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Primo e secondo rapporto nazionale sulle donne in posti direttivi (1998 e 1999) Questi sono stati i primi rapporti ad includere dati sulle nomine attuali. Risulta che le donne

Nel documento Unione Europea Scientifiche (pagine 141-145)

hanno ricevuto più del 15% delle nomine effettive (gradi C3 e C4 insieme). I rapporti hanno sottolineato che le istituzioni di ricerca hanno un numero nettamente inferiore di donne a posti direttivi rispetto alle università (cfr. figura 2.1). In una riunione del 1998 è stata ribadita la necessità di predisporre misure per le scienziate con bambini a carico.

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Politiche della scienza nell'Unione europea

3. Raccomandazioni del Consiglio tedesco della scienza (Wissenschaftsrat) sull'eguaglianza delle donne nella scienza e nella ricerca (1998):

Uomini e donne devono godere gli stessi diritti in materia di sostegno finanziario, incoraggiamento e assistenza di un mentore in tutte le fasi della loro carriera accademica.

I diversi percorsi di vita di donne e uomini devono essere compatibili con carriere nella scienza e nella ricerca.

I Länder e le comunità locali devono dare la priorità all'allestimento di adeguati servizi di custodia dei bambini. Anche le università e le organizzazioni di ricerca devono fornire questi servizi.

La realizzazione dell'eguaglianza nella scienza e la ricerca è un compito strategico per ogni istituzione superiore di istruzione e ricerca. Si devono sviluppare piani di parità corredati da obiettivi concreti per aumentare la percentuale delle donne a ciascun livello.

Nei bilanci delle istituzioni si devono prevedere incentivi a tale riguardo.

I piani di studio e gli esami finali devono essere resi più flessibili per tener conto delle differenti strategie di vita, delle aspettative e dei desideri di carriera.Va previsto lo studio a tempo parziale per gli studenti con figli o con altre responsabilità familiari.

In tutte le discipline una percentuale minore di donne rispetto agli uomini consegue il dottorato ed una percentuale ancora minore consegue l'abilitazione. Per cambiare questa situazione bisogna garantire che la percentuale di donne che ricevono borse ed iniziano lavori presso università ed istituti di ricerca sia almeno equivalente alla percentuale di donne che si laureano. Ai livelli successivi, compresi quelli di docente, si deve prendere come riferimento la percentuale che consegue il dottorato in tale settore. Finché le scienziate risulteranno penalizzate, saranno necessari programmi speciali per le donne nella scienza. In discipline dove la presenza di donne è particolarmente scarsa, si deve dare la priorità ai candidati di sesso femminile in modo da accelerare il cambiamento.

Tutti gli ostacoli strutturali che impediscono alle donne di acquisire le qualificazioni necessarie per il posto di professore ordinario devono essere rimossi.

Le procedure di nomina devono essere neutre rispetto al sesso. I criteri di selezione che fanno eventualmente riferimento all'età più avanzata dei candidati o alle pause di carriera effettuano una discriminazione, per lo meno indiretta, nei confronti delle donne. Bisogna aumentare notevolmente il numero di donne nelle commissioni di promozione.

Adeguare agli interessi delle donne i programmi di preparazione a posti di professori ordinario presso le istituzioni tecniche ‘Fachhochschule’.

Incoraggiare nel corso del processo di qualificazione accademica la trasparenza e la concorrenza tra università. Le future riforme devono garantire che nelle varie fasi di qualificazione sia offerto un adeguato status occupazionale, anche se si tratta di posti temporanei.

Tutti i lavori che possono servire a conseguire titoli per una carriera accademica devono essere pubblicizzati. Questi posti di lavoro devono essere attribuiti attraverso concorsi secondo orientamenti elaborati e pubblicati per ciascun posto.

Per rafforzare la scienza e la ricerca, le università devono fornire prospettive a lungo termine per giovani scienziati brillanti. Aumentando il numero di posti di lavoro e la durata di questi incarichi, si renderà più interessante la carriera scientifica per le donne.

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4. Programmi di finanziamento HSP II e III a sostegno dell'istruzione superiore e della ricerca

Il programma HSP II inizialmente doveva durare dal 1990 al 2000. Esso è stato sostituito da HSP III (1996-2000), con l'obiettivo di elaborare procedure di promozione (in particolare studi di dottorato ed abilitazione) adatte alle esigenze delle donne, fornire informazioni sistematiche e sviluppare misure specifiche per le scienziate (ad esempio la promozione del re-inserimento).Tutto ciò nell'ottica di aumentare la percentuale di donne senza soluzioni di continuità ai vari livelli di qualificazione, partendo dal numero di laureate che a tale momento era del 40% circa. In questa maniera il programma speciale di finanziamento contribuiva a garantire un numero sufficientemente ampio di candidate femminili per le cattedre destinate a diventare libere alla fine degli anni '90. Il programma forniva per la prima volta parametri legati alle prestazioni ed era impostato in modo da incrementare la percentuale di donne nominate, corrispondente alla percentuale di donne nel livello inferiore di qualificazione. Il programma prevede la soppressione dei limiti di età, l'introduzione di ore di lavoro flessibili (ad esempio contratti a tempo parziale, eventualmente rinnovabili), indennità per i figli piccoli nelle borse, misure per aiutare le donne a reinserirsi nella scienza dopo una fase familiare e borse di contatto assegnate, ad esempio, a donne in congedo parentale.

Il programma speciale di finanziamento avviato dal governo federale e dai Länder nel 1990 aveva un bilancio iniziale di 4 miliardi di DM per il periodo fino al 2000. Nel 1993 è stato aggiunto un programma speciale per i nuovi Länder.Tre anni dopo, i programmi per i vecchi ed i nuovi Länder sono stati riuniti insieme (HSP III) ed i finanziamenti sono stati

nuovamente aumentati. Il governo federale ed i singoli Länder hanno quindi erogato fondi per il periodo 1996-2000 pari a 3,6 miliardi di DM. Il programma HSP II/III è finora stato il più importante mezzo di integrazione per realizzare le pari opportunità nella scienza. Esso ha contribuito ad un marcato aumento della partecipazione delle donne a studi di dottorato e procedure di abilitazione. Gli effetti iniziali sulle nomine cominciano a farsi vedere. Nel 1998, ad esempio, più di 10.000 scienziate hanno ricevuto finanziamenti nell'ambito del programma.

Nel 1998 erano stati assegnati alle donne nella scienza oltre 210 milioni di DM, anche se inizialmente il bilancio dei programmi prevedeva soltanto 144 milioni di DM.

Un nuovo Programma per sostenere le pari possibilità per le donne nella ricerca e nell'istruzione sarà introdotto a partire dal 2000 con un bilancio di 60 milioni di DM. Questo programma mira ad aumentare il numero di donne nei gradi elevati, ad eliminare gli ostacoli strutturali che rendono difficile per le donne una carriera accademica, nonché ad aumentare il numero di scienziate a livelli più bassi. Il bilancio sarà diviso in maniera che il 75% dei fondi sia assegnato a scienziate che cercano di qualificarsi per una carriera accademica, il 15% a studi sull'impatto di genere ed il 10% per rafforzare la presenza delle donne nelle scienze naturali e nelle discipline tecniche. Questo programma, insieme ad altre misure sostenute dal governo federale, tra cui il programma Emmy Noether, significa che l'importo dei finanziamenti allocati a sostegno delle donne nella scienza nel 2001 supererà i fondi disponibili nel 1998.

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5. Commissione internazionale sull'Associazione di ricerca tedesca e la Società Max Planck

Una commissione internazionale incaricata di esaminare la DFG e la società Max Planck Society ha raccomandato di rimuovere le barriere strutturali alla nomina di donne a posti di alta responsabilità nelle università e negli istituti di ricerca. Il suo rapporto

Forschungsförderung in Deutschland (1999) raccomanda di rendere il sistema più flessibile prevedendo la possibilità di "professore associato" e d’incarichi permanenti.

6. Conclusioni

La realizzazione di pari opportunità per le donne nella scienza è un progetto a lungo termine molto complesso. L'esperienza ha mostrato che è possibile conseguire progressi soltanto correlando diverse attività.Tali attività comprendono: sistemi di monitoraggio, informazione continua ed azioni di sensibilizzazione anche presso i massimi livelli governativi, pari

opportunità come compito manageriale. Le attività citate possono interagire esclusivamente in un ambito più vasto che comprende: il quadro giuridico, i cambiamenti strutturali, il

miglioramento delle condizioni generali, la creazione di strutture di pari diritti nelle istituzioni, nonché reti supraregionali e misure di sostegno. I punti centrali nell'attuazione delle pari opportunità in Germania sono:

aumentare la percentuale delle donne in posizione di alta responsabilità;

promuovere i giovani scienziati;

trovare alternative all'abilitazione.

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