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IL RUOLO DELL’ASSISTENTE PER LE INIEZIONI, LE PERFUSIONI E LE TRASFUSIONI

Scheda riassuntiva

IL RUOLO DELL’ASSISTENTE PER LE INIEZIONI, LE PERFUSIONI E LE TRASFUSIONI

Oltre alle attività fin qui esaminate, nelle strutture sanitarie veterinarie accade quotidianamente di effettuare iniezioni e, in particolare sugli animali ricoverati in seguito a interventi chirurgici, anche perfusioni e trasfusioni. Tutte queste operazioni spettano al medico veterinario e, come accade nelle cure prestate agli animali durante le visite, il ruolo dell’assistente consiste principalmente nel preparare l’attrezzatura di cui il veterinario ha bisogno e, se necessario, nel tosare l’animale laddove verrà praticata l’iniezione.

Le iniezioni

Le iniezioni consiste nell’inoculare un farmaco mediante una siringa. Le tecniche di iniezione più comuni sono: endovenosa, intramuscolare e sottocutanea. Qualsiasi tipo di iniezioni comporta un

rischio: in effetti, con essa si attraversa la barriera protettiva della pelle e dunque ci si espone al rischio d’infezione.

Negli ultimi anni, per scongiurare questo rischio, si ricorre sempre più spesso a materiale monouso (ago, siringa) da gettare dopo l’utilizzo in contenitori per rifiuti speciali.

Malgrado queste precauzioni, per evitare le infezioni è necessario rispettare alcune regole, che si tratti di materiali monouso o multiuso:

✓ Aghi, siringhe e materiale per iniezioni vanno cambiati a ogni uso e per ogni animale;

✓ L’animale dev’essere preparato qualche minuto prima dell’iniezione: pulire con un prodotto antisettico la zona dove si eseguirà la siringa e aprendo (o rasando, se necessario) il pelo.

Questa procedura serve per non introdurre all’interno del corpo dell’animale microbi o batteri presenti sulla pelle. Gli strumenti devono restare esposti all’aria il minor tempo possibile, in attesa dell’utilizzo;

✓ È obbligatorio lavarsi le mani. Non bisogna mai toccare l’ago prima dell’introduzione nella pelle.

L’assistente prepara la siringa e l’ago, adatti al volume del liquido da iniettare alla zona della puntura; predispone anche la tosatrice e il prodotto antisettico per disinfettare la zona scelta per l’iniezione.

Il veterinario può chiedere che l’assistente veterinario prepari anche il necessario per un’iniezione endovenosa, come un microperfusore a farfalla, chiamato butterfly, o un catetere EV (cioè per terapia endovenosa), quando si prevede di dover fare più iniezioni oppure un’unica iniezione di lunga durata: infatti la cannula di plastica del catetere comporta meno rischi di ferire l’animale.

ATTENZIONE! Ricordate sempre di rasare la zona e disinfettarla con un prodotto antisettico prima che il veterinario proceda all’inserimento di un microperfusore oppure di un catetere.

La terapia endovenosa (perfusione)

La perfusione è un’iniezione lenta e prolungata di un farmaco in quantità elevate, di solito attraverso una vena. La perfusione si usa soprattutto per colmare uno squilibrio elettrolitico, cioè quando a causa di disidratazione o eccessiva sudorazione si verifica la perdita di minerali. Si usa anche per accompagnare la somministrazione di alcuni farmaci specifici. Inoltre, durante un intervento chirurgico, il veterinario può decidere di mettere l’animale sotto perfusione per

guadagnare tempo in caso di complicazioni. In questo modo avrà sempre accesso a una via venosa di somministrazione.

La preparazione del materiale

Il materiale preparato per la perfusione dall’assistente è molto simile a quello utilizzato per l’iniezione:

✓ Tosatrice e prodotto antisettico per preparare la zona;

✓ Laccio emostatico per affiorare la vena;

✓ Legaccio per il contenimento dell’animale, se necessario;

✓ Microperfusore o catetere (meglio un catetere, come per l’iniezione di lunga durata);

✓ Flaconi o sacche di soluzione;

✓ Deflussore;

✓ Garza per tamponare il sangue che potrebbe fuoriuscire e un pezzetto di nastro per fissare il dispositivo.

La preparazione della soluzione per la terapia endovenosa

Aprite l’imballaggio della sacca e asciate la parte di sotto della custodia per conservare un pian di appoggio sterile. Sollevate il raccordo della sacca di soluzione. Aprite l’imballaggio del deflussore,

togliete il cappuccio e adattatelo alla sacca di soluzione. Fate fluire la soluzione in tutta la lunghezza del deflussore, poi chiudete il regolatore d’uscita.

La posa della perfusione

L’assistente regge la testa dell’animale con una mano. Con l’altra, tiene la zampa dove sarà inserito il catetere. Se possibile, esercita una pressione per fare affiorare la vena e agevolare così il lavoro del medico. Il veterinario introduce l’ago cannula e avvia la flebo.

In seguito l’assistente veterinario deve solo mettere un pezzetto di cerotto adesivo per mantenere il dispositivo attaccato alla zampa dell’animale e avvia il flusso tramite l’apposita rotellina. Il

veterinario regolerà la velocità del flusso e ne stabilirà il dosaggio.

Le trasfusioni

A volte, anche cani e gatti hanno bisogno di una trasfusione. La prima tappa, come accade per l’uomo, è il prelievo di sangue da un animale donatore che abbia lo stesso gruppo sanguigno del soggetto ricevente ( nel cane la prima trasfusione, specie in emergenza, può essere fatta senza tipizzazione). L’assistente deve prima verificare la compatibilità del sangue , per evitare problemi nella trasfusione, in seguito il veterinario potrà prelevare la quantità di sangue necessario dalla vena giugulare dell’animale donatore.

Durante il prelievo, l’assistente deve mantenere seduto l’animale donatore sul tavolo delle visite, nella posizione della sfinge.

Il sangue prelevato viene raccolto in una sacca simile a quella delle soluzioni per perfusione: l’unica differenza è che queste sacche contengono un anticoagulante.

Seconda tappa: la trasfusione. La procedura è molto simile a quella della perfusione. Bisogna tuttavia prestare molta attenzione alle sacche di sangue. Sono molto più fragili delle sacche di perfusioni.

Il sangue prelevato da un animale si conserva solo per 3 settimane, a una temperatura massima di 4°C. se il sangue è stato conservato al freddo, la sacca va riscaldata prima della trasfusione. La tecnica consiste nell’immergerla in acqua calda, ma non oltre i 40°C.

Pian piano il sangue contenuto nella sacca raggiunge la temperatura corporea normale dei cani e dei gatti (ossia tra i 38° e i 39°C).

ATTENZIONE! Un animale che ha appena subito una trasfusione è molto debilitato: al risveglio, tra l’altro, può manifestare reazioni brusche o comportamenti inattesi ( aggressività ). Deve essere sorvegliato costantemente.