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Gli indicatori di funzionalità mostrano, rispetto a quelli di dotazione, una certa ripresa delle aree del Mezzogiorno dovuta, da una parte, alle modalità di costruzione degli indicatori di dotazione che hanno al deno-minatore la superficie dei comuni litoranei (molto estesa per le regioni del Sud); dall’altra al fatto che i porti del Mezzogiorno gestiscono soprattut-to movimensoprattut-to turistico che richiede infrastrutture in termini di superfici di piazzali e di metri di accosti meno estese.

L’indicatore che calcola il numero di navi in arrivo rispetto alla lun-ghezza degli accosti mostra che nessuna tra le regioni del Nord supera la Unità locali e addetti dei trasporti

marittimi: emergono ancora le regioni del Nord

Traffico di navi: il primato spetta a Campania, Sicilia e Sardegna

0 500 1.000 1.500 2.000 2.500

Superficie dei piazzali dei porti per km2 di superficie territoriale dei comuni litoranei Capacità dei magazzini e dei silos dei porti per km2

di superficie territoriale dei comuni litoranei

Piemonte Lombardia

T

rentino-A. Adige Bolzano/Bozen Trento Veneto

Friuli-V. Giulia

Liguria

Emilia-Romagna

Toscana Umbria Marche

Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste

3.754,0 0 200 400 600 800 1.000

Unità locali dei trasporti marittimi per 10.000 km2

di superficie territoriale dei comuni litoranei Addetti nelle unità locali dei trasporti marittimi per 100.000 abitanti

Piemonte Lombardia

Trento Veneto

Friuli-V. Giulia

Liguria

Toscana Umbria Marche

Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste

LE INFRASTRUTTURE MARITTIME

Figura 2.2 - Superficie dei piazzali (m2) e capacità dei magazzini e dei silos (m3) dei porti per km2di superficie territoriale dei comuni litoranei per regione - Anno 2004

Figura 2.3 - La dotazione di addetti e di unità locali del trasporto marittimo per regione - Anno 2001 Fonte: elaborazioni su dati Istat e Ministero dei trasporti

LE INFRASTRUTTURE PER I TRASPORTI

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media nazionale, pari a 188,2; anche le regioni del Centro hanno valori piuttosto lontani dalla soglia Italia, fa eccezione la Toscana con 207,5. Il contrario si verifica nelle regioni del Mezzogiorno: la Campania ha il valore più alto, pari a 575,4, seguono la Calabria, con 442,3, la Sicilia, con 357,4, e la Sardegna, con 276,3; l’Abruzzo con 13,2 è la regione con il valore più basso (Tavola 2.2).

L’indicatore relativo alle tonnellate di stazza netta delle navi arrivate sulla lunghezza degli accosti mostra che sono le aree del Sud quelle con i valori maggiori. Tra le regioni del Nord solo la Liguria, con un valore pari a 3.588,8, supera la media nazionale, pari a 3.048,6; il minimo si riscon-tra in Emilia-Romagna che ha 760,9 tonnellate di stazza netta. Nel Centro solo la Toscana, con un dato pari a 4.114,0, è al di sopra della soglia. Nel Mezzogiorno tutte le regioni, escluse l’Abruzzo e la Puglia, hanno valori superiori alla media Italia; la Calabria è quella con il dato più alto, pari a più del doppio di quello nazionale (Tavola 2.2).

L’indicatore relativo alle tonnellate di merci imbarcate e sbarcate, calcolato per la lunghezza degli accosti, mostra un maggiore movimento nelle aree del Nord. Il Friuli-Venezia Giulia, con 3.244,3, e la Liguria, con 2.384,5, sono le regioni con i valori più alti; questo grazie alla presenza in queste aree dei porti commerciali di Trieste e La Spezia, che sono tra quel-li che posseggono la maggiore superficie di piazzaquel-li per le merci a quel-livello nazionale. Nessuna delle regioni del Centro ha valori che superano la media Italia, pari a 1.610,1. Le regioni del Mezzogiorno mostrano una situazione molto diversificata: da una parte l’Abruzzo e la Campania, con valori pari rispettivamente a 350,9 e 848,8, indicano una limitata quantità di merci imbarcate e sbarcate rispetto alla lunghezza degli accosti; dal-l’altra la Puglia, con 1.616,7, la Calabria, con 1.843,7, e la Sicilia, con 1.869,1, mostrano una tendenza opposta (Tavola 2.2).

L’analisi territoriale sul numero di passeggeri imbarcati e sbarcati per metro di lunghezza degli accosti presenta un quadro opposto rispetto a quello delineato dall’indicatore relativo al movimento delle merci (Tavola 2.2). Le regioni del Nord hanno valori lontani dalla media Italia, pari a 276,6; la regione che più ci si avvicina è la Liguria, con 105,1. Diversa la Il maggior movimento di merci

si ha nei porti di Trieste e di La Spezia

Nei porti della Campania, della Sicilia e della Sardegna si ha il maggior movimento di passeggeri

LE INFRASTRUTTURE MARITTIME

REGIONI Navi arrivate per 100 metri di lunghezza degli accosti Tonnellate di stazza netta (tsn) delle navi arrivate per metro di lunghezza degli accosti

Tonnellate di merci imbarcate e sbarcate per metro di lunghezza degli accosti Passeggeri imbarcati e sbarcati per metro di lunghezza degli accosti

Superficie dei piazzali (m2) dei porti per 10 metri di lunghezza degli accosti

Capacità dei magazzini e dei silos (m3) dei porti per 10 metri di lunghezza degli accosti Piemonte - - - - - -Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste - - - - - -Lombardia - - - - - -Trentino-Alto Adige - - - - - -Bolzano/Bozen - - - - - -Trento - - - - - -Veneto 21,9 1.123,7 1.238,5 40,6 1.203,8 197,0 Friuli-Venezia Giulia 47,5 2.054,0 3.244,3 24,5 1.430,7 1.201,8 Liguria 34,2 3.588,8 2.384,5 105,1 939,0 352,5 Emilia-Romagna 22,9 760,9 1.272,1 0,3 645,8 1.305,6 Toscana 207,5 4.114,0 1.582,0 491,0 489,3 347,6 Umbria - - - - - -Marche 28,7 1.943,0 730,5 103,0 100,4 83,6 Lazio 82,3 2.641,6 1.006,6 228,2 51,9 .. Abruzzo 13,2 197,3 350,9 6,8 148,6 38,1 Molise - - - - - -Campania 575,4 4.508,3 848,8 994,2 330,1 132,0 Puglia 34,5 1.416,7 1.616,7 59,2 959,5 39,0 Basilicata - - - - - -Calabria 442,3 6.869,6 1.843,7 593,8 869,6 7,9 Sicilia 357,4 4.185,9 1.869,1 374,9 373,1 31,0 Sardegna 276,3 3.500,2 1.545,2 347,4 322,4 39,1 Nord-ovest 34,2 3.588,8 2.384,5 105,1 939,0 352,5 Nord-est 28,4 1.225,5 1.733,8 23,1 1.069,8 814,4 Centro 121,8 3.087,5 1.180,0 307,6 253,7 172,6 Sud 268,0 3.309,0 1.351,9 425,5 706,4 57,8 Isole 322,9 3.894,0 1.731,2 363,2 351,5 34,5 ITALIA 188,2 3.048,6 1.610,1 276,6 634,2 251,6

Tavola 2.2 - Indicatori di funzionalità del trasporto marittimo per regione - Anno 2004

LE INFRASTRUTTURE PER I TRASPORTI

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realtà del Centro dove la Toscana, con 491,0, è la regione con il valore più alto all’interno della ripartizione territoriale. Tra le sei regioni del Mezzogiorno con sbocco sul mare, quattro sono quelle che emergono per il maggior numero di passeggeri imbarcati e sbarcati rispetto alla lunghezza degli accosti: in ordine la Campania (994,2), la Calabria (593,8), la Sicilia (374,9) e la Sardegna (347,4). I dati evidenziano la principale vocazione turistica dei porti meridionali e il forte traffico di collegamento giornaliero tra la Sicilia, la Sardegna e la Penisola.

Relativamente al rapporto tra la superficie dei piazzali dei porti rispet-to a 10 metri di lunghezza degli accosti emerge una maggiore funzionalità dei porti presenti nel Nord-est dell’Italia (Tavola 2.2 e Figura 2.4). La regione che maggiormente emerge è il Friuli-Venezia Giulia, con un valo-re, 1.430,7, pari a più del doppio di quello nazionale, 634,2. Anche il Veneto, con 1.203,8, denota una buona funzionalità seguito dalla Liguria, con 939,0, e dall’Emilia-Romagna che, con 645,8, supera di poco la soglia Italia. Tutte le regioni del Centro sono al di sotto del valore nazionale. Nel Mezzogiorno emergono la Puglia, con 959,5, e la Calabria, con 869,6.

L’analisi territoriale condotta sulla capacità dei magazzini e dei silos dei porti per 10 metri di lunghezza degli accosti mostra risultati positivi nelle aree del Nord. L’Emilia-Romagna, con 1.305,6, e il Friuli-Venezia Giulia, con 1.201,8, sono le regioni dotate di maggiore funzionalità, proprio in que-ste aree sono presenti, rispettivamente, il porto di Ravenna e quello di Trieste che contano, a livello nazionale, la maggiore capacità di silos, magazzini e frigoriferi. Tra le regioni del Centro-sud emerge la sola Toscana grazie alla presenza del porto di Livorno, terzo, dopo Ravenna e Trieste. Tutte le altre regioni appartenenti alla stessa ripartizione territoriale hanno valori che si discostano largamente dalla media nazionale (Tavola 2.2). Grazie al porto di Trieste

il Friuli-Venezia Giulia risulta la regione con la superficie dei piazzali più ampia e la maggiore capacità di silos e magazzini (rispetto alla lunghezza degli accosti)

LE INFRASTRUTTURE MARITTIME

0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000

Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA Navi arrivate per 100 metri di lunghezza degli accosti

Tonnellate di stazza netta (tsn) delle navi arrivate per metro di lunghezza degli accosti Tonnellate di merci imbarcate e sbarcate per metro di lunghezza degli accosti Passeggeri imbarcati e sbarcati per metro di lunghezza degli accosti Superficie dei piazzali (m2) dei porti per 10 metri di lunghezza degli accosti

Capacità dei magazzini e dei silos (m3) dei porti per 10 metri di lunghezza degli accosti

Figura 2.4 - Indicatori di funzionalità del trasporto marittimo per ripartizione territoriale - Anno 2004

LE INFRASTRUTTURE PER I TRASPORTI

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Il

quadro statistico relativo alla dotazione della rete stradale delle pro-vince e delle regioni è ad oggi non perfettamente definibile, a causa della nuova identificazione e della relativa ripartizione delle principali strade italiane fra statali (ora denominate di interesse nazionale, unita-mente alle autostrade), regionali e provinciali, conseguenza del nuovo assetto giuridico-amministrativo, tuttora in via di adempimento, che ha interessato la rete viaria nazionale.2

Gli indicatori elaborati sono relativi sia alla dotazione infrastrutturale che alla funzionalità. I primi misurano la lunghezza delle strade comunali, provinciali e regionali,3di interesse nazionale e autostrade in rapporto alla superficie territoriale; i secondi includono il rapporto tra la lunghezza delle strade di interesse nazionale e delle autostrade a tre corsie e la lunghezza totale, rispettivamente, delle strade e delle autostrade, il numero di auto-veicoli circolanti e di incidenti stradali rispetto ai chilometri di strade e la mortalità negli incidenti stradali.