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L’offerta di finanza da parte delle banche per le PM

Capitolo III: L’accesso alla finanza per le piccole e medie imprese

3.3 L’offerta di finanza da parte delle banche per le PM

Nel seguente paragrafo si affronta l’argomento dal punto di vista degli intermediari finanziari bancari, soggetti che offrono gli strumenti finanziari destinati alle imprese. La crisi finanziaria, iniziata a fine 2007, ha condizionato negativamente le banche con un riflesso sulla situazione dei loro bilanci che ha causato notevoli difficoltà finanziarie e la necessità di aumenti di capitale per evitare gravi conseguenze a livello sistemico. Questa situazione ha influenzato negativamente anche i metodi che le banche avevano nel valutare la concessione dei finanziamenti. Ciò ha comportato un aumento del tasso di interesse richiesto e un generale mutamento degli standard di credito utilizzati fino a quel momento.

Un sondaggio effettuato dalla Banca Centrale europea rivolto agli intermediari finanziari bancari dell’UE ha consentito di valutare le variazioni dei modelli di concessione del credito adottati dalle banche stesse verso le imprese dagli anni in cui è iniziata la crisi finanziaria fino al secondo trimestre del 2018. L’andamento generale, riferito sia alle PMI che alle grandi imprese, mostra come gli standard di credito siano cambiati nel corso dell’ultimo decennio. Sono stati utilizzati metodi molto più restrittivi nei primi anni della crisi che hanno coinvolto entrambe le categorie di imprese, mentre negli ultimi anni questi standard si sono progressivamente ridotti, segno che la fase del ciclo economico, che attualmente è in atto a livello europeo, sta mostrando segnali di un progressivo ottimismo. Generalmente la categoria che ha subito maggiori conseguenze per la ristrettezza della valutazione del metodo creditizio è stata quella delle grandi

imprese industriali, con le PMI che, seppur coinvolte in questo fenomeno, hanno avuto effetti meno negativi rispetto alle imprese di maggiori dimensioni.

Nell’ultimo trimestre di riferimento, invece, le PMI hanno beneficiato di un aumento degli standard di credito in misura maggiore rispetto alle grandi imprese, evidenziando un’inversione di tendenza molto significativa che conferma come gli intermediari finanziari presi in considerazione cerchino di supportare costantemente questa tipologia di controparte.

La tabella 15 mostra l’andamento delle barriere per la concessione di credito alle imprese, secondo i sondaggi effettuati sulle banche. Un valore positivo indica un irrigidimento degli standard di credito mentre un valore negativo indica l’abbassamento delle pretese degli intermediari verso le imprese controparti.

Tabella 15: Variazioni nette degli standard di credito applicate all'autorizzazione di prestiti o linee di credito alle imprese (PMI rispetto vs. grandi imprese)

Fonte: EIF - European Small Business Finance Outlook - December 2018, pag. 14

Fattore determinante che ha causato l’abbassamento delle barriere per la concessione di finanziamenti è l’aumento della concorrenza tra le banche, in linea con le politiche europee adottate dalla Banca Centrale europea. Una delle conseguenze dell’inserimento progressivo delle banche comunitarie all’interno di un Sistema Bancario europeo con regole comuni dal punto di vista patrimoniale e operativo per tutti gli intermediari

finanziari è l’aumento della concorrenza tra le imprese bancarie europee, in modo tale da consentire l’ottenimento di condizioni più vantaggiose per le controparti. La concorrenza è un aspetto a cui la Commissione europea fa da sempre molta attenzione, sia nel settore bancario sia in molti altri segmenti di mercato per garantire il costante mantenimento delle condizioni di equità ed efficienza tra gli attori che operano all’interno del contesto economico di riferimento.

I fattori che hanno permesso di allargare la concessione di prestiti alle imprese, oltre alla concorrenza, sono stati anche l’attività economica generale svolta dalle banche, la concorrenza con altri intermediari non appartenenti al settore bancario, l’accesso al finanziamento del mercato e la riduzione dei rischi sulle garanzie richieste alle controparte . 9

I fattori che hanno contribuito maggiormente a un innalzamento degli standard richiesti dalle banche sono stati invece la poca tolleranza degli intermediari ad aumentare la percentuale di rischio all’interno dei propri portafogli di prestiti concessi alle imprese, la situazione economico-finanziaria delle controparti al momento della richiesta del credito e l’elevata rischiosità dei collaterali richiesti per ridurre le possibilità di insolvenza delle imprese . 10

Il dato di offerta di finanza da parte delle banche a favore delle PMI è stato analizzato nella tabella 16 dal punto di vista di alcuni singoli paesi europei. Sono state esaminate le risposte fornite sia in merito agli standard di credito adottati dalle singole banche di ogni paese sia in merito all’aumento o diminuzione della quantità di prestiti concessi durante il periodo di analisi. Confrontando le opinioni medie degli intermediari finanziari è senz’altro positivo che in tutti i paesi presi in esame vi sia stato un aumento dell’erogazione di credito, in linea con un clima di fiducia in progressivo aumento che si sta registrando negli ultimi anni.

Tabella 16: Il deficit di finanziamento delle PMI dal punto di vista dell’offerta

Dato rilevato soprattutto negli ultimi trimestri.

Fonte: EIF - European Small Business Finance Outlook - June 2018, pag. 15

L’unico Stato membro che si colloca al di fuori di questa tendenza è la Spagna dove le banche segnalano una contrazione nella concessione di finanziamenti, probabilmente a seguito della crisi economica che tutt’ora manifesta alcuni effetti nel bilancio pubblico spagnolo date le richieste correttive inviate dalla Commissione europea in merito alla manovra finanziaria per il 2019. Nonostante la difficile situazione politica, la domanda di finanziamenti è aumentata nella seconda metà del 2018.

L’Italia si colloca in una posizione tutt’altro che negativa che evidenzia sia una percezione di aumento dell’erogazione di credito verso le imprese sia una riduzione degli standard di credito richiesti. Nel nostro paese, nonostante le numerose difficoltà che hanno coinvolto grandi gruppi bancari come Montepaschi, la liquidazione coatta delle banche venete o l’evoluzione del segmento di mercato della banche cooperative con numerose fusioni e accorpamenti, si respira comunque un clima finanziario di fiducia e ottimismo che dovrebbe contribuire a spingere la nostra economia verso valori produttivi più consoni rispetto alle prospettive di sviluppo del nostro paese.

Tre stati mostrano invece una domanda di prestiti costante ovvero Lituania, Estonia e Lussemburgo anche se quest’ultimo, a differenza dei primi due, mostra un alleggerimento delle barriere nelle richieste di credito da parte delle imprese . 11

La domanda di finanziamenti è aumentata anche per la Grecia segno che il paese, nonostante gravi difficoltà economiche che, come visto in precedenza, influiscono pesantemente sul tasso di interesse richiesto dalle banche come premio al rischio, vede le proprie imprese attive nel mercato finanziario per ottenere credito per proseguire la propria attività.

In conclusione, l’analisi effettuata dal lato dell’offerta di strumenti finanziari alle imprese mette in evidenza un clima di costante miglioramento all’interno dei principali intermediari finanziari europei.

La riduzione progressiva delle barriere per la concessione di finanziamenti e l’aumento della liquidità destinata alle imprese di piccole e grandi dimensioni permette di proseguire con la graduale ripresa dell’economia complessiva degli Stati membri al fine del raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo stabiliti dalla Commissione europea nel Quadro Finanziario Pluriennale.