• Non ci sono risultati.

A l perpetuarsi dell'assurdo preconcetto d e lla s u p e rio rità di ta lu n i p ro d o tti s tra n ie ri in c o n fro n to dei s im ila ri p ro d o tti ita lia n i, hanno c o n trib u ito quei p ro d u tto ri e quei com m ercianti che hanno c o n tin u a to a dare parvenze e nomi esotici a p ro d o tti fa b b ric a ti in Ita lia .

N e lle disposizioni del R. D. L. 2 8 G iugno 1 9 3 8 -X V I, N . 1162, o p p o rtun am ente com ple­

ta te da recenti disposizioni legislative (1 0 8 ), i consum atori troveranno a lfin e la più e ffica ce tu te la co n tro la frode te n ta ta a ttra ve rso i m a r­

chi ed il sano com m ercio tro ve rà la p iù e ffica ce tu te la c o n tro la sleale concorrenza.

(108) Il citato decreto legge all'atto della conversione nella Legge 19 gennaio 1939-XVII, n. 251, subi alcune modifiche che lo svuotarono di ogni valore pratico: pre­

scrivendo, infatti, che le richieste indicazioni dovevano essere fatte con caratteri visibili, in relazione alle di­

mensioni delle etichette, degli involucri, imballaggi, ecc., e — trattandosi di marchi — in relazione alle dimen­

sioni delle altre parole o diciture, venivano rese possi­

bili quelle evasioni che si volevano evitare. Le delibe­

razioni del Consiglio dei Ministri del 3 ottobre 1939-XVII, danno pieno vigore alle disposizioni del Decreto Legge 28 giugno 1938-XVI.

E' s ta to in fa tti p re s c ritto che, tra tta n d o s i di p ro d o tti fa b b ric a ti in Ita lia ed o ffe r ti in v e n ­ d ita sul m ercato ita lia n o , le e tic h e tte , g li invo­

lu cri, g li im b a lla g g i, i c a rte lli p u b b lic ita ri, cioè i m ezzi a ttra ve rso i q u a li viene svolta la p ro p a ­ ganda com m erciale, devono essere c o m p le ta ti con indicazio ni ben v is ib ili in lingua ita lia n a a tte a precisare il luogo di fa b b rica zio n e ; in d i­

cazioni che debbono essere fa tte con c a ra tte ri non più piccoli e non meno v is ib ili di q u e lli ado­

p e ra ti per le d ic itu re e le denom inazioni in lin ­ gua straniera a d o tta ti per g li stessi p ro d o tti. Per q u a n to rig u a rd a invece i m archi di fa b b ric a e di com m ercio, il c ita to decreto legge prescrive che quando si t r a t t i di m a rch i di d itte ita lia n e con te n e n ti d ic itu re e denom in azioni in lingua stra n ie ra , i m archi stessi non vengano tra s c ritti se non siano co m p le ta ti d a lla indicazione precisa del luogo di fa b b rica zio n e dei p ro d o tti che essi sono d e s tin a ti a contraddistinguere.

Viene così stro n ca ta la deplorevole a b itu ­ dine invalsa in a lcu n i s e tto ri di a lte ra re e d e fo r­

m are p e rfin o il nom e del fa b b ric a n te e del com ­ m ercia n te dandogli una parvenza esotica, in guisa da fa r credere a lla provenienza straniera del prodotto.

a lla v ita q u o tid ia n a è riservato a lla donna. E' essa che va dal fo rn a io , dal la tta io , dal m a ce l­

laio, dal salum iere, d a l pescivendolo, dal d ro ­ ghiere, dal fru ttiv e n d o lo , d a ll'o rto la n o e qui sceglie, c o n tra tta ed acquista.

E' la donna che provvede a lla scelta ed a ll'a c q u is to di q u a n to ritie n e necessario per sè stessa e per i fig li e di g ra n p a rte di q u a n to oc­

corre a g li a ltr i com ponenti la fa m ig lia , in fa tto di vestiario.

A lla donna è lasciata com pleta lib e rtà di scelta n e ll'a cq u isto di b ianche ria, to va g lie ria , tessili per arredam ento , f ila t i, m ercerie; di q u a n to si rende necessario per la cura della p e r­

sona, per la m anutenzione e la p u liz ia dei locali, dei m o b ili, della s u p p e lle ttile ; è la donna che a cq u ista i g io c a tto li per i b a m b in i, la uten sile ria dom estica e le m ille cose richieste dal vivere q u otidiano.

Se ta lv o lta non v i provvede d ire tta m e n te , vi in flu isce sempre sulla scelta e su ll'a cq u isto . La ca p a c ità d e lla donna ad im porre i propri g u ­ s ti e le proprie preferenze a g li a ltr i com ponenti la fa m ig lia , è inesaurib ile: la donna riesce quasi

sempre a rendere a cce tto un p ro d o tto , se questo è nei suoi g u s ti; de! p a ri, riesce quasi sempre a rid u rre e ad e lim in a re un consumo, se questo non è di suo gradim ento.

C onsiderazioni o w ie , che, m e ttendo p e ra l­

tro in ris a lto la in flu e n z a che la donna esercita sul consumo, precisano la im p o rta n za del con­

trib u to (109) che essa può dare, n e ll'a m b ito stesso della fa m ig lia , a lla b a tta g lia per il conse­

g u im e n to del massimo di a u ta rc h ia economica della N azione.

T ra i consum atori, la donna ita lia n a può in fa tti dare c o n trib u to decisivo: con l'opera, con l'esem pio, col consiglio.

V i sono delle im p o rta zio n i che possono es­

sere a n n u lla te senza sa c rific io alcuno, tr a tta n ­ dosi di m erci largam ente p ro d o tte in Ita lia .

P rofum i — p e ttin i e fo rc e lle da te sta — fio ri f in t i — g io rn a li di mode — balocchi e bam ­ bole — saponi — spazzole, b o tto n i e mercerie

— ve stim e n to e b ianche ria — cappelli di p a ­ g lia , di scorza, di tru c io li — c a lz a tu re , sandali, p a n to fo le — ceram iche — fo rm a g g i, orta g g i

— liq u o ri, sciroppi, ecc., sono tu tte « voci » che la donna ita lia n a può fa re sparire dalle s ta ti­

stiche delle im p o rta zio n i (110).

(109) Si rilegga l’interessante conferenza tenuta da S. E. Lamini alle donne italiane il 23 dicembre 1935-XIV.

(1 1 0 ) Ancora nel 1938, l’importazione delle merci suelencate raggiunse cifre cospicue, come appare dai

V i sono a ltre voci a ll'im p o rta z io n e —

speciale di importazione e di esportazione tuto Centrale di Statistica: Maioliche, porceli, e terraglie bianche e col.

Formaggio di pasta d u r a ...

m a te ria p rim a per l'in d u s tria con conseguente elim in a zio n e e, q u a n to meno, rid u zio n e di espor­

ta zio n e di v a lu ta , sol che la donna sappia e v i­

ta rn e la dispersione ( l l i ) .

A ltro settore dove la donna ita lia n a è c h ia ­ m a ta a dare c o n trib u to fa ttiv o , è quello degli sprechi.

« Si spreca ovunque — co n sta ta Giuseppe

« T a lla ric o in un suo aureo v o lu m e tto — : nel

« se tto re m o n e ta rio , in quello in d u stria le , nel-

« l'u ffic io , in o ffic in a , sui cam pi c o ltiv a ti, in m a-

« gazzeno, nella s ta lla , nel fie n ile , sulla via,

« nella casa, sulla mensa ed in cu cin a ; si spreca

« nel m angiare, nel ve stire , nei tra s p o rti, nel

« consumo della luce, d e ll'a cq u a , del calore; si

« spreca p e rfin o nel settore um ano, nella stessa

« nostra energia corporale a ffie v o le n d o la capa-

« c itò la vo ra tiva ed accorciando l'esistenza

« della vita.

« Si spreca per ignoranza e per is tin to , per

« m a n ca ta previggenza e per a b itu d in e con-

« tr a tta , per incoscienza e per in c u ria e per

« scarsa sorveglianza delle cose.

« Ricchezze perdute che vanno al m ondez-

« zaio, sperpero di energie concentrate , tesori

« d i p ro d o tti u tiliz z a ti appena, tem pi o pportun i

« non s fr u tta ti m ai, errori riv e d u ti e non c o rre tti,

Uoni1« mila1 9 3 8 vennero imP°rlati stracci per L. 33

mi-83

« cose che contano e rendono sì poco e che per

« dive n ta re cose hanno dom andato lavoro e sa­

c r i f ì c i o , tem po e d e n a ro » (112).

Evitare lo spreco è preciso dovere: sprecare sig n ific a , a n n u lla re , in p a rte , sfo rzi e sa crifici c o m p iu ti e ris u lta ti ra g g iu n ti dal lavoro, d a l­

l'ingegno, dal risparm io ita lia n i, nella lo tta per il conseguim ento del massimo di a u ta rc h ia eco­

nom ica della N azione.

A nche in questo settore, la donna ita lia n a può dare v a lid o c o n trib u to ; è, in fa tti, suo esclu sivo co m p ito e vita re lo spreco nella casa, in c u ­ cina, sulla mensa, nel m angiare e nel vestire, nel consumo della luce e del calore; sul m ercato a lim e n ta re , ecc.

Nè si pensi che lo spreco nella casa, sia irrile v a n te : anche se modesto, esso acquista, nel tem po e nello spazio, s ig n ific a to di grande rilievo.

A lla m ostra « T orino e l'A u ta rc h ia » — è un esempio — l'E.N .I.O .S. docum entò — tra le a ltre — questa v e rità : lo spreco di cinque gram m i di pane al g io rn o sulla mensa di ogni ita lia n o , rappresenta il q u a n tita tiv o di pane s u f­

fic ie n te per 7 0 0.00 0 a b ita n ti.

E per c ita re un a ltro esempio: cinque gra m m i di carne per persona, sprecati giornal

(112) Giuseppe Tallarico: « Lo spreco ed i ricuperi » con prefazione di Alberto De’ Stefani, Firenze, G C Sansoni.

m ente, s ig n ifica n o un m aggior consumo annuo di 7 5 0 .0 0 0 q u in ta li di carne.

Si sono date delle e se m p lifica zio n i; dalla p ropria esperienza, la donna ita lia n a saprà tra rre m ille a ltre indicazio ni.

Ella sa che acquistan do tessili ita lia n i, abo lendo l'uso di bevande esotiche, rifiu ta n d o le v a n ta te specialità m e d icin a li straniere, dando la assoluta preferenza a lla u te n sile ria dom estica di a llu m in io , attenendosi a lla moda ita lia n a , leg­

gendo lib ri e g io rn a li ita lia n i, acquistan do pellic eie, p ro fu m i, g io c a tto li, n in n o li ita lia n i, in breve, respingendo tu tto ciò che è stra n ie ro e chiedendo per n u trirs i, per vestirsi, per is tru irs i, per d iv a ­ garsi, per la casa e per l'u ffic io , per sè e per i fa m ilia ri sempre ed esclusivam ente p ro d o tti ita lia n i, co n trib u isce v a lid a m e n te a lla v itto ria nella b a tta g lia a u ta rch ica . M a la donna ita lia n a sa anche che a p porta a ltro c o n trib u to ta n g ib ile a lla v itto ria com une, conservando razionalm e nte provviste, vestim ento e b ia n ch e ria ; im parando a conoscere cosa vale fisiologicam ente ed eco­

nom icam ente quello che consuma ed a scegliere gli a lim e n ti; evitando g li sprechi in cucina e sulla mensa; scegliendo il com b u stib ile più a p ­ p ro p ria to a ll'im p ia n to di riscaldam en to; in breve, valorizzand o al massimo il p ro d o tto ita lia n o .

i

I N D I C E

PREMESSE

Il peso delle im p o r ta z io n i...Pag. 5 La lezione ohe gli Italiani non dimentiche­

ranno ... e Accelerare i t e m p i ... >. 7 L’alto monito del D U C E ...„ g Un Popolo in m a r c ia ...» 9

ASPETTI DELLA LOTTA PER L’AUTARCHIA

NELL’AGRICOLTURA E NELL’ INDUSTRIA La battaglia della p a l u d e ...Pag. 1 3 La battaglia del g r a n o ...„ i(;

Per assicurare agli Italiani il fabbisogno

delle c a r n i ... 1 9 Per l'autarchia nel settore della pesca . . > 8 L’ azione autarchica nel settore degli olii e

dei g r a s s i ... 2 4 Per l’autarchia nel settore dei tessili . . . » 27 Per l’ autarchia nel settore della cellulosa . » 32 Per l’autarchia nel settore siderurgico . . » 35 L’azione autarchica nel settore dei minerali

m e t a l l i c i ... gg L’ azione autarchica nel settore dei combu­

stibili fo s s ili...» 4 3 Per l’ autarchia nel settore dei carburanti . » 45 Per l'autarchia nel settore dei prodotti chimici » 49 Per l’autarchia nei t r a s p o r ti...>. 5 1 La lotta contro gli s p r e c h i...» 5 6

PER LA TOTALITARIA PARTECIPAZIONE DEI CONSUMATORI

Per raffermarsi di qna mentalità autarchica:

il contributo della S t a m p a ...

Le Mostre del P a r tito ...

Le Mostre ordinate da Federazioni Fasci­

ste, da Organizzazioni sindacali, Dopola­

voro, E n t i ... „ 6 7 linti che svolgono azione intesa a favorire

la discussione del prodotto e la educazione

del c o n s u m a to r e ... ... ¿ 9 Iniziative intese a richiamare l'attenzione del

consumatore sul problema degli sprechi e

dei re c u p e r i... 7 2 I commercianti per l'A u ta rch ia ... » 7 4 Nomi italiani ai prodotti ita lia n i... » 7 5 IL CONTRIRUTO DELLA DONNA ITA-Bisogno di conoscere

Problema di volontà

Pag. 63

» 64

LIANA . 77

g? s r