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1.5 L A TEORIA DEL MENTAL ACCOUNTING

1.5.3 L A CONTABILITÀ MENTALE IN AMBITO FINANZIARIO

La contabilità mentale, se applicata in ambito finanziario, si riferisce alla codifica, alla classificazione e alla valutazione delle decisioni finanziarie. Un'altra interpretazione di contabilità mentale è la descrizione di come vengono valutate le diverse alternative di scelta, le quali possono essere considerate congiuntamente oppure separatamente. Per esempio Kahneman e Tversky hanno condotto un esperimento che chiarisce tale concetto. Si tratta sempre di presentare a due gruppi di persone, due problemi analoghi dal punto di vista sostanziale e diversi dal punto di vista formale.

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ESPERIMENTO - VERSIONE 1

Stai andando a teatro e hai già acquistato il biglietto al prezzo di 10$. Durante la strada per arrivare a teatro perdi il biglietto e te ne accorgi una volta arrivato: sei disposto a comprarne un altro sempre al costo di 10$ per andare a vedere lo spettacolo?

ESPERIMENTO - VERSIONE 2

Hai deciso di andare a vedere uno spettacolo a teatro che prevede l'acquisto di un biglietto del valore di 10$. Quando arrivi a teatro devi pagare il biglietto e ti accorgi di aver perso 10$, cosa fai? Acquisti lo stesso il biglietto?

In questo secondo caso le persone che rispondono affermativamente sono l'88%, quindi sono disposti a comprare il biglietto ed andare comunque a teatro nonostante la perdita dei 10$. Nel primo caso, solo il 46% dei soggetti è disposto a ricomprare il biglietto del teatro dopo averlo perso. In realtà si tratta sempre di dover spendere 10$ aggiuntivi, perciò dal punto di vista patrimoniale i due problemi sono identici, soltanto che nel primo caso si perde il biglietto del teatro che vale 10$, mentre nel secondo caso si perdono direttamente 10$.

Analizzando il problema dal punto di vista della teoria del mental accounting, tale disparità di comportamenti si verifica poiché i soggetti hanno creato nella loro mente un conto che disponeva delle risorse necessarie per andare a teatro, quindi un conto che serviva per soddisfare questo tipo di bisogno. Una volta comprato il biglietto per andare a teatro il saldo di questo conto è diventato zero e il fatto di riacquistare il biglietto significa attribuire altri 10$ al conto e riaprirlo. Se invece l'individuo perde 10$ e non il biglietto, che di per sé non cambia niente dal punto di vista patrimoniale, è più propenso ad acquistare comunque il biglietto per il semplice fatto che la perdita dei 10$ può colmarla acquisendo denaro da altri conti mentali, come il conto per gli svaghi e divertimenti piuttosto che da quello dei soldi per comprare i libri, rinunciando a qualche altra cosa. Si tratta di un'operazione mentale diversa per le persone che possono essere più o meno flessibili nei confronti dei diversi conti, quindi se un soggetto era disponibile a spendere esclusivamente quei 10$ mensili per il teatro, il fatto di perdere dei soldi piuttosto che il biglietto gli permette di andare lo stesso a teatro poiché preleverà i soldi dagli altri conti mentali.

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La teoria del mental accouting dimostra quindi, che al variare delle circostanze, il denaro può perdere una delle sue fondamentali proprietà: la fungibilità. Questa importante teoria cerca, dunque, di spiegare come le scelte economico-finanziarie degli individui sono elaborate da un sistema di contabilità mentale, che induce gli investitori a commettere una serie di errori nella scelta degli investimenti. L'errore più frequente è quello di posizionare le attività di investimento nei diversi conti a seconda del tipo di attività, senza considerare le potenziali correlazioni tra le diverse categorie di investimento.

Tversky e Kahneman hanno spiegato che la difficoltà da parte degli individui a stabilire delle interazioni tra le diverse tipologie di investimento, li porta a costruire portafogli "stratificati", per cui ogni strato si rivolge a un particolare obiettivo di investimento indipendentemente dagli obiettivi di investimento supplementari. Per esempio, se gli investitori vogliono preservare la loro ricchezza scelgono investimenti a basso rischio, come i fondi di investimento; se vogliono investire il loro reddito si indirizzano soprattutto sulle obbligazioni e titoli similari che pagano dividendi; se, invece, vogliono ricevere somme più elevate, gli investitori acquistano strumenti più rischiosi, come le azioni dei mercati emergenti delle offerte pubbliche iniziali.

La combinazione di diverse attività finanziarie, le cui performance non sono correlate tra loro, permette di ridurre il rischio di investimento, ma i portafogli "stratificati" costruiti dagli investitori non ne tengono conto causando delle inefficienze.

Le persone che sono indotte inevitabilmente alla creazione dei conti mentali, spesso non riescono a valutare il potenziale di investimento che deriva da un portafoglio aggregato di investimenti. Riesce loro più facile considerare singolarmente le attività finanziarie, inserite per tipologia nei diversi conti mentali, e osservare le loro recenti performance a livello patrimoniale. Questo errore comune deriva dalla contabilità mentale e non permette di ridurre il rischio di investimento attraverso la diversificazione di portafoglio29.

In questo primo capitolo è stato approfondito il tema della finanza comportamentale, per capire quali sono gli errori che potrebbero commettere gli investitori nelle scelte di investimento. Questo tema è un valido supporto per l'attività della consulenza finanziaria, che verrà descritta nel prossimo capitolo, in quanto oltre ad individuare gli errori comuni commessi dagli investitori nelle scelte di investimento, permette di aiutare il consulente stesso a non commettere sbagli causati dall'irrazionalità umana.

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Il tema della behavioural finance e quello della consulenza finanziaria serviranno a introdurre il tema centrale del presente elaborato: il ruolo della fiducia nel rapporto tra consulente finanziario e investitore.

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CAPITOLO

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LA CONSULENZA FINANZIARIA