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CAPITOLO 4: Il commento traduttologico

4.6 I fattori di specificità del prototesto e le microstrategie adottate

4.6.2 La traduzione dei paragrafi introduttivi

Il paragrafo introduttivo di un articolo di giornale rappresenta uno degli elementi distintivi di questa tipologia testuale e svolge una funzione prettamente espositiva, in quanto costituisce una breve presentazione sintetica dell’argomento trattato nell’intero articolo, senza, però, illustrare in modo specifico tutti i dettagli che vengono svelati e argomentati solo in una fase successiva. Il paragrafo introduttivo segue direttamente il titolo e rappresenta una sorta di risposta ai tentativi di interpretazione proposti nel titolo stesso: l’importanza del paragrafo introduttivo risiede nella sua capacità di svelare le ambiguità esposte nel titolo, rispondendo parzialmente alle richieste dei lettori.

In fase di traduzione il paragrafo introduttivo, come è stato già sottolineato nel secondo capitolo del presente elaborato, non costituisce un vero e proprio problema specifico perché la maggior parte delle difficoltà e dei dubbi è legata alle scelte personali del traduttore e alle strategie che vengono adottate per rendere il metatesto funzionale nell’ambiente culturale ricevente. A livello di traduzione, esistono principalmente due alternative possibili: si può decidere di tradurre il paragrafo introduttivo in modo diretto e sintetico, cercando di cogliere le informazioni più importanti, riformulandole nel metatesto, oppure si può scegliere di aggiungere informazioni che potrebbero risultare funzionali alla comprensione del testo da parte del pubblico di lettori destinatario. Nel caso specifico dei prototesti tradotti nel presente elaborato, ho cercato quasi sempre di essere sintetica nella traduzione del paragrafo introduttivo, riproducendo esattamente il significato del messaggio originale. Questa scelta è legata sia alla volontà di essere

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coerente durante l’intero processo traduttivo (avendo deciso di usare una macrostrategia comunicativa dovevo focalizzarmi esclusivamente sulla trasmissione del messaggio per fornire informazioni esatte al pubblico di lettori ricevente), sia alla necessità di realizzare un metatesto adeguato alla cultura di arrivo: nella maggior parte dei quotidiani e periodici italiani i paragrafi introduttivi sono diretti e sintetici e spiegano il contenuto dell’articolo senza svelare il punto di vista dell’autore a riguardo. Nonostante io abbia cercato di seguire questa mia scelta traduttiva, in alcuni casi, è stato necessario intervenire attraverso l’aggiunta di informazioni ritenute utili e funzionali alla comprensione del metatesto. Quest’uso di più microstrategie traduttive dimostra a livello pratico quanto effettivamente il processo di traduzione sia fondamentalmente ibrido e privo di regole fisse adatte alla risoluzione di ogni singolo problema. Ho selezionato due esempi per dimostrare rispettivamente le due diverse strategie adottate in fase di traduzione:

 中国家庭金融调查与研究中心 12 日发布的一份报告称,居民教育水平的提高并 未创造出更高的幸福感,博士的幸福感甚至不如文盲。  近日,国家新闻出版广电总局发出通知,要求各类广播电视节目和广告应严格按 照规范写法和标准含义使用国家通用语言文字的字、词、短语、成语等,不得随 意更换文字、变动结构或曲解内涵,不得在成语中随意插入网络语言或外国语言 文字,不得使用或介绍根据网络语言、仿照成语形式生造的词语,如“十动然 拒”、“人艰不拆”等等。(12 月 8 日《人民日报海外版》)

Nel primo caso mi sono concentrata sul messaggio e ho tradotto il paragrafo adeguandomi sia alla struttura e al contenuto del prototesto, sia alla cultura ricevente: non ho ritenuto necessario intervenire aggiungendo o eliminando informazioni perché, in questo caso specifico, non sono presenti elementi particolarmente connotati dal punto di vista lessicale e culturale. Per questo ho optato per la seguente traduzione:

Secondo un report sulle famiglie cinesi pubblicato il 12 febbraio 2015 dal Centro di Ricerca e Analisi Finanziaria, l’aumento del livello d’istruzione della popolazione non ha assolutamente generato un maggiore senso di felicità. La felicità dei dottori di ricerca, per esempio, non è paragonabile a quella degli analfabeti.

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e contenutistico. Se, infatti, in cinese il paragrafo appare lineare e coerente, una delle maggiori difficoltà in fase di traduzione è stata rappresentata dalla ricerca di soluzioni funzionali ed efficienti per rendere il metatesto fluido e scorrevole: una traduzione finalizzata esclusivamente alla riproduzione del messaggio non avrebbe garantito il raggiungimento di questo scopo. Per questo ho scelto di modificare in diversi punti la sintassi del paragrafo, attraverso l’uso di una diversa punteggiatura e trasformandone l’aspetto a livello generale. Nel presente paragrafo compare l’uso della virgola rovesciata, che in cinese ha il compito di introdurre un elenco o una coordinazione e che, quindi, unisce elementi che svolgono nella frase la stessa funzione: per questo, in italiano ho scelto di usare la congiunzione “e”, che ha, appunto, il compito di unire i vari elementi della frase ponendoli allo stesso livello e dandogli la stessa importanza. Più complesso è, invece, il rapporto tra la prima e la seconda parte del paragrafo, che in cinese sono unite tramite l’uso della virgola, mentre in italiano ho dovuto cercare una soluzione per evitare di appesantire la frase rendendola troppo lunga e dispersiva. Vi erano due possibili opzioni: sostituire la virgola con il punto oppure con i due punti. Nel primo caso avrei spezzato il legame esistente tra le due sezioni del paragrafo, nel secondo, la seconda parte avrebbe avuto una funzione quasi esplicativa, argomentando i principi espressi inizialmente. La mia scelta finale è ricaduta sull’uso dei due punti, perché rileggendo per intero il paragrafo, la seconda parta appare effettivamente come una sorta di estensione della prima, in cui vengono spiegati in modo più dettagliato e preciso gli ideali di partenza e, per questo, ho ritenuto inopportuno inserire il punto, che avrebbe, invece, interrotto il rapporto tra le due parti del paragrafo.

Nell’ultima parte del paragrafo compaiono, invece, due espressioni a quattro caratteri, usate dall’autore del prototesto come esempi del linguaggio di internet emergente in Cina. Nonostante quest’ultima parte sia strettamente connessa al contenuto dell’intero paragrafo, in questo caso specifico ho scelto di inserire il punto, dividendola, quindi, dal resto. Il motivo di questa mia decisione risiede nella necessità di spiegare il significato delle espressioni cinesi in italiano, andando oltre il semplice significato letterale, in modo da agevolare la comprensione del lettore, rendendo il testo familiare e funzionale. Per raggiungere questo obiettivo, ho deciso di inserire il punto tra l’ultima frase del paragrafo e quella precedente, aggiungendo un nuovo periodo in funzione esplicativa. Attraverso l’uso di una frase riassuntiva direttamente connessa ai concetti

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esposti precedentemente, ho successivamente unito le due parti separate dal punto, in modo da non perdere il filo logico del discorso, rendendo il testo più scorrevole e funzionale nella lingua di arrivo. Infine, ho scelto di inserire una spiegazione delle espressioni a quattro caratteri presenti nel testo di partenza, illustrandone il significato e le situazioni in cui è opportuno usarle. Per soddisfare tutte le richieste e le necessità del testo di partenza e del pubblico di lettori ricevente, ho scelto la seguente traduzione:

Recentemente, l’Amministrazione Statale cinese per Stampa, Pubblicazioni, Radio, Film e Televisione (SARFT) ha emanato un’ordinanza, secondo cui in tutti i programmi televisivi e in tutte le pubblicità si devono usare espressioni, parole e frasi idiomatiche appartenenti esclusivamente alla lingua standard cinese, attenendosi alle norme di scrittura e ai significati: non bisogna modificare liberamente la lingua, né trasformare le strutture o distorcere i contenuti, le frasi idiomatiche non devono contenere parole provenienti dalle lingue straniere o dal linguaggio di internet e la struttura delle frasi non deve basarsi su quella delle nuove espressioni usate in rete o delle frasi fatte cinesi. In Cina negli ultimi anni si sono, infatti, diffuse in rete espressioni a quattro caratteri, come shidongranju o renjianbuchai, che hanno riscosso molto successo tra gli utenti di internet. La prima espressione viene usata in rete quando si fa riferimento a qualcuno che è coinvolto in una relazione, ma comunque non vuole impegnarsi, mentre la seconda deriva dalla canzone di una cantante taiwanese e viene usata su internet per descrivere qualcuno che non è capace di accettare e affrontare la realtà (edizione per l’estero del Quotidiano del Popolo, 8 dicembre).

Concludendo, attraverso quest’ analisi sulla traduzione dei paragrafi introduttivi è stato possibile dimostrare che il traduttore, nonostante abbia individuato una macrostrategia generale da seguire, deve necessariamente adattarsi ai casi specifici, tenendo conto delle caratteristiche del testo in generale, ma anche degli elementi lessicali, stilistici e contenutistici connessi ai singoli problemi traduttivi.