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CAPITOLO 2: La traduzione giornalistica

2.3 Transediting: la nuova definizione di traduzione giornalistica

Negli ultimi anni il campo della traduzione e dell’interpretariato ha ricevuto una sempre maggiore attenzione, rappresentata dal crescente numero di conferenze e pubblicazioni specializzate a riguardo, nonché dai vari programmi e corsi di traduzione che si sono diffusi in modo esponenziale in tutto il mondo. In particolare, un settore che ha stimolato la curiosità della maggior parte degli esperti di traduttologia è proprio quello della traduzione giornalistica, che, come è già stato detto precedentemente, costituisce un campo di ricerca del tutto nuovo e originale.

La peculiarità di questo tipo di traduzione è rappresentata dalla necessità di mantenere un equilibrio tra l’uso di uno stile prettamente giornalistico, e quindi creativo, originale e d’effetto, e il bisogno di creare un testo che tenga conto della prospettiva e del

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punto di vista del lettore di arrivo, cercando di creare lo stesso effetto dell’originale e mantenendo intatto il messaggio principale del testo. Il ruolo del traduttore in ambito giornalistico è particolarmente delicato proprio perché le informazioni tradotte sono indirizzate a un pubblico di lettori estremamente vasto, che comprende qualsiasi fascia d’età, qualsiasi grado d’istruzione, così come qualsiasi status sociale. Il contenuto degli articoli di giornale spesso influenza le opinioni dei lettori, portandoli a sviluppare delle linee di pensiero basate proprio sul modo in cui vengono presentate le notizie: in altre parole, il giornalismo ha un grande impatto sulla popolazione, per questo la traduzione giornalistica differisce da qualsiasi altro tipo di traduzione, in quanto, pur condividendone le tecniche e le strategie basilari, si basa su un particolare e diverso rapporto tra il traduttore e il pubblico di lettori.

A causa delle caratteristiche proprie del processo di traduzione giornalistica, è stato difficile individuare il termine più adatto per fare riferimento a questa particolare branca della traduzione. Tuttavia, quello che più di altri ne rispecchia le peculiarità è

transediting, usato per la prima volta, come è già stato detto, nel 1989 da Karen Stetting,

la quale ha descritto questo particolare accoppiamento dei termini translation e editing come

A complex, integrated combination of information gathering, translating, selecting, reinterpreting, contextualizing and editing.94

La stessa Karen Stetting ha sottolineato come il processo di traduzione sia effettivamente paragonabile a quello di produzione delle notizie, presentando caratteristiche simili: sia il redattore che il traduttore di un articolo di giornale devono, infatti, preoccuparsi prima di tutto di adattare il testo alle aspettative e alla cultura del pubblico di arrivo, usando le giuste strategie per migliorarne la coesione, lo stile e l’aspetto grammaticale. Il redattore e il traduttore sono responsabili delle varie “azioni” che realizzano sul testo, modificandolo, aggiungendo informazioni utili o eliminandone altre irrilevanti.

L’utilizzo del termine transediting in riferimento al mondo della traduzione giornalistica rappresenta anche una sorta di sfida verso tutti coloro che sostengono una

94 Luc Van Doorslaer, “Journalism and Translation”, in Yves Gambier e Luc Van Doorslaer (a cura di),

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visione della traduzione più “statica” e fedele rispetto al testo originale: l’obiettivo è quello di legittimare tutti gli interventi determinanti che avvengono durante il processo di traduzione, in quanto, anche se comportano una trasformazione rilevante del testo di partenza, si tratta di cambiamenti necessari per favorire una migliore riproduzione del messaggio originale nella lingua di arrivo. Il termine transediting comprende i processi di riduzione, selezione, correzione, verifica, nonché tutte quelle tecniche usate dal traduttore per ottenere un metatesto adeguato agli standard del pubblico di arrivo.95

In base ai risultati delle sue ricerche, Karen Stetting ha individuato tre tipi particolari di transediting: cleaning-up transediting, situational transediting e cultural

transediting.96 Sulla base di quelle che sono le caratteristiche di queste tre aree ben distinte, il traduttore giornalistico deve riuscire rispettivamente a usare espressioni efficienti dal punto di vista linguistico, deve adattare lo scopo del testo tradotto al nuovo contesto sociale e deve, infine, rispettare le richieste e le tradizioni della cultura di arrivo. Per questo il traduttore giornalistico viene identificato come un transeditor, che si rapporta al testo sulla base delle aspettative dei lettori e della funzione svolta dal testo tradotto:

It takes more courage and energy to be a transeditor than a straight translator […] proficient work is likely to bring back clients for more business, once they have understood that their intentions have been taken well care of. A transeditor is also likely to feel that her work is more rewarding, if it is more independent and more on a par with that of the writer.97

La particolarità del transeditor è rappresentata, dunque, dalla sua duplice funzione: in quanto traduttore deve essere in grado di scegliere quali strategie traduttive adottare per rendere il testo di arrivo naturale e comprensibile, in quanto redattore deve essere capace di usare tutti quegli accorgimenti che distinguono gli articoli di giornale da qualsiasi altra tipologia testuale, per esempio la creatività, l’originalità, la flessibilità a livello lessicale e sintattico e la precisione nel riportare informazioni che siano chiare e dirette. Questa sua duplice funzione rientra ancora una volta nella definizione del termine

transediting, che la stessa Karen Stetting descrive come una vera e propria pratica di

95 Esperança Bielsa e Susan Bassnett, Translation in Global News, op. cit., p. 57. 96 Christina Schäffner, “Rethinking Transediting”, op. cit., pp. 877-879.

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riscrittura:

“Re-writing” takes place at different levels between editing and translating. Journalists often have to draw on material in other languages. This is especially true in countries whose language is not internationally used. Here foreign-language competence is often high priority, because international orientation is a necessity, and journalists will naturally work through a great deal of foreign material in order to process some of the information into articles in their own language. In other cases, articles are bought and simply translated with a relevant amount of editing to suit the new group of receivers, this sometimes being performed by the same person in one process.98

Un’ulteriore conferma dell’efficacia del termine transediting in riferimento al processo di traduzione giornalistica è rappresentata dall’identificazione di alcune delle caratteristiche che la distinguono da qualsiasi altro tipo di traduzione e che permettono di individuare gli elementi comuni tra l’attività del redattore e quella del traduttore giornalistico. In entrambi i casi, infatti, lo scopo del testo è quello di trasmettere le informazioni, rivolgendosi a un pubblico di massa e utilizzando quindi un linguaggio chiaro e diretto. Il traduttore giornalistico lavora in uno specifico contesto culturale, geografico e temporale ed è sottoposto a determinati vincoli legati alla produzione di notizie reali e attendibili. Il termine transediting enfatizza la dimensione collettiva del lavoro di traduzione giornalistica, che coinvolge al tempo stesso redattori e traduttori. Non si tratta, tuttavia, di tradurre testi, ma informazioni, per questo la cosa più importante è riuscire a trasmettere il messaggio principale, curando ogni minimo dettaglio.

Le tecniche di traduzione più usate in ambito giornalistico sono sicuramente la riorganizzazione del testo, l’aggiunta o l’eliminazione di informazioni e la sostituzione.99 La riorganizzazione comprende un’analisi del testo di partenza per poi decidere in che modo “ristrutturarlo” e richiede al traduttore l’individuazione e la comprensione di tutti i dettagli del testo di partenza, in modo da poter riflettere sulle operazioni traduttive da effettuare. L’aggiunta e l’eliminazione di informazioni presenti nel prototesto hanno l’obiettivo di rendere il metatesto familiare per il lettore di arrivo, nel primo caso eliminando tutti quegli elementi che non rientrano nel nuovo contesto culturale, nel secondo aggiungendo, invece, una serie di dettagli per facilitarne la

98 Ibid.

99 Kristian Hursti, “An Insider’s View on Transformation and Transfer in International News

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comprensione. Infine, la tecnica di sostituzione ha lo scopo di appiattire le diversità culturali, arrivando addirittura a negarle per rendere il testo di arrivo comprensibile senza nessuno sforzo di accettazione delle diversità.100 In ogni caso si tratta di tecniche che intervengono attivamente sul testo di partenza, determinando anche un processo di trasferimento di significato sulla base del concetto di equivalenza.

L’uso del termine “traduzione” è stato messo in discussione anche in altri ambiti, oltre quello giornalistico. Per esempio, nel settore della traduzione pubblicitaria di marketing, sono stati identificati termini come transadaptation e transcreation101 per sottolineare che alla base vi è un processo che va ben oltre la semplice trasposizione linguistica, focalizzandosi, al contrario, sulle aspettative del pubblico di arrivo, sui limiti imposti dal mezzo di trasmissione delle informazioni e sull’ambiente socioculturale.

La traduzione giornalistica rappresenta un complicato processo testuale e socioculturale che si basa sull’applicazione di una serie di trasformazioni. L’avvento dei nuovi media online ha costituito un’ulteriore aggiunta alla già complessa situazione della traduzione mediatica, per questo è così importante prendere in considerazione e analizzare il ruolo dei traduttori, senza tralasciare i principi e le ideologie che sono alla base della traduzione stessa. È importante considerare il ruolo svolto dalla traduzione nella produzione di testi giornalistici perché, come ha affermato Anthony Pym, “the practice of translation exceeds its theory, thus requiring an ongoing empirical attitude.”102