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3. Il database degli studenti dell’Università degli Studi di Cagliari

3.1 Il contesto storico

3.1.4 L’Università nella prima metà del Novecento

Il 21 agosto 1905, con Regio Decreto n. 638, venne approvato il nuovo regolamento universitario che andò a sostituire quello precedente decretato con Regio Decreto del 23 ottobre 1903 n. 465200. L’anno scolastico iniziava il 16 ottobre e terminava

il 31 luglio e poteva essere frequentato dagli studenti e dagli uditori. Per potersi immatricolare, ogni studente doveva presentare al rettore la domanda corredata dal certificato di nascita, dal diploma di licenza liceale e dal pagamento della tassa. Tutti gli allievi che avevano compiuto con profitto il primo o il secondo anno del corso dell’Accademia militare potevano immatricolarsi al primo o al secondo anno del corso di Matematica, mentre coloro che avevano compiuto con profitto l’intero corso triennale potevano iscriversi al primo anno della scuola di applicazione per gli ingegneri. Gli allievi che avevano frequentato il primo anno dell’Accademia navale di Livorno erano ammessi al secondo anno del corso di Matematica; coloro che avevano frequentato il secondo o il terzo anno e superato tutti gli esami erano ammessi al terzo anno del corso di Matematica o al primo della scuola di applicazione per gli ingegneri. I laureati ingegneri nella Regia scuola superiore navale di Genova potevano essere ammessi al terzo anno per la laurea in Matematica, Fisica o Chimica, e al secondo anno per la laurea in Scienze naturali. Ogni studente poteva richiedere il passaggio da una facoltà ad un’altra e, se superava un certo numero di esami, poteva presentare al rettore domanda di trasferimento in altra università del regno e rientrare solo dopo la fine dell’anno scolastico, riceveva inoltre, la tessera che gli permetteva di usufruire di tutti i benefici a cui aveva diritto201. Gli esami si classificavano in speciali, di licenza e di laurea; i primi si sostenevano al termine di ogni corso, la licenza veniva rilasciata dopo aver superato gli esami speciali previsti per tale grado ma non era prevista in tutte le facoltà, la laurea al termine di tutto il percorso di studi. Per conseguire quest’ultima lo studente doveva dimostrare di aver frequentato tutti i corsi e di aver superato tutti gli esami speciali, se fosse stato rimandato non avrebbe potuto presentarsi prima di tre mesi e non prima di sei qualora fosse stato nuovamente

200 Il nuovo regolamento non introdusse modifiche sostanziali.

201 Annuario della Regia Università di Cagliari per l’Anno accademico 1906-1907, Regolamento universitario 21 agosto 1905 n. 638, artt. 5-27.

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bocciato. L’esame consisteva in una presentazione orale di una dissertazione scritta liberamente dal candidato, presentata un mese prima in segreteria, e nella discussione di minimo tre tesi sempre scelte dal candidato, e in una o più prove pratiche se previste dal regolamento della facoltà202.

La Facoltà di Giurisprudenza durava quattro anni e gli esami, speciali e di laurea, si svolgevano secondo quanto stabilito dal regolamento generale. Tutti i laureati in Lettere o Filosofia, Scienze fisiche, matematiche e naturali, e Medicina potevano iscriversi al secondo anno con l’obbligo di seguire i corsi; solo i medici erano esentati dal seguire il corso di Medicina legale. Tutti coloro che erano in possesso del diploma di notaio o di procuratore avevano la possibilità di iscriversi al terzo anno203.

Anche la Facoltà di Medicina e Chirurgia prevedeva esami speciali e di laurea; una volta conseguita quest’ultima, ogni medico poteva iscriversi alla Scuola di igiene, alla Scuola per ufficiale sanitario, alla Scuola di odontoiatria e di protesi dentaria204.

La Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali, di durata quadriennale, conferiva due licenze per le scienze fisico-matematiche, di cui una portava alla laurea e l’altra alla scuola di applicazione per gli ingegneri; una per le scienze naturali e una per la chimica; e quattro lauree: in matematica, in fisica, in chimica e in scienze naturali. Una volta superati tutti gli esami e frequentato i laboratori, gli studenti potevano aspirare a conseguire la laurea, prima dell’esame orale il laureando doveva superare due prove pratiche: una sull’oggetto della dissertazione e la seconda su altre materie da lui scelte; la dissertazione scritta, preferibilmente sperimentale, doveva essere presentata insieme a dodici copie di un riassunto della stessa, nel quale il candidato esponeva il suo piano di lavoro, lo svolgimento e le conclusioni. Chi era già in possesso di una delle quattro lauree poteva aspirare a conseguirne un’altra:

• per la laurea in matematica, i laureati in fisica potevano iscriversi al 4° anno, con l’obbligo si seguire due corsi del secondo biennio diversi da quelli già seguiti e a sostenere gli esami relativi; i laureati in chimica o chimica e farmacia non in possesso della licenza in scienze fisico-matematiche, potevano iscriversi al secondo anno; i laureati i scienze naturali senza licenza

202 Ivi, artt. 28-43.

203 Regolamento per la Facoltà di Giurisprudenza, artt. 1-15. 204 Regolamento per la Facoltà di Medicina e Chirurgia, art. 1-23.

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in scienze fisico-matematiche potevano iscriversi al secondo anno senza dove frequentare i corsi di chimica, fisica e mineralogia; i laureati in chimica e scienze naturali in possesso della licenza in scienze fisico-matematiche, invece, potevano iscriversi al terzo anno, così come gli ingegneri civili e industriali; qualsiasi altra laurea non consentiva alcun tipo di abbreviazione di carriera.

• Per la laurea in fisica, i laureati in matematica potevano iscriversi al terzo anno; i laureati in chimica e in chimica e farmacia, se in possesso della licenza in scienze fisico-matematiche, potevano essere iscritti al terzo anno, se in possesso della licenza in scienze naturali, invece, al secondo anno; i laureati in scienze naturali, se non avevano conseguito la licenza in scienze fisico- matematiche, potevano iscriversi al secondo anno, se invece l’avevano già conseguita potevano iscriversi al terzo; i laureati in medicina e chirurgia passavano direttamente al secondo anno; gli ingegneri civili al terzo; tutte le altre non generavano alcuna abbreviazione.

• Per la laurea in chimica, i laureati in matematica, medicina e chirurgia, ingegneria civile, potevano accedere direttamente al terzo anno con l’obbligo di seguire nuovamente il corso di chimica generale; anche i laureati in fisica, scienze naturali e agraria accedevano direttamente al terzo anno con l’obbligo di frequentare tutti i corsi di chimica; i diplomati in farmacia, purché con diploma liceale o con licenza in scienze fisico-matematiche, potevano iscriversi al terzo anno con l’esonero dal frequentare i corsi seguiti per conseguire il diploma di farmacista, ma dovevano sostenere gli esami di fisica e mineralogia anche se già superati nella carriera precedente.

• Per la laurea in scienze fisiche, matematiche e naturali, i laureati in matematica, fisica, chimica o chimica e farmacia, in agraria, in medicina e chirurgia, e ingegneria civile e industriale, potevano essere iscritti direttamente al terzo anno; i diplomati in farmacia passavano al secondo, se avevano già seguito il corso di anatomia normale, o anatomia e fisiologia comparate potevano invece iscriversi al terzo anno205.

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La Scuola di Farmacia conferiva il diploma in farmacia e la laurea in chimica e farmacia. Per il conseguimento del diploma, il candidato doveva superare due prove: una alla fine del terzo anno, che prevedeva un’analisi qualitativa da eseguire in laboratorio, un’analisi o preparazione estratta a sorte di due prodotti farmaceutici e una prova orale in cui si doveva discutere sugli esami precedenti e su ulteriori domande; una prova alla fine del quarto anno, nella quale doveva presentare un esame pratico e professionale in cui dimostrare la conoscenza dei medicamenti, delle piante, della farmacopea e sulla legislazione sanitaria. Gli aspiranti alla laurea in Chimica e Farmacia, una volta conseguiti tutti gli esami, avrebbero ottenuto la licenza in chimica e farmacia al termine del primo biennio e la laurea il termine del quinto. L’esame di laurea era strutturato in due sedute: una alla fine del quarto anno, articolato in tre prove di analisi chimica, qualitativa, quantitativa e tossicologica; una prova di analisi e preparazione di due prodotti farmaceutici estratta a sorte, e, infine, la presentazione di una dissertazione scritta sperimentale su un argomento scelto dal candidato; e una prova alla fine del quinto, che prevedeva un esame pratico e professionale. Tutti i laureandi che nella tesi di laurea si occupavano di ricerche originali, su proposta del direttore del laboratorio in cui lavoravano e dietro parere favorevole del Consiglio della scuola, potevano presentare la dissertazione e sostenere l’esame di laurea alla fine del quinto anno206.

La fisionomia delle università italiane fu modificata il 30 settembre 1923 quando, con Regio Decreto n. 2102, fu approvata la legge Gentile. Le novità della nuova legge riguardavano l’autonomia amministrativa, l’autonomia didattica – per cui ogni Università aveva il diritto di determinare il proprio Ordinamento degli Studi–, e la libertà di studio degli studenti, ai quali era data facoltà di formulare il proprio piano di studio. L’ateneo cagliaritano venne compreso tra le università di serie A e ciò permise di riattivare il funzionamento della Facoltà di Lettere e Filosofia, inattiva dal 1859207.

Il 14 ottobre 1926 fu approvato il nuovo statuto dell’Università di Cagliari, che comprendeva le Facoltà di Giurisprudenza, cui era annesso l’Istituto giuridico ed

206 Regolamento per la Suola di Farmacia, artt. 1-27. 207 Sorgia, Lo studio generale cagliaritano, pp. 82-83.

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economico, di Lettere e Filosofia, di Medicina e Chirurgia, di Scienze fisiche, matematiche e naturali e la Scuola di Farmacia208.

Gli studenti, che all’immatricolazione ricevevano la tessera e il libretto, avevano l’obbligo di frequentare le lezioni, in caso contrario non potevano essere ammessi agli esami. L’esame di laurea consisteva in una dissertazione scritta su un tema scelto dal candidato e in una prova orale sulla dissertazione e su due fra tre temi di materie diverse scelti sempre dal candidato209; tutti i laureati che aspiravano al

conseguimento di un’altra laurea potevano iscriversi con abbreviazione di carriera.

Il nuovo Statuto, approvato con Regio Decreto 16 dicembre 1934 n. 2400, ampliava ancora una volta l’offerta formativa dell’Ateneo in quanto la Facoltà di Giurisprudenza rilasciava due lauree: in Giurisprudenza e in Scienze Politiche210.

Altra novità fu il riconoscimento della Scuola di Farmacia al rango di facoltà211.

Nel 1938 il Ministro della Pubblica Istruzione autorizzò l’istituzione della Facoltà di Magistero e, nel 1939, della Facoltà di Ingegneria con il corso di Ingegneria mineraria212.

Riassumendo in uno schema il percorso di studi che gli studenti potevano intraprendere secondo i regolamenti dal 1626 al 1938 si evince quanto segue213:

208 Annuario della Regia Università di Cagliari per l’Anno accademico 1924-1927, Statuto della Regia Università di Cagliari 14 ottobre 1926, art. 1.

209 Ivi, artt. 3-5, 13-15.

210 Annuario della Regia Università di Cagliari per l’Anno accademico 1934-1935, Statuto della Regia Università di Cagliari 16 dicembre 1934, Titolo II art. 2.

211 Ivi, Titolo VI.

212 Sorgia, Lo studio generale cagliaritano, p. 85.

213 I riquadri in rosso indicano le facoltà, in giallo i corsi, in blu i gradi accademici, in verde le

modalità di conferimento della laurea; la freccia tratteggiata indica la possibilità di conseguire la seconda laurea con abbreviazione di carriera.

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