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Capitolo 1: Cosa significa for Benefit?

1.6 La nascita di B Lab e delle B Corp: da AND 1 alle B Corp

A creare le B Corp, o B Corporation certificate, sono stati Jay Coen Gilbert, Bart Houlahan ed Andrew Kassoy, rispettivamente un imprenditore, un manager ed un investitore. Essi sono i co-fondatori di B Lab, l’azienda non profit con sede in Pennsylvania, che è alla base del movimento B Corp.

Le passate esperienze professionali ed il forte interesse dimostrato in ambito sociale dai tre fondatori durante la loro vita hanno inciso in maniera significativa sulla nascita e sull’orientamento di B Lab129.

Gilbert e Houlahan sono stati due dei fondatori di AND 1, un’azienda americana di abbigliamento e calzature da basket, nata nel 1993 come start-up. Nonostante non si

126 Assonime, La disciplina delle società benefit, circolare n.19 del 20 giugno 2016

127 Buonfrate A., De Marzo B., Gallo P., Mercinelli V., Scozzi B., Tagariello R., con il coordinamento della Camera di commercio di Taranto, Società Benefit: breve guida alla costituzione e alla gestione, Taranto, Novembre 2016

128 Tratto da: Honeyman R., Il manuale delle B Corp: Usare il Business come Forza Positiva, bookabook, Milano, 2016

129 A tale proposito è interessante ricordare quanto segue:

- Gilbert ha manifestato un forte interesse nei confronti di marchi socialmente responsabili (come Patagonia e Ben & Jerry’s);

- Houlahan si è impegnato nell’individuazione delle migliori pratiche per promuovere imprese ispirate a valori di responsabilità sociale e ambientale in cerca di capitali per crescere;

- Kassoy ha nel suo background un’esperienza di private equity a Wall Street ed è stato inoltre attivo nell’imprenditoria sociale come consigliere di amministrazione presso Echoing Green (una capital venture che si occupa di trasformazioni sociali) e Freelancers Insurance Company (una B Corp certificata).

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etichettasse come tale e non fosse nata con l’intento specifico di apportare benefici alla società, AND 1 poteva già essere definita un’azienda socialmente responsabile, come è testimoniato dalle numerose iniziative di cui si faceva promotrice a beneficio di dipendenti, collaboratori e comunità. A tale proposito, infatti, la società concedeva congedi parentali e curava il benessere psico-fisico dei propri dipendenti; applicava ai propri fornitori esteri codici di condotta in grado di tutelare la salute e la sicurezza, assicurava retribuzioni congrue e favoriva la crescita professionale; devolveva ogni anno in beneficienza il 5% dei suoi utili a favore di organizzazioni locali. Per questi motivi AND 1 era un’azienda per cui i dipendenti erano felici ed orgogliosi di lavorare. Inoltre l’azienda godeva di una buona posizione finanziaria, essendo diventata in meno di dieci anni il secondo marchio di scarpe da basket negli USA.

Nel 2005 però, di fronte ad una serie di fattori esterni e a qualche errore di gestione interna130, la situazione dell’azienda peggiora, giungendo alla conclusione che fosse meglio venderla. Così, nel giro di poco tempo, oltre all’azienda stessa, anche tutti gli impegni sociali presi da AND 1 nei confronti di dipendenti, collaboratori esterni e comunità, vengono meno. A seguito dell’epilogo della vicenda di AND 1, Gilbert, Houlahan e Kassoy si pongono come obiettivo quello di realizzare “[…] il massimo del bene per quante più persone possibili ed il più a lungo possibile”131. Tuttavia come poter realizzare ciò non è stato chiaro fin da subito, dando il via ad una serie di tentativi.

La prima soluzione ipotizzata è stata quella di creare un’azienda con l’obiettivo specifico di apportare benefici alla società. Ben presto però Gilbert, Houlahan e Kassoy si rendono conto che, anche qualora fossero stati capaci di dare vita ad una società in grado di raggiungere l’obiettivo, una singola impresa non sarebbe di certo bastata per affrontare una simile sfida a livello globale. La seconda ipotesi presa in considerazione è stata quella di istituire un fondo di investimento basato su principi etici. Esso sarebbe servito per aiutare a creare una decina di aziende, invece di una sola come originariamente suggerito; ma nemmeno un

130 In particolare:

-il consolidamento del settore dell’abbigliamento e calzaturiero;

-l’erosione delle quote di mercato di AND1 da parte di Nike, azienda leader nel settore delle calzature sportive; -il contesto di crisi economico-finanziaria;

-l’ingresso nel capitale di AND1 investitori esterni; -la contrazione dei margini operativi di AND1.

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numero circoscritto di aziende sarebbe riuscito nell’intento di risolvere i problemi e le questioni socio-ambientali su larga scala.

Dopo aver approfondito la questione coinvolgendo e parlando direttamente con imprenditori, investitori e leader del pensiero, Gilbert, Houlahan e Kassoy capiscono che se si vogliono supportare, incrementare e rafforzare le iniziative di sostenibilità sociale ed ambientale all’interno del settore economico sono necessari 2 componenti infrastrutturali:

1. Un quadro normativo di riferimento, che riconosca queste aziende dando loro modo di crescere e svilupparsi, mantenendo al contempo mission e valori originali;

2. Degli standard di riferimento attendibili ed affidabili, che permettano alle aziende sostenibili di distinguersi ed emergere rispetto ai competitors nel mercato. Questo perché, al giorno d’oggi, il rischio di greenwashing è molto elevato132.

Così nel 2006, sulla base di queste considerazioni, Gilbert, Houlahan e Kassoy fondano B Lab, con l’intento di “[…] sfruttare la forza e le energie del mondo imprenditoriale per risolvere problemi sociali e ambientali.”133

Queste le parole dei fondatori: “We envision a new sector of economy, which harnesses the power of private enterprise to create public benefit.”134

B Lab viene definito il motore organizzativo e la forza trainante del movimento B Corp; B Lab si propone infatti di aiutare le persone a gestire le loro imprese - e quindi il business - come una forza positiva, assumendo in questo compito la funzione di guida, fungendo quindi da modello per tutte quelle realtà aziendali che pongono sullo stesso piano aspetto economico e questioni sociali. Le B Corp sono infatti “[…] a favore del business, dell’ambiente, delle comunità e dei consumatori”135.

132 Con riferimento al rischio di greenwashing si veda il paragrafo 1.10.

133 Honeyman R., Il manuale delle B Corp: Usare il Business come Forza Positiva, bookabook, Milano, 2016 134 B Lab.

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In particolare, B Lab si pone tre obiettivi:

1. Emettere il marchio B Corp, grazie al quale creare una comunità di aziende for benefit;

2. Fare lobbing affinché l’impresa for benefit trovi finalmente riconoscimento anche a livello giuridico-normativo;

3. Diffondere standard oggettivi e rigorosi di valutazione delle prestazioni aziendali, che prendano in considerazione la creazione di valore complessivo.

Gli intenti dei fondatori di B Lab e di tutti coloro che aderiscono al movimento B Corp sono chiaramente espressi nella Dichiarazione di Interdipendenza, la quale recita:

“Immaginiamo un nuovo settore dell’economia che attraverso la forza delle aziende crei beneficio per tutti. Questo settore si è arricchito di una nuova forma, la B Corporation,

che attraverso la propria attività di business decide volontariamente di avere un impatto ambientale e

sociale positivo per tutti i portatori di interesse, non solo per gli azionisti.

Come membri di questo settore emergente e come imprenditori e investitori nelle B Corporation

Riteniamo evidente:

che dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, che tutte le aziende dovrebbero essere gestite in modo da creare benessere

alle persone e al pianeta,

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le aziende dovrebbero ambire a creare un beneficio per tutti. Per fare questo riconosciamo che ognuno di noi è dipendente dall’altro

e perciò responsabile di ciascun altro e delle generazioni future.”136

Le B Corp cooperano tra di loro affinché tutto ciò possa realizzarsi.

Questa nuova concezione di impresa comporta una ridefinizione del concetto stesso di successo imprenditoriale, introducendo un nuovo modello di business nel quale la competizione diventa di tipo positivo, dando luogo ad un processo virtuoso in cui le aziende non competono più per essere le migliori al mondo, ma per essere le migliori per il mondo.137

In realtà gli stessi co-fondatori di B Lab sono concordi nell’ammettere che l’intuizione di utilizzare la forza delle imprese per creare ricchezza e benessere duraturi e a vantaggio di tutti non sia propriamente innovativa. Infatti “la comunità B Corp nasce da oltre cinquant’anni di grande impegno nella microfinanza, nello sviluppo delle comunità, nella proprietà cooperativa, nelle tecnologie pulite e nei movimenti che si battono per gli investimenti socialmente responsabili”138. In quest’ottica “La B Corp certificata è solo l’ultimo stadio in ordine di tempo di un processo in continua evoluzione”139.

Il team di B Lab, avvalendosi della collaborazione di aziende, investitori e giuristi, ha elaborato un insieme completo di requisiti e prescrizioni sia a livello normativo sia a livello di performance, iniziando a certificare le prime B Corp nel 2007.

136 Dichiarazione di Interdipendenza delle B Corp. Tratto da: Honeyman R., Il manuale delle B Corp: Usare il Business come Forza Positiva, bookabook, Milano, 2016

137 Honeyman R., Il manuale delle B Corp: Usare il Business come Forza Positiva, bookabook, Milano, 2016 138 Honeyman R., Il manuale delle B Corp: Usare il Business come Forza Positiva, bookabook, Milano, 2016 139 Honeyman R., Il manuale delle B Corp: Usare il Business come Forza Positiva, bookabook, Milano, 2016

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