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La disponibilità di risorse per le imprese

Capitolo VI: Le opinioni delle PMI aggiornate a settembre

6.6 La disponibilità di risorse per le imprese

Come ultimo aspetto dell’indagine le imprese coinvolte hanno fornito un’opinione generale sulla disponibilità di risorse presso gli intermediari finanziari.

Il giudizio delle PMI si è basato sull’effettiva possibilità che le stesse hanno di accedere allo strumento finanziario desiderato in un momento specifico. Lo stesso, inoltre, viene concesso solo se la controparte rientra nei canoni di valutazione da parte dell’ente erogatore.

Nel complesso la tipologia del prestito bancario, rispetto al periodo precedente, vede una percentuale minore di imprese che sono riuscite a rispettare le richieste

dell’intermediario finanziario e ottenere quindi l’erogazione del credito richiesto. Prendendo in considerazione gli altri contratti di finanziamento emerge come la percentuale di PMI che ha richiesto linee di credito a breve termine, credito commerciale o leasing rimanga sostanzialmente immutata rispetto all’indagine precedente. Il leasing è ancora una tipologia contrattuale molto richiesta e in cui il 16% delle PMI trovano un effettivo accesso per supportare efficacemente i propri investimenti.

Un altro elemento di rilievo riguarda le differenze sull’effettivo accesso ai finanziamenti da parte delle piccole-medie imprese e delle imprese di grandi dimensioni. La differenza di trattamento si è sostanzialmente ridotta, anche se permangono alcune differenze sull’effettivo accesso alle forme di credito. Infatti sono le PMI che segnalano un miglioramento delle possibilità di accesso al credito mentre le grandi imprese mostrano un aumento in termini percentuali inferiori rispetto all’analisi precedente.

In sostanza si riscontra un miglioramento complessivo della disponibilità finanziaria per gli imprenditori sia nel caso delle PMI sia nel caso delle grandi imprese, evidenziando quindi una situazione di beneficio che riguarda tutte le categorie di attività.

Complessivamente tutti i paesi dell’area euro hanno mostrato segnali di miglioramento sull’accesso al credito e questo si rispecchia nei quattro paesi più industrializzati presi in considerazione.

In Italia la situazione appare in progressivo miglioramento sia sul versante delle linee di credito sia dei prestiti e del credito commerciale che mostrano segnali di una progressiva ripresa dopo un periodo di calo avvenuto a partire dal 2012.

La seguente tabella mostra per le PMI e le altre imprese la percezione della disponibilità delle seguenti tipologie di finanziamento:

Fonte: ECB - Survey on the Access to Finance of Enterprises in the euro area, pag. 21

La tabella 51 mostra che, dopo il periodo di difficoltà iniziato con le crisi interne del 2012, la percezione delle imprese incluse nel sondaggio è andata progressivamente migliorando per tutte le forme di accesso al credito prese in considerazione.

I benefici maggiori sono stati comunque percepiti dalle imprese di maggiori dimensioni che in alcuni casi si staccano nettamente dagli altri, come per l’accesso alle linee di credito a breve termine o ai prestiti bancari. Anche le PMI hanno fornito segnali di un cambiamento favorevole delle condizioni di disponibilità di credito soprattutto per quanto riguarda, ancora una volta, il leasing.

La tabella seguente mostra invece, sempre per le stesse tipologie di credito, la percezione effettiva delle imprese dell’area euro e dei quattro paesi più industrializzati ovvero Germania, Francia, Spagna e Italia:

Tabella 52: percezione della disponibilità delle tipologie di credito nell’area euro e nei quattro paesi più industrializzati

Fonte: ECB - Survey on the Access to Finance of Enterprises in the euro area, pag. 22

Il grafico della tabella 52 mostra come il calo maggiore, avvenuto attorno al 2012, abbia coinvolto l’Europa nel suo complesso ma è stato percepito in maniera più marcata in Italia e Spagna. La Spagna però ha dimostrato di poter reagire più efficacemente alla situazione di declino dove le proprie imprese si sono adattate più facilmente alla situazione macroeconomica, reagendo positivamente al calo dell’effettivo accesso alle forme di finanziamento desiderate. Italia e Francia sono tornate in territorio positivo più gradualmente rispetto alla Spagna e agli altri paesi dell’area euro, ma attualmente seguono l’andamento generale di una positiva evoluzione della situazione.

Anche questo grafico conferma come siano molto buone le percezioni di miglioramento sul contratto di leasing e reazioni positive sono riscontrabili anche per quanto riguarda le linee di credito e i prestiti bancari.

Un’ultima considerazione va fatta sul confronto tra le disponibilità finanziarie effettivamente presenti sul mercato finanziario e il fabbisogno richiesto dalle imprese in base alle loro necessità. Il dato generale, riferito all’area euro nel suo complesso, vede una presenza di risorse finanziarie maggiore della domanda di finanziamenti da parte delle imprese, determinando quindi uno scarto negativo del 5%.

La tabella seguente mostra le differenze tra credito disponibile e fabbisogno finanziario delle imprese nell’area euro e nei quattro paesi più industrializzati.

Tabella 53: differenza tra liquidità disponibile e fabbisogno finanziario delle imprese nell’area euro e nei quattro paesi più industrializzati

Fonte: ECB - Survey on the Access to Finance of Enterprises in the euro area, pag. 23

La tabella 53 mette in evidenza lo scarto negativo del 5% dell’Europa per quanto riguarda il sondaggio effettuato per il periodo aprile-settembre 2018.

I singoli paesi mostrano un andamento simile in Germania e Spagna, segnale di una maggiore solidità economica delle imprese che richiedono forme di finanziamento in ammontare minore rispetto alla disponibilità complessiva di credito. Francia e Italia non si comportano allo stesso modo e le loro imprese presentano fabbisogni maggiori, anche se, in alcuni periodi, l’Italia si trova leggermente in territorio negativo.

La chiave di lettura può essere duplice: da un lato esiste una situazione economica in miglioramento che induce le imprese considerate a richiedere un minor supporto a fonti esterne, dall’altro esistono condizioni troppo restrittive sull’accesso al credito che limitano la completa soddisfazione della domanda di finanziamento proveniente dall’impresa controparte. È utile quindi accertare se gli ostacoli per l’accesso al credito si sono ridotti e hanno permesso l’erogazione di finanziamenti a un numero maggiore di imprese rispetto alle rilevazioni dei periodi precedenti.