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Tra originale e traduzione: il titolo, la copertina e l'impostazione del romanzo

5. ANALISI DEL ROMANZO CASUAL

5.12. Tra originale e traduzione: il titolo, la copertina e l'impostazione del romanzo

Un discorso a parte merita la scelta del titolo originale del romanzo, Casual, un termine non russo ma inglese, scritto in caratteri latini e che tradotto in lingua russa corrisponde a diversi significati, tra i quali: небрежный, случайный, непреднамеренный, повседневный.250

Tradotti in italiano questi termini corrispondono a: небрежный (negligente, noncurante, trascurato, disattento), случайный (casuale, fortuito, accidentale, occasionale), непреднамеренный (non premeditato, preterintezionale), повседневный (quotidiano, ordinario).251

L'ultimo di questi significati, cioè повседневный, è quello che ci interessa in questo caso, poiché compare anche come sottotitolo nell'edizione russa del romanzo, intitolata appunto Casual.

Повседневное. L'autrice ha voluto intitolare in questo modo il suo libro allo scopo di sottolineare il

fatto che la sua intenzione era quella di fornire un resoconto della повседневность, vale a dire, della vita quotidiana dei ricchi abitanti della Rublёvka. Tuttavia, viene spontaneo domandarsi per quale motivo l'autrice abbia deciso di preferire il termine inglese come titolo principale, piuttosto

249 O. Robski, Nessun Rimorso...cit., p. 59 – 60.

250 Dizionario online russo-inglese <http://it.bab.la/dizionario/inglese-russo/casual>. 251 V. Kovalev, Dizionario russo italiano/italiano russo, terza edizione, Zanichelli...cit.

che quello russo, che sarebbe stato forse più immediatamente comprensibile a tutti.

Secondo il mio parere, la sua scelta è stata dettata semplicemente dal desiderio di adeguarsi ad un modo si esprimersi, tipico del mondo glamour, caratterizzato da una forte influenza anglo- americana a livello linguistico. Come ho già ampiamente spiegato nel primo capitolo, lo stesso termine glamour deriva dalla lingua inglese e il fenomeno del glamour, legato alla ricchezza, alla bellezza, al successo e allo spettacolo deriva prima di tutto dalla cultura inglese e americana. Per questo motivo, non c'è da stupirsi se anche in Russia, la lingua più vicina al mondo del glamour sia rimasta sempre l'inglese, che ha colonizzato lo slang giovanile e il modo di esprimersi dell'alta società attraverso i prodotti commerciali, la pubblicità, il cinema e la moda.

Utilizzando un termine inglese come titolo per il suo libro, la Robski si adegua perfettamente allo stile glamour e dà un tocco di internazionalità al suo lavoro.

Inoltre, Casual, non è l'unico dei romanzi della Robski ad essere caratterizzato dalla presenza della lingua inglese nel titolo. Oltre ovviamente al seguito, Casual 2, l'autrice ha scritto anche Happy Book. Технология совершенства (2009) e Про любоff/on (2005), quest'ultimo con un curioso gioco di parole che lega la lingua russa a quella inglese in un unico termine inventato. Questa attitudine particolare ad intitolare i propri romanzi con termini stranieri è stata presa di mira da uno dei maggiori esponenti della letteratura anti-glamour, Sergej Minaev, che nel 2006 imitò con scherno la Robski e pubblicò un romanzo intitolato Духless, parola composta anch'essa da un termine russo e da uno inglese.

Un'ulteriore analisi legata al titolo del libro, ci porta a riflettere sulla versione italiana del romanzo. Come sappiamo, il romanzo Casual è stato tradotto in lingua italiana da Denise Silvestri ed è stato pubblicato dalla Mondadori con il titolo Nessun Rimorso. La traduttrice non solo non ha mantenuto il titolo originale del libro, ma ha anche scelto di non tradurre letteralmente il suo significato, ma piuttosto di dare un titolo che esprimesse un concetto completamente diverso dall'idea iniziale dell'autrice.

Questo probabilmente perché in italiano la parola inglese casual non richiama automaticamente il concetto di vita quotidiana o di routine. Ad esempio, prendiamo in esame l'esatta traduzione del termine in italiano:

1 casuale, fortuito, involontario;

2 superficiale, non approfondito, epidermico; 3 noncurante, indifferente, distaccato;

4 informale, alla buona; (di abiti) sportivo, casual; 5 temporaneo, occasionale, saltuario, precario;252

Come si vede anche dai significati sopra riportati, il termine casual in italiano richiama più qualcosa di casuale e involontario; o, ancora meglio, viene molto spesso automaticamente ricondotto ad un tipo di abbigliamento o stile di vita informale. Se la traduttrice avesse mantenuto il titolo originale, il significato per i lettori italiani sarebbe stato sicuramente più ambiguo.

D'altro canto, la Silvestri avrebbe potuto mantenere almeno l'idea iniziale della scrittrice, trovando un titolo che richiamasse il termine russo повседневность e che facesse riferimento alla quotidianità della vita glamour dei ricchi.

Tuttavia, sorge spontanea una domanda: il pubblico dei lettori italiani sarebbe stato veramente interessato a conoscere la quotidianità dei ricchi abitanti della Rublёvka, tanto quanto i lettori russi? Direi di no, considerata anche la scarsa conoscenza della cultura russa da parte del lettore medio italiano.

La traduttrice sceglie quindi di intitolare il romanzo Nessun Rimorso, una denominazione che focalizza l'attenzione più che altro sulla vicenda interna legata alla vendetta e all'omicidio. Il titolo è rinforzato anche dall'immagine in copertina, diversa da quella presente nell'edizione russa.

Infatti, se nella copertina del romanzo russo Casual compare l'immagine di una Ferrari rossa sullo sfondo di una grande villa in bianco e nero, nell'edizione italiana con il titolo Nessun Rimorso, in copertina troviamo, su sfondo nero, una scintillante pistola, tempestata di diamanti, con l'incisione C.C.C.R e legata a un bigliettino scritto in cirillico che dice: я люблю вас навсегда (vi amo per sempre)253

. L'insieme risulta a mio avviso piuttosto fuorviante, poiché presenta questo libro come se

252 F. Picchi, Grande dizionario inglese-italiano, Hoepli...cit., pp. 177 – 178. 253 La traduzione è mia.

appartenesse al genere del giallo o del thriller, allontanandosi dal vero contenuto della storia e dall'obbiettivo della Robski, che, lo ribadiamo, era quello di presentare la vita dei ricchi moscoviti e non di concentrarsi sul delitto e sulla vendetta.

Nonostante in basso a sinistra compaia la scritta Sesso, shopping e vendetta. Il best seller della nuova Russia, gli elementi che colpiscono maggiormente e immediatamente il lettore sono il titolo e la copertina, i quali suggeriscono un contenuto e un'impostazione differente da quella reale, ma che, allo stesso tempo, attira di più l'attenzione delle persone.

Riassumendo, queste modifiche possono essere spiegate facendo riferimento al contesto culturale e alle esigenze legate al mercato editoriale di un paese: il romanzo della Robski appartiene alla prosa glamour russa, che in Italia non ha una diretta corrispondente. Tuttavia, affinché un libro di questo tipo possa avere un certo successo di pubblico, deve per forza essere inserito all'interno di un genere conosciuto. É probabilmente per questo motivo che il titolo e la copertina sono stati modificati in modo tale da far sì che questo libro potesse sembrare un romanzo giallo o un thriller e potesse così attirare maggiormente l'attenzione dei lettori.

Questo romanzo potrebbe essere considerato come un esempio di come l'originalità di un'idea iniziale venga sacrificata in favore delle effettive possibilità di vendita sul mercato.

Alcune particolarità della traduzione in italiano mi portano a compiere delle ulteriori riflessioni. Infatti, nella versione di questo libro pubblicata in Italia possiamo innanzitutto riscontrare che, ciascun capitolo, tranne il ventiduesimo, cioè l'ultimo e il più corto, è introdotto da una breve frase. Tale citazione iniziale risulta essere un brano estrapolato dal capitolo stesso, di cui la frase funge da introduzione. La curiosità sta nel fatto che questa soluzione non è affatto presente nella versione originale del romanzo della Robski.

La scelta effettuata dalla traduttrice di inserire queste citazioni iniziali, a mio parere, non ha un'evidente motivazione, e non è chiaro quale sia stato in effetti il suo intento nell'agire in questo modo e nell'aggiungere al testo qualcosa che originariamente non c'era.

Analizzando le frasi scelte per fare da introduzione ai capitoli, sembra che la caratteristica che le accomuna in qualche modo sia una certa sfumatura ironica e sarcastica, come ad esempio nelle citazioni seguenti riportate rispettivamente all'inizio dei capitoli 4, 6, 7 e 10:

Non mi andava di mostrare all'amante di Serge tutto il fascino della mia mimica facciale. A meno che non volessi spaventarla. In tal caso mi sarebbe bastato togliere gli occhiali e farle una brutta faccia...o forse anche solo togliere gli occhiali.254

Per Oleg, con i suoi denti di ferro, dieci milioni di dollari erano una cifra astratta, come per un cane randagio dieci chili di ossa.255

I suoi orecchini di brillanti erano falsi, ma nel nostro quartiere a nessuno sarebbe mai venuto in mente che ne esistessero di quel genere.256

Gli sbattei la portiera in faccia. Non si buttò sotto le ruote per fermarmi. È una vergogna quando rinunciano a te così facilmente.257

Forse la traduttrice, impiegando questa soluzione, voleva sottolineare l'atteggiamento ironico della protagonista nei confronti degli eventi e della vita stessa. Oppure più semplicemente, voleva catturare l'attenzione del lettore, incuriosendolo e proiettandolo sin dall'inizio e con velocità, direttamente nel cuore di un nuovo capitolo.

Un altro elemento poco chiaro a proposito della traduzione, riguarda la citazione iniziale al romanzo. Nella versione originale della Robski, il romanzo si apre con questa citazione in russo:

Судьба и нрав суть имена одного понятия258

, tradotta correttamente in italiano dalla Silvestri come Destino e carattere sono due nomi di un medesimo concetto259

.

La stranezza salta all'occhio se confrontiamo i diversi autori della citazione riportati dall'autrice e dalla traduttrice: infatti, la Robski attribuisce questo pensiero al poeta tedesco Novalis, mentre la Silvestri la attribuisce allo scrittore tedesco Hermann Hesse.

Anche in questo caso la traduttrice potrebbe aver agito cercando di andare incontro alle conoscenze del pubblico dei lettori. Infatti, l'aforisma in questione, pur essendo opera del poeta Novalis (risale al romanzo Heinrich von Ofterdingen del 1802), è più famoso per essere stato utilizzato all'interno

254 O. Robski, Nessun Rimorso...cit., p. 29. 255 Ivi, p. 37.

256 Ivi, p. 49. 257 Ivi, p. 75.

258 O. Робски, Casual...cit.

di un romanzo di Hesse intitolato La cura (1925).

Tralasciando il discorso sugli autori, questa citazione ha un significato abbastanza chiaro.

Con essa si vuole sottolineare il fatto che molte volte attribuiamo al destino delle responsabilità che in realtà dipendono forse maggiormente dal nostro carattere, cioè dal nostro modo di agire e dai nostri comportamenti. Il pensiero si lega bene con la vicenda vissuta dalla protagonista del romanzo, la quale ad un certo punto vede la sua vita infrangersi e complicarsi in una serie di situazioni spiacevoli che la costringono a combattere e a mettersi in gioco in prima persona. Tuttavia, gran parte di quello che si trova costretta a fronteggiare non è frutto solo di un destino avverso, ma probabilmente è anche la conseguenza del suo modo di vivere e delle sue scelte.