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Scheda riassuntiva

Esistono 3 tipi di anestesia: locale, regionale e generale (o totale)

L’anestesia locale

Questa tecnica consiste nell’insensibilizzare una zona definita del corpo, per esempio l’occhio.

Per questo tipo di anestesia si utilizza un anestetico locale, che si trova di solito in forma di iniezione, collirio o spray.

Un secondo metodo consiste nell’iniettare un prodotto anestetico derivato dalla cocaina: i più usati sono la lidocaina e la procaina (o novocaina).

L’anestesia regionale

Questo tipo di anestesia è poco utilizzato negli animali da compagnia. In genere ci si ricorre per anestetizzare la regione che include la sfera genitale, l’ano e la coda, quindi è utilizzata per il parto o un intervento all’ano. l’anestesia si pratica iniettando il prodotto anestetico nel canale rachidiano, nei pressi del nervo che rende sensibile la zona dove si deve effettuare l’intervento, dopo aver rasato e disinfettato l’area della puntura.

L’anestesia generale

Oltre alla perdita della percezione del dolore (analgesia), l’anestesia provoca una perdita di coscienza nell’animale (narcosi). I muscoli si rilasciano (mio risoluzione) e i riflessi scompaiono (protezione neurovegetativa).

Questa tecnica consente al medico di operare nelle migliori condizioni poiché non deve gestire un movimento incontrollato e brusco dell’animale. D’altra parte, con la perdita della coscienza e della memoria degli eventi (protezione neurovegetativa), l’organismo non reagisce più e gli animali non percepiscono l’intervento come un’agressione.

ATTENZIONE! Prima dell’anestesia, l’assistente deve pesare l’animale, per consentire al veterinario di dosare l’anestetico.

Le fasi dell’anestesia generale

L’anestesia si svolge in 4 fasi differenti: premedicazione, induzione, mantenimento e risveglio.

✓ La premedicazione consente di preparare l’animale per l’anestesia. Il veterinario gli inietta dei tranquillanti/sedativi (spesso iniezioni di acepromazina), per farlo rilassare e semplificarne il trasporto. La premedicazione viene effettuata tra i 15 e i 20 minuti prima dell’induzione.

✓ L’induzione si esegue per via endovenosa. Lo scopo è che il paziente raggiunga gli stadi dell’anestesia chirurgica: analgesia; narcosi; mio risoluzione; protezione neurovegetativa. Dopo una buona induzione, l’animale può poi essere intubato per proseguire l’intervento in anestesia gassosa.

✓ Nel corso del mantenimento l’assistente sorveglia alcuni parametri per accertarsi che il livello di anestesia dell’animale sia sufficiente

✓ Terminato l’intervento, durante la fase del risveglio l’assistente resta accanto all’animale e ne sorveglia i parametri vitali.

La preparazione del materiale per l’anestesia endovenosa

L’assistente veterinario prepara i farmaci di cui il veterinario ha bisogno per anestetizzare l’animale e il catetere che, una volta inserito dal veterinario, consente di iniettare di nuovo l’anestetico o altre sostanze necessarie alla rianimazione senza perdite di tempo. In ogni caso, l’assistente veterinario appronta anche il materiale relativo alla sorveglianza, di cui ha già verificato il buon

funzionamento prima dell’intervento. Lo strumento di base è il monitor cardiaco.

Se nell’ambulatorio sono presenti, dovrà predisporre anche:

✓ L’ossimetro, che controlla il tasso di ossigeno nel sangue;

✓ Il rilevatore di apnea, che verifica i tempi dei respiri;

✓ Il doppler, che misura la pressione arteriosa;

✓ Il capnografo, lo strumento che misura il tasso di anidride carbonica presente nell’aria espirata.

Mentre il veterinario fa la prima iniezione di anestesia, l’assistente mantiene l’animale.

I principali agenti anestetici utilizzati in premedicazione sono:

✓ I parasimpaticolitici, come l’atropina che riduce le secrezioni nasali, bucali, gastro-intestinali e bronchiali;

✓ I tranquillanti, come Prequillan che calma l’animale, diminuisce l’attività motoria e attenua lo stress, e Valium che non ha solo un effetto sedativo, ma produce il rilassamento dei muscoli e impedisce le convulsioni.

I principali anestetici utilizzati per l’induzione e il mantenimento possono essre agenti iniettabili o inalatori. I principali agenti anestetici iniettabili sono:

✓ Imalgene ( ketamina): efficace per un’analgesia superficiale, ma non indicato per l’analgesia viscerale. L’assorbimento muscolare è veloce. Gli effetti secondari sono:

salivazione eccessiva dell’animale, estrema agitazione al risveglio;

✓ Pentobarbital: barbiturici ad azione rapida, ma breve. Attenzione alla durata della conservazione dei flaconi dopo l’apertura;

✓ Rapinovet ( profol): ha un’azione rapida, ma breve;il risveglio è veloce e sereno. Questo è il farmaco più utilizzato per l’induzione.

i principali agenti antisettici inalatori ( gassosi o volatili) sono:

✓ Protossido d’azoto (N2O): è gassoso a temperatura ambiente mentre diventa liquido a pressione superiore a quello atmosferica. Di minima tossicità, indolore, incolore, insapore, è l’anestetico gassoso più utilizzato, ma essendo incapace di indurre da solo un’anestesia completa, viene impiegato come coadiuvante di altri anestetici;

✓ Alotano: liquido volatile non infiammabile, di odore dolciastro, dotato di buon potere anestetico; il dosaggio deve essere molto preciso perché è altamente tossico per cuore e fegato. Caratteristiche simili ha l’isoflurano, che però possiede una maggior rapidità di azione.

La preparazione del materiale per l’anestesia gassosa

Questo tipo di anestesia rilascia una miscela gassosa costituita al 40%da ossigeno e per il60% da protossido d’azoto, alla quale viene aggiunto un agente anestetico. L’apparecchio per l’anestesia, le bombole di ossigeno e di protossido d’azoto formano insieme ai tubi un circuito, che può essere aperto, se l’aria espirata dall’animale esce dal circuito stesso, o chiuso, se l’aria ritorna in circolo dopo essere passata in un contenitore di calce sodata che assorbe l’anidride carbonica e poi eventualmente arricchita di ulteriore gas e agente anestetico.

Nel miscelatore, una delle parti che costituiscono l’apparecchio per l’anestesia, l’ossigeno viene mescolato al protossido d’azoto, regolandone il quantitativo in base al peso dell’animale e al tipo di circuito utilizzato. La miscela gassosa prosegue poi nell’erogatore dove si carica di vapori di anestetici volatili. L’insieme di questi 3 elementi passa infine nei tubi e viene inalato dall’animale.

L’apparecchio per l’anestesia dev’essere accuratamente testato prima dell’utilizzo verificando che i livelli di pressione siano buoni e che ci sia una quantità sufficiente di anestetico e di gas. Infine bisogna controllare che il pallone respiratorio (serve a controllare la respirazione) sia del giusto volume per l’animale da anestetizzare.

Il materiale per l’intubazione

Se il veterinario sceglie l’anestesia gassosa, è necessario verificare l’occorrente per l’anestesia gassosa, è necessario verificare l’occorrente per l’intubazione prima dell’operazione; si tratta di:

✓ Tubo endotracheale (tracheotubo);

✓ Gel lubrificante;

✓ Laringoscopio;

✓ Garze;

✓ Siringhe;

✓ Anestetico locale spray (lidocaina).

Si raccomanda sempre l’utilizzo di una sonda endotracheale, per avere a disposizione una via respiratoria durante tutto l’intervento che permetta di guadagnare tempo in caso di rianimazione.

L’animale è messo nella posizione della sfinge. L’assistente o il veterinario tirano la lingua verso il basso. In seguito si infila il tracheotubo, che va fissato con un laccio sulla mascella superiore.