1.2. Il posizionamento dell’Europa e dell’Italia nella competizione scientifica e tecnologica internazionale
1.2.2. HORIZON 2020 ITALIA: la risposta italiana alle sfide lanciate dall’UE
1.2.2.3. Strumenti di finanziamento: meccanismi competitivi e il pubblic
procurement
Il MIUR cerca di sostenere e migliorare la performance del sistema della ricerca pubblica tramite il finanziamento alle Università e agli Enti Pubblici di Ricerca (EPR). L’obiettivo dell’attività di ricerca è quello di creare maggior conoscenza per migliorare il benessere dei cittadini.
Grazie ad incentivi rivolti a programmi e progetti di ricerca industriali il MIUR sostiene il trasferimento e la crescita di competenze e conoscenze nelle imprese, in collaborazione con Università, EPR e altri organismi di ricerca pubblici.
Nel 2010, è stata introdotta una riforma degli EPR89 che ha fornito strumenti di programmazione e premialità, per favorire l’uso efficiente ed efficace delle risorse pubbliche grazie ad una nuova governance dell’intero sistema.
I fondi comunitari responsabili del finanziamento alle attività di ricerca e innovazione, secondo le nuove norme, vengono suddivisi in base alla programmazione strategica preventiva degli enti e in base alla valutazione qualitativa dei risultati della ricerca. Queste analisi verranno eseguite dal sistema della R&I con la collaborazione dell’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca (ANVUR).
La quota premiale del fondo di finanziamento degli EPR (non inferiore al 7%) verrà utilizzata nel Programma di HIT 2020 per aumentare la qualità nella programmazione e nella realizzazione dell’attività di ricerca ed per potenziare l’efficacia e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse90
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Una volta oliato per bene il meccanismo premiante, la quota a ciò destinata, aumenterà gradualmente per sviluppare le realtà più qualificate e incrementare le loro capacità competitive internazionali.
Un ruolo vitale per raggiungere gli obiettivi di formazione avanzata e di ricerca, dell’Agenda Horizon 2020, sarà interpretato dal sistema universitario. Il MIUR ha già intrapreso, da qualche anno, un percorso che converge in modo naturale nella logica di HIT 2020. Anche il sistema universitario, infatti, viene finanziato da una
89 D.Lgs. 213/2009, Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell’art. 1 della legge 27 settembre 2007, n. 165. 90 MIUR, op.cit., Marzo 2013, p. 82
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quota crescente del Fondo di Finanziamento Ordinario che risulta essere correlata per 2/3 ai risultati ottenuti nella ricerca e nella formazione. Questa quota come quella relativa alla logica di Horizon 2020, è destinata a crescere e ad oggi vengono immessi oltre 600 milioni di Euro nel sistema universitario dal Governo italiano. Queste risorse vengono attribuite agli atenei “sulla base di parametri quali la capacità di attrarre finanziamenti europei ed in particolare essere vincitori di progetti finanziati dai Programmi Quadro”91.
Tale quadro del sistema universitario, risulta essere in sintonia con HIT 2020 che prevede l’autonomia responsabile degli atenei come concetto di riferimento cui legare la progressiva affermazione dei criteri premiali, con cui sono attribuite le risorse del Ministero.
Rimanendo sempre sul tema della premialità, è previsto l’inserimento di un altro parametro da affiancare ai risultati ottenuti con la ricerca. Tale parametro, riguarda la valutazione delle politiche di reclutamento. Il fine ultimo è di reclutare i migliori ricercatori basandosi sulle capacità apprese nel campo della produttività scientifica e sulle capacità di partecipare e coordinare progetti di successo nell’ambito di programmi europei.
La quota adibita al premio, citata in precedenza, aumenterà progressivamente, dato che, l’obiettivo cardine, di HIT 2020, è di incrementare il return for investment del conferimento italiano ad Horizon 2020. Questo significa che verranno proposte delle azioni di leverage del finanziamento internazionale ed europeo.
Approfondendo l’analisi, il finanziamento alla ricerca e innovazione italiano non è ancora sufficiente per poter rispondere in maniera soddisfacente alle grandi sfide che la società del nuovo millennio pone alla comunità scientifica. Perciò il livello quantitativo e qualitativo del finanziamento dovrà essere, necessariamente, aumentato, anche con altre modalità.
Per sviluppare un sistema di innovazione tecnologica e organizzativa che superi le sfide sociali e promuova il cambiamento sostenibile, l’apparato pubblico deve fungere da acquirente di ultima istanza nei confronti dell’organismo di ricerca. Nel territorio italiano, il MIUR e il MISE stanno sperimentando il procurement pubblico con un’iniziativa pilotata nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Campania,
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Calabria, Puglia e Sicilia) per far affiorare i fabbisogni delle pubbliche amministrazioni locali, in settori predefiniti e coerenti con gli obiettivi di sviluppo formalizzati all’interno del Piano Azione Coesione (PAC).
HIT 2020 cerca di introdurre meccanismi incentivanti la diffusione di buone pratiche per identificare i soggetti che hanno la capacità di incidere positivamente, attraverso risultati di ricerca, nel settore industriale e commerciale nelle aree di competenza della PA. Per sfruttare il public procurement nel Progetto HIT 2020 si adotterà una strategia di co-ordination per superare gli attuali vincoli di finanza pubblica. Questa strategia si focalizzerà su tre direzioni:
- favorire il consolidamento e l’accreditamento (anche all’interno delle strategie regionali di smart specialization) della strumentazione giuridico amministrativa in tema di appalti pre-competitivi e commerciali con finalità di promozione della R&I92;
- promuovere la partecipazione, fin qui poco significativa con riferimento al VII PQ, di stazioni appaltanti italiane a consorzi europei di committenza promossi o sostenuti dalla Commissione e/o da Horizon 2020;
- approfondire, a livello sperimentale, il tema della federazione della domanda di ricerca e innovazione da parte di più amministrazioni regionali o locali, secondo una logica di riuso, ovvero per rafforzare le prospettive di mercato delle soluzioni tecnologiche e organizzative individuate, in particolare nelle aree dell’Obiettivo Convergenza.
In Italia, la prassi del public procurement non è ancora molto diffusa e questa lacuna non permette al sistema della R&I di essere competitivo. HIT 2020 può rappresentare l’elemento determinante per la diffusione di questo strumento.
Il public procurement, in prospettiva, insieme ad altri strumenti - come l’adozione di standard e certificazione, ed una strategia complessiva che comprende misure rinnovate di sostegno all’offerta - può favorire il superamento di fasi critiche sociali ed economiche e cogliere tempestivamente le prime avvisaglie di rilancio e di crescita.
92Le sperimentazioni attualmente in corso in alcuni contesti nazionali e locali presentano molti aspetti innovativi, anche rispetto
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Un ruolo di rilievo per aiutare l’efficacia degli interventi previsti è rappresentato dall’equilibrio tra politiche ordinarie e straordinarie. Le prime devono assicurare un sostegno strutturale e diffuso alle competenze delle imprese, garantendo l’accesso ai fondi competitivi della Commissione europea in ambito Horizon 2020 e gli strumenti previsti dalla programmazione dei prossimi fondi strutturali.
Nel programma HIT 2020, è previsto un piano di politiche ordinarie che coordini gli strumenti automatici; questo porterebbe il sistema Italia ad un consolidamento territoriale delle competenze potenziando filiere e cluster nazionali.
Di vitale importanza è “sostenere la collaborazione tra imprese e mondo della ricerca pubblica”93
.
Seguendo la linea della semplificazione e razionalizzazione degli strumenti di supporto alla R&I, HIT 2020 promuove l’omogeneizzazione delle misure di sostegno a disposizione delle amministrazioni a tutti i livelli; l’adozione di un modello univoco di valutazione delle proposte progettuali di ricerca e innovazione; l’adozione di procedure e strutture operative che siano capaci di assicurare tempi certi e rapidi per ciascuna fase dei processi di valutazione e gestione del supporto degli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico. Molto importante, infine, sarà garantire tempi certi e rapidi per l’erogazione dei finanziamenti approvati semplificando le procedure.
“Il Programma HIT 2020, in sintesi prevede la promozione di politiche ordinarie indirizzate alle imprese basate su:
- introduzione di uno strumento di sostegno trasversale alle attività di R&S, di
“primo livello”, in grado di stimolare la ricerca e l’innovazione in modo
“automatico” ad ampio spettro all’interno di strutture organizzative caratterizzate dalla presenza di aree di ricerca e sviluppo.
- Riorganizzazione degli strumenti di “secondo livello” di tipo valutativo, indirizzando gran parte delle risorse finanziarie che si vorranno rendere disponibili, al sostegno di ambiti tecnologici e dominii applicativi specifici, di prioritario interesse per il Paese, individuati da una programmazione di alto livello, e destinando nel contempo quote residuali (percentualmente non marginali) al supporto finanziario di tematiche di R&S a tema libero e di
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nicchia, le quali ancorchè di attuale ridotta consistenza/impatto, inglobino un’elevata potenzialità in termini di futuri sviluppi per il Paese a livello economico-industriale.
- Rivitalizzazione di una modalità implementativa degli strumenti di “terzo
livello” di tipo negoziale, in accordo con quanto previsto dall’articolo 19 del DL
179 del 18 Ottobre 2012, rivolti sopratutto a grandi gruppi ed imprese estere (nuove localizzazioni e/o nuove iniziative sul territorio nazionale), con lo scopo di supportare tali attori in iniziative di grande respiro e rilevante impatto socio- economico sul territorio, suscettibili di significative ricadute sia in termini di R&S che di potenziali effetti a medio-lungo termine di natura industriale, attuando piani d’intervento concertati tra imprese, P.A. ed enti locali”94.
94 MIUR, op.cit.,Marzo 2013, p. 88
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1.2.2.4. Le risorse umane: efficacia ed efficienza nel mondo dell’alta