Le indicazioni derivanti dal posizionamento strategico globale devono trasformarsi nella individuazione dei siti idonei alla costruzione delle basi. Il posizionamento strategico, l’elaborazione di un piano definito di basi sviluppato su scala globale, porta alla determinazione delle regioni nelle quali localizzare le proprie installazioni. Le differenti funzioni che si associano alle basi militari all’estero e le opportunità/limiti delle dotazioni tecnologiche a disposizione, definiscono sia le regioni di interesse che le tipologie di installazioni necessarie. All’interno delle regioni di interesse è necessario individuare i siti idonei alla costruzione di basi che possano rispondere alle esigenze determinate a scala globale.
La determinazione dei siti si inserisce quindi nel quadro del posizionamento globale, ne deriva ma, allo stesso tempo, ne costituisce parte essenziale. Più in particolare, il passaggio dal posizionamento globale alla determinazione dei siti non si concretizza, tuttavia, in un mero passaggio di scala, mentre il processo di localizzazione si sviluppa in relazione ad esigenze differenti da quelle che portano alla formulazione del piano di posizionamento strategico, oltre che seguire metodologie differenti.
Il processo di determinazione delle regioni di interesse è un processo prettamente politico che deriva dalle esigenze strategiche del paese e trova principale manifestazione nelle relazioni con gli altri paesi. La determinazione del sito risponde invece principalmente a motivazioni di natura funzionale che portano alla individuazione dei requisiti fisico/tecnici che un territorio deve avere, in relazione alla tipologia di base da impiantare.
Il posizionamento globale e l’individuazione dei siti idonei differiscono anche per quanto attiene alle relazioni con il territorio. Le determinazioni del quadro di posizionamento globale esulano da elementi di carattere territoriale. Le variabili che guidano il processo di definizione delle regioni di interesse strategico muovono da motivazioni connesse esclusivamente alle finalità per le quali si rende necessaria la creazione delle singole installazioni ed alle relazioni con i paesi ospitanti. La distribuzione delle basi a scala
149 globale muove quindi su logiche spaziali nelle quali le scelte politico/militari diventano determinazione di regioni di interesse.
Il passaggio ad una scala locale del processo di localizzazione delle infrastrutture militari, che si concretizza nella individuazione del sito, trova invece proprio nelle caratteristiche del territorio le sue componenti principali.
Le caratteristiche dei siti idonei alla localizzazione delle basi militari non trovano ampia trattazione in letteratura né geografica né propria dell’ambito militare; la determinazione del sito costituisce infatti un processo tecnico guidato, più che da specifiche regole, dalla prassi, dall’esperienza e da analisi specifiche. L’individuazione delle caratteristiche del sito deriva da valutazioni proprie ad ogni base ed è quindi complesso pervenire a procedure o analisi applicabili alla totalità delle basi; è tuttavia possibile individuare quali possano essere i principali elementi territoriali in grado di incidere sul processo di localizzazione delle basi militari.
Elemento essenziale nella determinazione dei siti idonei alla costruzione delle basi militari, anche in situazioni di non conflittualità, è la conformazione fisica del territorio poiché anche in situazioni di non conflittualità la conformazione del terreno cui impiantare l’installazione si rivela elemento essenziale, ed anche “in tempo di pace, (i militari) devono conoscere la natura del suolo”402. La struttura orografica del terreno, la sua composizione geologica, la presenza di corsi d’acqua o di particolari forme di vegetazione incidono in maniera determinante nelle scelte localizzative delle installazioni militari403.
Accanto alle caratteristiche fisiche del terreno, le basi militari hanno necessità di un certo grado di infrastrutturazione. Le attuali basi militari, pur essendo altamente autosufficienti, hanno necessità dell’infrastrutturazione primaria che si concretizza, nel loro caso, principalmente nell’accessibilità al sito. Le basi militari, nel corso del loro operato, sono infatti sottoposte ad n’elevata movimentazione di persone e di mezzi; la localizzazione delle installazioni militari deve quindi garantire loro un’efficace raggiungibilità, utilizzando le usuali vie di trasporto, in modo da elevarne la funzionalità.
La dotazione infrastrutturale dei siti non si completa nella presenza di vie di accesso alla base. La presenza di oleodotti e di altre fonti di approvvigionamento di carburante costituisce una dotazione infrastrutturale necessaria. Il sistema di approvvigionamento delle basi militari, in particolar modo di quelle NATO, si compone di due parti; accanto
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Machiavelli, Discorsi in COLLINS J.M.(1998), Military geography for professionals and public, Potomac books edition, Herdon Virginia, pag. 27; le parti in corsivo sono state aggiunte al fine di renderne più comprensibile la lettura.
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150 alla comune rete utilizzata anche a finalità civile sono presenti delle infrastrutture utilizzate esclusivamente da parte delle forze armate de paesi dell’Alleanza.
La possibilità di svincolare le forze armate dalla comune rete di approvvigionamento al fine di garantire loro la disponibilità di carburanti anche in situazioni di conflittualità emerge durante la seconda guerra mondiale. La creazione di un oleodotto, all’interno dell’Operazione Pluto (Pipelines Under the Ocean), che collegasse le forze armate statunitensi stanziate in Francia con i depositi di carburante in Inghilterra404, rendeva i militari statunitensi meno esposti alla possibilità di mancanza di risorse energetiche. Durante la guerra fredda, al fine di ridurre il possibile impatto di un’interruzione delle ordinarie vie di collegamento di combustibile sul sistema di difesa, tra i paesi NATO venne invece sviluppata una rete di infrastrutture per il trasporto di carburante, il NATO Pipelines System, che attualmente si estende su 11500 Km405.
Tra le caratteristiche di un sito militare, la prossimità con altri siti costituisce un valore aggiunto sia a livello funzionale, legato quindi all’opportunità di una collaborazione tra le forze stanziate, sia in termini di condivisione delle risorse. Le basi localizzate in uno stesso territorio potrebbero infatti condividere non solo la dotazione infrastrutturale, in particolar modo per quanto attiene a quella volata alla distribuzione di combustibili, con la connessa riduzione dei costi di costruzione, ma potrebbero anche ridurre i costi di gestione attraverso condivisione delle forniture di materiali bellici ed altri prodotti di consumo comune dalla madrepatria. La presenza di altre basi militari, inoltre, potrebbe portare ad una maggiore facilità di inserimento in una comunità già abituata alla presenza militare. Le installazioni militari possono quindi, alla stregua di quanto avviene per le imprese, giovare di vantaggi localizzativi da aggregazione, vantaggi che potrebbero trovare tuttavia un limite nella saturazione del territorio attraverso una presenza eccessiva.
Oltre ad una facile accessibilità in ingresso, ed essere quindi facilmente raggiungibili, le basi militari necessitano della possibilità di un rapido dispiegamento nel caso di conflitto. Le finalità non solo difensive delle basi e la crescente possibilità di un impiego dei militari in esse stanziate anche distanti dalla loro sede, rendono necessaria la possibilità di un rapido accesso alle rotte sia aeree che marittime. Le basi militari, a prescindere dalla tipologia di forza armata, possono quindi essere localizzate in prossimità di porti o
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Ibidem pag. 241.
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NATO (2006), Logistic support for NATO operations, Bruxelles. Disponibile anche su http://www.nato.int/docu/logistics/logistics-e.pdf.
151 aeroporti militari o, più in generale, in territori dove queste infrastrutture possano agevolmente essere sviluppate.
Tra le caratteristiche dei siti idonei alla costruzione di una base militare, l’attuale processo di rivisitazione delle strategie localizzative globali ha evidenziato l’importanza dell’accettazione da parte delle comunità locali406.
L’accettazione da parte delle comunità locali, più che un’apertura nei confronti delle comunità ospitanti, che significherebbe una rottura con le consuete pratiche adottate dalle forze armate, appare essere un’esigenza di sicurezza per l’infrastruttura e per i militari che la occupano. Attraverso la localizzazione dove la presenza estera è maggiormente accettata è infatti possibile ridurre la possibilità di conflitti locali, di opposizione da parte della comunità e dell’opinione pubblica, sia durante il processo di costruzione dell’ infrastruttura che nel corso della sua attività.
Il rapporto delle installazioni militari con il territorio all’interno del quale si inseriscono appare principalmente volto all’utilizzo delle possibilità offerte dal territorio da parte della base a fronte di una valenza marginale data alle implicazioni territoriali da parte delle istituzioni militari.
Le caratteristiche necessarie affinché un luogo possa essere possibile sito di una base militare riduce quindi le possibilità localizzative all’interno delle regioni individuate nel piano strategico. La presenza di siti alternativi, indubbiamente esistenti, potrebbe non essere sufficiente a garantire l’aderenza alle strategie ed alle motivazioni che sono alla base della determinazione del sito stesso.
Determinazione del piano globale di basi ed individuazione dei siti che lo compongono appaiono quindi processi indivisibili. L’assenza di siti idonei, o l’avvenuta indisponibilità di un sito, potrebbe influenzare, se non l’intero piano di basi, una sua parte regionale. I vari vincoli hanno tuttavia un peso differente in termini di impatto sul piano globale.
La presenza di vincoli fisici, in relazione alla tipologia di installazione che si intende sviluppare, potrebbe infatti portare alla costruzione di una base con caratteristiche differenti, finanche alla possibilità di abbandono del sito. L’incidenza che le caratteristiche infrastrutturali possono avere sulle modifiche del piano globale derivano invece dalla centralità che le singole basi hanno all’interno del piano stesso. Le esigenze che si sviluppano a scala locale costituiscono un vincolo di rango inferiore rispetto alle necessità strategiche delle installazioni. Le dotazioni infrastrutturali potrebbero, qualora
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152 l’importanza della base lo richieda, portare alla loro realizzazione all’interno del processo di costruzione, dando quindi origine esclusivamente ad un aumento di costi. L’assenza di alcuni degli elementi di carattere infrastrutturale potrebbe portare alla rivisitazione, parziale, del piano di posizionamento globale, solo nel caso di basi considerate di minore importanza.