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L’INFLUENZA DELLA POLITICA Rigidezza legislativa, precarietà esecutiva

Nel documento Creatività e culture giovanili a Napoli (pagine 53-55)

CULTURA E CONTESTO SOCIO-ECONOMICO

L’INFLUENZA DELLA POLITICA Rigidezza legislativa, precarietà esecutiva

A livello nazionale, a causa della precarietà dei governi, mancheranno interventi concreti sul settore culturale. La rigida legislazione nazionale continuerà a scoraggia- re la progettualità culturale del territorio campano, tran- ne nei casi in cui essa saprà sfruttare le “maglie aperte” delle legislazione, per forme spontanee di risposta alla domanda culturale.

Una griglia legislativa e istituzionale rigida e per nulla incline ad adattarsi alla realtà emergente, dunque, impe-

dirà di disegnare scenari e strumenti ad hoc (come nelle recenti vicende di Pompei).

Il vero limite a un efficace utilizzo della normativa campana starà nella regolamentazione (che ne costitui- sce la ricaduta primaria) per definire nomine, attività e sostegno effettivo.

La vita al tempo dell’austerità

Il consumo e la circolazione dei prodotti culturali sul territorio campano verranno ostacolati dal perdurare delle politiche recessive europee fatte proprie dagli ul- timi governi.

Da qui al 2020, inoltre, continueranno a mancare da parte delle istituzioni i finanziamenti necessari a soste- nere il settore culturale e a determinare nuovi sviluppi. La crisi del Teatro San Carlo, con gli scioperi dei suoi lavoratori, continuerà proprio a causa dei tagli all’Ente lirico campano.

Le istituzioni, inoltre, non investiranno più di quanto sia avvenuto finora sulle politiche per incrementare la produzione culturale giovanile.

Sarà solo la novità economica del crowdfunding a in- centivare significativamente e in un tempo relativamen- te breve la crescita culturale in Campania.

Una pioggia che non disseta

Per ciò che riguarda le risorse nazionali, anch’esse offriranno poche garanzie nel breve e medio periodo. Né suppliranno le politiche regionali, poiché la cultura non verrà considerata risorsa fondamentale su cui inve- stire per lo sviluppo del territorio.

I finanziamenti nazionali e regionali in ambito cultu- rale avranno un ruolo poco significativo e comunque risentiranno dell’inefficacia derivante da una distribu- zione “a pioggia”.

In sintesi, uno dei principali ostacoli allo sviluppo cul- turale della Campania sarà la dipendenza eccessiva dal denaro, come risorsa principale da ottenere e benessere perduto da ristabilire.

Premi di consolazione

Al di là dei problemi finanziari, va tenuto presente che in Italia la politica resterà spesso indifferente verso il valore civile e sociale della cultura, nascondendosi die- tro una retorica senza contenuti.

Sotto il profilo della progettualità politica, la cultura seguiterà a essere considerata una seconda scelta, un settore a cui rivolgere contentini e premi di consola- zione. Non verrà quindi vista come un settore in cui si possono fare ottimi affari, anche perché tale prospetti- va risulterà impopolare. Gli indirizzi offerti dalla mano pubblica, inoltre, saranno spesso caratterizzati dalla mancanza di qualità e spesso anche di onestà.

Critica della ragion pratica

Nei prossimi anni i finanziamenti europei destinati alle attività di ricerca (come Horizon 2020) avranno l’ef- fetto di favorire la ricerca applicata a discapito di quel- la teorica. Questo porterà tutte le università a fare uno sforzo di practical reason.

Tuttavia, la tendenza a investire solo sulla pratica de- potenzierà la produzione di pensiero e la nascita di idee dalla ricaduta a lungo termine. Si indebolirà dunque un aspetto importante ai fini della creazione di una biosfera culturale densa, fertile e ricca di biodiversità creative.

L’Europa non basta

L’accesso ai finanziamenti, soprattutto europei, diver- rà più professionale e puntuale rispetto al passato, ma rimarrà comunque un ritardo nazionale e meridiona- le rispetto ad altre regioni. Anche le politiche comu- nitarie risulteranno quindi insufficienti a generare nei prossimi anni un’influenza determinante e positiva sul settore culturale.

In Campania, poi, l’utilizzo dei fondi europei risulterà spesso ancora assai inadeguato. Le opportunità da essi derivanti, pertanto, continueranno in generale a essere sprecate, così come resteranno disattese le strategie e le linee guida delle istituzioni nazionali e regionali.

Apprendere in rete

L’innovazione tecnologia digitale prolifererà grazie all’accessibilità delle competenze richieste, acquisibili in Rete, e modificherà il modo di lavorare in molti am- biti, fra cui quello culturale.

L’uso più razionale delle nuove tecnologie riguarderà tanto la produzione quanto il consumo dei beni cultura- li. Tale impiego si tradurrà sia nell’aggiornamento degli attuali siti Internet, generalmente poco efficaci, sia nel potenziamento delle tecniche virtuali, allo scopo di ren- dere la fruibilità di alcune aree di interesse più spetta- colare e meno antiquata. Tutte le arti saranno contami- nate, sebbene in maniera diversa, dalla digitalizzazione.

L’esperienza post-moderna

Le tipologie di lettura e apprendimento legate alle nuo- ve tecnologie, nella più classica prospettiva della post- modernità, annulleranno le barriere concettuali tra pas- sato e presente, incorporando il primo nel secondo. Il web, la Rete e le innovazioni tecnologiche continue- ranno nei prossimi anni a spostare confini e limiti dei prodotti culturali e delle forme di produzione e fruizio- ne artistica, modificando sempre più anche la territoria- lità e la localizzazione del prodotto culturale.

Le tecnologie modificheranno, proiettandole nel futuro, Napoli e le altre città della Campania, grazie alla for- mazione “smart” dei suoi cittadini. Tale cambiamento verrà immaginato, creato e alimentato.

Incompetenza collettiva

L’incompetenza collettiva e connettiva degli ammini- stratori comunali e regionali continuerà nei prossimi anni a danneggiare lo sviluppo culturale della città di Napoli e dell’intera regione.

Il capoluogo campano perderà le opportunità di cresci- ta e di restauro della propria reputazione (colpita dalla crisi rifiuti) provenienti da eventi internazionali come il Forum delle Culture: quello che è stato un successo economico e sociale nel resto del mondo, sarà un disa- stro a Napoli.

Tuttavia, nonostante l’assenza di un’indicazione poli- tica più stabile e coerente, Napoli non interromperà in futuro la sua grande tradizione culturale.

CULTURA E TECNOLOGIA

Nel documento Creatività e culture giovanili a Napoli (pagine 53-55)