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Problemi sollevati e raccomandazioni di precedenti relazioni su donne e scienza

Nel documento Unione Europea Scientifiche (pagine 133-136)

1 LIVELLO UE

Logue, H.A. and Talapessy, L.M (eds) Women in Science – International Workshop 15th and 16th Feb 1993 Brussels, DGXII, Commissione Europea A questa riunione hanno partecipato rappresentanti degli Stati membri, della Commissione e del Parlamento europeo. I dati presentati hanno mostrato che in tutti gli Stati membri (pur con variazioni) le donne sono scarsamente rappresentate nella scienza a tutti i livelli. Esistono pochissime donne ai posti di massimo livello. Punti chiave:

le donne non hanno accesso al processo decisionale ed ai finanziamenti per la ricerca nella scienza;

rigidità delle strutture di carriera e scarsa considerazione dei problemi legati alla cura dei figli;

necessità di un'azione positiva e di interventi per integrare le politiche di pari opportunità nella scienza e nella tecnologia.

Raccomandazioni (in forma abbreviata)

1 Le donne qualificate dovrebbero essere incluse in tutti i comitati che definiscono le politiche e controllano i finanziamenti, tra cui IRDAC, CODEST, e CREST, i comitati di selezione ed i comitati nazionali.

2 La Commissione deve raccogliere e comparare i dati statistici dei programmi dell'UE e degli Stati membri attinenti alle donne nella scienza e nella tecnologia (S/T). I dati devono includere:

- una ripartizione per sesso dello status accademico nelle università (globalmente e per singole discipline);

- una ripartizione per sesso del personale negli istituti di ricerca S/T;

- finanziamenti delle principali agenzie nazionali che erogano sovvenzioni a favore della ricerca S/T (percentuale di candidate rispetto alla percentuale di scienziate che ottengono finanziamenti);

- una ripartizione per sesso dei membri dei principali comitati nazionali responsabili della politica di S/T e dei finanziamenti.

Allegato 1

Politiche della scienza nell'Unione europea

3 La Commissione deve prendere l'iniziativa di sviluppare programmi di azioni positive per le donne nella ricerca S/T. Si devono stabilire, per paese e per disciplina, obiettivi adeguati, a breve termine. Gli obiettivi forniranno indicazioni sulla percentuale delle donne che occupano posizioni al livello successivo più basso.

4 Le risorse dei Fondi strutturali e del Fondo sociale CE devono sostenere le donne nella scienza e nella tecnologia.

5 I futuri programmi CE e il Quarto programma quadro devono promuovere pari opportunità per le donne nella ricerca S/T.

6 La Task Force "Risorse umane, istruzione, formazione e giovani" (ora DG Educazione e Cultura) e la DG Ricerca devono maggiormente impegnarsi a migliorare la situazione delle donne nella ricerca S/T attraverso:

- finanziamenti alle reti (espressamente per donne nella scienza o tecnologia, a livello CE e negli Stati membri);

- sostegno a WITEC;

- sostegno ai "Women's Studies" nella scienza e nella tecnologia.

7 La Commissione europea ed il Parlamento europeo devono monitorare i programmi per le donne nella ricerca S/T e proporre che:

- una persona presso la Commissione coordini le misure volte a far progredire le pari opportunità per le donne nella ricerca S/T;

- la Commissione istituisca un gruppo di lavoro ad hoc per trattare questo problema;

- le misure attuate siano monitorate annualmente.

8 Il workshop ha infine esortato la Commissione europea ed il Parlamento europeo che se non si ottengono sufficienti progressi usando la persuasione ed applicando le misure di cui sopra, si devono esercitare ulteriori pressioni legali o finanziarie. Una misura molto efficace sarebbe quella di imporre a tutte le imprese industriali ed alle istituzioni accademiche di elaborare e documentare programmi per aumentare la rappresentanza delle donne nella ricerca S/T a tutti i livelli, come condizione per ricevere i fondi comunitari destinati alla R/T. A tale proposito, è stata citata la Civil Rights Act del 1964 negli Stati Uniti.

Risposta:la relazione è stata discussa con la Prof. Paolo Fasella, direttore generale della DG Ricerca a tale momento. Non vi sono state reazioni ufficiali della Commissione alle raccomandazioni. La relazione è stata però distribuita in tutta Europa e le raccomandazioni hanno dunque avuto un'ampia diffusione.

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Commissione europea (1999) Donne e scienza: Rapporto su una conferenza svoltasi a Bruxelles nell'aprile del 1998; Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee

Questo grande convegno, organizzato dalla Commissione Europea, cui hanno partecipato oltre 200 rappresentanti degli Stati membri, del Parlamento europeo e della Commissione stessa, è stato diverso da quello del 1993 e non vi sono quindi state raccomandazioni formali.

Un contributo alla conferenza è stato l'esame dei progressi compiuti rispetto alle

raccomandazioni della conferenza del 1993 "Facts and Figures still show little room at the top for women in science in most EU countries" (Osborn, 1999). Altre raccomandazioni specifiche, tratte dai contributi alla conferenza, comprendono:

i) Istruzione

migliore orientamento professionale nelle scuole;

incoraggiamento dell'esperienza lavorativa nei laboratori per gli studenti;

inserimento delle pari opportunità nella formazione degli insegnanti;

consulenti professionali.

ii) Occupazione

i datori di lavoro devono prevedere misure per la custodia dei bambini, praticare attive politiche di pari opportunità e politiche positive per la famiglia;

programmi di tutoraggio;

programmi a favore del reinserimento nel lavoro;

sostituzione dell'età cronologica con l'età accademica;

borse flessibili;

monitoraggio statistico;

banche dati;

considerare l’importanza del fattore “tempo” al fine di stabilire un equilibrio tra famiglia e carriera scientifica.

2 LIVELLO DEGLI STATI MEMBRI

2.1 Regno Unito

Committee on Women in Science, Engineering and Technology (1994) The Rising Tide: A Report on Women in Science, Engineering and Technology London: HMSO (UK)

Il governo britannico ha trattato la questione donne e scienza in un’analisi della politica scientifica, il primo dopo 20 anni, intitolato Realising our Potential: A Strategy for Science, Engineering and Technology (Chancellor of the Duchy of Lancaster 1993). Durante il processo di consultazione, diverse donne hanno descritto le difficoltà che incontrano, tra cui la mancanza di strutture per la custodia dei bambini o possibilità di lavoro flessibile ed opportunità occupazionali limitate. La relazione ha notato che:

“la mancanza di donne provoca un grande spreco di talenti e formazione, nell'industria e nelle università”;

“le donne sono la maggiore risorsa del paese particolarmente sottovalutata e costituiscono quindi un potenziale sottoutilizzato;

sono possibili molti interventi per attirare un maggiore numero di donne nella scienza e nella tecnica;

il governo ha costituito un gruppo di lavoro indipendente incaricato di trattare questa importante questione.

Allegato 1

Politiche della scienza nell'Unione europea

La relazione successiva, The Rising Tide, A Report on Women in Science, Engineering and Technology (Committee on Women in Science, Engineering and Technology 1994), ha documentato la perdita di studentesse e donne per la scienza ad ogni livello – dalla scelta di materie scientifiche a scuola, al primo diploma, al diploma successivo e sul mercato del lavoro, particolarmente quando subentrano responsabilità familiari. Poche donne riescono nella professione scelta a raggiungere posizioni elevate. Anche in biologia, dove le donne rappresentano quasi il 60%

degli studenti; molte donne continuano a svolgere lavori dove la loro formazione ed il loro talento sono sottoutilizzati.

Sommario

1 Le donne sono sottoutilizzate nella scienza, nell'ingegneria e nella tecnologia (Science, Emgineering and Technology -SET). Considerati la situazione demografica (minore numero di giovani, più donne sul mercato del lavoro), i costi di formazione degli scienziati e degli ingegneri e i vantaggi della diversità, è estremamente importante attirare più donne nei settori SET e conservarle.Tre tematiche sono particolarmente importanti: istruzione e formazione, occupazione e donne negli alti gradi della gerarchia.

2 Istruzione e formazione: il numero di candidati di ambo i sessi per la scienza e l'ingegneria nell'istruzione superiore è inferiore rispetto alle discipline letterarie ed artistiche. Come incoraggiare più donne a scegliere i settori SET a scuola, negli istituti superiori e all'università?

3 Occupazione: come rendere le carriere nei settori SET più accessibili alle donne, soprattutto durante il periodo riproduttivo?

4 Donne ai massimi livelli della gerarchia: come garantire una maggiore rappresentanza delle donne in generale, nei comitati di presidenza e negli organismi responsabili dello sviluppo e della gestione dei settori SET?

Raccomandazioni

Nel documento Unione Europea Scientifiche (pagine 133-136)