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In un articolo apparso sul settimanale La professione Veterinaria veniva chiesto ad alcuni medici veterinari che cosa pensassero a proposito della professione di assistente o ausiliario veterinario.

Riportiamo, a titolo di esempio, alcune parti delle risposte fornite da 3 liberi professionisti di Padova, Firenze e Varese.

Libero professionista di Padova Ritengo di grande importanza la presenza di figure professionali paramediche nel nostro campo professionale. Il medico veterinario impiega oggi gran parte della propria giornata lavorativa in attività di carattere pratico, che comprendono anche compiti di segretariato, amministrativi, di preparazione degli animali agli interventi ecc.

Questo tempo potrebbe venire impiegato dal medico per lo studio e la valutazione approfondita di ciascun caso clinico e per l’aggiornamento, trasferendo le altre attività quotidiane a figure professionali opportunamente formate, quali gli assistenti e gli ausiliari veterinari.

Si rende quindi necessaria una modificazione di tipo culturale della nostra professione, che deve nascere proprio nelle Università, dove i giovani colleghi imparino il confine tra quella che è attività medica e paramedica o gestionale, per ricoprire dopo la laurea ruoli che realmente competono loro, giustamente retribuiti, lasciando così spazio alle emergenti figure paramediche.

Libero professionista di Firenze Nelle strutture veterinarie, più grandi e più complesse da un punto di vista organizzativo, esistono già figure professionali che aiutano il medico veterinario nell’espletamento della propria professione e fanno sì che il servizio ricevuto dal paziente sia il migliore possibile. Questa è la lampante dimostrazione che figure ausiliare sono non solo importanti ma indispensabili. Allo stato attuale delle cose la loro formazione avviene all’interno della struttura stessa in cui operano, ma ritengo che questo sia leggermente limitativo. I problemi che gravano sulla figura del medico veterinario sono ormai innumerevoli e dai molteplici aspetti, per cui sarebbe auspicabile che il medico veterinario potesse fare della medicina la sua unica attività delegando ad altre figure professionalmente qualificate tutto il resto.

Libero professionista di Varese Sono sempre stato un convinto sostenitore della validità della figura professionale dell’ausiliario veterinario. Il problema di istituzionalizzare tale figura, però, mi pare venga in secondo piano: prima occorrerebbe creare le condizioni per rendere possibile l’esistenza. In Italia non vi è un grande utilizzo di personale non laureato nelle strutture veterinarie, eppure sarebbe di grande utilità: permetterebbe infatti di migliorare il livello qualificativo dei servizi offerti, consentendo al veterinario di concentrarsi su compiti prettamente medici.

Inoltre, ampliando contemporaneamente i settori inevitabilmente trascurati, il veterinario sarebbe sollevato dalle molte incombenze amministrativo-burocratiche, con notevoli vantaggi sia diretti che indiretti. In pratica sarebbe un contributo a favore di un salto di qualità e di immagine per l’intera categoria.

TESTIMONIANZE

Le parole di un medico veterinario e quelle di un assistente mettono in luce alcuni aspetti dell’attività, con i problemi specifici che essa pone quotidianamente.

La testimonianza di un medico veterinario

“ Nel nostro lavoro offriamo un servizio ai clienti, con i quali instauriamo un rapporto umano. Per questo la maggiore qualità di un assistente veterinario è la cordialità. Quando un cliente arriva con un animale malato, che soffre o versa in condizioni drammatiche, l’assistente deve rivolgersi a lui con tatto e gentilezza, cercando di rassicurarlo. Perfino il miglior veterinario del mondo vedrebbe la propria clientela fuggire se il suo collaboratore fosse sgarbato e trascurato!

L’assistente dev’essere anche capace di prendere alcune iniziative: chiamare un cliente per avere notizie del suo animale dopo un intervento o una terapia, inviare una e- mail o una lettera per ricordare la scadenza di un vaccino o prendere appuntamento per un controllo medico. Ai clienti fa molto piacere che chi cura i loro animali s’interessa della loro salute o ricorda il loro nome.

Infine, dato che in una piccola struttura è essenziale poter contare sul personale, l’assiduità e una delle prime cose che chiediamo all’assistente, soprattutto se è l’unico in tutto il laboratorio. Per questo è importante che tra un medico e assistente si costruisca un forte rapporto personale, basato sulla fiducia”.

Quale abbigliamento consiglia al suo assistente veterinario?

“ L’assistente deve portare un camice di un colore scelto dal veterinario poiché i clienti, che si tratti del veterinario o dell’assistente, sanno di rivolgersi a un professionista. Il camice è un segno distintivo che consente ai clienti di sapere immediatamente a chi rivolgersi. Un secondo punto a favore del camice è la protezione dagli schizzi di sangue e da urine e feci.. E’ una protezione necessaria per tutto il personale dell’ambulatorio. Il camice deve essere sempre pulito! Se il camice è macchiato di sangue, il cliente non avrà certo voglia di avvicinarsi”

Quali sono le principali mansioni di un assistente veterinario?

“Oltre alla collaborazione durante la visite, negli interventi chirurgici e nella quotidiana gestione dell’ambulatorio, l’assistente può occuparsi anche di controllare la data di scadenza delle medicine, verificare gli stock dei farmaci, dei materiali necessari per le visite e gli interventi, dei prodotti per animali, fare le ordinazioni in modo che l’ambulatorio non ne resti mai sprovvisto.

Ovviamente, anche in questi casi l’assistente veterinario svolge un ruolo fondamentale: la presentazione dell’ambulatorio è tutta nelle sue mani, dall’accoglienza alla pulizia.”

La testimonianza di un assistente veterinario Perché scegliere questo lavoro?

“ho scelto di lavorare in un ambulatorio specializzato in animali da compagnia, in particolare cani e gatti, perché mi piace lo scambio quotidiano con i proprietari, condividere i problemi che hanno con i loro animali, le gioie, i dolori… il contatto umano è uno degli aspetti di questo mestiere. La parte che riguarda la cura degli animali non è sempre facile: spesso dobbiamo confrontarci con situazioni drammatiche. Certo, con il nostro lavoro partecipiamo al miglioramento delle condizioni di vita di un animale, ma l’eutanasia, per esempio, è un momento davvero difficile da sopportare! Dobbiamo cercare di dare conforto ai proprietari e mantenere la nostra professionalità, senza eccessiva implicazioni emotive. A questo si alternano invece le grandi soddisfazioni del mestiere. Se un cane resta a lungo in terapia intensiva con fasi in cui temiamo di perderlo o il proprietario stesso ci chiede: “vale la pena di insistere ancora?”, e alla fine si riprende e se ne torna tutto contento a casa, questa sì che è una gioia”.

Quali sono le attitudini richieste a un assistente veterinario?

“ Si tratta di un lavoro che necessita di tempo e passione, rigore e professionalità. Poi è davvero importante ricordare sempre che non siamo medici!

Ogni piccolo gesto va sottoposto al parere e al controllo del veterinario: lavoriamo sotto la sua autorità e responsabilità. Anche se viviamo a stretto contatto con il veterinario, condividendo momenti difficili e interventi chirurgici, dobbiamo sapere se mantenere il nostro posto. Esiste un ambito proprio dell’assistente veterinario che è ben distinto da quello del medico, che è anche il nostro datore di lavoro. All’inizio della sua carriera, l’assistente veterinario deve imparare tante cose. All’inizio ci si occupa solo dell’accoglienza e della segretaria. Con gli anni, l’esperienza e le attività di formazione che si possono seguire, possiamo guadagnarci la fiducia del veterinario e avere maggiori responsabilità.”

Che cosa si aspetta il veterinario da un assistente

I possibili compiti dell’assistente

Le qualità necessarie secondo un assistente

Cortesia, gentilezza, educazione

Accogliere clienti e animali Amare gli animali

Capacità di risolvere i conflitti e gestire lo stress dei clienti

Occuparsi della segreteria e dell’agenda degli appuntamenti

Saper gestire le relazioni con i clienti

Spirito di squadra e rispetto delle gerarchie

Dare assistenza durante le visite e durante gli interventi chirurgici

Essere capace di sostenere momenti difficili (chirurgia, eutanasia ecc.)

Corretta tenuta da lavoro (camice pulito)

Sistemare la sala visite, la sala d’attesa e la sala operatoria

Profonda passione per il proprio lavoro

Assiduità Gestire gli stock di farmaci e

altri prodotti

Rispetto per l’autorità e per le richieste del medico veterinario

Scheda riassuntiva

L’AMBIENTE DI LAVORO E LE FIGURE PROFESSIONALI