II.
A U S T R IA E GERMANIA.
successo della grande iniziativa del Principe Alberto in Inghilterra, provocò nell' Europa continentale la creazione immediata di istituzioni, consimili a quella del Museo di Kensington. — E prima deve essere noverata Vienna, ove una efficace organizzazione per l’ insegnamento del
l ’arte applicata alla industria, ebbe ori gine dopo l'esposizione di Londra del 1862.
In quel tempo, per impulso dell’arciduca Ranieri, un valente professore di Università, il dott. Eitelberger, ebbe incarico di recarsi nella capitale inglese per studiare ivi i progressi delle industrie artistiche e gli ordinamenti speciali dell’ insegnamento artistico-industriale. Un anno dopo, e precisamente il 31 marzo 1863, l’ Imperatore indirizzava al suo primo ministro una lettera, colla quale lo incaricava di fondare un istituto che avrebbe preso il titolo di M useo au stria co p e r P arte e p e r l ' in d u stria, nomi
nando altresì lo stesso arciduca protettore della futura istituzione.
M ercè la liberalità della Corte, il museo non solamente ebbe sede provvisoria in un vecchio palazzo imperiale, ma il dottor Eitelberger fu autorizzato a collocarvi tutti gli oggetti artistici di antiche epoche che facevano parte delle raccolte d ell'Impero. possiede una biblioteca ricchissima di opere consentanee al suo fine. — Come il Museo di Kensington, è anch’ esso dotato di una scuola (K unst-Gezwe r be S ch u le) la quale si occupa esclusi
vamente di quegl’ insegnamenti, che sono in rapporto diretto coll’ industria : l’architettura, la scultura, il disegno, la pittura.
L a scuola viennese d’arte industriale si divide in tre sezioni : tre classi speciali : scuola preparatoria ; corsi per gli aspiranti all’ insegnamento.
Lo studio dell’architettura, della statuaria, del disegno, della pittura si limita a ciò che è strettamente necessario alla industria
colarmente quello delle industrie artistiche, applicabili ad un edificio, quali l ’ intaglio, la fabbricazione dei mobili, il vasellame, tanto l’ ornamentazione decorativa, quanto l’ esecuzione della fi
gura negli ornamenti. Le industrie colle quali ha relazione, sono, per esempio, la decorazione murale, il disegno o la pittura su vetro e su porcellana, i lavori di smalto e di mosaico. Essa com
prende anche tutto ciò che riguarda il disegno su materie tessili.
Riassumendo, le materie principali di insegnamento nelle scuole speciali, sono :
1 Architettura e disegno architettonico ; 2 Disegni copiati dal modello ;
9 Esercizi di modellazione attinenti a ll’arte industriale : Le materie accessorie, sono :
1 Prospettiva e teoria delle ombre ; 2 Anatomia ;
3 Stile ;
4 Storia tecnica e artistica dell’arte industriale.
Il regolamento indica quali di queste materie d’insegnamento sieno obbligatorie per gli allievi delle diverse sezioni.
L a scuola preparatoria è indipendente dalle classi speciali.
Essa ha per iscopo di completare la educazione degli allievi, perchè acquistino quella facilità di disegno, che è necessaria per seguire utilmente l ’insegnamento che viene impartito nelle scuole speciali. L a scuola preparatoria è divisa in tre sezioni: Sezione
riodo acquistare la necessaria facilità nel disegno ornamentale e di figura, e seguire tutti i corsi teorici, i quali comprendono : a constatazioni sperimentali di nuovi processi chimici che pos
sano interessare l ’ industria. E perchè agli allievi riuscisse più facile l ' insegnamento dell’ impiego dei preparati chimici e po
tessero agevolmente applicare alla pratica dell’ arte industriale le scoperte, le invenzioni e le esperienze già fatte, è aggiunto
nianza irrecusabile della sua sapiente organizzazione, e del valore dell’ insegnamento che è impartito nelle sue scuole.
L a Prussia aveva veduto sorgere fino dal 1821 alcune isti
tuzioni, le quali miravano vagamente al miglioramento dell’ in
dustria manifatturiera, mercè le applicazioni della scienza e dell’ arte, ma anche essa non si scosse dal suo sonno prima della Esposizione di Londra del 1862. Fu in seguito di ciò, che anche la Prussia sentì il bisogno di seguire l’ esempio di altri stati, a fine di ritrarre dai suoi lavori, mercè la introduzione dell’elemento artistico, il massimo valore, col minimo impiego di materia prima e di mezzi pecuniari.
D E C O R A T I V A E I N D U S T R I A L E 27
Fig. 29. Cassapanca nel Museo delle Arti decorativea Berlino.
Il Museo artistico-industriale di Berlino, formatosi lentamente con doni e piccoli acquisti, ottenne solamente nel 1881-82 una sovvenzione annua dallo stato di 170,000 marchi ed ebbe sede in un edifìcio espressamente costruito nel 1885 nei giardini del Parlamento. Anche questa istituzione, oltre le collezioni di arte industriale, possiede una speciale biblioteca di opere d’ arte, e come i Musei di Londra e di Vienna, organizza di tempo in tempo esposizioni temporanee e prende parte a tutte le esposi
zioni di industrie artistiche, che periodicamente si fanno nelle varie città dell’ Impero.
Annessa al Museo è una scuola d’arte industriale.
I prussiani non credettero che la istituzione di una scuola d’arte potesse uscire dal loro capo perfetta come Minerva dal cervello di Giove, quindi, provando e riprovando, giunsero a l
l’odierno organismo dell’ insegnamento artistico-industriale.
Avrebbero potuto calcare il loro programma su quello di Londra, ma si avvidero della inutilità di questo sistema, per la diversità delle loro condizioni. Vollero quindi esperimentare un ordinamento proprio, studiandone con pazienza teutonica i ri
sultati. Anche il personale insegnante deve farsi col metodo sperimentale, quindi per diversi anni si videro i professori di
segnare o riprodurre in plastica modelli di bello stile, entro la scuola, prima o durante le ore di insegnamento.
Ma ad un regolare ordinamento della scuola non si approdò che nel 1880-81. In quell’epoca la scuola fu divisa in due grandi sezioni: scuola preparatoria; scuola per l’ arte applicata a ll’ in
dustria.
L a prima è istituita a vantaggio di quei lavoranti, le oc
cupazioni dei quali non permettono ad essi di studiare se non qualche ora di sera, o al mattino della domenica.
La seconda è consacrata a quegli allievi che possono de
dicare tutte le forze e tutto il tempo alla loro professione.
Nella prima si insegna il disegno di ornato, prima da esem
plari piani, poi da bassorilievi; disegno geometrico e proiezioni;
disegno di architettura ; disegno dal gesso ; ornati semplici, or
nati e figure, figure e animali ; la modellazione di ornati e di figura.
Nella scuola d’arte industriale, che a sua volta si divide in classi preparatorie e classi speciali di composizione, si insegnano, nelle prime, disegno di ornato da bassorilievi, disegno geome
trico e proiezioni, disegno architettonico, disegno dai gessi, studi dal vero, disegno di figura dal vero, anatomia e proporzioni, storia dei vari stili a) dell’architettura b) dell’arte industriale.
Nelle classi speciali e di composizione si dà insegnamento per mobili, utensili e vasellame, per ornamenti piani, tessitura ecc. per decorazione figurativa, per modellazione, per pittura decorativa, per cesello e incisione.
Berlino possiede anche una istituzione municipale che piglia il nome di S cuole d i d isegn o d i O. Jessen , nelle quali, esclusi intieramente i corsi collettivi o di classe, ogni allievo riceve un’ istruzione personale, intima, rapida, intensa, in relazione alle sue attitudini e al suo temperamento. E' perciò che il professore rimane in permanenza nelle sale di studio, ispezionando costan
temente il lavoro dell’alunno, prodigandogli i suoi consigli, se
guendone passo passo i progressi.
Appena l’allievo sia in condizioni di disegnare, gli si pon
gono innanzi oggetti concernenti la sua professione ; quindi l’ insegnamento professionale prosegue di pari passo con un in
segnamento artistico generale.
L a domenica è riservata esclusivamente agli studi profes
sionali, sotto la direzione di un capo-officina, sia nella scuola per i principi e le teorie, sia in private officine per l ’applicazione.
I risultati di questo genere d’insegnamento furono così felici, che nel 1886 ii governo ordinò l’applicazione del sistema Jessen in tutte le scuole professionali e commerciali dell’ Impero, rice
vendole sotto la direzione del Ministero del Commercio e col controllo diretto del Cancelliere di ferro.
B IB L I O G R A F IA
L ’UNIONE BAVARESE PER L ’A RT E APPLICATA ALLE INDUSTRIE
( Bayerischer Kunstgew e rb e Verein)
A
bbiamo sott’occhio una interessantissima pubblicazione fatta a cura della “ Unione Bavarese per l’arte ap
plicata alle industrie „ in occasione della Esposizione di Chicago, dove la Germania, la quale per la prima volta si presentava all’estero con le sue industrie artistiche, ottenne un vero successo. Il volume, come arte grafica, è di per sè stesso un capolavoro, e nel testo le cose sono esposte senza jattanza e senza ampollosità, ma con quella schietta semplicità di linguaggio e con quella serietà che usano solo coloro i quali hanno la coscienza di dire il vero e lo appoggiano ai fatti. E' una esposizione del
l’attività nel campo dell’arte industriale spiegata dalla Germania in generale, dalla Unione Bavarese in particolare, dal 1850 in poi: attività sorprendente e dovuta tutta alla iniziativa privata, che portò ad un vero R inascim ento Tedesco.
Monaco fu il centro del movimento, e di là si estese a tutta la Germania; e ciò era naturale, poichè in veruna altra città l’arte e le industrie si danno così strettamente la mano come a Monaco. E questa intimità di rapporti riesce a tutto vantaggio delle industrie, alle quali conferisce una freschezza, una origina
lità, una tale importanza artistica da farle procedere alla testa del movimento Artistico-industriale Tedesco.
Ed è anche buon dritto, perchè verun’altra città germanica alberga fra le sue mura sì gran numero d’artisti, pittori, scultori, architetti, dei quali moltissimi prima di darsi all’ arte g r a n d e fruirono di seria e completa istruzione artistico-industriale; e du
rante i loro studi d’arte, e nei loro momenti, diremo così, d’ozio artistico, si occupano d’arte industriale, alla quale forniscono
pro-Ra f f a e l e Er c u l e i d i r e t t o r e d e l M u se o a r t is t i c o - in d u s t r i a le in R o m a
getti e modelli, e della quale ritraggono anche parte del loro sostentamento. Così l’arte giova alle industrie, l'industria all'arte.
Ma veniamo all'Unione Bavarese, stralciando qualche brano della sua pubblicazione, riassumendo, commentando.
“ Corrono 400 anni dalla scoperta dell'America. Al momento dell’importante avvenimento lo spirito germanico era nel massimo suo fiore. Cinquanta anni prima aveva donato al mondo la stampa, una certa considerazione, ed i suoi lavori erano apprezzati da tutti.
" Se non che le tempeste suscitate dalla r ifo r m a danneg
giarono l’arte: l'impoverimento del paese, in seguito alla guerra dei 30 anni, le vessazioni del secolo decimo ottavo ne impe il proposito di liberare l’arte industriale, tecnicamente e artisti
camente schiacciata dal mercato straniero, rendendole la primiera indipendenza; ed il patriottico intento trovò a Monaco la più specialmente con la fondazione di appropriate pubblicazioni p e
riodiche e di scuole. Le prime furono intese ad offrire all’operajo buoni e adattati esemplari, le seconde a metterlo in grado di intenderli e tradurli in atto.
Con tale serietà di propositi diretti ad uno scopo sì elevato, nobile e cosi altamente patriottico, un popolo tanto seriamente pratico e sul quale esercita tanto potere lo spirito nazionale, un moltiplicarono, si corressero, si perfezionarono; le associazioni si aggiunsero alle associazioni, coll’ordinato crescendo delle mo
lecole che si agglomerano intorno al centro di cristallizzazione, e Ad ottenere l’attuazione di questi intendimenti furono ado
perati i modi più svariati, come sussidi a scuole di disegno ed altre; educazione di apprendisti; esposizioni; congressi periodici con conferenze ; concorsi e gare per oggetti d’ arte industriale sia compiuti sia allo stato di modello o progetto. Ben presto vennero le fondazioni di premi periodici da distribuirsi a scuole, le borse per viaggi di istruzione ecc. ecc.
Fra tutte queste istituzioni però primeggiano per importanza e per efficacia le frequenti esposizioni, e ciò perchè esse porgono il destro all’operaio-artista di misurare e valutare la propria ca
pacità, di mostrare e far valere le proprie cognizioni. E per quanto le mostre riuscissero il più delle volte incomplete, pure per
mettevano all'osservatore di seguire il movimento dell’ arte in
dustriale e le sue evoluzioni specialmente in riguardo allo stile, e dimostravano che questo tendeva con rapido svolgimento a concretarsi e a diventar nazionale.
" Era naturale che nel vigoroso slancio ripreso da tutta la coltura germanica dopo la grande guerra sostenuta vittoriosa
mente per l’unità della patria, più che mai si provasse il bisogno d'imprimere un indirizzo tedesco allo stile. A questo scopo le produzioni artistico-industriali tedesche del 1400 e del 1500, di
sprezzate e neglette sino al 18 7 0, furono richiamate in onore.
“ Se non che e per la concorrenza e per le esigenze dei nostri tempi nevrotici, i quali in molte cose, più che il costante svolgimento in una direzione, cercano il continuo cambiamento di scena, l’industria artistica fu condotta a nuovi accomodamenti;
e di fianco agli oggetti di stile nazionale fiorirono anche il B a
rocco, il Rococò, il Neoclassico, ed altri modi, con lo studio di coglierne sopratutto lo spirito. Ma questa coazione ebbe pure il suo lato buono, poichè l’operaio-artista, costretto a metter mano in lavori di differenti stili, se ne impadronisce, ed impara a giudicarli e a giustamente apprezzarli nel loro valore artistico.
Questo fatto emerse nelle ultime Esposizioni di Monaco e di ed una durevole prosperità nelle produzioni artistico-industriali in ispecie, come in ogni altra produzione in generale, non si possono ottenere che mediante considerevoli allogamenti.
Ed il libro di cui ci occupiamo indica appunto i larghi allo
gamenti da parte del Governo, dei Comuni, degli Enti morali, dei p riv ati; le disposizioni legislative protettrici; g l’ incoraggia
menti e gli aiuti d’ogni sorta. Così la nuova vita delle arti de
niche, pratiche, economiche, di opportunità, alle quali dovrebbe conformare la sua produzione La prima coorte, mossa per l'im pulso ricevuto dalla Unione Bavarese, divenne legione quando i principali Capi-d’arte illuminati e istruiti ne seguiron l ’esempio.
A centinaia e centinaia si contano i trattati, i manuali, i professione, che indica i migliori procedimenti tecnici sulla base di principi scientifici, che nelle numerose tavole onde si com
A n n o III. A PR IL E 1894 N.° 4
A R T E I T A L I A N A
DECORATIVA E INDUSTRIALE
E rise rv a ta la p ro p rietà artistica e lettera ria secondo le l e g g i e i tr a tta ti internazionali.
Fig. 30. Cassapanca italiana del sec. X V I nel Museo artistico di Lione.
X V II.