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Gli indicatori che misurano la funzionalità delle infrastrutture della rete stradale riguardano da una parte l’estensione delle strade ad alto scorrimento (percentuale di autostrade a tre corsie sul totale delle auto-strade), dall’altra la loro pericolosità misurata mediante il tasso di mor-In tutte le ripartizioni territoriali

si osserva un ridimensionamento del numero di unità locali dei tra-sporti terrestri e un incremento del numero di addetti

LA RETE STRADALE

1996 2001 1996 2001 Piemonte 45,4 42,7 72,0 89,7 Valle d'Aoste/Vallée d'Aoste 9,3 8,9 141,9 121,8 Lombardia 101,2 102,5 81,1 85,8 Trentino-Alto Adige 18,8 20,8 135,2 137,4 Bolzano/Bozen 18,8 20,2 134,8 131,7 Trento 18,7 21,7 135,7 142,9 Veneto 75,9 75,3 80,5 95,4 Friuli-Venezia Giulia 37,7 37,8 77,6 83,8 Liguria 84,7 77,6 85,5 88,2 Emilia-Romagna 78,9 76,6 103,7 110,6 Toscana 41,8 40,1 71,4 78,2 Umbria 30,6 28,3 85,9 95,7 Marche 51,4 49,8 76,6 87,3 Lazio 61,4 59,9 87,9 93,9 Abruzzo 23,4 23,5 63,7 73,8 Molise 15,9 15,8 51,0 65,8 Campania 58,2 54,8 54,8 66,3 Puglia 35,3 32,0 45,3 49,0 Basilicata 12,6 11,4 50,4 59,9 Calabria 19,3 16,2 37,1 42,5 Sicilia 32,1 26,5 43,1 44,3 Sardegna 15,9 14,6 63,5 69,9 Nord-ovest 70,0 68,7 79,4 87,4 Nord-est 59,6 59,0 93,7 103,5 Centro 47,6 45,8 81,0 88,1 Sud 30,2 27,9 50,0 58,3 Isole 24,2 20,7 48,2 50,7 ITALIA 46,3 44,4 71,4 79,2

Unità locali dei trasporti terrestri per 100 km2 di superficie territoriale

Addetti alle unità locali dei trasporti terrestri per 10.000 abitanti REGIONE

Tavola 2.6 - Unità locali dei trasporti terrestri per 100 km2di superficie territoriale e addetti dei trasporti terrestri per 10.000 abi-tanti per regione - Anni 1996 e 2001

LE INFRASTRUTTURE PER I TRASPORTI

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talità e il numero di incidenti stradali; un ultimo indicatore riguarda la numerosità di veicoli per 100 chilometri di strade che costituisce una proxy della densità di traffico della rete viaria.

Il rapporto tra le autostrade a tre corsie per 100 chilometri di auto-strade indica nel nord d’Italia una maggiore estensione. Tratti autostra-dali a tre corsie sono presenti in tutte le regioni settentrionali, tranne che in Valle d’Aosta, Trento e Bolzano, mentre nel Centro-sud solo nel Lazio, in Abruzzo e in Campania in quote pari a rispettivamente a 50,9, 2,0 e 36,4. I dati, esaminati in serie storica dal 1996 al 2004, mostrano un leggero aumento a livello nazionale giustificato dall’ampliamento di alcune tratte avvenuto in diversi periodi. Il Lazio e la Campania passa-no da 38,6 e 34,9 nel 1997 rispettivamente a 42,4 e 35,8 nel 1999, per poi arrivare a 50,9 e 36,4 nel 2004; in Veneto la percentuale passa da 35,9 a 37,9 nel 2004 (Tavola 2.7).

Fra tutti i sistemi di trasporto, quello su strada è di gran lunga il più pericoloso, che paga il prezzo più alto in termini di vite umane. L’indagine che rileva l’incidentalità è stata recentemente revisionata dall’Istat al fine di migliorarne la qualità. Ciò ha comportato la rico-struzione della serie storica degli incidenti stradali a partire dal 2000, disponibile per ora solo a livello nazionale, resasi necessaria a seguito del programma di monitoraggio avviato dall’Istat stesso nel 2001.5

Ogni giorno in Italia si verificano in media 652 incidenti stradali, che provocano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 912. Nell’anno 2006 sono stati rilevati complessivamente 238.124 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 5.669 persone, altre 332.955 hanno subito lesioni di diversa gravità. In Italia, nel periodo 2000-2006, gli incidenti sono passati da 256.546 a 238.124, i morti da 7.061 a 5.669, i feriti da 360.013 a 332.955. Si è pertanto registrato un decremento del 7,2 per cento per quanto riguarda il numero di incidenti, del 7,5 per cento per i feriti e del 19,7 per cento per quanto riguarda il numero di morti in incidente. L’andamento decrescente della frequenza degli

inci-5)Per maggiori informazioni sulla fonte si veda la nota metodologica.

Il Veneto, il Lazio e la Campania sono le sole regioni dove aumenta la percentuale di tratta autostradale a tre corsie

LA RETE STRADALE

Figura 2.7 - Chilometri di autostrade a tre corsie per 100 km di auto-strade per regione. Base Italia=100 - Anno 2004

Tavola 2.7 - Chilometri di autostrade a tre corsie per 100 km di autostrade per regio-ne - Anni 1997-2004 REGIONI 1997 1999 2001 2003 2004 Piemonte 35,7 35,7 35,7 35,6 34,9 Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste - - - - -Lombardia 58,0 58,0 58,0 58,0 58,0 Trentino-Alto Adige - - - - -Bolzano/Bozen - - - - -Trento - - - - -Veneto 35,9 35,9 35,9 37,9 37,9 Friuli-Venezia Giulia 2,9 2,9 2,9 2,9 2,9 Liguria 11,5 11,5 11,5 11,5 11,5 Emilia-Romagna 42,4 42,4 42,4 42,5 42,4 Toscana - - - - -Umbria - - - - -Marche - - - - -Lazio 38,6 42,4 45,1 49,8 50,9 Abruzzo 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0 Molise - - - - -Campania 34,9 35,8 36,5 36,5 36,4 Puglia - - - - -Basilicata - - - - -Calabria - - - - -Sicilia - - - - -Sardegna - - - - -Nord-ovest 35,8 35,8 35,6 35,6 35,2 Nord-est 29,0 29,0 29,0 29,7 29,6 Centro 16,2 17,8 18,9 20,9 21,3 Sud 11,0 11,2 11,4 11,4 11,5 Isole - - - - -ITALIA 22,0 22,3 22,6 23,0 22,9

LE INFRASTRUTTURE PER I TRASPORTI

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denti è confermato anche se si tiene conto del numero di autoveicoli circolanti: passa infatti da 6,3 a 5,1 il numero di incidenti ogni 1.000 autoveicoli (Tavola 2.8).

Si registra anche una riduzione nella gravità degli incidenti: i morti ogni 100 incidenti passano infatti da 2,8 a 2,4 mentre i morti ogni 100 per-sone rimaste coinvolte in un incidente passa da 1,9 a 1,7.

Nelle regioni italiane il maggior numero di decessi per incidenti si registra nel Centro-nord; le regioni più colpite sono il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna e l’Abruzzo (Figura 2.8).

L’indicatore che calcola il numero di autoveicoli circolanti per 10 chi-lometri di strade segnala che, rispetto alla media nazionale uguale a 474,4, sono le aree del Centro-nord a contare il maggior numero di veicoli cir-colanti, mentre nel Mezzogiorno, ad eccezione della Campania e della Sicilia, l’indicatore stesso ne segnala un minor numero (Figura 2.9). Si registra una riduzione sia del

numero di incidenti stradali sia della loro gravità

LA RETE STRADALE

Tavola 2.8 - Incidenti stradali, persone decedute e ferite (valori assoluti e quozienti) - Anni 2000-2006

Incidenti Decedute Ferite Deceduti per 1.000.000 di abitanti Incidenti per 1.000 veicoli circolanti Deceduti per 100 incidenti Deceduti per 100 persone rimaste coinvolte 2000 256.546 7.061 360.013 124,0 6,3 2,8 1,9 2001 263.100 7.096 373.286 124,5 6,3 2,7 1,9 2002 265.402 6.980 378.492 122,1 6,2 2,6 1,8 2003 252.271 6.563 356.475 113,9 5,7 2,6 1,8 2004 243.490 6.122 343.179 105,2 5,5 2,5 1,8 2005 240.011 5.818 334.858 99,3 5,3 2,4 1,7 2006 238.124 5.669 332.955 96,2 5,1 2,4 1,7 ANNI

Persone coinvolte negli incidenti

Fonte: elaborazioni su dati Istat e Aci

Figura 2.8 - Persone decedute in incidenti stradali per un milio-ne di abitanti per regiomilio-ne (Italia=100) - Anno 2006

Figura 2.9 - Autoveicoli circolanti per 10 km di strade. Base Italia=100 - Anno 1999

LE INFRASTRUTTURE PER I TRASPORTI

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dati e le informazioni disponibili relative al trasporto ferroviario consentono di coprire gli aspetti di dotazione e funzionalità della rete infrastrutturale e la presenza di stazioni. Gli indicatori calcolati sulla dotazione della rete riguardano il chilometraggio di rete ferroviaria Fs in esercizio (a binario semplice e doppio, elettrificata e non) e il chilo-metraggio di rete regionale, prima denominata in concessione e gestio-ne commissariale governativa. Relativamente alle stazioni, se gestio-ne cono-sce il numero e se presenziate. La fonte censuaria permette di calcola-re gli indicatori sul numero di addetti e sulle unità locali dei trasporti ferroviari.