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5. ANALISI DEL ROMANZO CASUAL

5.10. La concezione della vita e della felicità

Legato al tema che abbiamo trattato nel paragrafo precedente è l'argomento che riguarda l'importanza e il significato della felicità per i personaggi rappresentati in questo romanzo.

In più di un'occasione nel racconto della Robski si parla del valore della vita e del modo più giusto di vivere; si parla di felicità, di cosa sia la vera felicità, di come raggiungerla e mantenerla.

Nel terzo capitolo del romanzo la protagonista dice:

Некоторые относятся к жизни потребительски. Некоторые - как к подвигу. Некоторые - как к чаше, которую нужно испить. До дна. Я отношусь к жизни как к партнеру. По увлекательной игре. Весь мир - игровое поле. Первый ход всегда за ней. Я делаю ответный и с интересом жду ее следующего. В этой игре нет правил. Это немного страшно, но со временем я привыкла. И победителей тоже нет. Сначала я пыталась вести счет, но быстро бросила. Я никогда не пропускала свой ход. Когда хотелось сдаться, я брала тайм-аут.

У нее всегда был джокер в колоде.

Его появление в самых неожиданных местах придавало игре остроту.

Невозможно предугадать, в каком качестве он появится на поле в следующий раз. Главное - жить так, как будто джокера не существует.

Я играла на счастье.227

Alcune persone hanno un approccio consumistico alla vita, altre eroico. Altre ancora la considerano come un calice che va suonato fino all'ultima goccia.

Per me la vita è l'avversaria in un gioco avvincente. Tutto il mondo è un tavolo da gioco.

La prima mossa sta sempre a lei. Io rispondo, poi attendo con ansia il turno successivo. Non ci sono regole: la cosa può far paura ma, con il tempo, ci si abitua. E non esiste un vincitore.

All'inizio mi sforzavo di tenere i punti, ma ho dovuto rassegnarmi presto. Non ho mai saltato una mossa: quando ero sul punto di arrendermi, chiedevo un time out.

La vita ha sempre in mano il jolly, che tira fuori nei momenti più impensabili, rendendo il gioco più eccitante. È impossibile indovinare quando lo butterà sul tavolo la prossima volta. L'importante è vivere come se quel jolly non esistesse.

La mia posta in gioco era la felicità.228

In questo brano, la donna spiega che esistono diversi modi di approcciarsi alla vita. A lei piace pensare che la vita sia come un'avversaria di un grande gioco immaginario, fatto di mosse, di attese e di jolly da tirare fuori al momento giusto. Le regole non esistono e la vita viene così vissuta giorno per giorno, a seconda delle situazioni e degli eventi, a seconda di quello che la vita stessa decide di offrirti in ogni momento. L'obbiettivo è il raggiungimento della felicità, una felicità che nel caso dei personaggi descritti, è caratterizzata soprattutto dalla possibilità di vivere nel lusso, nella ricchezza, nel piacere e nel divertimento. Una felicità che significa fare sempre quello che si vuole e quello che piace, essere liberi da impegni e preoccupazioni, essere liberi di pensare prima di tutto a sé stessi e al proprio benessere.

In alcune parti del romanzo, la protagonista dimostra un'attitudine piuttosto infantile e ingenua nei confronti della vita. Nel sesto capitolo del racconto, si legge:

Я задумалась.

Попробовала представить ситуацию со стороны.

Я всегда так делала, когда реальность не устраивала меня.

Злодей убивает прекрасного, доброго принца. Принцесса в горе. Назначает награду за голову виновного. Подлый изменник пойман. Остается только выбрать казнь.229

Ci riflettei un attimo. Provai a immaginarmi la situazione dall'esterno. Era così che facevo sempre quando la realtà mi mandava in confusione. Il cattivo aveva ucciso il principe buono e bello. La principessa, adesso, era sopraffatta dal dolore, pronta a dare una ricompensa a chi gli avrebbe portato la testa dell'assassino. Il vile traditore era stato acciuffato. Non le rimaneva altro che scegliere il castigo. 230

227O. Робски, Casual...cit.

228O. Robski, Nessun Rimorso...cit., p. 27. 229O. Робски, Casual...cit

La protagonista, con l'intento inconscio di accettare in modo più facile la complicata situazione, si immagina come se fosse all'interno di una fiaba, fatta di principi, principesse e cattivi da sconfiggere. Ha l'occasione di poter vendicare il marito, uccidendo una persona, un crimine che è disposta a commettere e che cerca di giustificare alla sua coscienza facendo finta di essere una principessa delle favole, determinata a punire il cattivo. Tale modo di vedere le cose, molto infantile, sognatore e distaccato dalla realtà, ritorna anche quando la donna cerca di spiegare alla figlia la morte del papà. Serge viene descritto dalla donna come un re, un eroe, assassinato dai cattivi, come succede spesso nelle favole. Un atteggiamento di questo tipo rivela un desiderio bambinesco e poco maturo di modificare la realtà avversa, sempre allo scopo di poter continuare a vivere in un sogno felice e spensierato.

La felicità per la protagonista e per gli altri personaggi del romanzo viene sempre prima di qualsiasi altra cosa.

Ad esempio, quando la protagonista apprende dalla televisione dell'assassinio dell'uomo che credeva essere l'omicida del marito, atto che lei stessa aveva pianificato con Oleg, i suoi sentimenti derivati dal senso di colpa e di disagio per il gesto compiuto vengono soffocati il più possibile, al fine di preservare la sua vita e la sua felicità:

Я стояла под горячим душем. Слезы смешивались с водой, становясь менее солеными. Что-то кричало в моих ушах, билось в моей груди и рвалось наружу. Но я не выпускала. Потому что знала: выпустишь - и все. Жить дальше не сможешь. Не сможешь играть с дочерью, пить “махито”, гонять на машине и загорать на солнышке, потому что сознание того, что ты - убийца, лишает счастья. И поэтому я буду держать его внутри, глубоко-глубоко, и жить дальше. Долго и счастливо. 231

Ero sotto la doccia. Le lacrime si mischiavano all'acqua, diventando meno salate. Qualcosa mi urlava nelle orecchie, mi colpiva nel petto, cercando di uscire, ma io glielo impedivo. Sapevo che se gli avessi concesso di venire fuori, per me sarebbe finita per sempre: non avrei più potuto continuare a vivere, giocare con mia figlia, bere mojito, correre in macchina, abbronzarmi al sole, perché ammettendo si essere un'assassina mi sarei privata della felicità. Per questo dovevo tenermelo dentro, schiacciarlo bene in fondo e continuare a vivere. A lungo e felice.232

La donna, pur provando sentimenti contrastanti e comprensibilmente molto forti, decide che l'unica via da seguire è quella di ignorare queste sue emozioni, il suo senso di colpa, fare finta che non sia

231O. Робски, Casual...cit.

mai successo niente, ricacciare indietro tutte le sensazioni sgradevoli e negative, come se tutto quanto fosse stato soltanto un brutto incubo da dimenticare. Uno sforzo che lei ritiene necessario per continuare a vivere come aveva sempre vissuto, in modo infantile e spensierato e senza mai doversi preoccupare di niente, se non di divertirsi il più possibile. La protagonista non ha nessuna intenzione di cedere al senso di colpa e cambiare di conseguenza il suo stile di vita, poiché per lei significherebbe privarsi della felicità. Una felicità che per lei è il fulcro di tutta la sua esistenza: la sua felicità, la sua serenità e tranquillità vengono sempre prima di qualsiasi altro problema, evento o persona; tutto gira intorno alla sua volontà di essere felice e realizzata e niente e nessuno possono intaccare questo sistema sul quale si basa non solo la vita della protagonista, ma anche quella di molti altri personaggi.

Infatti, come abbiamo già visto, anche altre figure del romanzo, in situazioni simili, hanno agito secondo lo stesso principio: ad esempio, quando Veronika, dopo essere stata picchiata e violentata dal marito, decide di ritornare lo stesso da lui, cedendo alle sue richieste di perdono. Un atteggiamento dettato dalla volontà di non sconvolgere la propria vita e la propria felicità con litigi e separazioni.

O ancora, l'intera vicenda legata alla vita sentimentale e personale di Katja, la quale fa di tutto pur di tenersi il suo oligarca e la sua isola di felicità, riempiendo la sua vita di menzogne e falsità. La protagonista e le sue amiche sono particolarmente consapevoli della situazione favorevole in cui si trovano, sono consapevoli dell'agiatezza e del lusso che caratterizza le loro esistenze, sanno benissimo di avere la felicità a portata di mano.

In una conversazione riportata nel diciassettesimo capitolo, le donne discutono su come sarà la loro vita quando saranno vecchie, dove vivranno, quali saranno le cose che le renderanno felici in futuro e, a questo proposito, Lena afferma:

- Да ладно, - сказала Лена. - Когда мы станем старые, и здесь будет нормально. Мы будем первым поколением счастливых старушек в Москве. Как были первым поколением богатых девчонок.233

“Va bene, d'accordo” disse Lena. “Quando diventeremo vecchie, si starà bene anche qui. Come siamo

state la prima generazione a Mosca di ragazze ricche, saremo anche la prima generazione di vecchiette felici.”234

Queste donne sono state la prima generazione di ragazze ricche a Mosca e, di conseguenza, secondo loro, saranno anche la prima generazione di vecchiette felici. La ricchezza attuale si tramuterà in felicità quando saranno invecchiate: in un futuro lontano, non avranno più bisogno dei divertimenti e dei piaceri dai quali sono attratte oggi, ma avranno altre necessità che potranno benissimo soddisfare proprio grazie alla loro ricchezza. Sicuramente non avranno difficoltà a procurarsi le medicine, le cure e la tranquillità di cui avranno bisogno, cosa che non è assolutamente scontata per molti anziani russi che vivono nella contemporaneità e che devono fare i conti ogni giorno con i soldi a loro disposizione per garantirsi una vita abbastanza dignitosa.

Le figure femminili descritte in questo romanzo rappresentano una generazione di donne particolarmente agguerrite nei confronti della ricerca della loro felicità, nonché molto consapevoli della loro condizione privilegiata, che potrà garantire loro un futuro migliore e più felice rispetto a quello di altre persone, di altre generazioni e di altri momenti storici.