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della Corte di giustizia

delle Comunità europee

La Corte di giustizia delle Comunità eu- ropee è l’organismo giurisdizionale che, insieme al Tribunale di Primo Grado,30 ve- glia sul rispetto delle norme dei Trattati da parte degli Stati membri e delle istitu- zioni comunitarie. A partire dal 1969, per

29 Nel referendum irlandese del 12 giugno 2008 ha votato il 50% degli aventi diritto: il “No” ha vinto con il 53,4% dei voti, contro il 46,6% del “Sì” (N.d.C.). 30 Tra l’altro, quest’ultimo si è recentemente pronun- ciato, nei casi Yusuf e Kadi, sulla spinosa questione dell’esecuzione a livello comunitario delle misure di

congelamento dei beni di presunti terroristi adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Si vedano in proposito: sentenza Yusuf e Al Barakaat

International Foundation VS Consiglio e Commissione,

in Causa T-306/01 del 21 settembre 2005; sentenza

Kadi VS Consiglio e Commissione, in Causa T-315/01

del 21 settembre 2005.

31 Sentenza International Handelgesellschaft del 17 dicembre 1970, in Causa C-11/70, Raccolta 1970, p. 1125, punto 4 della motivazione.

norme costituzionali di diritto interno, né la Corte di giustizia, né i tribunali nazionali avrebbero potuto assicurarne un’adeguata tutela. Perciò, facendo riferimento ai trattati in- ternazionali in materia di diritti umani o alle tradizioni costituzionali comuni ai vari Stati membri come a un minimo comune denominatore, i giudici comunitari hanno via via creato un vero e proprio corpus di diritti fondamentali la cui tutela è garantita a livello comunitario. Tale catalogo com- prende sia i diritti civili e politici che quelli economici e sociali, tra cui si possono an- noverare: il rispetto della libertà religiosa e confessionale, il diritto generale di asso- ciazione e quello specifico di associarsi in organizzazioni sindacali o professionali, il diritto alla proprietà e alla libertà professio- nale, la libertà di commercio e di concor- renza, la libertà contrattuale, la libertà di espressione, il diritto alla tutela della sfera privata e familiare, del domicilio e della cor- rispondenza, il diritto alla tutela del segreto medico, la libertà di opinione e di stampa e il divieto di discriminazioni basate sul sesso. Innumerevoli sono poi le sentenze della Corte che fanno riferimento alla tu- tela dei diritti fondamentali nell’àmbito dell’amministrazione della giustizia, tra cui il diritto alla tutela giudiziaria e ad un equo processo, il rispetto dei diritti della difesa, il diritto a non essere costretti a testimoniare contro se stessi, l’irretroattività della legge penale, il diritto alla confidenzialità tra avvocato e cliente, il rispetto del principio fondamentale ne bis in idem ed il principio di previsione legale dei reati e delle pene, il cui corollario, secondo i giudici comunitari, vieta l’applicazione estensiva della legge penale a discapito dell’imputato.

2.8. Conclusione

Gli standard e i meccanismi di garanzia delineati in questo capitolo rappresentano lo sforzo più grande fatto dalla Comunità internazionale degli Stati per evitare di ri- cadere nella barbarie della guerra e della distruzione. Essi costituiscono un primo passo fondamentale e irrinunciabile: in gran parte del mondo quegli individui che sono stati “sudditi” per millenni, sono oggi soggetti di diritto internazionale che possono appellarsi ad una serie di istanze internazionali per pretendere dai loro go- vernanti di essere trattati in modo umano e dignitoso, riuscendo spesso a vedere tu- telati i propri diritti. I sistemi delineati, sia a livello universale che regionale-europeo – che è quello che più ci riguarda da vicino – non sono però perfetti e non sempre rie- scono a rispondere in modo adeguato alle violazioni dei diritti umani che, ogni giorno, si verificano in ogni angolo del mondo. La sostituzione della Commissione per i diritti umani con il nuovo Consiglio è un primo positivo passo compiuto dalle Na- zioni Unite per correggere alcune distor- sioni del suo sistema di tutela dei diritti umani; la recente affermazione del princi- pio della responsabilità di proteggere potrà garantire l’intervento della Comunità in- ternazionale qualora uno Stato non voglia o non sia in grado di proteggere la propria popolazione civile anche se, per essere piena ed effettiva, dovrà essere accompa- gnata da una riflessione più profonda che riguardi anche la struttura e i metodi di funzionamento del Consiglio di Sicurezza. Per quel che riguarda il Consiglio d’Europa, essendo cresciuto in maniera esponen- ziale negli ultimi anni il numero dei ricorsi

presentati ai giudici di Strasburgo, sarebbe necessaria una pronta ratifica da parte dei suoi Stati membri del Protocollo 14 che per- metterebbe di snellire il lavoro della Corte. Infine, si auspica che il Trattato di Lisbona venga adottato da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, permettendo così alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea di divenire finalmente un testo giuridico vincolante. Alla società civile spetta, quindi, il compito di costituire un’opinione pubblica mon- diale che spinga, da una parte, gli Stati ad adottare e, soprattutto, a rispettare stan- dard sempre più elevati di tutela dei diritti umani e, dall’altra, le organizzazioni inter- nazionali a svolgere il loro ruolo in questo àmbito in maniera seria, trasparente ed im- parziale. Infine, alla scuola e agli insegnanti è affidato il difficile compito di educare le nuove generazioni a capire che i diritti umani sono una conquista per tutti che deve essere difesa e promossa continua- mente. A partire dalla Dichiarazione uni- versale molto è stato fatto, ma il cammino è ancora lungo e saranno proprio i giovani a dover continuare a difendere i diritti umani in futuro.

Per saperne di più

Bartole S., Conforti B., Raimondi G., Commentario

alla Convenzione europea per la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, Cedam,

Padova, 2001; Cassese A., I diritti umani oggi, Laterza, Roma-Bari, 2005; Cassese A., Diritto internazionale.

Problemi della comunità internazionale, il Mulino,

Bologna, 2004; Conforti B., Diritto internazionale, Editoriale Scientifica, Napoli, 2006; Defilippi C., Bosi D., Harvey R., La Convenzione europea dei Diritti

dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali: commentata e annotata, Ed. Scientifiche Italiane, Napoli, 2006;

Nicosia E., Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo

e diritto penale, Giappichelli, Torino, 2006; Orsello

G.P., Diritti umani e libertà fondamentali: incremento,

evoluzione, universalità nell’organizzazione interna- zionale e nell’ordinamento interno, Giuffrè, Milano,

2005; Pineschi L. (a cura di), La tutela internazionale

dei diritti umani: norme, garanzie, prassi, Giuffrè,

Milano, 2006; Zanghì C., La protezione internazionale

dei diritti dell’uomo, Giappichelli, Torino, 2002; Zap-

palà S., La giustizia penale internazionale, il Mulino, Bologna, 2005.

Filmografia: Cose di questo mondo (Gran Bretagna, 2002); Il tempo dei cavalli ubriachi (Iran-Kurdistan, 2000); No Man’s Land (Italia/Belgio/Slovenia/GB, 2001); The Constant Gardner (USA/2005); Blood Dia-

monds - Diamanti Insanguinati (USA, 2006); Hotel Rwanda (2004); The Road to Guantánamo (2006), Extraordinary Renditions (2007).

APPROFONDIMENTI