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Il legame tra i fondi erogati in Italia e il tasso di inflazione

Capitolo V: Dati a sostegno dell’operato positivo del Fondo europeo per gli investiment

5.5 Il legame tra i fondi erogati in Italia e il tasso di inflazione

In questo paragrafo verranno analizzati gli effetti dell’erogazione di credito da parte del FEI sulla variabilità dell’inflazione italiana, per verificare che effettivamente anche in Italia, nell’ultimo periodo, si stanno raggiungendo gli obiettivi prefissati dalle istituzioni europee.

La relazione tra i finanziamenti erogati dal FEI e il tasso di inflazione è diversa per il caso italiano rispetto al caso europeo. Se per l’Europa l’andamento generale subiva dei mutamenti a seguito delle due principali crisi economiche, per l’Italia gli effetti sono stati diversi e il sostegno del Fondo europeo per gli investimenti ha comunque portato effetti positivi durante i periodi di maggior difficoltà.

Anche in questo caso sono stati presi come riferimento quattro periodi campionari, uno precedente alla crisi del 2007, la crisi del 2007, la crisi 2011-2013 e il periodo post-crisi tra 2014 e 2018.

Tabella 39: relazione tra i fondi erogati dal FEI in Italia e il tasso di inflazione tra il primo trimestre del 2000 e l’ultimo trimestre del 2006

Fonte: elaborazione personale

Il primo grafico della tabella 39 si riferisce al periodo tra il primo trimestre del 2000 e l’ultimo trimestre del 2006. Il tasso di inflazione italiano, in quel periodo, aveva raggiunto livelli molto elevati, ben al di sopra degli attuali obiettivi, raggiungendo la soglia del 3%. L’andamento negativo segnala che una diminuzione dei finanziamenti del FEI porta un aumento del tasso di inflazione, evidenziando come l’operato delle istituzioni europee non abbia generato gli effetti sperati per questo valore. L’erogazione di credito si è attestata a una media tra i 300 e i 600 milioni di euro per trimestre, con un picco di quasi 900 milioni nell’ultimo trimestre del 2003.

Il successivo grafico, riferito al periodo tra il primo trimestre del 2007 e il primo trimestre del 2010 mette a confronto la relazione delle due variabili durante la prima crisi dell’area euro:

Tabella 40: relazione tra i fondi erogati dal FEI in Italia e il tasso di inflazione tra il primo trimestre del 2007 e il primo trimestre del 2010

Fonte: elaborazione personale

Anche nella tabella 40 l’andamento generale è negativo e, durante il periodo di maggior incisione della crisi in Italia, il contributo del FEI è stato attorno ai 100 milioni con un tasso di inflazione elevato che ha raggiunto anche il 4%.

L’Europa non è stata in grado di arginare lo shock economico che ha causato una reazione incontrollata del tasso di inflazione sommatosi a numerose altre problematiche che hanno causato difficoltà alle imprese in questo particolare momento storico.

La stessa cosa accade anche per la successiva crisi economica che ha coinvolto l’Italia tra 2011 e 2013 rappresentata nella tabella 41. In questo specifico caso, però, il tasso di inflazione aveva raggiunto livelli attorno al 2.4%, sforando in alcuni casi il 3%. La tendenza della relazione è negativa. Ciò evidenzia come anche in questo periodo la grave crisi del debito pubblico italiano non abbia consentito un controllo dei fattori macroeconomici tale da seguire gli standard propri del fenomeno.

Tabella 41: relazione tra i fondi erogati dal FEI in Italia e il tasso di inflazione tra il primo trimestre del 2011 e l’ultimo trimestre del 2013

Fonte: elaborazione personale

L’ammontare dei finanziamenti concessi per trimestre è stato simile al precedente periodo, sebbene il minimo non sia mai inferiore ai 160 milioni di euro.

La scarsa incidenza dell’operato del FEI sul tasso di inflazione è associabile negli ultimi due casi agli effetti economici della crisi che non hanno consentito di poter regolare pienamente il livello di inflazione che si è mantenuto elevato nonostante un abbassamento della quantità di strumenti finanziari erogata alle imprese.

Il FEI ha agito efficacemente nell’ultimo periodo considerato, tra il primo trimestre del 2014 e il terzo trimestre del 2018. L’aumento progressivo di credito concesso alle imprese messo in luce nella tabella 34 è stata la spinta decisiva che ha permesso al tasso di inflazione di arrivare a un livello prossimo al 2%, come voluto dalla Banca centrale europea. Il periodo tra il 2017 e il 2018 in cui si collocano i finanziamenti dai 600 milioni fino ad oltre il miliardo di euro per trimestre corrisponde a un aumento del tasso di inflazione fino a livelli prossimi al 2%.

Tabella 42: relazione tra i fondi erogati dal FEI in Italia e il tasso di inflazione tra il primo trimestre del 2014 e il terzo trimestre del 2018

Fonte: elaborazione personale

Se in precedenza l’inflazione era arrivata in territorio negativo, nella tabella 42 il sostegno del FEI ha contribuito all’aumento necessario per raggiungere il livello di stabilità economica e sostenere adeguatamente le piccole-medie imprese italiane.

Il fenomeno, già visibile a livello europeo, trova un’uguale corrispondenza anche per l’Italia e dimostra come le istituzioni europee contribuiscano attivamente all’economia del nostro paese e supportino gli imprenditori che richiedono finanziamenti esterni. Il positivo clima di fiducia registrato a inizio del 2018 è di monito per il FEI per un progressivo sostegno della produzione industriale italiana, con l’obiettivo di accogliere il più possibile le richieste delle imprese e facilitare il loro accesso al mercato finanziario.

Tralasciando le due crisi economiche, nell’ultimo periodo l’operato del FEI è stato in linea con gli obiettivi prestabiliti. Questo è un ulteriore elemento a favore delle vicinanza delle istituzioni europee alla situazione italiana e deve essere motivo di stimolo per le imprese a ricercare sempre le soluzioni più innovative in modo da diffondere la qualità dell’industria italiana non solo a livello europeo, ma anche internazionale.