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1.5.3) Altre differenze tecniche

2) LA NUOVA EUROPA

2.1) P

REMESSA

n questo capitolo saranno presentate le varie azioni intraprese dall’Unione Europea per l’armonizzazione del settore ferroviario a livello europeo ovvero per il superamento dei vari sistemi nazionali in un unico sistema europeo. Uno degli scopi primari dell’Unione Europea è quello di unificare le economie dei vari stati nazionali in un’unica area economica all’interno di una comunità di paesi. Per secoli, infatti, l'Europa è stata suddivisa in Stati e Nazioni, Regni e Repubbliche, fra di loro differenti per lingua, tradizioni e cultura, e spesso fra loro in conflitto tanto che il vecchio continente è stato spesso teatro di frequenti e sanguinosi conflitti. Ultime in ordine di tempo le due guerre mondiali che hanno coinvolto su fronti opposti praticamente tutte le Nazioni europee causando terribili perdite di vite umane.

Alla conclusione della seconda guerra mondiale, mentre l’Europa stava faticosamente cercando di riemergere dalle rovine della guerra, alcuni leader europei si convinsero che l'unico modo per garantire una pace durevole tra i loro paesi era unirli economicamente e politicamente. Fu così che nel 1950, in un discorso ispirato da Jean Monnet7, il ministro degli Esteri francese Robert Schuman propose l'integrazione delle industrie del carbone e dell'acciaio dell'Europa occidentale. Da questa proposta scaturì, nel 1951, la Comunità Europea

7 Jean Omer Marie Gabriel Monnet (Cognac, 9 novembre 1888 - Parigi, 16 marzo 1979) fu un noto politico francese, tra i padri fondatori dell'Europa .e il primo presidente dell'Alta Autorità della Comunità europea del carbone e dell'acciaio.

del Carbone e dell'Acciaio (CECA), con sei membri fondatori: Belgio, Germania occidentale, Lussemburgo, Francia, Italia e Paesi Bassi. Venne così creato creare un organismo indipendente e sopranazionale denominato "Alta Autorità" con il compito di coordinare e dirigere l’industria del carbone e dell’acciaio dei paesi membri. Primo presidente dell’autorità fu Jean Monnet.

La gestione dell’industria dell’acciaio e del carbone a livello europeo tramite la CECA fu un successo tale che, nell'arco di pochi anni, gli stessi sei paesi decisero di compiere un passo successivo, integrando altri settori delle proprie economie. Nel 1957 fu firmato il trattato di Roma, con cui furono istituite la Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM) e la Comunità economica europea (CEE), con cui gli Stati membri si prefissero l'obiettivo di rimuovere le barriere commerciali fra loro esistenti per costituire un "mercato comune".

Nel 1967 avvenne la fusione delle istituzioni delle tre Comunità europee. Venne così creata una Commissione, un Consiglio dei ministri e un Parlamento europeo unici. Il Parlamento europeo era composto da parlamentari in origine scelti da ogni parlamento nazionale; successivamente venne introdotta la possibilità dell’elezione diretta degli europarlamentari. Fu così che nel 1979 ebbero luogo le prime elezioni dirette, che consentirono ai cittadini degli Stati membri di votare per un candidato di loro scelta. Da allora le elezioni dirette si svolgono ogni cinque anni.

Il trattato di Maastricht (1992) ha introdotto nuove forme di cooperazione tra gli Stati membri, ad esempio in materia di difesa e nel settore "giustizia e affari interni". Aggiungendo questa forma di cooperazione intergovernativa al sistema "comunitario" esistente, il trattato di Maastricht ha creato l'Unione europea (UE).

L'integrazione economica e politica tra gli Stati membri dell'Unione europea comporta l'obbligo di prendere decisioni congiunte su molte questioni. Essi hanno pertanto elaborato politiche comuni in molteplici settori: dall'agricoltura alla cultura, dalla tutela dei consumatori alla concorrenza, dall'ambiente ed energia ai trasporti e agli scambi.

La cooperazione fra i paesi membri si è così estesa dalla politica commerciale comune per il carbone e l’acciaio delle origini ad una molteplicità di accordo nei più svariati settori nell’ottica di creare un unico stato europeo.

Alla luce delle mutate circostanze sono stati cambiati anche alcuni dei principali obbiettivi strategici delle politiche comunitarie; così se in origine l’obbiettivo della politica agricola era quello di produrre la maggiore quantità di alimenti ai prezzi più convenienti, oggi si punta al sostegno di sistemi agricoli che garantiscano la produzione di alimenti sani e di alta qualità nonché la tutela dell'ambiente, allo stesso modo la necessità di tutelare l'ambiente è ora presente nell'ambito di tutte le politiche comunitarie.

Parallelamente è anche aumentato il peso politico dell’Unione Europea rispetto al resto del mondo. Oggi UE conduce direttamente negoziati in materia di scambi commerciali e di accordi di assistenza con altri paesi e sta inoltre sviluppando una politica estera e di sicurezza comune.

Il processo di unificazione e di abolizione delle barriere commerciali è necessariamente lungo e complesso a causa dei molteplici regolamenti, tradizioni ed interessi diversi di ogni paese membro. Il "mercato comune", ovvero un vero e proprio mercato unico in cui sia garantita la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali, è stato formalmente creato alla fine del 1992. Tuttavia, vista la notevole eterogeneità presente in Europa, non in tutti i settori è stato

possibile unificare il mercato; il processo di unificazione è quindi ancora in fase di realizzazione grazie all’emanazione di specifiche direttive e regolamenti volte ad uniformare a livello europeo i vari settori dell’economia.

Decisamente migliore è la libertà di circolazione delle persone a livello europeo: durante gli anni '90 sono stati aboliti i controlli doganali e dei passaporti presso la maggior parte delle frontiere interne dell'UE garantendo quindi una maggiore mobilità per i cittadini dell'Unione. Dal 1987, ad esempio, oltre un milione di giovani europei hanno potuto frequentare corsi di studio all'estero grazie al sostegno dell'Unione.

E’ stato anche completato il processo di unificazione monetaria iniziato nel 1992 quando l'UE ha deciso di istituire l'Unione Economica e Monetaria (UEM), implicante l'introduzione di una moneta unica europea gestita da una Banca Centrale Europea (BCE). La moneta unica, l'Euro, è divenuta realtà il 1° gennaio 2002, quando banconote e monete in euro hanno sostituito le valute nazionali in dodici dei 15 paesi dell'Unione europea (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia).

Dai sei stati fondatori del 1951, l'Unione europea si è gradualmente ingrandita grazie a nuove adesioni che si sono succedute nel corso del tempo. Danimarca, Irlanda e Regno Unito sono diventati Stati membri nel 1973, seguiti dalla Grecia nel 1981, da Spagna e Portogallo nel 1986 e da Austria, Finlandia e Svezia nel 1995. Nel 2004 l'Unione europea ha accolto i dieci nuovi paesi: Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Bulgaria e Romania sono entrate nella UE all’inizio del 2007; la Croazia e la Turchia avviano i negoziati di adesione nel 2008.

L’espansione della Unione Europea ha reso necessaria una riforma delle proprie istituzioni e in particolare una semplificazione del sistema decisionale. Nel trattato di Nizza, entrato in vigore il 1° febbraio 2003, sono stabilite nuove norme che disciplinano le dimensioni delle istituzioni comunitarie ed il loro funzionamento. Parallelamente è stata anche predisposta la Costituzione dell’Unione Europea che, quando sarà ratificata da tutti gli stati membri, diverrà il nuovo testo legislativo di riferimento dell’intera comunità.

2.2) I

L PROGETTO DI SUPERAMENTO DEGLI ASPETTI