• Non ci sono risultati.

LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

Nel documento Consuntivo 2008 (1,1mb) (pagine 156-159)

La Cassa integrazione guadagni ha risentito del basso profilo congiunturale, risultando nel complesso delle tre gestioni, ordinaria, straordinaria e speciale edilizia, in crescita del 51,2 per cento rispetto al 2007, in misura più ampia rispetto a quanto emerso nel Paese (+24,6 per cento). Di conseguenza l’incidenza sul totale nazionale è salita dal 3,0 per cento del 2007 al 3,6 per cento del 2008. A partire dagli anni ’80, il rapporto più elevato, pari al 7,5 per cento appartiene al 1987.

In un contesto generale dal sapore recessivo, le ore autorizzate nel 2008 relative agli interventi ordinari, la cui matrice è prevalentemente anticongiunturale, sono risultate in Emilia-Romagna 3.022.888, con una crescita del 159,5 per cento rispetto all’anno precedente, (+96,8 per cento in Italia), sintesi degli incrementi del 158,2 e 177,3 per cento rilevati rispettivamente per operai e impiegati. Se analizziamo l’andamento della Cig nel corso dell’anno, possiamo vedere che il ricorso è apparso in forte ripresa nella seconda metà dell’anno. Dalla crescita del 33,1 per cento dei primi sei mesi, si è passati al +346,1 per cento della seconda metà, fino ad avere su base annua, come visto precedentemente, un aumento del 159,5 per cento. Lo sfasamento temporale tra richiesta di Cig e relativa autorizzazione, che solitamente può variare da uno a due mesi, deve indurre ad una certa cautela nell’analisi dei dati, soprattutto se si tratta di frazioni d’anno. Il rallentamento della crescita economica, apparso più evidente dall’estate, ha avuto riflessi negativi sul ricorso alla Cig piuttosto accentuati, delineando una situazione decisamente critica.

Se confrontiamo il 2008 con la media dei cinque anni precedenti emerge nuovamente un incremento, pari al 26,4 per cento, a conferma della scarsa intonazione del ciclo economico. Non si tratta tuttavia di un valore record.

Ricorsi maggiori sono stati riscontrati negli anni 2005, 1999, 1997 1996, 1994, 1993 e nel quinquennio 1990-1994, quando si registrò un rapporto medio appena inferiore agli 8 milioni e mezzo di ore. Il ricorso più massiccio, dal 1990, appartiene al 1993, con 12.832.755 ore autorizzate.

La grande maggioranza dei settori di attività, come si può evincere dalla tavola 17.1 ha evidenziato aumenti, che sono apparsi piuttosto ampi nelle industrie metalmeccaniche, del vestiario, abbigliamento e arredamento, della trasformazione dei minerali non metalliferi, che comprendono le industrie ceramiche, e della carta-stampa-editoria. Altri incrementi degni di nota, superiori all’80 per cento, sono stati accusati dalle industrie alimentari, del legno e chimiche. I decrementi sono risultati circoscritti a pochi settori, quali le industrie estrattive, tessili ed edili. Dal rapporto tra le ore autorizzate per interventi anticongiunturali dell’industria in senso stretto, vale a dire il maggiore utilizzatore, e i rispettivi dipendenti, rilevati dall’Istat tramite l’indagine continua sulle forze di lavoro, si ricava un indice che possiamo definire di “malessere congiunturale”. Sotto questo aspetto l’Emilia-Romagna ha mostrato una maggiore tenuta rispetto al resto d’Italia, facendo registrare, in ambito nazionale, il migliore rapporto pro capite (6,49), precedendo Umbria (6,52), Sardegna (6,66) e Friuli-Venezia Giulia (6,77). Gli ultimi posti della graduatoria nazionale sono stati occupati da Basilicata (118,22), Valle d’Aosta (42,29) e Piemonte (37,63). La media nazionale è stata di 18,05 Ore.

La Cassa integrazione guadagni straordinaria è concessa per fronteggiare gli stati di crisi aziendale, locale e settoriale oppure per provvedere a ristrutturazioni, riconversioni e riorganizzazioni.

Nel 2008 le ore autorizzate sono ammontate in Emilia-Romagna a 3.390.443, vale a dire il 31,3 per cento in più rispetto all’anno precedente. Se si confronta la situazione 2008 con quella media del quinquennio 2003-2007 si ha ancora una crescita, ma meno elevata, pari al 3,9 per cento. La ripresa delle ore autorizzate, molto più accentuata rispetto a quanto avvenuto nel Paese (+1,2 per cento) è stata determinata da entrambe le posizioni professionali: impiegati (+22,2 per cento); operai (+34,4 per cento).

Le informazioni disponibili non consentono di verificare quanto abbiano pesato gli stati di crisi sull’incremento delle ore autorizzate.

Resta in ogni caso una situazione decisamente meno intonata rispetto all’andamento generale, che ha innalzato la relativa quota regionale sul corrispondente totale nazionale dal 2,4 al 3,1 per cento. La quota più elevata appartiene al 1987, quando venne registrata una incidenza del 7,3 per cento.

Se analizziamo l’andamento dei vari settori di attività, possiamo vedere che l’aumento generale è stato determinato soprattutto dalle industrie metalmeccaniche e della trasformazione dei minerali non metalliferi. L’incidenza di quest’ultimo settore sul monte ore autorizzate è salita dal 3,8 al 10,1 per cento.

Da sottolineare inoltre il sensibile incremento del settore commerciale, che in pratica coincide con gli addetti delle mense aziendali, le cui ore autorizzate sono lievitate del 130,2 per cento. L’industria edile è tornata a crescere, arrivando a coprire quasi il 13 per cento del totale delle ore autorizzate.

Tabella 17.1 - Cassa integrazione guadagni. Ore autorizzate agli operai e impiegati.

Emilia-Romagna. Periodo 2007-2008.

2007 2008

Valori Valori Var. %

Tipo di intervento assoluti Comp. % assoluti Comp. % 07-2008

INTERVENTI ORDINARI

(a) Compresa la gomma e le materie plastiche.

Fonte: Inps e nostra elaborazione.

Negli altri ambiti settoriali si è alleggerita la situazione delle industrie della moda, che hanno beneficiato delle flessioni rilevate nelle industrie tessili e del vestiario-abbigliamento e arredamento. Altre diminuzioni sono state riscontrate nella carta-stampa-editoria e nei trasporti e comunicazioni. Se rapportiamo le ore

autorizzate di Cig straordinaria dell’industria in senso stretto ai rispettivi occupati alle dipendenze, il fenomeno assume contorni decisamente ridotti. In questo caso l'Emilia-Romagna si colloca nuovamente al primo posto della graduatoria regionale (5,58) pro capite, davanti a Trentino-Alto Adige (7,94), Toscana (11,03), Veneto (13,49) e Lombardia (15,32). L'ultimo posto è appartenuto nuovamente alla Basilicata (79,87), seguita da Sardegna (65,74) e Campania (58,69). La media italiana è stata di 21,37 ore per dipendente.

La gestione speciale edilizia della Cassa integrazione guadagni viene di norma concessa quando il maltempo impedisce l'attività dei cantieri. Ogni variazione deve essere conseguentemente interpretata alla luce di questa situazione. Eventuali incrementi delle ore autorizzate possono tradurre condizioni atmosferiche avverse, ma anche sottintendere la crescita dei cantieri in opera. Le diminuzioni possono prestarsi ad una lettura di segno contrario. Nel 2008 le ore autorizzate in Emilia-Romagna sono ammontate a 1.709.319, vale a dire il 5,1 per cento in più rispetto al 2007, a fronte della crescita nazionale del 12,5 per cento. E’ da ricordare che nel 2008 c’è stata una piovosità piuttosto diffusa nei mesi primaverili, e ciò può avere influito sull’attività dei cantieri.

Se rapportiamo il numero di ore autorizzate ai dipendenti del settore possiamo vedere che in ambito regionale è stato il Lazio a fare registrare il valore più contenuto (14,18), davanti a Sicilia (17,32) e Lombardia (18,23). L’Emilia-Romagna si è collocata in sesta posizione, con 21,54 ore per dipendente, al di sotto della media nazionale di 27,48. I quantitativi più elevati sono stati riscontrati in Valle d’Aosta (124,55) e Trentino-Alto Adige (1182, 08), uniche due regioni italiane a superare, come nel triennio 2005-2007, la soglia delle cento ore per dipendente.

Nel documento Consuntivo 2008 (1,1mb) (pagine 156-159)