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CAPITOLO 4: Il commento traduttologico

4.3 La dominante

La traduzione è un processo complicato, che coinvolge vari elementi e si basa non solo sulle effettive conoscenze e capacità linguistiche del traduttore, ma anche sull’identificazione di una serie di fattori fondamentali al fine di garantire la realizzazione di una traduzione funzionale e, soprattutto, coerente dall’inizio alla fine. Come afferma Osimo,

La traduzione di un prototesto in una data lingua è il risultato di un processo creativo determinato dalla mente del traduttore e che rappresenta, di fatto, la sua visione e interpretazione. Il traduttore produce una versione del metatesto, che varia a seconda degli aspetti che ha scelto di trasporre nella cultura ricevente e del modo in cui ha deciso di farsi carico del residuo intraducibile.129

Per questo, una delle tappe più importanti del processo traduttologico, che costituisce un passaggio essenziale per la scelta e per l’attuazione di una strategia traduttiva ben precisa, è proprio l’identificazione della dominante, che si basa su un’analisi approfondita di tutti gli elementi distintivi del testo di lavoro valutando quelli che influenzano in modo rilevante le possibili scelte e strategie adottate dal traduttore. La dominante può essere definita come “quel livello o elemento al quale prima di tutto si consegue l’unità del testo”130 e rappresenta il filo conduttore, l’elemento chiave in cui si identificano l’aspetto e il contenuto dell’intero testo. Il termine “dominante” indica letteralmente un elemento che predomina sugli altri, occupando una posizione

129 Bruno Osimo, Manuale del traduttore: guida pratica con glossario, op. cit., p. 80. 130 Ivi, p. 154.

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determinante: attraverso i vari studi sulla traduttologia, sono state identificate diverse definizioni del termine “dominante” e tutte condividono il riconoscimento di questa dimensione come un passaggio imprescindibile del processo traduttivo. L’identificazione della dominante svolge un ruolo centrale e importantissimo per il processo di traduzione perché è proprio in essa che si riflette la prospettiva dell’autore in relazione al testo, una prospettiva di cui il traduttore deve necessariamente tener conto durante il processo di traduzione perché soltanto attraverso un’analisi accurata è possibile capire quali elementi riportare nel metatesto e quali, invece, sacrificare o modificare, intervenendo con l’aggiunta di informazioni e spiegazioni funzionali alla comprensione del teso. Una definizione completa, riassuntiva ed efficace del concetto di dominante in relazione all’ambito traduttologico è quella fornita da Roman Jakobson:

The dominant may be defined as the focusing component of a work of art: it rules, determines, and transforms the remaining components. It is the dominant which guarantees the integrity of the structure. The dominant specifies the work. […] However, we must constantly bear in mind that the element which specifies a given variety of language dominates the entire structure and thus acts as its mandatory and inalienable constituent, dominating all the remaining elements and exerting direct influence upon them.131

Dopo aver identificato e descritto l’importanza del concetto di dominante per il processo di analisi traduttologica, è possibile affermare che gli otto prototesti analizzati nel presente lavoro di tesi presentano una dominante che rispecchia la tipologia testuale a cui appartengono e la funzione svolta: l’informazione. In effetti, proprio perché si tratta di testi giornalistici, e quindi fondamentalmente informativi, l’obiettivo principale dell’autore è quello di informare il pubblico di lettori riguardo i vari argomenti di attualità esposti. La traduzione degli otto articoli di giornale non poteva non essere strettamente connessa a questa particolare caratteristica ed è per questo che la dominante informativa ha rappresentato il filo conduttore dell’intero processo di traduzione: le scelte traduttive, lessicali e stilistiche sono state dettate fondamentalmente dal principio informativo dei prototesti.

In alcuni casi, oltre alla dominante, è possibile identificare una o più sottodominanti, che, anche se in misura minore, definiscono l’aspetto e il contenuto del

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prototesto e, di conseguenza, influenzano anche il processo traduttivo. La sottodominante costituisce un secondo elemento chiave per l’identificazione e la rielaborazione delle caratteristiche proprie del prototesto: così come la dominante, anche la sottodominante ha un certo impatto sul processo di traduzione e, per questo, è importante identificarla per realizzare un metatesto adeguato e funzionale.

Nel caso specifico del presente lavoro di tesi, come è già stato sottolineato precedentemente, sono stati tradotti otto diversi articoli di attualità culturale, ognuno dei quali si focalizza su un argomento differente. Per questo, è stato inevitabile identificare delle sottodominanti, in particolare tre: la funzione vocativa, l’ironia e l’“autocompiacimento” culturale. Tutti gli articoli di giornale tradotti, infatti, oltre ad avere lo scopo di fornire informazioni relative a determinati argomenti sociali e culturali, si concentrano anche sulla percezione del pubblico: gli autori dei prototesti in analisi, dopo aver presentato l’argomento generale dell’articolo, hanno spesso continuato l’argomentazione fornendo spiegazioni e interpretazioni favorevoli al proprio punto di vista personale, cercando di coinvolgere, quindi, i lettori e attirando la loro attenzione. La sottodominante vocativa, che spesso caratterizza i testi informativi, è comune a tutti gli articoli tradotti, mentre le altre due sottodominanti identificate, l’ironia e l’“autocompiacimento” culturale, sono state rilevate soltanto in due articoli specifici: il secondo articolo (paragrafo 3.2 del capitolo 3) e l’ottavo (paragrafo 3.8 del capitolo 3). In particolare, l’argomento trattato nel secondo articolo è il rapporto esistente nella società contemporanea cinese tra il grado d’istruzione e la felicità, sottolineando come, secondo un’indagine, oggi gli analfabeti sono più felici rispetto ai laureati. In realtà, l’intero articolo si basa in parte su una mancanza di fiducia nei confronti di questa indagine ritenuta poco credibile: l’autore spesso usa uno stile prettamente ironico per mettere in dubbio i risultati dell’indagine stessa e il processo di traduzione ne ha inevitabilmente subito l’influenza. Allo stesso modo, l’ottavo articolo, incentrato sull’importanza dei sinogrammi in Cina a livello nazionale e mondiale, può essere considerato come una sorta di “glorificazione” della cultura cinese e l’autore spesso espone in maniera esplicita questa sua convinzione, fornendo le dovute argomentazioni: questa caratteristica del testo, che ne rappresenta l’elemento cruciale, ha influenzato il processo traduttivo e le conseguenti scelte del traduttore.

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