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La pubblicità professionale in Inghilterra

Nel documento La pubblicita informativa degli avvocati (pagine 68-72)

veritiera e corretta, non

4. Confronto con le normative di altri Stat

4.4. La pubblicità professionale in Inghilterra

Come è noto, in Inghilterra esistono due categorie di avvocati, con origini e funzioni decisamente diverse: i barristers e i solicitors. Senza dilungarci troppo sulle radici storiche, ciò che ci interessa sapere è che, oggi, i primi "sono avvocati altamente specializzati la cui funzione principale è quella di difendere la parte di fronte alle giurisdizioni superiori, senza avere contatti diretti con i clienti «laici» ma, di solito soltanto con i clienti «professionali».

[...] In sintesi, i barristers costituiscono una élite professionale di esperti dell'arte forense tradizionalmente legata a un'idea di superiorità di questa professione nei confronti della categoria dei solicitors. Questi ultimi, per contro, sono professionisti che si occupano principalmente della consulenza ed assistenza legale stragiudiziale e del patrocinio di fronte alle giurisdizioni inferiori, che hanno rapporti diretti con i clienti, per i quali possono esercitare, oltre che attività di

consulenza ed assistenza legale, anche attività di gestione di affari"38. Queste diversità si ripercuotono anche sulle fonti che regolamentano le due professioni: per i barristers non esiste una vera e propria legge professionale, ma si guarda sempre al cd. case law (le consuetudini giurisprudenziali care al common law) affiancato dai regolamenti emanati dal Bar Council, l'associazione professionale che rappresenta gli interessi dei barristers (dal 2006 il Bar Standards Board è divenuto l'unico ente regolatore indipendente, creato dallo stesso Council); i solicitors, invece, trovano tutela normativa in una specifica legge professionale, il Solicitors Act (datato 1974), che detta il quadro generale della professione. Anche se non mancano, pure in questo caso, i regolamenti varati dalle associazioni di rappresentanza della categoria, le Law Societies. Noi faremo riferimento alla Law Society of England and Wales.

Arrivando al tema della pubblicità, questa nei barristers trova il suo disciplinamento nel Code of Conduct, giunto all'ottava edizione. Diviso in tre sezioni, questo regolamento affronta il tema pubblicitario nella settima parte (Conduct of work by practising barristers) della prima sezione, che è il vero cuore del Code, dal momento che la seconda è formata da allegati e la terza contiene una guida pratica all'esercizio della professione. Nello specifico, è la sect. 709 che consente al barrister di fare pubblicità in connessione con la sua attività, rispettando i codici in tema di Advertising (pubblicità) e di Sales Promotion (promozione delle vendite). Al primo paragrafo ritroviamo i caratteri che può contenere l'informazione pubblicitaria: - fotografie o altre illustrazioni del barrister;

- dichiarazioni di prezzi e modalità per definire le tariffe;

- dichiarazioni sulla natura e sull'entità dei servizi del professionista; - informazioni su tutti i casi in cui è comparso l'avvocato (compresi i nomi dei clienti per i quali ha agito il barrister), solo se queste

38

Aldo Berlinguer, La professione forense - Modelli a confronto, Giuffrè Editore, Milano, 2008, pp. 100-101.

informazioni sono già di dominio pubblico o, qualora ancora non lo

fossero, con il previo consenso scritto del cliente.

Il paragrafo 2, invece, delinea i caratteri che la promotion non deve avere:

- essere imprecisa o suscettibile di indurre in errore;

- intaccare (anche potenzialmente) la fiducia che il pubblico nutre nella professione forense o nell'amministrazione della giustizia o, comunque, mettere in discredito entrambe;

- effettuate confronti diretti, in termini di qualità, con altri soggetti identificabili (siano essi avvocati o membri di qualsiasi altra professione);

- includere dichiarazioni sulla percentuale di successo del barrister; - indicare, direttamente o indirettamente, la disponibilità ad accettare istruzioni in contrasto con lo stesso Code of Conduct; - essere così frequenti o invadenti da provocare fastidio a coloro i quali è diretto il messaggio.

Anche in Inghilterra si è passati dal divieto al permesso di fare pubblicità: per i barrister la data da ricordare è il 1989, quando nel codice di condotta vengono meno quelle restrizioni già presenti nella prima edizione (1953) e si consente la pratica pubblicitaria a vari livelli. Per quanto concerne i solicitors, il cambiamento avviene due anni prima, con le prime regole in materia. È dal 2001 al 2007 che avviene la vera e propria rivoluzione, arrivando a consentire anche la pubblicità attraverso la televisione.

Il quadro generale dell'informazione pubblicitaria è delineato dalla (nuova) Rule 8 del Solicitors' Code of Conduct (regolamento diviso in 5 sezioni e in 15 capitoli): la pubblicità non deve essere imprecisa o ingannevole (e tale non può essere neppure il nome della studio o la sua descrizione) e deve essere abbastanza informativa, tale da garantire ai (potenziali) clienti una scelta che sia cosciente; inoltre: - relativamente alle spese, deve essere chiaramente espressa e

specificare se l'IVA ("VAT") e gli esborsi sono compresi o meno; - non sono consentiti approcci non richiesti, fatti di persona o per telefono, alle persone comuni, al fine di pubblicizzare lo studio legale o un'altra impresa;

- la carta intestata, il sito web e le e-mail devono recare la frase "authorised and regulated by the Solicitors Regulation Authority" (SRA);

- qualora l'azienda fosse una Multi-disciplinary partnership, una sorta di ente multidisciplinare che, appunto, fornisce una gamma di servizi diversi, ma solo alcuni di questi sono regolati dalla SRA, la pubblicità in materia dovrà rendere chiaro quali servizi sono legali e quali no; - la pubblicità destinata ad una giurisdizione esterna a quella dell'Inghilterra e del Galles deve essere conforme ai principi, ai codici e alle norme in vigore, in materia di pubblicità, di quella giurisdizione; - qualora i servizi venissero commercializzati congiuntamente ad un'altra azienda, la natura dei servizi forniti da ciascuna impresa dovrà essere chiara.

La Rule 8 continua elencando quei comportamenti non consentiti che, di conseguenza, violano i principi generali:

- avvicinare le persone in strada, nei punti di ingresso, in ospedale o presso il luogo di un incidente; non sono consentiti nemmeno gli approcci fatti per condurre un sondaggio che prevede la raccolta di informazioni di potenziali clienti, o in qualsiasi altro modo possa promuovere lo studio legale;

- consentire a terzi di praticare quelle promozioni contrarie ai principi generali;

- pubblicizzare un costo stimato che si piazza ad un livello irrealisticamente basso;

- descrivere le spese generali dello studio come erogazioni negli annunci;

spese aggiuntive queste verrebbero addebitate;

- utilizzare nel nome o nella descrizione dello studio la parola "solicitor(s)" senza che nessuno dei componenti sia un avvocato; - pubblicizzare la società o lo studio in modo da far credere che i servizi forniti da altri siano erogati dalla stessa società o azienda; - produrre informazioni fuorvianti sullo stato professionale di qualsiasi dirigente o dipendente dello studio legale;

La norma si chiude dicendo che deve essere letta congiuntamente alla Rule 1 (Client care) e alla Rule 9 (Fee sharing and referrals).

Altre regole, un po' più particolari, sono contenute nel Code for Advocacy, che fanno riferimento a quei solicitors esercitano il right of audience (ossia il diritto di patrocinare): la sect. 3.3. della Parte III di questo codice è, in sostanza, molto simile alla sect. 709 del Code of Conduct, che si occupa, come abbiamo visto, dei barristers. Nel Regno Unito è particolarmente elevata l'informazione pubblicitaria praticata online: ad esempio, esiste un sito (www.takelegaladvice.com) che permette agli avvocati di rendere note le materie che trattano e la tipologia di clienti a cui si rivolgono nonché i prezzi dei servizi che vengono offerti.

4.5. La pubblicità professionale nell'Unione Europea

Nel documento La pubblicita informativa degli avvocati (pagine 68-72)