L’impostazione dell’indagine e i risultati
4.5 La classificazione dei runner nelle categorie di adottanti
esclusivamente Zoom Fly da quelli che corrono con Zoom Vaporfly 4% o entrambi i modelli.
La prima categoria (solo Zoom Fly, 56,7% del totale) è caratterizzata da: -‐ Distanza preferita 5K (32,9%) e 10K (31,8%);
-‐ Chilometraggio settimanale sopra i 50K per oltre un terzo del campione (38,8%); -‐ Il 51,8% acquista ogni 6 mesi o meno e il 41,2% tra 6 mesi e 1 anno;
-‐ Un passo medio compreso tra i 4:30 e i 5:00/K per il 27,1% del campione e tra i 4:00 e i 4:30/K per il 25,9%.
La seconda categoria (solo Zoom Vaporfly 4% o entrambe) invece:
-‐ Distanza preferita 10K (27,7%), mezza maratona (26,2%) e maratona (23,1%); -‐ Chilometraggio settimanale sopra i 50K per più della metà del campione (56,9%); -‐ Frequenza d’acquisto ogni 6 mesi o meno per l’84,6% del campione;
-‐ Un passo medio compreso tra i 4:00 e i 4:30/K per il 38,5% del campione e tra i 3:30 e i 4:00/K per il 30,8%.
In sintesi, quello che salta all’occhio è la tendenza della seconda categoria a percorrere distanze maggiori e a scegliere tipologie di gare più lunghe (10K, mezza maratona e maratona). Di riflesso la frequenza d’acquisto è maggiore in quanto le scarpe vanno incontro ad una maggiore usura, è quindi importante garantire una durata della scarpa che soddisfi le aspettative di entrambe le categorie in relazione ai tipi di allenamento. Anche il passo medio cambia in base alla categoria di utilizzatori, sarebbe interessante indagare sul consumo della suola in base a questa variabile, in modo da ottimizzare la soddisfazione dei runner.
4.5 La classificazione dei runner nelle categorie di adottanti
Nel capitolo 1 abbiamo visto come sia possibile individuare diverse categorie di adottanti e come queste presentino delle caratteristiche specifiche. Nel questionario ho inserito una domanda specifica per dividere gli utenti nelle categorie di innovatori e imitatori, per poi studiarne le caratteristiche e vedere se possono essere assimilate a quelle della teoria. Si tratta della domanda 5: “Quando hai acquistato le scarpe?”.
Le opzioni di risposta sono “Tra luglio e settembre 2017” e “Tra ottobre 2017 e oggi”. Ho selezionato il mese di settembre per tracciare una linea tra innovatori e imitatori poiché fino a quella data le scarpe erano già in vendita da qualche mese (luglio) e inoltre già da mesi prima dell’evento Breaking2 (6 maggio 2017) circolavano informazioni su Vaporfly 4% e Zoom Fly. In aggiunta, il 24 settembre 2017 con la vittoria di Kipchoge (protagonista di Breaking2) alla maratona di Berlino queste scarpe hanno guadagnato maggiore popolarità. Anche le maratone di Chicago e New York sono state un successo per gli atleti sponsorizzati da Nike, che hanno conquistato la prima posizione in entrambe le gare sia nel podio maschile sia in quello femminile. Per questo motivo ho considerato il mese di settembre come uno spartiacque tra le prime tre maratone più importanti dell’anno (Tokyo, Boston, Londra) e quelle appena nominate, al fine della mia analisi.
Il 41,3% del campione ha acquistato le scarpe tra luglio e settembre 2017 e il restante 58,7% dopo questa data. Confrontiamo le caratteristiche di questi due gruppi di runner (fig. 34) per vedere se presentano caratteri comuni o se possono essere assimilati alle categorie di innovatori e imitatori proposte da Bass.
La stragrande maggioranza del campione conosce il progetto Breaking2 (98%), dunque questa variabile non risulta utile ai fini della clusterizzazione. Questo è normale, abbiamo visto infatti come la maggior parte dei runner sia venuta a conoscenza delle scarpe proprio grazie all’evento.
Vediamo meglio le altre caratteristiche:
Fig. 34: I dati relativi alle due categorie di innovatori e imitatori.
Per quanto concerne le modalità di ricerca di informazioni sulle scarpe possiamo notare che entrambi i gruppi ne sono venuti a conoscenza grazie all’evento Breaking2 in primis, seguito dalle fonti online (siti, canali social, articoli, influencer). Sebbene i mezzi di ricerca siano molto simili, il dato importante è quello relativo alla conoscenza delle scarpe prima dell’evento Breaking2. Infatti l’83,9% del primo gruppo ha risposto affermativamente mentre per la categoria degli imitatori la percentuale dei “Si” scende al 69,3%. Si tratta di valori abbastanza vicini, che tuttavia evidenziano come gli innovatori fossero maggiormente informati prima dell’evento svoltosi a Monza il 6 maggio 2017. Questo è in sintonia con la teoria sulla diffusione dell’innovazione di Rogers secondo cui gli innovatori sono maggiormente attivi nella ricerca di informazioni.
Facendo sempre riferimento alla base teorica, gli innovatori dovrebbero essere maggiormente esposti ai mezzi di comunicazione di massa mentre le relazioni interpersonali dovrebbero avere un peso maggiore per gli imitatori. Sarebbe
interessante approfondire l’analisi avendo a disposizione i dati di vendita delle scarpe e altre informazioni sui consumatori (ad esempio la data effettiva di acquisto della scarpa). In questo modo sarebbe possibile capire se e quando le vendite hanno subito un’accelerazione e studiare le caratteristiche dei consumatori posizionati a sinistra (innovatori) e destra (imitatori) di quel momento.
I dati relativi al canale d’acquisto evidenziano come la percentuale più alta degli innovatori abbia utilizzato i canali digitali (43,5% Sito/App di Nike) mentre oltre due terzi degli imitatori abbia preferito i canali fisici unitamente a quelli digitali (rispettivamente 35,2% per il negozio e 34,1% per Sito/App di Nike). E’ probabile che la disponibilità negli store fisici sia aumentata dopo i primi mesi dal lancio del prodotto, questo spiegherebbe la percentuale più alta degli imitatori.
Un quinto degli innovatori (22,6%) ha avuto le scarpe gratis. Osservando il loro profilo è possibile notare come questa fetta del campione sia costituita principalmente da dipendenti dell’azienda, atleti sponsorizzati da Nike o società sportive coinvolti nel test e nella diffusione del prodotto.
Analizzando le variabili socio-‐economiche possiamo notare come non ci siano grosse differenze per quanto riguarda il titolo di studio, in entrambi i gruppi le percentuali più alte sono occupate da persone in possesso di una laurea triennale e di un diploma di scuola superiore, in linea con le caratteristiche generali dell’intero campione. Come abbiamo visto in precedenza questo non suona strano, dal momento che la maggioranza del campione è costituita da studenti. Tuttavia un quarto delle persone che fanno parte del gruppo degli innovatori è in possesso di una laurea magistrale (24,2%).
Quest’ultimo dato spiega le differenze tra le percentuali relative alla posizione lavorativa: la maggioranza degli innovatori ha un contratto a tempo indeterminato (37,1%), mentre la metà degli imitatori è rappresentata da studenti (51,1%).
Possiamo concludere dicendo che il gruppo degli innovatori è caratterizzato effettivamente da una condizione socio-‐economica migliore rispetto a quello degli imitatori: in particolare presenta un livello di istruzione migliore ed è plausibile che possegga un reddito più alto (più della metà del campione è formata da lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori autonomi, con solo un 27,4% di studenti).
4.6 L’importanza delle variabili considerate nella scelta delle scarpe
Le domande 7-‐14 e la 17 sono state pensate per valutare l’importanza delle variabili considerate dai runner nella scelta delle scarpe, per vedere se alcune di queste hanno un peso maggiore delle altre e se esiste una correlazione tra queste e la soddisfazione complessiva.
Consideriamo innanzitutto la valutazione delle singole variabili, partendo da quelle raggruppate sotto la categoria Marketing (Brand, Colore, Design, Prezzo):
Fig. 35: Le variabili della categoria Marketing.
In fig. 35 possiamo vedere le percentuali delle valutazioni e le medie per ogni variabile. Le medie più alte corrispondono alle variabili “brand” (4,01) e “design” (4,20), un dato a mio parere correlato all’alta percentuale di fedeli al marchio dello swoosh (oltre il 50%) che è emersa nel paragrafo 5.1.
“Colore” e “prezzo” hanno delle medie più basse. Per quanto riguarda la prima variabile possiamo dire che questa viene messa in secondo piano rispetto al design della scarpa.