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L’ Unione Europea

Nel documento Unione Europea Scientifiche (pagine 62-66)

La politica scientifica a livello UE è definita da diversi organi, tra cui il Parlamento europeo, il Consiglio Ricerca e la Commissione europea e i comitati che li assistono. L'orientamento politico per i Programmi quadro è deciso dal Parlamento europeo e in particolare dalla commissione per l'industria, il commercio esterno, la ricerca e l'energia e dal Consiglio dei ministri degli Stati membri, che insieme determinano l'impostazione dei Programmi quadro.

Nel Parlamento europeo le donne sono relativamente ben rappresentate, rispetto alla maggior parte dei Parlamenti degli Stati membri. Dopo le elezioni del 1999, il 30% degli eurodeputati è di sesso femminile. La presenza delle donne tra gli eurodeputati varia da un minimo del 10%

per l'Italia al massimo del 50% per la Svezia. Nel 1999, un terzo dei membri della commissione per l'industria, il commercio esterno, la ricerca e l'energia era costituito da donne (19/60 ossia il 32%).

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Tecnologie dell'informazione e comunicazione Tecnologie industriali e dei materiali Ambiente

Scienze e tecnologie della vita Energia

Trasporti

Ricerca socioeconomica Cooperazione internazionale Diffusione e sfruttamento dei risultati Capitale umano e mobilità

Fonte: Tutti i dati sono forniti dalla Direzione Generale della Ricerca della Commissione europea

Qualità della vita e gestione delle risorse biologiche Società dell'informazione di facile uso

Crescita competitiva e sostenibile Energia, ambiente e sviluppo sostenibile Confermare il ruolo internazionale della ricerca comunitaria

Promuovere l'innovazione e incoraggiare la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) Accrescere il potenziale umano di ricerca e la base delle conoscenze socioeconomiche Azioni dirette (CCR)

"Troppe poche donne

partecipano alla definizione della qualità scientifica

Women and Excellence in Research (Ministero della Ricerca e della Tecnologia dell'informazione (1997) Copenaghen: Ministry of Research and Information Technology)

Figura 5.1: Cambiamenti nelle priorità di RST nei diversi programmi quadro

Nel Consiglio Ricerca vi sono relativamente poche donne (4 su 15).Tuttavia, alcuni ministri di sesso maschile si sono pronunciati nettamente a favore di un aumento della presenza delle donne nella scienza.

Nel caso della Commissione, l'iniziativa proviene dai commissari, dai loro collaboratori e dal personale delle varie direzioni. È opportuno analizzare l'influenza delle donne nelle decisioni prese a questo livello.Tra il 1995 e il 1999, 5 dei 20 commissari erano donne, ossia un notevole aumento rispetto alle precedenti Commissioni. Nell'autunno del 1999 si è insediata una nuova Commissione. Dei 19 nuovi commissari, cinque (26%) sono donne. Philippe Busquin, il nuovo commissario per la Ricerca, si è apertamente pronunciato a favore della parità nella scienza. Ogni commissario ha il proprio gabinetto. Quasi il 40% dei membri di gabinetto (45 su 120) sono donne. In cinque gabinetti il capogabinetto o il vicecapogabinetto sono donne. Ogni gabinetto conta almeno una donna.

Esistono cifre anche sulla percentuale delle donne nelle Direzioni generali. Abbiamo scelto di utilizzare la percentuale di posti di grado 'A' (professionista) occupati da donne nelle varie DG come misura dell'influenza femminile nella Commissione. Nella figura 5.2 sono indicate le percentuali per ciascuna DG. I dati relativi alla Direzione generale Ricerca sono evidenziati in rosso. Solo il 9,5% dei funzionari di grado A della DG Ricerca sono donne.Tuttavia, se si conta anche il 'personale di ricerca temporaneo', la percentuale di donne nella Direzione generale Ricerca passa al 18,7%. La ripartizione di funzionari di grado A nelle categorie da A1 a A8, dove A1 è la categoria superiore, è illuminante. Nella figura 5.3 è rappresentata la distribuzione complessiva delle donne nei gradi da A1 a A8 per tutte le DG e in particolare per la DG Ricerca: non vi è nessuna donna tra i 14 funzionari di grado A1 e A2, e soltanto una su quaranta tra quelli di grado A3. Questa distribuzione delle donne nei gradi A ricorda la discriminazione verticale delle donne nelle università (cfr. tabella 2.1). La situazione è simile a quella dell'inizio degli anni Novanta: si deve quindi concludere che finora, nel personale della DG Ricerca le donne hanno un ruolo minore nello sviluppo della politica scientifica.

Figura 5.2: Percentuale di donne di grado A nelle Direzioni generali della Commissione europea

La politica scientifica e il genere

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0

Nota: Le righe intere rappresentano i funzionari. Le righe tratteggiate indicano gli agenti temporanei "Ricerca" della DG Ricerca /ex DG XII.

Fonte: dati forniti dalla Commissione europea (DG Amministrazione/ex DG IX)

Direzione generale

Politiche della scienza nell'Unione europea

Figura 5.3: percentuale di donne di grado A1 – A8 alla Commissione europea: la Direzione generale Ricerca rispetto alle altre Direzioni generali (1999)

Gli scienziati possono intervenire nell'orientamento dei Programmi quadro dell’Unione tramite i comitati UE o i comitati nazionali. È, quindi, opportuno esaminare la composizione, per sesso, dei comitati più importanti, che formulano le politiche e controllano i fondi a livello UE. Recentemente si è avuto un radicale cambiamento della composizione, per sesso, di questi comitati; questo processo, iniziato durante il Quarto programma quadro, si è accelerato nel primo anno del Quinto programma quadro.

Per illustrare questo processo sono stati esaminati i comitati di alto livello dell'Unione europea, che hanno definito le politiche del Quarto e del Quinto programma quadro. Nel 1993, questi comitati erano l'IRDAC (Comitato consultivo per la ricerca e lo sviluppo industriali), il CODEST (Comitato dello sviluppo della scienza e della tecnologia) e il CREST (Comitato della ricerca scientifica e tecnica). Nel 1993, tra tutti i membri (75) dei comitati IRDAC, CODEST e CREST vi era soltanto una donna.

Ancora nel 1998, tra i componenti dell'IRDAC non vi era alcuna donna. Dei 24 membri, 19 erano dirigenti industriali e 5 rappresentavano organizzazioni europee.

L'IRDAC era il principale comitato consultivo della Commissione per la ricerca e lo sviluppo industriale e formulava pareri su questioni relative alla definizione e all'attuazione della politica comunitaria in materia di ricerca e sviluppo tecnologico, comprese le ripercussioni industriali e sociali.

La costituzione dell'ESTA – Assemblea europea delle scienze e delle tecnologie – fu annunciata nel 1994, con la funzione di assistere la Commissione nell'attuazione della politica in materia di ricerca e sviluppo dell'UE. I 27 membri del CODEST divennero automaticamente membri dell'ESTA; gli altri 73 posti furono assegnati chiedendo alle organizzazioni europee (elencate nella tabella 5.1) di nominare i loro rappresentanti. Le

50

5 10 15 20 25 30 35

0 1

2

3

4

5 6

7

8

Tutte le DG DGXII

gradi

Nota: i dati relativi alla DG XII includono funzionari e agenti temporanei "Ricerca"

Fonte: dati forniti dalla Commissione europea (DG IX)

Riprodotto con l'autorizzazione di Punch Ltd

organizzazioni dovevano nominare approssimativamente il doppio dei membri necessari e la decisione spettava a Bruxelles. In tal modo la Commissione europea poteva equilibrare la composizione dell'ESTA secondo i criteri enunciati nella decisione, ossia distribuzione geografica, diversi tipi di ricerca (pura, applicata e sviluppo) e vari campi d'attività scientifica e tecnologica. Nel 1994 solo 4 membri su erano donne.

Tabella 5.1: Composizione dell'ESTA nel 1994

Membri proposti da: Numero Numero

di membri di donne

CODEST 27 1

Fondazione europea della scienza 12 0

Associazione europea per la gestione della ricerca industriale (EIRMA) 12 0

Academia Europaea 6 2

Tutte le accademie europee (ALLEA) 6 0

Conferenza europea dei rettori (CRE) 6 0

Consiglio europeo delle scienze applicate e dell'ingegneria (EURO-CASE) 4 0 Comitato consultivo per la ricerca e lo sviluppo industriali (IRDAC) 4 0

UNICE (Unione delle industrie della Comunità europea) 2 0

Tavola rotonda europea (ERT) 2 0

Confederazione europea dei sindacati (CES) 2 0

CERN 1 0

Agenzia spaziale europea (ESA) 1 0

Organizzazione europea per le osservazioni astronomiche

nell'emisfero australe (ESO) 1 0

European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) 1 0

Nomine dirette da parte della Commissione europea 13 1

Totale 100 4

Fonte: Commissione europea. Cfr. anche Nature, n. 372, p. 720

Nota: la suddivisione per paese è la seguente (donne/totale): Germania 0/16, Francia 0/14, Regno Unito 0/11, Italia 0/10, Spagna 2/7, Paesi Bassi 0/7, Belgio 0/7, Irlanda 1/5, Danimarca 1/4, Svezia 0/4, Svizzera 0/4, Austria 0/3, Finlandia 0/2, Portogallo 0/2, Grecia 0/1, Norvegia 0/1, Islanda 0/1 e Lussemburgo 0/1. I membri dell'ESTA sono elencati in base al paese in cui lavorano anziché per nazionalità.

Edith Cresson, in risposta a una domanda formulata in sede di Parlamento europeo a proposito della composizione dell'ESTA nel 1994, ha dichiarato che le donne erano relativamente sottorappresentate in molte organizzazioni europee contattate per presentare candidate. Effettivamente, su molte liste presentate da queste organizzazioni non appariva alcuna donna. Nonostante ciò, la commissaria ha dichiarato che la Commissione si era adoperata per designare il maggior numero di donne possibile e che lo stesso principio sarebbe stato seguito nel 1997 al momento di rinnovare l'Assemblea. Quell'anno, il numero dei membri dell'ESTA fu ridotto a 61 membri, con un aumento però di esperti socio-economici. Nell'ESTA del 1997, le donne detenevano 5 seggi su 61, ovvero l'8%.

Nel comitato CREST, la presenza delle donne è aumentata moltissimo rispetto al 1993. Il CREST (i cui membri sono scelti dagli Stati membri) non contava nel 1995 alcuna donna, mentre nel 1998 ce n'erano 16 su 45 (35%).

La politica scientifica e il genere

ESTA

Nel 1997 le donne occupavano 5 seggi su 61 (8%). La

ripartizione per paese è la seguente (numero di donne rispetto al totale): Stati membri dell'UE: Germania 0/9, Regno Unito 0/9, Francia 0/7, Italia0/6, Spagna 1/4, Paesi Bassi 0/4, Svezia 0/3;

Belgio 0/3, Austria 1/2,

Politiche della scienza nell'Unione europea

Nel 1998, la Direzione generale Ricerca ha annunciato l'intenzione di ristrutturare i suoi due organi consultivi – l'IRDAC e l'ESTA – per formare un organo bicamerale, il Forum europeo della ricerca, in cui convergeranno l'industria e il mondo accademico. La composizione di questo nuovo organo non è ancora stata resa pubblica.

Gruppi consultivi e gruppi di valutazione del Quarto e

Nel documento Unione Europea Scientifiche (pagine 62-66)