Strategy per la Regione Veneto
2.2. Dal made in del prodotto esperenziale alla proposta d
2.2.3. Italian way of live
Dalla metà degli anni Novanta si sono manifestate tendenze che riscoprono e rivalutano la memoria, le origini, le radici, il tempo denso e lento, il territorio, le narrazioni, l’etnico, oltre che la condivisione e la sperimentazione espressiva. Questo vale per le persone nella loro esistenza privata e quotidiana, mentre nel mondo del lavoro e delle professioni solo oggi cominciano ad emergere dubbi e perplessità nei confronti del modello performativo e accelerato imposto negli anni Novanta come standard di professionalità. L’unico Paese in grado di offrire uno standard di vita basato su esperienze vitali di qualità, sulla valorizzazione della sfera individuale e su un ritmo di vita slow è l’Italia con l’Italian way of life. In questo senso si sta verificando nel comportamento degli individui una preferenza per la qualità della vita all’italiana rispetto al format del largo consumo di matrice americana.
È noto che l’Italia possiede un enorme fascino nei confronti della maggior parte delle persone straniere, a tal punto da far desiderare alla stragrande maggioranza di loro di
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vivere in Italia. Esempi di questo fenomeno sono l’aumento dell’acquisto di case da parte dei ricchi stranieri in località prestigiose come il Lago di Como e Venezia per citare due casi molto famosi.
I turisti stranieri riconoscono alla Penisola Italiana di essere un paese ricco di storia e cultura, ma allo stesso tempo industrializzato e tecnologicamente avanzato. In molti la ritengono la patria del design e della creatività, in quanto identificano nei prodotti italiani caratteristiche di unicità, originalità e alta qualità di fabbricazione. Queste particolarità, di fatto, le ritroviamo in tutti quei beni legati al Made in Italy.
Esiste, di fatto nell’immaginario mondiale una forte relazione tra lo stile di vita italiano e la produzione manifatturiera del comparto del Made in Italy. I prodotti italiani, infatti, rappresentano ideali quali il gusto, la raffinatezza, la bellezza e l’originalità e tutto ciò viene collegato ad uno stile di vita attento alle esigenze dell’individuo e quindi del suo benessere. In più attribuiscono al popolo italiano un elevato senso di ospitalità e di attenzione alla qualità della vita, visti come elementi di valorizzazione dei bisogni della persona195.
Uno dei bisogni fondamentali per la sussistenza e per la cura dell’individuo è rappresentato dal settore alimentare e quindi dalla cultura gastronomica. In questo ambito l’Italia è invidiata e, allo stesso tempo, amata da tutto il mondo. L’arte culinaria italiana è il risultato di antiche tradizioni e antichi metodi di produzione che si contraddistinguono per l’attenzione alla qualità delle materie prime, al gusto e ad una dieta equilibrata. Per questo, la cucina Italiana ben si sposa con il concetto di "slow-food " che è antitetico al modello alimentare del "fast-food " ed implica uno stile di vita meno frenetico, che conserva lo spazio dei piccoli piaceri della nostra esistenza, come per esempio quello di stare seduti a tavola mangiando in modo salutare, pulito e giusto. Il mangiare in maniera diversa rispettando ritmi più lenti, seduti a tavola e magari intrattenendo delle conversazioni con gli altri commensali è sicuramente un momento di vita piacevole e salutare, che può contribuire ad aumentare il livello qualitativo della vita. Il successo internazionale della collaborazione tra l’azienda Eataly e l’associazione Slow Food, fa comprendere come il modello americano basato su un ritmo di vita veloce e sul largo consumo stia
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Indagine a cura di ASSOCAMERESTERO, in collaborazione con le CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO, “STILE ITALIANO E ITALIAN WAY OF LIFE: CARTE VINCENTI PER IL MADE IN ITALY?”, Supplemento del N.37 di èItalia gennaio-febbraio 2006, edizioni Voice, pp. 9-10.
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lasciando il passo a quello italiano basato su un concetto di vita più consona ai ritmi naturali dell’uomo e quindi di qualità. In questo stadio quindi, nelle società più avanzate che hanno assimilato tale logica, la pratica del consumo fungerà da ponte per permettere all’individuo di esprimere con maggiore libertà la propria creatività espressiva, che si estenderà progressivamente alle altre dimensioni della vita. Va ricordato che in Italia qualsiasi manufatto o esperienza di vita si intreccia con la storia e la cultura del Paese. Non bisogna scordare, infatti, che l’Italia è l’unico caso al mondo nella storia dell’umanità dove prima è nata la cultura e poi lo Stato e la Nazione.
L’eccellenza italiana, appunto, riesce a mantenere il proprio prestigio internazionale grazie alla fiducia e all’ammirazione di cui gode nel campo della creatività e del talento. Gli Italiani vengono giudicati estremamente creativi, ingegnosi e con un patrimonio di cultura, di storia e di tradizione immenso che plasma la loro anima. La cordialità, il senso di ospitalità e di accoglienza, l’individualità intesa qui come capacità della persona di emergere con valori positivi, portano a idealizzare la qualità della vita nel Bel Paese. Quest’ultima viene percepita dagli stranieri in modo ampiamente favorevole, in quanto lascia possibilità di grande espressione al singolo individuo. È dunque fortemente positiva la percezione all’estero delle capacità individuali degli Italiani, intese in modo quasi letterale come capacità che discendono e sono gestite dal singolo, in modo non necessariamente raccordato con il gruppo o con una comunità. Non a caso in molti ritengono l’Italia il luogo ideale per un soggetto che vuole coltivare la propria creatività in modo da non uniformarsi a tutti gli altri, attraverso un confronto costante e costruttivo con la storia, con la cultura, con l’arte, con il genio e con un contesto dove le regole comunitarie sono poco seguite. Tutto ciò con il modello americano non è possibile fare perché tutto viene standardizzato per perseguire l’efficienza.
All’estero il nome Italia oltre ad essere sinonimo di gusto e bellezza viene associato anche al concetto di lusso. Questo «affonda le sue radici nelle caratteristiche basilari dell’Italian way: attenzione alla persona, alle sue esigenze, ad una modalità di vita che privilegi in qualche modo le relazioni umane, il tempo per se stessi, lo spazio per
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collocarsi in modo confortevole, il rapporto con la propria cultura e l’amore per le proprie tradizioni»196.
È risaputo inoltre che gli italiani abbiano un senso innato per lo stile. Sia che si parli di moda o design, prima o poi si arriva al genio italiano per l’impeccabile eleganza e il moderno chic. Queste peculiarità erano presenti già nel XVI secolo, prima del periodo Rinascimentale. Le corporazioni medievali dell’artigianato italiano erano conosciute in tutta Europa per la loro produzione di beni di lusso, in particolare nei settori del tessile, della lavorazione dei metalli preziosi, della gioielleria e del pellame. I porti di Venezia e Genova al tempo erano il fulcro del commercio internazionale dove arrivavano le materie prime e le pietre preziose grezze. Questo materiale veniva poi lavorato da abili ed esperti artigiani delle città-stato italiane, che creavano abiti unici grazie ai loro preziosi ricami. I clienti di questi manufatti erano i ricchi nobili, i reali e gli ecclesiastici di tutta Europa.
Nell’età Rinascimentale, l’Italia divenne il centro di una nuova ondata di creatività in ogni campo: nell’arte, nell’architettura, nella letteratura e nella filosofia. Gli artigiani italiani si trasformarono in mastri artigiani e in veri e propri artisti. Essi ebbero un grande successo al tempo, in quanto ci fu un’esplosione della domanda per i beni di lusso e delle commissioni artistiche.
Questo saper fare artigianale è una caratteristica peculiare dell’essere italiano. Fa parte dell’infinito patrimonio culturale del popolo italiano che è riuscito a tramandarlo fino ad oggi. I capolavori di Giotto, di Piero della Francesca, Botticelli, Leonardo da Vinci, Caravaggio e centinaia di altri artisti sono in Italia, nei musei e nelle chiese, persino nelle cittadine più piccole e i paesini, parti integranti della vita di ogni giorno. Gli artigiani italiani hanno continuato a produrre beni di alta qualità, usando le competenze e le conoscenze tramandate nel corso dei vari secoli.
Le persone, da tutte le ricerche svolte recentemente, nutrono un forte bisogno di provare emozione e di ricercare la bellezza in tutte le cose e in tutti gli ambiti della vita quotidiana a partire dalla casa, per passare al cibo e in fine all’abbigliamento. In questo campo l’Italia risulta essere imbattibile perchè è la rappresentazione della bellezza, del gusto e della perfezione. Per questo il Paese è considerato, senza discussioni alcune, la patria dell’inizializzazione estetica. I prodotti italiani riescono
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ad emozionare perché sono il simbolo di un processo che comprende anche la storia della nazione. «I prodotti e i brand sono legati in modo magico alla storia del paese che li ha realizzati, ai suoi protagonisti, ai loro segni e alle loro presenze»197. I prodotti hanno un’anima, legata alle emozioni che riesce a trasmettere, che deriva dalla sua storia, dal suo contesto, dalla sua capacità di entrare in empatia con altre realtà. In questa dimensione del prodotto, l’Italia dimostra di essere il Paese più ricco al mondo, accessibile e aperto. Gli oggetti per diventare completi suscitando delle emozioni devono essere inseriti in un contesto estetico ed emotivo. L’Italia può diventare un eccellente approdo estetico per i consumatori globali.
Le qualità italiane hanno un potenziale di trasformazione e trasfigurazione enorme sia nelle società tradizionali e conservatrici, sia in quelle confessionali e autoritarie come nel Medio Oriente. Il sistema del consumo può essere la chiave di volta per entrare nelle società repressive e imbrigliate da credenze millenarie. In questo, l’Italia è la proprietaria indiscussa della formula magica del consumo e delle sue qualità. I prodotti del Made in Italy possano diventare la pietra filosofale nelle mani dei consumatori di tutto il mondo. Negli anni Ottanta, ad esempio, gli abiti Armani hanno favorito il messaggio dell’emancipazione e della liberazione femminile. Oggi, il Made in Italy, in Cina, sta giocando un ruolo simile cercando di trasformare la culturale cinese.
Da queste capacità dei prodotti italiani, risulta ancora più chiaro l’importanza del luogo in cui vengono creati. Il Paese deve far leva sulla concezione dell’Italia nell’immaginario del mondo. Deve diventare il luogo di riconoscimento complesso e sofisticato per qualsiasi persona voglia prendersi cura del proprio io. La cultura e il modo di vivere italiano deve essere conosciuto in tutto il mondo utilizzando anche i social network. Lo stile di vita all’italiana si presta ottimamente ad essere condiviso perché ogni singola esperienza vitale, come prendere un caffè espresso al bar, andare nelle piazze dei paesi italiani per bere un aperitivo costituiscono opportunità di convivialità e quindi di relazione con altre persone.
La cultura quindi può diventare il nuovo nucleo di distribuzione della qualità di vita; sfruttando il proprio bagaglio di conoscenze e tradizioni acquisite gli italiani possono ritornare ad essere i grandi inventori degli standard del futuro. Il grande successo
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negli ultimi anni dei festival urbani in Italia, dimostra come l’apprendimento e appunto la cultura possono essere conviviali, felici, relazionali, tutto ciò di cui oggi le persone sentono il bisogno. La cultura così diventa bene primario198.
A rafforzare tale convinzione si possono utilizzare le parole del premio Nobel per l’Economia, Amartya Sen, il quale concepisce lo sviluppo umano come «un processo di espansione delle libertà reali godute dagli esseri umani». Tutti gli individui dovrebbero avere il diritto di vivere a lungo e in buona salute, disporre delle risorse adeguate per mantenere un tenore di vita decoroso, essere istruiti, soddisfare tutte le esigenze fondamentali per un essere umano. L’Italia potrebbe essere il contesto ideale per coltivare questa concezione di sviluppo umano.
Per rafforzare l’immagine del Bel paese è opportuno creare un’identità nella quale si prendono dal passato le eredità positive come la bellezza, l’eleganza, la cultura, l’arte della convivialità e il “saper fare” artigianale. Tutti questi elementi caratteristici dovranno essere collegati all’ambiente, al tempo e alla flessibilità professionale. L’Italia, così, potrebbe sostituire il modello della produzione piatta, di qualità interscambiabili, di uomini che diventano numeri e di numeri che diventano incassi. Diventerà pertanto importante condividere una visione, un’attività plurale e una piattaforma per compiere una trasformazione di paradigma che caratterizzerà il futuro prossimo.
Negli ultimi anni hanno preso sempre più importanza i beni comuni, visti come gli elementi che permettono la sopravvivenza del nostro pianeta e della nostra vita sociale. Quindi, ambiente, cultura e legami sociali sono i pilastri del nuovo contratto sociale con le generazioni future. La sfida consiste nel lanciare ipotesi concrete e idee pratiche per arricchire questa visione. L’Italia per compiere tale impresa, dovrà partire da «un’emozione sostenibile trasferendola in una dimensione culturale che le istituzioni scolastiche possono aiutare a sviluppare, per poi approdare a una sensibilità ambientale incardinata sulla straordinaria radicazione nei passaggi e nei territori»199.
Il Bel Paese deve mettere il proprio virtuosismo a disposizione del mondo, di tutte quelle persone che riconoscono questa caratteristica. Il Mediterraneo e specialmente l’Italia del Sud sono ricchi di intensità emotiva che in questo momento storico scarso
198 Per beni primari si intendono quei beni necessari ai cittadini, intesi come persone libere e uguali. 199 F. Morace, G. Lanzone, op.cit., 2010, pp.35-36.
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di felicità e parsimonioso di emozioni, potrebbe aiutare gli individui a rigenerarsi e cambiare il punto di vista sul mondo.
Ancora una volta l’emozione insita nell’Italia è nata dal passato fastoso che è stato condiviso: come nelle opere d’arte. Infatti, quando ci si trova di fronte a questa si entra in uno stato di grazia dove tutto coincide armoniosamente. L’emozione estetica perciò può dar luogo ad un rito, dove la sensazione che si prova per la prima volta guardando l’opera d’arte verrà replicata con la stessa intensità ogni qual volta si rivivrà quell’esperienza. La Penisola italiana è l’unica nazione che si possa definire un’opera d’arte rinascimentale dove ogni visitatore rimane stupito ed emozionato dalla sua bellezza ed entra in uno stato di completa empatia con la magnificenza del patrimonio culturale- storico-ambientale.
L’Italia deve puntare sulle qualità materiali che tutti gli riconoscono trasformandole in virtù del pensiero e dello spirito. Il filosofo Blaise Pascal (Pensieri, 146) scrisse: «Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce». È proprio il rapporto che esiste tra ragione ed emozione a rendere unica e straordinaria la qualità della vita in Italia200.
L’emozione influisce in maniera preponderante rispetto alla ragione nelle scelte di ogni individuo, basti pensare al tempo che occorrerebbe per raccogliere tutte le informazioni necessarie a prendere una decisione ben ponderata. Di conseguenza entra in gioco l’intuizione, la forma più sofisticata di intelligenza, in grado di combinare contemporaneamente ciò che l’individuo conosce con ciò che percepisce. L’italiano questo riesce a farlo meglio di chiunque altro perché al proprio interno emozioni e razionalità si alternano e si completano continuamente. Chi ha studiato la biografia del genio italiano di Leonardo Da Vinci ha scoperto infatti che la sua intelligenza, il suo talento, il suo genio procedevano mescolando costantemente intuizione e rigore analitico. Tutto ciò riguarda l’italian way, il made in Italy, l’anima dell’Italia.
200 F. Morace, G. Lanzone, op.cit., 2010, p. 44
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